TORRE TRIESTE m 2458
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Dal Van delle Sasse - Via NORMALE
Spigolo Ovest - Via TISSI-Andrich-Rudatis
Parete Sud - Via CARLESSO-Sandri
Parete sud ovest - Via Dell'Oro-Giudici-Longoni
Parete sud ovest - Direttissima Via Piussi-Redaelli
Parete sud ovest - Via "Donna Fugata" (Hainz-Schùli)
- Via CASSIN-RattiParete Est - Via Giordano-Scarabelli
La Torre Trieste è la più meridionale delle cime dei Cantoni della Busazza.
Si trova a Sud del Castello della Busazza, collegata con quest'ultimo da una breve cresta che termina a Nord con la profonda Forcella Cozzi, sotto lo spigolo Sud del Castello stesso.
Due gole delimitano la Torre sui versanti occidentale e orientale.
La « Torre delle Torri» è certamente la più bella torre del gruppo.
Le vie che si svolgono sulle sue pareti e sugli spigoli sono tutte molto difficili, alcune sono fra le più classiche del gruppo.
Dal Van delle Sasse Via NORMALE
Primi salitori:
Napoleone Cozzi e Alberto Zanutti, 16-7-1910Difficoltà:
2°, 3°, 4°Dislivello
(discesa e salita): 330 m.Sviluppo:
800 m.Tempi:
ore 5ACCESSO
Dal rifugio Vazzolèr seguire il sentiero fino al ghiaione a sinistra del grande sperone orientale della Cima della Busazza.
Con salita obliqua a sinistra raggiungere la cresta orientale del Castello della Busazza, in corrispondenza di una caratteristica torretta (ore 3,30).
SALITA
Dalla base della torretta scendere, con una corda doppia di 30 m., lungo 2 successivi camini (in salita presentano difficoltà di 4°+), fino ad un comodo posto di fermata.
Proseguire la discesa per una lunghezza di corda e, dopo un non facile camino sormontato da una nicchia rossa, raggiungere l'inizio della lunga serie di cenge che portano, in traversata sulla parete Sud del Castello della Busazza, verso la Forcella Cozzi.
Continuare in discesa, lungo la serie di cenge, con una lunga traversata obliqua, prima a sinistra, poi brevemente a destra ed infine ancora a sinistra, fino a raggiungere l'estremità settentrionale della cresta che congiunge la Torre Trieste al Castello della Busazza, sotto la Forcella Cozzi.
Nell'ultimo tratto di traversata, in cui le cenge si presentano sempre più strette, si arriva ad un costolone, lo si aggira, si passa una spaccatura, si prosegue con un passaggio a carponi e in breve si arriva sotto la Forcella Cozzi.
Sulla cresta che congiunge la Torre Trieste e il Castello della Busazza si trova, subito a Sud della suddetta forcella, una piccola torre.
Salire in obliquo a sinistra sulla parete Est di questa torre (roccia friabile), superando all'inizio un passaggio molto esposto e difficile.
Raggiungere, con un passo molto difficile, la sommità della piccola torre, scendere sul versante occidentale e, seguendo una stretta cengia, in traversata verso destra, raggiungere la base del camino Cozzi.
Scalare il camino, alto 30 m, con massi instabili all'inizio, detriti a metà e un blocco nero alla fine.
Salito il camino, prima traversare a destra, sul versante occidentale della cima, lungo una stretta cengia e poi salire direttamente, su rocce meno difficili, fino alla vetta.
Spigolo Ovest - Via TISSI-Andrich-Rudatis
Primi salitori:
Attilio Tissi, Giovanni Andrich e Domenico Rudatis, 29-8-1931Difficoltà:
3°, 4°, 5° , 5°+, un passo di 6° Coefficiente Difficoltà: 1528 Coefficiente Globale: 1757(35*0,7) +(25*0,2) +(30*10) +(38*3) +(25*8) +(20*5)+(16*3) +(30*0) +(10*0,5)+(60*0) +(5*5)+(30*0,5) +(35*0,5) +(20*0,7) +(30*8) +(18*8) +(18*3) +(3*16)+(10*8)+(7*10) +(15*0,3) +(100*0,2) = 1528 585m.
2° Relazione (25*0,5)+(25*0,2) +(40*8) +(40*3) +(25*6)+(25*5) +(20*0,5)+(20*3)+(10*8) +(70*0) +(25*3)+(25*0,5) +(25*8)+(25*3) +(10*3)+(20*8)+(10*10) +(120*0,5) = 1595 560m.
Dislivello:
670 m.Rischio: R3
Tempi:
ore 8Materiale:
i primi salitori hanno usato 16 chiodiRelazione di Roberto Liberalato e Claudio Calamelli.
ACCESSO
Dal rifugio Vazzolèr, per sentiero scendere al Pian delle Taie.
Deviare a sinistra, risalire il letto asciutto del torrente che scende dalla base della gola Ovest della Torre Trieste e raggiungere l'attacco.
(ore 0,45)
ATTACCO
A destra dell'uscita della suddetta gola si trova un piccolo sperone, con mughi, separato dalla base della Torre Trieste da una canale che sale in obliquo verso sinistra.
Seguire il canale fino alla cima dello sperone.
Continuare, salendo su rocce inclinate (3°) in direzione dello spigolo Ovest della Torre, fino a raggiungere una cengia.
Traversare facilmente verso destra, aggirare uno spigolo e continuare a traversare verso destra, per 10 m., in parete Sud-Ovest.
SALITA
1)
35 m (3°+). Salire in verticale su parete. PF buono. Assicurazione su un mugo.2)
25 m (2°). Continuare a salire in obliquo a destra, in direzione di strapiombi gialli. PF su una larga cengia (1 CF).3)
10 m (5°+; 2 C). Salire una parete gialla con strapiombo finale (7 m; 5°+; 2 C) e raggiungere una comoda cengia.Traversare sulla cengia verso destra (3 m). PF buono (1 CF).
4)
20 m (5°+; 4 C). Superare un basso salto strapiombante, proseguire per un diedro aperto e strapiombante (10 m; 5°+; 4 C), fin sotto lo strapiombo che lo chiude.Traversare su una cornice verso destra (5 m). L'inizio della traversata è delicato; poi la cornice si allarga e diventa cengia. PF discreto (2 CF). (Qui inizia la variante Couzy).
5)
38 m (4°). Salire su una parete concava, obliquando leggermente a sinistra, e raggiungere una fessura-diedro. PF discreto (2CF).6)
25 m (5° ). Scalare la fessura-diedro. PF buono, su un terrazzino (2 CF).7)
36 m (4°, 4°+, 3°; 1 C; roccia friabile).Traversare in orizzontale verso destra, su parete (6 m; 4°), fino ad un canale.
Rimontare il canale (20 m; 4°+; 1 C) e obliquare a sinistra (10 m; 3°). PF buono su un terrazzino (1 CF).
8)
40 m (3°,4°, 1°). Salire in verticale (10 m; 3°, 4°) e proseguire direttamente senza percorso obbligato (30 m; 1°).9)
70 m (1°; passaggio di 3°). Camminando su terreno detritico, con mughi, raggiungere la grande spalla dello spigolo Ovest.Salire per lo spigolo, superare una paretina (3°) e proseguire (1° ) fin sotto un salto.
10)
35 m (4°+, 2°, 3° ). Superare il salto dello spigolo (5 m; 4°+) e proseguire direttamente in verticale (2°, 3°). PF buono; assicurazione su spuntone.11)
35 m (3°). Proseguire con salita leggermente obliqua a sinistra, sul versante della grande gola Ovest della Torre Trieste. PF scomodo.12)
20 m (3°, 3°+, 3°). Salire in verticale su parete fino alla spigolo (8 m; 3° , 3°+) e traversare in orizzontale a destra (12 m; 3°). PF comodo alla base di un diedro (2 CF).13)
30 m (5° ; 6 C). Salire il diedro. PF discreto (2 CF).14)
18 m (4°, 5°; 1 C). Proseguire in verticale, seguendo la fessura superficiale che è la continuazione del diedro (4°, 5°; 1 C). PF discreto (2 CF).15)
18 m (4°; 1 C). Salire in obliquo a sinistra, su placche levigate, fino ad un posto di sosta (2 CF).16)
20 m (5°+, 6°, 5° ; 1 C, 1 cuneo).Salire, leggermente sulla destra, una paretina verticale e sormontare uno spuntone (6 m; 5°+).
Proseguire sulla sinistra per una fessura strapiombante (3 m; 6°; 1 cuneo, 1 C; roccia friabile) e salire in verticale (10 m; 5°) fino ad un pulpito sotto un piccolo tetto. PF buono (3 CF).
(Qui inizia la seconda variante Couzy).
17)
15 m (2°, 3°). Traversare a sinistra su una cengia (2°), in direzione del canalone che scende dalla cresta che unisce la Torre Trieste al Castello della Busazza.Poco prima della fine della cengia, scendere su una parete verticale (7 m; 3°; delicato), raggiungere il fondo detritico del canalone e salire per 3 m. PF buono (1 CF).
18)
100 m (passaggi di 1° / 2°). Rimontare il canalone fino alla cresta.
ALTRA RELAZIONE Spigolo Ovest
Primi salitori: A. Tissi, G. Andrich, D. Rudatis; 29-8-1931
Difficoltà: 3°, 4°, 5°, passi di 5°+
Sviluppo: 670 m.
Tempi: ore 6
Relazione di M. Kelemina.
ATTACCO
A destra della gola tra la Cima Busazza e la Torre Trieste c'è uno sperone diviso dalla Trieste da un canale.
Lo si risale fino alla cima. Raggiungere una cengia verso lo spigolo Ovest.
Traversare a destra aggirando uno spigolo.
SALITA
I) 50 m (3°, 2° ).
Salire in verticale fino ad un mugo, poi in obliquo a destra verso degli strapiombi.
II) 40 m (2°, 5°).
In breve ad una cengia (2°) poi per parete ad una seconda cengia.
Proseguire per diedro fin sotto uno strapiombo. Traversare alcuni metri a destra.
IlI) 40 m (4°).
Salire in obliquo a sinistra fino all'inizio di una fessura.
IV) 50 m (5°-, 4°+, 4°).
Risalire la fessura, traversare a destra fino ad un canale e risalirlo.
V) 50 m (3° , 4°, V).
Obliquare a sinistra 10 m., continuare in verticale (3°, 4°) proseguendo direttamente (1°).
VI) 70 m (1°).
Continuare camminando fino alla spalla dello spigolo. Risalirlo fin sotto ad un salto di parete.
VII) 50 m (4°, 2°, 3°).
Superare il salto, proseguire direttamente e poi leggermente a sinistra.
VIII) 40 m (3°, 3°+).
In obliquo poi direttamente fino allo spigolo.
Traversa in orizzontale a destra fino alla base di un diedro.
IX) 50 m (5°, 4°).
Scalare il diedro e continuare per una fessura successiva.
X) 40 m (4°, 5°, 5°+).
Per placche a sinistra (4°) poi una paretina verso destra fin sopra uno spuntone (5°).
Proseguire a sinistra per fessura (5° +) e poi verticalmente fin sotto un tetto.
XI) 15 m (2°, 3°).
Traversare a sinistra e scendere nel canalone sottostante.
XII) 100 m.
Percorrere il canalone fino alla cresta finale.
Variante della Gola ovest e parete nord
Primi salitori:
Attilio Tissi e Giovanni Andrich, agosto 1930Difficoltà:
4°, 5° , 5°+Lunghezza:
400 m.Tempi:
ore 6 (tempo dei primi salitori)Materiale:
chiodi usati: 6Roccia:
friabileDal rifugio Vazzolèr, seguire lo stesso percorso della via originale e raggiungere la base della gola ovest della Torre Trieste (ore 0,45).
Prima seguire la gola e poi continuare, salendo con dirittura verticale, per una serie di camini sulla parete Nord della Torre Trieste, fino all'altezza della grande spalla dello spigolo Ovest della Torre.
Con 1 lunghezza di corda, traversando verso destra su una cengia, raggiungere la via originale nel punto in cui lo spigolo, dopo la spalla, riprende la sua verticalità.
Variante bassa
Primi salitori:
Jean Couzy e Marcel Schatz, 23-7-1948Lunghezza:
110 m.Tempi:
3° , 4°Seguire la via originale fino al posto di fermata, alla fine della 4° lunghezza di corda.
Salire in obliquo a destra, raggiungere un camino e risalirlo per 2 lunghezze di corda (3° , 4°; 1 C).
Quando il camino tende a strapiombare deviare a sinistra su esposte cenge detritiche (3° ), traversare un camino e raggiungere (un passo di 4°) una zona di parete facile fino alla grande spalla dello spigolo Ovest.
Variante alta Finale
Primi salitori:
Jean Couzy e Marcel Schatz, 23-7-1948Difficoltà:
3°, 4°, 5° -, un passo di A1 e uno di 6°Lunghezza:
145 m.Materiale:
usati 7 chiodiSeguire la via originale fino al posto di fermata della 16° lunghezza di corda, costituito da un pulpito sotto un piccolo tetto.
Superare il tetto (A1; 1 C; staffa) e proseguire salendo per una fessura molto esposta (25 m; 5° -, un passaggio dì 6°; 4°, 5 C).
Uscire su una piccola terrazza a sinistra.
Salire direttamente (12 m; 1 C) e ritornare a destra (4°), sotto un piccolo strapiombo evitando così il grande strapiombo finale della fessura.
Gli ultimi 100 m. dello spigolo sono facili.
Questa variante, evitando il camino Cozzi (Normale), rende la via originale completamente indipendente e più diretta.
Parete Sud - Via CARLESSO-Sandri
La Torre Trieste è il più grande monolito delle Dolomiti, offre da ogni versante un aspetto affascinante, è percorso da molte vie tutte interessanti.
La via qui proposta è a mio parere la più bella e completa della Torre ed estremamente impegnativa.
Chi la percorre merita una Laurea in Alpinismo in quanto la via comprendendo una salita in diedro, fessura, placca, camino, traversi, strapiombi, roccia delicata, difficoltà non indifferenti, fiuto del percorso, una lunghezza chilometrica, una discesa non semplice, fanno del tutto un mix di gran livello.
Per avere però un voto di 110 e lode sarà necessario percorrerla in libera e in un tempo compreso tra alba e tramonto (accesso,salita, discesa).
Certo per conseguire però il Master occorrono certe altre vie (Parete Nord del Civetta, Sud Marmolada, Tofane, Roda di Vael, ecc.).
Primi salitori: Raffaele Carlesso, Bortolo Sandri, 7/8-8-1934
Difficoltà: 4°, 5°, 6°, 7°+, 8°-, A1, A2
Coefficiente Difficoltà: 5525 Coefficiente Globale: 6630
(25*2) +(20*3)+(20*5) +(15*8)+(5*16)+(15*18) +(15*10) +(15*5)+(10*3) +(10*10)+(40*3)+(40*8) +(10*16) +(25*10) +(30*10) +(40*0) +(30*10)+(30*16) +(10*0,5) +(30*3) +(35*16) +(20*0,5)+(20*0,2) +(10*10)+(10*16)+(7*22) +(16*10) +(15*16) +(100*3) +(15*0,5)+(10*3) +(90*8) = 5525 750m.
Lunghezza: 570 m. (via originale 750 m.)
Sviluppo: 900 m. 37 lunghezze di corda, (via originale 1100 m.)
Rischio: R4
Tempi: ore 10/12, 25 ore dei primi salitori
Materiale: chiodi lasciati dai primi salitori 45.
Relazione di Virgilio Zecchini.
ACCESSO
Dal rifugio Vazzolèr si deve raggiungere il lungo canalone ingombro di massi alla base della parete est della Torre Trieste.
Si abbandona il sentiero fin qui seguito e si risale il canalone per circa 200 m, fino all'inizio di una grande cengia.
Seguendo la cengia verso sinistra, si attraversa la parete Est e un tratto della parete Sud della Torre fino all'attacco, dove si trova 1 CF (ore 2).
I primi salitori iniziarono la salita partendo dal sentiero che passa sotto la parete Sud della Torre Trieste, salirono il grande sperone con mughi ed erba (180 m; 2°, 3°, 4°) e raggiunsero la cengia dove s'iniziano le grandi difficoltà.
Questa prima parte della via di solito viene evitata dai ripetitori, anche perché è senza interesse.
SALITA
1) 25 m (4°-) Dal chiodo di attacco salire in obliquo a destra fino ad un terrazzino.
2) 40 m (4°, 4°+; 4 C) Salire, obliquando leggermente a destra, fino ad una sosta sotto uno strapiombo giallo.
3) 20 m (A2, 5°, 6°; 4 C) Superare lo strapiombo (6 m; A2, 5°, 6°; 3 C), obliquare a destra, raggiungere una cengia (1 C) e traversare a destra (6 m, 5°+) fino ad un posto di sosta (1 CF).
4) 35 m (5°, 6°, A1, A2; 12 C; roccia friabile) Traversare verso destra (5 m, 5°) fino ad un chiodo, si sale su parete friabile (10 m; 5°), traversare a sinistra (5 m; 6°) e proseguire in verticale fin sotto un tetto nero (A1, A2, 6°+;1 C).
Si traversa a sinistra (3 m), si supera il tetto e si arriva ad un piccolo posto di sosta (A2, 6°, 7°-).
5) 15 m (5°+, A1) Traversare a sinistra (4 m), salire poi verticalmente, superare uno strapiombo e raggiungere una cengia.
6) 25 m (4°, 4°+; 2 C). Si traversa sulla cengia a sinistra (8 m; 1 C), si sale (6 m; 4°) e si traversa a destra fino ad un chiodo.
Si continua salendo obliquamente a destra fino ad un'altra cengia.
Qui termina il tratto comune anche alla Via CASSIN.
7-8-9-10) 90 m (3°, 4°, 5°, 5°+) Traversare a sinistra fino alla fine della cengia (4°; 1 C), superare un leggero strapiombo (5°) e poi salire in verticale per 10 m (4°).
Continuare verso sinistra fino alla base di un grande diedro grigio, salire su parete verticale, interrotta da strette cenge (4°, 5°), fino ad una nicchia gialla sotto un piccolo tetto.
11) 10 m. Superare il tetto (3 m; A2, 6°) e raggiungere un posto di sosta, sopra il quale si vede una fessura nera.
12) 25 m (5°+) Per arrivare alla fessura attraversare facilmente a destra per 5 m, salire fino ad una piccola nicchia (1 C) e traversare a sinistra (5°+).
Raggiunta la fessura, risalirla fin sotto uno strapiombo (5°+).
13) 30 m (A2, 5°+, 3°) Superare lo strapiombo (A2, 6°) e continuare la salita, prima per fessura (5°+) e poi su parete inclinata (3°), fino alla prima grande cengia della Torre (cengia inferiore).
Ottimo posto per bivacco.
Dopo aver attraversato sulla cengia verso destra, fino alla sua fine sulla parete Est, si può raggiungere la gola della via Cozzi e scendere per questa alla base della Torre.
Dall'estremità Nord della cengia si può anche salire (90 m; 4°, 3°; 1 C) fino alla seconda grande cengia della Torre (cengia superiore) e raggiungere verso destra la via di discesa.
14) 40 m. Traversare sulla cengia verso sinistra fino alla base di un grande diedro grigio, chiuso, 35 m più in alto, da un grande tetto.
15-16) 60 m (5°, 5°+, 6°, A2) Salire a destra del diedro.
17) 10 m (3°) Con breve salita raggiungere la seconda grande cengia (cengia superiore).
Ottimo posto per bivacco.
Traversando sulla cengia verso destra si può uscire dalla parete Sud e raggiungere sulla
parete Est della Torre la via di discesa.
18) 30 m. Traversare a sinistra prima facilmente, poi con difficoltà su una stretta cengia (4°), (inizialmente gialla e friabile, in seguito grigia e salda).
Salire (3 m.) e raggiungere un terrazzino con erba, a destra della base di un grande diedro giallo-grigio.
19) 20 m (6°) Salire sulla parete, a destra del diedro, fino ad un terrazzino.
20) 15 m (6°) Proseguire in verticale fino ad un posto di fermata.
21) 40 m (3°, 2°) Salire in obliquo verso destra, su rocce facili con terrazzini erbosi, fino alla base di un placca grigia.
22) 27 m (5°+, A2, 6°, A3, 6°, 8°-) Tratto chiave della via.
Salire prima in verticale (5°+, A2), poi leggermente verso destra fino ad un chiodo a pressione.
Poco più in alto, sulla sinistra, è infisso un chiodo costituito da un piccola lama con un foro.
Per utilizzarlo sono necessari 30 cm di filo di ferro o cordino sottile da infilare nel foro.
Salire sul chiodo (6°, A3, in libera 8°-) e proseguire verticalmente (1 C) fino a raggiungere un altro chiodo, sopra la placca.
Da qui traversare verso destra (5 m; 6°) fino ad uno scomodo terrazzino, alla base di un diedro giallo.
20 m (5°+)
Scalare il diedro e continuare per una fessura-camino fino ad una nicchia gialla.
24) 16 m (5°+) Non proseguire per la soprastante fessura gialla e friabile ma, traversare 5 m a destra, raggiungere la continuazione della fessura-camino e salirla fino ad un buon posto di sosta, sotto un grigia parete strapiombante.
25) 15 m (5°, A2) Traversare a sinistra, seguendo una gialla fessura orizzontale, fino ad un buon posto di fermata, alla base di un diedro grigio, inclinato.
26-27) 40 m (5°) Salire sul fondo del diedro e raggiungere una zona di parete meno difficile, un pò friabile.
28-29) 50 m (3°, 4°) Salire in obliquo verso destra.
30-31) 50 m (4°) Proseguire con salita obliqua verso sinistra fino alla base della gialla parete terminale.
(Qui inizia una variante diretta [Hasse]).
32) 25 m. Traversare verso sinistra, quasi in orizzontale, su una placca grigia (ottimo posto per bivacco) e salire su un pulpito giallo e friabile.
33) 25 m (3°, 4°) Scendere dietro al pulpito (1 C), per un caminetto (3°, 4°), fino ad una sottostante cengia.
Traversare a sinistra, salire un camino svasato (4°) e raggiungere la base del grigio camino terminale.
34-35-36) 90 m (5°) Seguire il camino molto stretto (recuperare lo zaino da solo) fino al suo termine.
37) Poi per facili rocce raggiungere la cima.
Variante diretta
Primi salitori:
Dietrich Hasse e Peter von Grundherr, 20 e 21-9-1956Difficoltà:
4°, 5°, 6°-Lunghezza:
110 m.Sviluppo:
130 m.Relazione dei primi salitori.
Seguire la via originale fino alla fine della 31° LC, alla base di un diedro giallo.1)
30 m (6°-; 1 C). Superato un piccolo pilastro, salire il diedro giallo fino alla sua fine.2)
30 m (5°, 6°-; 2 C). Seguire il successivo diedro fino ad un tetto (5° , 6° -; 2 C), traversare a destra, aggirando uno spigolo, e raggiungere un terzo diedro che si sale fino al tetto che lo chiude. PF su appoggi.3)
30 m (6°-). Traversare a sinistra fino ad un quarto diedro, che si segue fino al suo termine.4)
40 m (5°, 6°-). Traversare a destra e per un altro diedro raggiungere la vetta.DISCESA
Sviluppo 950 m; 2°, 3°, 8 corde doppie (260 m); ore 4.
Dalla vetta scendere sul versante Ovest, traversare a sinistra, aggirare uno spigolo raggiungendo una piattaforma in un canale.
I) C.D. 25 m.
Scendere fino alla base del camino Cozzi.
Traversare a nord lungo la cresta.
Passare a sinistra di una torre, salire poi obliquamente a sinistra, continuare ad attraversare fino ad arrivare sopra la forcella Cozzi (2°, 3°).
II) C.D. 40 m. Raggiungere la forcella.
III) C.D. 25 m.
IV) C.D. 40 m. Scendere 5 m.
V) C.D. 50 m. Scendere 10 m.
VI) C.D. 35 m.
VII) C.D. 30 m.
Fino ad uno sperone della seconda cengia.
Scendere il canalone a nord dello sperone fino ad una biforcazione e continuare per il ramo di sinistra (or.) fino ad un salto.
VIII) C.D. 15 m.
Scendere poi verso sinistra (or.) fino ad una spalla sulla cresta del canalone.
Traversare fino alla spalla proseguendo verso nord per gradoni.
Raggiungere un pulpito, traversarlo e scendere ad un colatoio che conduce alla parte alta del canalone che scende alla base della parete Est.
Scendere il canalone (2°, 3°).
Recentemente le doppie sono state riattrezzate, evitando i pendoli e spostamenti tra le varie calate, abbreviando i tempi e togliendo la parte avventurosa che quelle originali comportavano.
ALTRA RELAZIONE Parete Sud Via Carlesso-Sandri
Primi salitori: R. Carlesso, B. Sandri; 7/8-8-1934
Difficoltà:
5°, 6°, 7°+, 8°-, A2 Coefficiente Difficoltà: 5339 Coefficiente Globale: 6406(25*2) +(40*3) +(10*8)+(10*18) +(10*8)+(5*16)+(20*18)+(10*10)+(5*14)+(10*20) +(15*5)+(10*3) +(20*0,5) +(35*3)+(35*8) +(20*10)+(15*6) +(10*16)+(10*8)+(10*0,5) +(40*0,5) +(20*8)+(20*10)+(20*18)+(10*0,5) +(30*0,5) +(35*10) +(20*0,5)+(20*0,2) +(10*10)+(10*16)+(10*22) +(35*8) +(15*8) +(40*6) +(50*0,5) +(50*2) +(30*0,5) +(20*3) +(90*6) = 5339 900m.
Sviluppo:
900 m.Rischio: R4
T
empi: ore 10Relazione di G. Dal Pozzo.
Per raggiungere l'attacco risalire il canalone alla base della parete Est della torre fino all'inizio della grande cengia.
Seguire la cengia a sinistra fino al chiodo di partenza.
I)
25 m (4°-).Salire in obliquo a destra fino ad un terrazzino.
II)
40 m (4°).In obliquo a destra fin sotto uno strapiombo.
IlI)
20 m (6°+, 5°).Superare lo strapiombo e obliquare a destra fino ad una cengia, traversare 6 m. a destra fino ad una sosta.
IV)
50 m (5°, 6°, 7°-).Traversare 5 m. a destra e salire in parete per 10 m. (5°), traversare a sinistra 5 m. (6°) e poi verticalmente fin sotto un tetto nero (6°+).
Traversare 3 m. a sinistra, superare il tetto (7°-, 6°-).
Traversare 4 m. a sinistra, poi in verticale (5° +) superando uno strapiombo fino ad una cengia.
V)
25 m (4°, 4°+).Traversare 8 m. a sinistra e salire 6 m., traversare a destra e continuare diritto fino ad un'altra cengia.
Qui finisce il tratto in comune con la via Cassin.
VI - VII)
90 m (3°, 4°, 5°).Traversare a sinistra fino alla fine della cengia (3°), superare uno strapiombo (5°) e salire in verticale 10 m (4°), continuare a sinistra per parete interrotta da strette cenge (4°, 5°) fino ad una nicchia gialla sotto un tetto.
VIII)
35 m (5°+, 5°-).Superare il tetto, proseguire diritto per alcuni metri e poi traversare a sinistra (5°+).
Raggiunta la fessura salirla fin sotto uno strapiombo (5°+).
IX)
30 m (6°, 5°, 3°).Superare lo strapiombo (6°) e continuare per fessura (5°) e poi per parete facile (3°) fino alla grande cengia.
X)
40 m. (3°).Traversare a sinistra fino alla base di un grande diedro grigio.
XI - XII)
70 m (5°, 5°+, 6°+, 3°).Salire a destra del diedro fino alla seconda cengia.
XIII)
30 m (3°).Traversare a sinistra e salire 3 m. fino a un terrazzino erboso.
XIV)
35 m (5°+).Salire la parete a destra del diedro e proseguire verticalmente.
XV)
40 m (3°, 2°).Salire in obliquo a destra fino alla base di una placca.
XVI)
30 m (5°+, 6° +, 6°, 8°-, 6°).Salire in verticale (5°+, 6°+) poi verso destra.
Salire a un chiodo (6°, 8°-) e proseguire verticalmente fino ad un altro chiodo sopra la placca.
Traversare a destra 5 m (6°) fino alla base di un diedro.
XVII)
35 m (5°).Risalire il diedro e per fessura-camino fino ad una nicchia.
Traversare 5 m. a destra raggiungendo la continuazione della fessura-camino e risalirla fin sotto una parete strapiombante.
XVIII)
15 m (5°).Traversare a sinistra seguendo una fessura orizzontale fino alla base di un diedro grigio.
XIX)
40 m (5°-).Risalire il fondo del diedro.
XX)
50 m (3°).Salire in obliquo a destra.
XXI)
50 m (4°-).Obliquare a sinistra fino alla base della parete terminale.
XXII)
25 m. (3°)Traversare a sinistra in orizzontale su placca e salire su un pulpito.
XXIII)
25 m (3°, 4°-).Scendere dietro il pulpito per un camino fino ad una cengia.
Traversare a sinistra e salire un camino fino alla base del camino terminale.
XXIV - XXV)
90 m (5°-).Seguire tutto il camino.
Per facili rocce raggiungere la vetta.
Parete sud ovest - Via Dell'Oro-Giudici-Longoni
Primi salitori:
Mario Dell'Oro, Giovanni Giudici e Angelo Longoni, 16 e 17-8-1935Difficoltà:
4°, 5°, 5°+, 1 passo di 6°-, A2 (2 lunghezze)Coefficiente Difficoltà: 1806 Coefficiente Globale: 2076
(50*0,2) +(50*0,2)+(50*0,7) +(30*0,7) +(10*0,5)+(15*6) +(15*3)+(10*5) +(40*0,3) +(10*10)+(10*5)+(10*10)+(10*0,3) +(50*0,3) +(50*0) +(45*3) +(15*0) +(20*0,7)+(20*3) +(40*0,2) +(20*5)+(15*8) +(20*0,3) +(15*3)+(10*8) +(20*2)+(10*10)+(10*8) +(35*0,5) +(10*3)+(10*10)+(10*16)+(5*5) +(40*0,5)+(40*3) = 1806 790m.
Dislivello:
700 m.Sviluppo: 790 m.
Rischio: R3
Tempi:
ore 6 / 9, 26 ore dei primi salitoriMateriale:
36 chiodi usati dai primi salitoriL'attacco si trova a destra di quello della via Tissi-Andrich.
Nella parte inferiore, la via si svolge sul limite sinistro della grande concavità centrale della parete e su roccia talvolta friabile.
Nella parte alta della parete la roccia è liscia e salda.
Relazione di G. Dal Pozzo.
La relazione è stata trascritta durante la prima ascensione invernale nell'inverno 1981, quindi le difficoltà possono leggermente differire da un'ascensione compiuta in periodo estivo, inoltre sono state effettuate un paio di varianti più logiche dell'originale.
L'attacco si trova alla base di una rampa obliqua, 50 m circa a destra dello spigolo Tissi.
1)
50 m (2°). Seguire la rampa.2)
50 m (2°, 3°+). Diritti altri 50 m.3)
50 m (2°, 3°+). Traversare una decina di metri a destra, dunque salire un camino e sostare al termine.4)
30 m (3° +) 1 ch. Salire obliquando a sinistra per una colata nera.5)
22 m (3°, 5°-). Traversare a sinistra 20 m, salire 2 m e sostare alla base di un diedro giallo-grigio.6)
25 m (4°, 4°+) Utili nuts, seguire il diedro e al suo termine uscire a sinistra sostando su un terrazzino.7)
40 m (3°-). Dritti fino alla base di una fessura camino.8)
40 m (5°+, 4°+, 5°+, 3°-) 2 ch. Ancora diritti seguendo la fessura fin sotto un tetto, obliquare quindi a sinistra più facilmente e sostare dopo una decina di metri.9)
50 m (2°+). Si raggiunge direttamente la prima grande cengia.10)
50 m (0°). Traversare senza difficoltà a destra fino alla base di un diedro.11)
45 m (4°). Salire il diedro e quindi alla seconda cengia.12)
15 m (0°). Continuare nella stessa direzione superando la cengia.13)
40 m (3°+, 4°, 2°) 1 ch. Diritti per 15 m quindi leggermente a destra sostando alla base di una rampa obliqua a sinistra.14)
40 m (2°). Seguire la rampa per 20 m e salire diritti sostando in corrispondenza della grande spalla una trentina di metri a destra della via Tissi.15)
35 m (4°+, 5°). Continuare diritti fino ad una stretta cengia.16)
20 m (2°+). Traversare sulla cengia a destra sostando alla base di un pilastro.17)
25 m (4°, 5°). Salire la fessura sinistra del pilastrino fino alla sua sommità.Si può salire anche per la fessura di destra, probabilmente l'originale.
18)
40 m (5°, 5°+, 4°-). Seguire la fessura sovrastante e sostare su una cengetta.19)
35 m (3°). 3/4 metri a sinistra, salire 2 m quindi proseguire obliquando verso destra.20)
35 m (4°, 5°+, 6°, 4°+) 1 ch.Salire verso destra superando prima uno strapiombo, quindi seguire una fessura superficiale (passaggio più difficile) e superatala sostare abbastanza comodamente.
21-22)
80 m (3°, 4°).Traversando alcuni metri a destra raggiungere il camino obliquo a sinistra da seguire fino a raggiungere la spalla sommitale.
Da qui si può raggiungere la cima oppure collegarsi direttamente con la via di discesa.
Primi salitori:
Ignazio Piussi e Giorgio Redaelli, 6 - 10-9-1959Difficoltà:
4°, 5°, 5°+, 6°, A1, A2, A3Lunghezza:
730 m.Tempi:
ore 79 (tempo di arrampicata effettiva dei primi salitori)Materiale:
i primi salitori hanno usato 330 chiodi normali, 90 chiodi ad espansione e 45 cunei di legno. Chiodi rimasti in parete: 25 normali e 50 ad espansione.Relazione dei primi salitori.
I secondi salitori hanno usato (oltre a quelli esistenti): 350 chiodi e 40 cunei.
Chiodi e cunei rimasti in parete (oltre a quelli esistenti): 170.
Altezza della parete 730 m, dei quali 450 strapiombanti con continuità e superabili solo con l'uso dì grandi mezzi artificiali. Assicurazione su staffe.
A 250 m. dalla base, ci si trova completamente isolati.
La ritirata è bloccata da forti strapiombi e l'uscita sui lati è da ritenersi poco probabile.
È da considerarsi impossibile anche un eventuale soccorso, dall'alto, a causa degli enormi tetti che caratterizzano la parte centrale della parete.
Bivacchi 4, di cui: il primo su staffe; il secondo su cengia; il terzo su terrazzino, coi piedi nel vuoto; il quarto, un alpinista ancorato ad uno spuntone e l'altro imbragato alle corde.
Si consiglia di portarsi una quarantina di cunei medi e grossi.
ATTACCO
Dal rifugio Vazzolèr, seguire il sentiero e portarsi fin sotto la parete sud della Torre Trieste.
Salire alla base di questa, mirando al piccolo ghiaione, al centro della parete, che scende incuneandosi fra i mughi (ore 0,40).
SALITA
Alla base della parete, sulla destra del ghiaione, sporge uno zoccolo alto circa 20 m, ricoperto di detriti.
Salire sulla sinistra il facile canale fra lo zoccolo e la parete e raggiungere la cima dello zoccolo.
Attaccare la soprastante parete grigia verticalmente per circa 20 m. (3°), e poi obliquare a sinistra per altri 20 m. (4°) fino ad arrivare su una comoda cengia.
Dalla cengia salire in verticale (20 m; 4°+), superare un breve diedro-fessura.
Continuare per altri 20 m., obliquare verso destra, arrivare sulla grande cengia inclinata alla base dei gialli visibile dal basso.
Seguire la cengia verso sinistra (40 m.) per raggiungere la base di due fessure verticali.
Seguire la fessura di destra con attacco strapiombante per 4-5 m (5°; 1 C).
Superato lo strapiombo, lasciare la fessura spostandosi per circa 4 m. verso destra (5°).
Salire in verticale per 6-7 m. incontrando le stesse difficoltà e riprendere la fessura che finisce dopo circa 5 m. (4° ).
Spostandosi per qualche metro a sinistra raggiungere un comodo terrazzino (1 CF).
Dal terrazzino salire in obliquo un pò verso destra per circa 20 m. (4°) e raggiungere una cengia inclinata, coperta di detriti.
Seguire la cengetta, per 40 m. verso destra, e raggiungere la base del secondo gradino di roccia grigia.
Salire lungo il limite del gradino, alto circa 25 m., superando difficoltà estreme fin dall'attacco.
Dopo circa 6 m. superare un piccolo tetto e 3 m. sopra (ottimo chiodo) obliquare a destra per qualche metro, fino a una fessura formata da un placca staccata.
Con l'ausilio di un cuneo entro un buco raggiungere un naso di roccia compatta (chiodo ad espansione); sopra il naso si trova una placca gialla e strapiombante, superabile solo con l'uso di chiodi ad espansione.
Segue poi uno strapiombo di 7-8 m., friabilissimo con chiodi normali.
Sopra lo strapiombo la roccia continua ad essere molto friabile ed a piccoli tetti.
Obliquare verso destra, puntando ad una macchia grigia, dalla forma caratteristica di rivoltella.
Questo tratto (circa 20 m.) è particolarmente delicato per il susseguirsi di strapiombi, che costringono ad operare completamente nel vuoto, e per la roccia malsicura, che obbliga ad alternare chiodi normali a chiodi ad espansione.
Il calcio della «rivoltella» è caratterizzato da una placca grigia e compatta, che si supera in diagonale da sinistra a destra per incontrare un diedro verticale, alto 5-6 m, che si sale con l'uso di chiodi normali.
Superare uno strapiombo alto 6-7 m, con attacco difficilissimo per difficoltà di chiodatura.
Sopra lo strapiombo raggiungere un' esile cengia.
Traversare per qualche metro a destra (artificiale) per riprendere a salire verticalmente, superando un forte strapiombo e puntando ad una seconda macchia grigia sovrastata da una piccola cengia, che ospita il primo aereo bivacco.
Dal posto di bivacco, spostarsi qualche metro a destra, raggiungere la base di un grande strapiombo da superare verticalmente, con rilevante chiodatura.
Obliquare a destra qualche metro e puntare ad un blocco grigio semi-staccato.
Salire sopra il blocco.
Proseguire in verticale per circa 30 m., evitare sulla destra una grande placca pericolante, e raggiungere una cengia detritica.
Continuare con una traversata delicata a sinistra, lungo una cengia detritica, per raggiungere la verticale di un lungo diedro, alto circa 60 m.
Raggiungere la base del diedro evitando un primo tetto sulla sinistra ed un secondo sulla destra, restando ugualmente sospesi nel vuoto.
Il diedro, nei suoi primi 20 m., pur ostacolato da un tetto, risulta abbastanza agevole per facilità di chiodatura; non è così la parte superiore che, dopo 15 m, si è costretti ad abbandonare portandosi a destra su un comodo posto di assicurazione.
Superare ancora uno strapiombo ed una placca liscia (chiodo ad espansione) e le difficoltà scendono fino ad una grande cengia che taglia a circa a metà la parete (secondo bivacco, comodo).
La seconda parte della salita si svolge interamente lungo il grande diedro che solca al centro la parte superiore della parete.
Con l'aiuto di qualche chiodo, si arriva su un piccolo terrazzino.
Seguire il fondo del diedro che dopo 10 m. presenta un piccolo tetto da superare direttamente. Ancora 10 m. in verticale, poi un secondo tetto più marcato che si evita in parte, salendo sulla parte opposta di un blocco incastrato nel diedro stesso: manovra estremamente delicata.
Sopra il tetto, il diedro si inclina leggermente a sinistra.
Seguire il diedro lungo la fessura di fondo, difficile da chiodare per la roccia compatta.
In questo tratto il diedro presenta la parete sinistra gialla e la destra grigia.
Arrivati sotto un terzo tetto, lo si evita chiodando la sua base e uscendo a sinistra per raggiungere un piccolo terrazzino.
Seguire ancora il diedro per circa 30 m., con difficoltà meno accentuate, e raggiungere un piccolo terrazzo (terzo bivacco).
Da questo punto, la fessura nel fondo del diedro si allarga ed è possibile seguirla solo con l'uso di cunei di legno; così per 40 m. su roccia compatta, fino ad un terrazzino.
Salire ancora verticalmente, per circa 30 m., con rilevante chiodatura, fino ad uno spuntone attaccato alla parete di sinistra del diedro.
Si presenta ora una parete liscia gialla e strapiombante, solcata da una fessura che la incide da sinistra a destra, scomparendo sotto un enorme tetto.
Superare un forte strapiombo, poi seguire la fessura che richiede l'uso di cunei di legno.
(Ritorno per il quarto bivacco allo spuntone attaccato alla parete, dove un alpinista trova una discreta sistemazione, mentre l'altro si imbraga alle corde nel vuoto).
Lasciare la fessura 6-8 m. sotto il grande tetto e con chiodi ad espansione alzarsi in obliquo a destra, quasi all'altezza del tetto.
Traversare in orizzontale a destra e, salendo sulla parete destra del diedro, raggiungere una fessura verticale, sulla destra del tetto, che si segue per circa 15 m.
Si arriva così su una grande terrazza dove finiscono le grandi difficoltà.
Salire ora su una parete per circa 60 m., con difficoltà di 4° e 5°, fino a raggiungere la base del camino, che, con difficoltà dì 5° e 5°+, porta sulla cima.
__ Via TISSI __ Via Dell'Oro __Via PIUSSI __Via Carlesso
ALTRA RELAZIONE Parete sud-ovest Direttissima Via Piussi-Redaelli
Primi salitori: I. Piussi, G. Redaelli, 6/10-9-1959
Difficoltà: 6°, A4
Coefficiente Difficoltà: 9878 Coefficiente Globale: 12335
(50*0,2)+(50*0,5) +(20*0,5)+(25*5) +(30*5) +(45*3) +(40*0,2) +(40*20) +(35*19) +(20*20)+(10*16) +(25*20) +(20*20) +(25*10) +(40*20) +(50*19) +(20*8)+(20*14) +(35*22)+(35*19) +(50*18) +(20*8)+(20*10) +(25*3)+(25*8) +(60*8) +(60*10) = 9878 910m.
Sviluppo: 730 m.
Rischio: R5 (scala 1-6)
Tempi: ore 15
Relazione M. Dell'Agnola.
Per i primi 18 tiri fino alla cengia seguire lo schizzo.
Dalla cengia i tiri sono i seguenti:
I) 40 m (5°, 5°+, 6°+, A4).
Seguire il diedro giallo fino a tre chiodi a pressione di sosta.
II) 40 m (5°, 6°, A1).
Diedro e masso incastrato, poi piccoli tetti e diedro grigio.
IlI) 37 m (5°, 5°+).
Diedro fino ad un tetto che si evita a sinistra.
Proseguire per diedri grigi poi a destra su un terrazzino.
IV) 45 m (5°, 6°).
Proseguire fino al diedro fessura giallo-nero che si supera con difficoltà crescenti.
Sosta al terrazzino della 2° cengia.
V) 20 m (4°+, A1, A4).
Diedro nero di destra fino ad un terrazzino, poi a sinistra facilmente.
VI) 42 m (5° +, 6°+, AO)
Si è alla base dei gialli.
Traversare 4 m. a sinistra e seguire la fessura più gialla (non seguire i cunei
sopra la sosta).
VII) 47 m (A1, 4°+).
A destra fino alla base del camino che si segue fino ai gradoni terminali.
VIII - IX) 70 m (2°, 3°, 4°).
A destra e poi a sinistra fino ai camini della Via Carlesso.
X - XI - XII) Per il camino in vetta.
Spigolo Sud-Est - Via CASSIN-Ratti
Via stupenda con difficoltà continue, più chiodata della Via Carlesso e meno in libera.
Roccia in parte friabile fino alla seconda grande cengia, poi roccia buona.
Le maggiori difficoltà iniziano dopo la seconda grande cengia e continuano sostenute fino alla vetta.
Primi salitori:
R. Cassin, V. Ratti, 15/17-8-1935Difficoltà:
4°, 5°, 6°, 7°+, A1, A2 Coefficiente Difficoltà: 4360 Coefficiente Globale: 5232(25*2) +(40*3) +(10*8)+(10*18) +(10*8)+(5*16)+(20*18)+(10*10)+(5*14)+(10*20) +(15*5)+(10*3) +(20*0,5) +(20*5) +(15*8)+(15*3) +(15*10)+(15*3) +(35*3) +(20*12)+(15*2) +(15*5)+(10*3) +(10*6)+(30*3) +(10*0,5)+(10*3) +(20*12) +(15*8)+(10*0,5) +(10*10)+(10*6) +(10*8)+(15*12) +(20*6) +(15*2)+(15*6) +(10*5)+(10*0,5) +(15*8)+(10*3) +(20*5) +(30*8) +(15*8)+(10*3) +(25*2)+(10*0,5) +(50*0,5) = 4360 770m.
Dislivello:
570 m. dalla cengia d'attaccoSviluppo:
730 m.Rischio: R4
Tempi:
ore 10, i primi salitori: ore 27Materiale:
chiodi usati dai primi salitori 60 (lasciati 30)Relazione di Walter Philipp.
ACCESSO
Vedere ACCESSO della via Carlesso
Il tratto iniziale coincide con quello della via Carlesso, che si segue per le prime 6 lunghezze di corda,
fino ad un 'altra cengia.
7)
20 m (4°+; 1 CF). Traversare verso destra, salendo leggermente, e proseguire in verticale per alcuni metri.8)
30 m (5°, 4°; 3 C, 1 CF). Salire per una fessura, in direzione del grande camino a sinistra dello spigolo Sud-Est.9)
30 m (5°+, 4°; 2 C, 1 CF). Seguire una fessura che si trasforma in camino.10)
35 m (3°, 4° ; 1 CF). Salire per il camino, a sinistra dello spigolo, fino alla prima grande cengia della Torre (cengia inferiore).Ottimo posto per bivacco.
Dopo aver traversato sulla cengia verso destra (Nord), fino alla sua fine, si può raggiungere la gola della via Cozzi e scendere per questa alla base della Torre.
Dalla estremità settentrionale della cengia si può anche salire (90 m; 4° , 3° ; 1 C) fino alla seconda grande cengia della Torre (cengia superiore) e raggiungere verso destra la via di discesa.
11)
35 m (5°+, A2, 4°-; 7 C, 1 CF). 5 m. a sinistra dello spigolo salire obliquando verso sinistra, lungo una fessura che termina con uno strapiombo da superare (20 m; 5°+, A2).Proseguire salendo verso sinistra (4°-) fino ad un posto di fermata.
12)
25 m (3° , 4° , 4°+; 1 CF). Salire in obliquo a sinistra (3°), traversare brevemente a sinistra e proseguire per un diedro che porta in una concavità sotto gialli strapiombi (4°, 4°+).13)
40 m (5°-, 4°; 1 CF). Salire in verticale (6 m; 5°-), traversare a sinistra su una lista (un passo di 4°) e proseguire per una fessura (4°) fino alla seconda grande cengia della Torre (cengia superiore).Ottimo posto per bivacco.
Traversando verso destra (verso nord), si può raggiungere senza difficoltà la via di discesa della Torre Trieste.
14)
20 m (3°, 4°). Circa 10 m. a destra dello spigolo, salire sopra una scaglia e proseguire per una fessura fino ad una nicchia.15)
20 m (5°+, A2; 8 C, 2 CF, 2 cunei). A sinistra della nicchia salire per un diedro. Posto di sosta 1 m. a destra.16)
25 m (5° , 3°; 5 C, 2 CF). Salire in verticale 5 m. e per un diedro raggiungere una cengia.17)
20 m (5°+, 5°-; 4 C, 1 CF). Circa 10 m. a sinistra dello spigolo salire per un diedro. Punto di sosta su staffe.18)
25 m (5° , 6°-, A2, 5° ; 12 C, 1 CF). Salire fin sotto un tetto (10 m; 5°, 6°-).Per aggirarlo, traversare verso sinistra e poi salire in verticale fino ad uno strapiombo (A2).
Traversare verso destra, aggirando lo spigolo (8 m; 5°). Piccolo posto di fermata.
19)
20 m (5°-; 4 C, 1 CF). Salire su placche grigie, obliquare a destra, fino ad una cengia sotto un camino.20)
30 m (4°-, 5°-; 1 C, 1 CF). Traversare a destra (8 m; 4°-), salire per un altro camino (5°-) e verso destra raggiungere un punto di sosta in un terzo camino.21)
20 m (4°+, 3°; 1 CF). Seguire il camino fino ad una spalla sul filo dello spigolo.Ottimo posto per bivacco.
22)
25 m (5°, 4°; 1 C, 1 CF). Salire in verticale su placche grigie.23)
20 m (4°+; 1 CF). Traversare verso destra, aggirare lo spigolo e salire fino ad una nicchia.24)
30 m (5°; 1 CF). Salire leggermente verso sinistra fino ad un dente e per il camino di sinistra raggiungere una piattaforma.25)
25 m (5°, 4° ; 2 C, 1 CF). Seguendo un piccolo diedro entrare in un camino-colatoio.26)
35 m (3° , 4°-). Salire il camino-colatoio fino ad una spalla.27)
50 m. Salendo su facili rocce raggiungere la vetta.
O Via Carlesso O Variante HASSE ___ Via Cassin O Via Holzer
ALTRA RELAZIONE Spigolo Sud-Est Via Cassin-Ratti
Primi salitori: R. Cassin, V. Ratti, 15/17-8-1935
Difficoltà: 5°, 6°, 7°+ Coefficiente Difficoltà: 5178 Coefficiente Globale: 6213
(25*2) +(40*3) +(10*8)+(10*18) +(10*8)+(5*16)+(20*18)+(10*10)+(5*14)+(10*20) +(15*5)+(10*3) +(20*6)+(20*5) +(25*6)+(20*5) +(25*6)+(10*5)+(15*8) +(15*0,2) +(25*10)+(20*16) +(20*5)+(20*14)+(10*6) +(15*0,7)+(10*14) +(15*16)+(15*14)+(10*5) +(10*10)+(15*8)+(5*2) +(20*6)+(20*10)+(10*5) +(20*6)+(20*5)+(10*3) +(20*5)+(20*3) +(25*8)+(20*3)+(10*0,5) +(50*0,5) = 5178 755m.
Sviluppo: 700 m.
Rischio: R4
Tempi: ore 5 / 10
Relazione di M. Simionato.
Le prime 5 lunghezze di corda sono in comune con la via Carlesso.
Dalla sosta del 5° tiro dopo il tratto giallo le difficoltà per poco diminuiscono.
La Cassin si sposta a destra, verso lo spigolo, in direzione di un marcato camino diedro visibile dal basso.
V) 40 m (5°-, 4°+, 4°).
Passare uno strapiombo a destra della sosta e continuare in obliquo a destra per salti e cengette fino ad una cengia sotto a strapiombi, seguirla a destra fino ad uno spigolo e sostare presso questo con 1 chiodo e una clessidra.
VI) 45 m (5°-, 4°, 4°+).
Oltre lo spigolo passare uno strapiombo e continuare per fessura, quando finisce obliquare a sinistra per un'altra che porta alla base di un evidente diedro camino.
VII) 50 m (5°-, 5°, 4°+).
Superare il diedro camino (qualche strapiombo) e sostare alla fine su spuntone.
Si è alla prima cengia.
VIII) 15 m (facile).
Alzarsi un po' e traversare a sinistra oltre lo spigolo una decina di metri fin sotto la direttiva di un tetto.
IX) 45 m (5°+, 6°, A0, 3°+).
Per fessura gialla fin sotto il tetto, uscire a sinistra a rocce più facili, continuare in obliquo a sinistra fino a sostare su clessidra.
Da qui ci sono 2 possibilità.
Xa) 50 m (4°+, 6°-, 5°-).
Raggiungere il diedro grigio sovrastante molto chiodato seguirlo fin sotto uno strapiombo, uscire a destra e per fessura al bordo della seconda cengia.
Xb) 60 m (4°, 4°+, 2°, 4°+).
Continuare qualche metro in obliquo a sinistra, poi diritti ad una conca sotto strapiombi, evitarli verso destra per una cengetta che porta ad una fessura, per questa alla seconda cengia.
XI) 25 m (3°+, 6°-, 5°+).
Salire ora sulla destra dello spigolo per una serie di diedri gialli e per fessura facile fin sotto un diedro grigio; salirlo una decina di metri fino ad una nicchia.
XII) 40 m (6°, 6°-, 4°+).
Continuare in diedro fino ad una comoda cengia (anche qui ci sono 2 possibilità):
XIII a) Seguire la cengia 10 m. a sinistra oltre lo spigolo e sostare sotto un diedro, seguirlo con un passo difficile.
Sostare scomodamente dopo 30 m. (5°+, 5°, 4°-).
Continuare in diedro, ora più difficile, fin sotto uno strapiombo giallo da superare, continuare un po' verso destra fin sotto un gran tetto, traversare sotto questo 5/6 m fino ad una buona sosta. (25 m; 5°+, 6°, 7°+, 6°-).
XIII b) Con questa variante si rimane sul lato destro dello spigolo.
Seguire la cengetta qualche metro a sinistra, salire un corto diedro chiuso da un piccolo tetto, uscire a destra su placca e continuare in obliquo a destra ad una serie di fessure che portano ad una nicchia. (40 m; 5°+, 6°-, AO, 5°+) utili stoppers; si è ora poco più sotto e a destra della sosta della soluzione (a); uscire dalla nicchia a sinistra.
XIV) 50 m (5°-, 5°, 4° +).
(In entrambi i casi seguire una fessura su placca in obliquo a destra, ad una fessura che porta ad un buon punto di sosta su terrazza sul filo dello spigolo.
XV) 50 m (5°-, 4°, 4°+, 5°-, 4°).
Dalla sosta traversare a destra per placca compatta ad una fessura camino, per questa ad un altro terrazzo in filo di spigolo; continuare in leggero obliquo a destra prima per placca e poi per parete e fessure.
Punto di sosta su dadi.
XVI) 40 m (4°+, 4°, 5°-).
Sempre per fessure puntare alla fessura diedro formata da una torre staccata, salirla un po' sulla destra sostando sulla sommità.
XVII) 55 m (5°, 4°, 3°).
Si è ora sotto il camino terminale, entrarvi con un passaggio delicato e seguirlo tutto.
Sosta su spuntone sulla destra.
Per un canale facile si raggiunge la vetta (50 m; 1°, 2°).
Parte superiore della parete Est - Via Giordano-Scarabelli
La via inizia dalla grande cengia superiore della parete Est della Torre Trieste, che si raggiunge con la via Cozzi (Normale).
L'attacco è a circa a 80 m. a destra dello spigolo Sud.
Primi salitori:
Marco Giordano ed Elio Scarabelli, 1 + 3-11-1978Difficoltà:
3°, 4°, 5°, un tratto di 6°+, A1, A2, A3, un passaggio di AECoefficiente Difficoltà: 3298 Coefficiente Globale: 4122
(20*3) +(40*20) +(10*18)+(10*8) +(10*20)+(20*8)+(10*5) +(20*18)+(20*8) +(20*18)+(10*20)+(10*3) +(30*0,5) +(20*10)+(5*18) +(20*5)+(20*8) +(20*3)+(20*0,5) +(35*0,5)+(30*0,2) = 3298 400m.
Dislivello:
350 m.Sviluppo:
390 m.Rischio: R5 (scala 1-6)
Tempi:
ore 22Materiale:
i primi salitori hanno usato 85 chiodi normali, 2 chiodi a pressione e 1 cuneo.Relazione di Elio Scarabelli.
SALITA
1)
20 m (4°, A2). Salire una paretina di roccia compatta (3 m), arrivare su una cengetta (1 C) e proseguire per un diedro superficiale (5 m; 2 C) fino ad un terrazzino sotto uno strapiombo.Proseguire in obliquo a sinistra e raggiungere una fessura strapiombante da salire (A2). PF su staffe.
2)
40 m (AE, A3, 3°). Salire in verticale su una parete difficile da chiodare.Per superare 2 metri sono stati usati gli unici due chiodi a pressione di tutta la via.
PF comodo su una prima cengia. 1° bivacco.
3)
20 m (A2, 4°, 4°+, 5° ). Salire una paretina (10 m; A2, 4°) e continuare obliquamente a destra su rocce gialle rotte (10 m; 4°+, 5° ) fino all'inizio di una fessura.4)
40 m (A2, 4°+, 5° ). Scalare la fessura e alla fine, con un passaggio strapiombante ed obliquo a destra, oltre una piccola colonna grigia, raggiungere una seconda cengia.5)
40 m (A1, A2, 4°, 5° ). Salire lungo una fessura. PF buono.6)
40 m (A1, A2, 4° ). Salire per una fessura friabile, strapiombante alla base, fino ad una cengia.Traversare a sinistra fino ad un PF in corrispondenza di una zona di rocce rotte e inclinate.
2° bivacco.
7)
30 m (3°). Salire fin sotto uno strapiombo. PF su un terrazzino.8)
25 m (5°+, 6°+). Superare lo strapiombo e salire (10 m) fino all'inizio (2 C, 1 cuneo) di una fessura svasata e leggermente strapiombante, larga 10-15 cm.Non avendo grossi cunei o nuts molto grossi per salire la fessura, i primi salitori hanno superato la placca liscia e compatta di destra (5 m; 6°+).
Continuare lungo una fessura strapiombante (5 m) fino ad un buon PF su una cengia a destra.
9)
40 m (4°+, 5° ). Salire una placca e proseguire su una parete (1 C) a sinistra di una fessura-camino.Aggirare uno strapiombo e raggiungere un terrazzino alla fine della fessura-camino.
10)
40 m (4°, 3° ). Scalare una parete prima verticale (15 m; 4° ) e poi inclinata (3°). PF buono.11)
65 m (3°, 2°). Salire fino alla cima.
___ Via CASSIN ___ Via Scarabelli ___ Via Mariacher O DISCESA
Parte superiore della parete Est - Via Mariacher
Primi salitori:
Heinz Mariacher, Peter Brandtstaetter e Luisa Jovane, 4-11-1978Difficoltà:
4°, 5°, due passaggi di 5°+ ed uno di 6°-Dislivello:
350 m.Tempi:
ore 6Relazione di Heinz Mariacher.
La via inizia dalla grande cengia superiore della parete Est della Torre Trieste.
La cengia può essere raggiunta seguendo la via Cozzi (Normale).
Circa 30 m a sinistra della gola della via Cozzi si trova un diedro giallo e friabile, chiuso in alto da un grande tetto.
10 m a sinistra di questo diedro salire per un corto e marcato diedro liscio (4°) fino ad un terrazzino.
Proseguire in obliquo verso destra e salire una parete verticale (5°). PF appena a sinistra del diedro giallo, sotto strapiombi.
Su roccia inizialmente friabile traversare a sinistra sotto un tetto (10 m; 5°+), superare verticalmente una liscia placca (6°-) e raggiungere una grande cengia.
Traversare sulla cengia verso sinistra (60 m). PF presso un CF giallo.
Salire una placca liscia obliquando verso destra (5°). PF su una cengia erbosa.
Salire un diedro (4°) e raggiungere un' altra grande cengia.
Traversare sulla cengia verso sinistra (50 m), superando alcune interruzioni (4°+), fino alla base di un diedro.
Salire il diedro (4°) fin sotto uno strapiombo giallo che si supera sulla destra, continuare per una liscia fessura grigia (5°+) e arrivare su una cengia.
Dall' estremità destra della cengia, con salita obliqua a destra (4°), raggiungere un diedro.
Salire il diedro superando alcuni strapiombi (5°+).
Continuare su parete poco ripida (4°) fino a raggiungere la cima.
Discesa
Dislivello: 600 m.
Sviluppo: 950 m.
Difficoltà: 2°, 3°
9 corde doppie: 260 m. Ore 4
È la più difficile ed impegnativa via di discesa del gruppo.
Relazione di Armando Da Roit e di Renato Gobbato.
Dalla vetta scendere per 50 m. sulle rocce detritiche del versante ovest, traversare in orizzontale a sinistra (verso Nord), aggirare un piccolo spigolo e raggiungere una piattaforma situata a mezza altezza di un canale, sopra il camino Cozzi.
1° CD.
25 m. Dalla piattaforma (1 CF) scendere con una corda doppia fino alla base del camino Cozzi.Traversare verso Nord lungo la cresta che unisce la Torre Trieste al Castello della Busazza.
Passare a sinistra di una torretta, salire obliquamente a sinistra, sul versante occidentale della torretta più alta che si trova sulla cresta, e, continuando la traversata, arrivare sopra la Forcella Cozzi (2°, 3°).
2° CD.
40 m. Con una corda doppia raggiungere la profonda Forcella.Continuare la discesa sul versante orientale, seguendo in senso inverso la variante della via Cozzi (Zanetti-Parizzi), parte a corda doppia, e parte in arrampicata libera.
3° CD.
25 m.4° CD.
40 m. Discesa in arrampicata libera: 5 m.5° CD.
10 m.6° CD.
40 m. Discesa in arrampicata libera: 10 m.7° CD.
1 CF in un grande blocco. 35 m. tenendosi a sinistra (verso Sud).8° CD.
30 m., fino alla seconda grande cengia della Torre Trieste (cengia superiore), in corrispondenza della sommità di uno sperone.Scendere per il canalone a Nord dello sperone, per circa 80 m., fino ad una biforcazione e continuare per il canale di sinistra (idr.), per circa 25 m., fino ad un salto.
Sulla destra (idr.) si trova 1 CF.
9° CD.
15 m. Scendere sempre verso sinistra (idr.) e arrivare in vista di una piccola spalla della cresta secondaria che delimita sulla sinistra (idr.) il canalone.Traversare in orizzontale fino alla spalla, su cui si trova un mugo morto.
Proseguire verso Nord, traversando orizzontalmente o in leggera discesa, su gradoni coperti di detriti.
Passare così alcuni canali secondari (non scendere per questi) e raggiungere un pulpito coperto di detriti.
Traversare il pulpito verso Nord e in leggera discesa fino a un colatoio, che porta facilmente nella parte alta del grande canalone alla base della parete Est della Torre Trieste.
Scendere per il canalone (350 m) fino ad incontrare il sentiero della via normale.
Seguendo questo sentiero verso destra (idr.), prima in salita, sotto la Torre Trieste, poi in discesa fino al Pian delle Taie e di qui nuovamente in salita, fino a raggiungere il rifugio Vazzolèr.
Variante della via di discesa
Dislivello:
230 m.Sviluppo:
320 m. 8 corde doppie: 220 m.Relazione di Renato Gobbato , Enrico Ferrazzuto e Roberto Liberalato.
Seguendo la discesa sopracitata arrivare alla base del camino Cozzi e proseguire brevemente in traversata verso Nord, fino a due forcelle successive, distanti tra loro 20 m. e separate da una torretta.
Dalle due forcelle scendono, sul versante est, due canali.
Non scendere per il primo canale che s' incontra ma, dopo aver aggirato sulla sinistra (versante Ovest) la torretta, raggiungere la seconda forcella e scendere per il suo canale fino a 2 CF che si trovano sulla sinistra (idr.).
1° CD.
25 m. PF comodo. 1 CF sulla destra (idr.).2° CD.
25 m. PF comodo, sotto uno strapiombo. 1 CF sulla destra (idr.), 3 m più in basso.3° CD.
25 m. Arrivare nella parte inferiore e detritica del canale fin qui seguito, che termina, più in basso, sull'orlo di una parete strapiombante.Dal punto di arrivo della 3° CD scendere facilmente fino all'orlo del salto.
Traversare a destra (verso Nord), seguendo una cengia che si esaurisce (1 C) alcuni metri prima del posto di partenza della 4° CD.
Per raggiungere il chiodo traversare su parete (passaggio delicato).
4° CD.
20 m. Posto di partenza sulla parete. Posto d'arrivo su un comodo terrazzino, spostato 3 m sulla destra. 2 CF.5° CD.
25 m. PF scomodo a 1 CF.6° CD.
20 m (ultimi metri nel vuoto). Arrivo molto delicato sul bordo di una larga cengia. (Buon posto per bivacco).Traversare a destra (verso Nord) per circa 40 m. 10 m dopo un passaggio a carponi, si trova 1 CF con cordini, infisso nella cengia. PF comodo.
7° CD.
40 m. PF comodo. 1 CF.8° CD.
40 m. Arrivare sulla seconda grande cengia della Torre Trieste.Traversare a destra (verso Nord) e riprende la via di discesa sopracitata.
"Donna Fugata" è una via aperta a spit.
La roccia richiede una grande sensibilità per il friabile.
La via ha una seconda parte molto bella con un 15° tiro (il più difficile, gradato in libera 8a) di una bellezza straordinaria.
La via è ben protetta con fix e chiodi, soste sicure e pronte per una veloce ritirata. Serve solo qualche friends per i primi 4 tiri, ma necessita la sensibilità particolare per scalare sul friabile.
Primi salitori: Christoph Hainz & Roger Schùli 2004
Prima libera Mauro Bubu Bole & Gabriele Gorobey 07/2007
Difficoltà: 8a (OBBLIGATORIO 7a / A2) Coefficiente Difficoltà: 14600 Coefficiente Globale: 18250
(50*3) +(50*8) +(50*8) +(50*8) +(25*20) +(45*22) +(25*21) +(30*23) +(25*20) +(40*22) +(30*18)
+(30*20) +(30*24) +(45*21) +(45*25) +(50*22) +(25*23) +(25*24) +(40*18) +(50*8) +(40*18) +(40*18)
+(50*8) = 14600 910m.
Versante: Sud
Dislivello: 750 m.
Sviluppo: 910 m.
Rischio: R5
Materiale: qualche friends per i primi 4 tiri, una serie di rinvii (la via è attrezzata a spit e chiodi).
ITINERARIO 1° tiro: 4a, 50m; 2° tiro: 5a, 50m;
3° tiro: 5a, 50m; 4° tiro: 5a, 50m;
5° tiro: 6b, 25m; 6° tiro: 6c, 45m;
7° tiro: 6b+, 25m; 8° tiro: 7b+, 30m;
9° tiro: 6b, 25m; 10° tiro: 7a, 40m;
11° tiro: 6a, 30m; 12° tiro: 6b, 30m;
13° tiro: 7b, 30m; 14° tiro: 6b+, 45m;
15° tiro: 8a, 45m; 16° tiro: 6c, 50m;
17° tiro: 7a, 25m; 18° tiro: 7b, 25m;
19° tiro: 6a, 40m; 20° tiro: 5a, 50m;
21° tiro: 6a, 40m; 22° tiro: 6a, 40m;
23° tiro: 5a, 50m;
DISCESA Doppie lungo la via normale
Fonte: www.planetmountain.com