PALA
DEL RIFUGIO m. 2394
VIA 293 Spigolo Nord Ovest via Castiglioni-Detassis
VIA 294 Per la parete Sud/Ovest via Ruchin
VIA 295 Per lo spigolo Sud/Sud/Ovest Combinazione Marchesini-Dorigatti-Gogna-Leviti-Scalet
Alto pilone proprio sopra il Rifugio Treviso.
Molto frequentata per la prestigiosa via Frisch (V+) e per il classico spigolo Nord/Ovest, uno degli itinerari più belli, in assoluto, delle Dolomiti.
293 Spigolo Nord Ovest via Castiglioni-Detassis
La via molto ripetuta e su roccia ottima, segue fedelmente lo spigolo, offrendo una arrampicata di grande soddisfazione.
La via è attrezzata, per cui bastano solo dei nuts e dei rinvii.
Primi salitori: E. Castiglioni-B. Detassis, 1934
Difficoltà: dal III al IV+, con un passaggio di V, sostenuto
Dislivello: 670 m.
Sviluppo: 800 m. (25-26 L)
Tempi: ore 4-7, ore 8-9 A/R dal rifugio
Dal rifugio seguire il sentiero 707 per il passo Canali, fino allo sbocco del Vallon di S. Anna, alla cui destra si innalza lo spigolo.
Al limite del bosco abbandonare il sentiero, piegare a destra per raggiungere l'attacco, 25 minuti.
Per facili rocce con erba raggiungere, dopo 120 m., una sella: III, II (3 Lunghezze).
Superare uno strapiombino e, obliquando a sinistra, entrare in un camino sul versante Nord.
Seguirlo interamente fino a raggiungere la prima spalla (2 lunghezze, IV+, IV, V).
Per raggiungere il camino ci sono due possibilità:
a) traversare a sin. 15 m (IV) e superare una paretina (IV).
b) superare un breve strapiombo (IV+ ), chiodo e in obliquo dentro; 3 ch. nel camino.
Dalla spalla con 3 Lunghezze su roccia facile e per dei diedri (III) fino ai piedi di una placca, sulla destra.
Salire la placca e, per una successione di camini e diedri, arrivare alla seconda spalla (3 lunghezze, IV- e III+).
Salire un diedro a sinistra (IV+) e raggiungere una nicchia sotto degli strapiombi gialli; uscire a destra e, su roccia verticale, salire allo spallone sommitale (3 lunghezze, IV+ , IV, III+).
Raggiungere camminando un caminetto, che (III) porta in cresta e alla vetta.
294 Per la parete Sud/Ovest, via Ruchin
Bellissima e impegnativa ascensione, su roccia stupenda dall'inizio alla fine. Ripetuta e attrezzata.
Primi salitori: E. Esposito-F. Mauri-G. Galli, 1941
Difficoltà: IV , IV+ sostenuto, con un tratto di V , V+
Dislivello: 400 m.
Sviluppo: 600 m. (18 L dall'attacco)
Tempi: ore 5-6.30, ore 8 A/R dal rifugio
Dal rifugio seguire la via normale al Dente del Rifugio fino alla forcella che divide il Gendarme dalla Torre Ortiga.
Scendere 50 m. sul versante N (I) e rimontare una rampa erbosa, raggiungendo la parete a destra del grande diedro giallo che la solca.
Con 2 facili lunghezze arrivare su un piccolo pulpito.
Salire una fessura strapiombante interamente (IV+), oppure abbandonarla dopo 10 m. sulla destra (IV).
Arrivare comunque su una larga terrazza.
Salire in obliquo a sinistra per 2 lunghezze, poi diritto 40 m. (IV , V) arrivando sotto un giallo strapiombo.
Traversare 10 m. a destra e salire diritto per una placca grigia (V+ ,V), arrivando ad un buon punto di sosta.
Da qui non seguire la fessura giallo-nera (variante, IV , V), ma andare a sinistra per una rampa di 60 m. (Il, III), e proseguire diritto e a sinistra con 2 lunghezze su roccia magnifica, lasciando a sinistra un diedro giallo, fino ad entrare in un camino stretto tra due tetti che, visti dal basso, sembrano due occhiaie.
Portarsi sopra per una comoda cengia.
Proseguire per 2-3 lunghezze diritto su buona roccia, poi scalare un camino a sinistra (IV) e, per il canalino che segue, sostare su una cengia.
Superare uno strapiombo e proseguire sulla sinistra fino ad uscire in vetta.
295 Per lo spigolo Sud/Sud/Ovest
Combinazione delle vie Marchesini 1966 e Dorigatti-Gogna-Leviti-Scalet 1971.
Bella salita su roccia buona che corre a destra della Ruchin; nella parte alta supera lo spigolo che divide le pareti Sud e Sud/Ovest.
Difficoltà: IV , V, un passaggio di V+
Dislivello: 400 m.
Tempi: ore 4-6, ore 7/8 A/R dal rifugio
Dal rifugio salire lungo il sentiero 720 per 30 minuti, oltrepassare la Torre d'Ortiga e dirigersi al camino tra la Pala del Rifugio e questa torre: 45 minuti.
Una prima lunghezza (III) porta su una fessura a destra di una nicchia; proseguire ancora per la fessura (35 m., partenza di V+ , poi V) e con 2 lunghezze raggiungere la forcella tra Pala e Torre.
A sinistra su placche grigie, tendere a destra (17 m., V-), poi diritto 15 m. (V+) e sostare.
Per rocce facili con 2 lunghezze oblique a destra fino ad una lunga cengia orizzontale.
Da qui salire per una stretta fessura, poi per un diedro (40 m., IV) raggiungendo lo spigolo: 30 m. sopra (III-).
Seguire lo spigolo per 100 m. (IlI, un passaggio di IV) fino ad un comodo terrazzo sotto uno strapiombo giallo-grigio.
Dal punto più alto del terrazzino superare una fessura di 10 m. (V-) che porta ad una nicchia.
Uscirne a destra (IV+) e ritornare a sinistra 3 m., quindi più decisamente a sinistra (20 m., IV) ad una sosta.
Seguire lo spigolo per 40 m., aggirando a sinistra uno strapiombo (III, IV) e facilmente in vetta.
296 Discesa: via complicata Ore 2.30 sino al rifugio
Scendere in direzione Est (verso il Sass d'Ortiga), per tracce di passaggio arrivare sopra un canalone che scende a Sud nel Vallòn de le Mughe.
Traversare su questo versante su rocce esposte e delicate, lasciare a sinistra una forcella: non salire il primo canalino, ma quello parallelo (III-), che porta su una spalla.
Scendere brevemente a Nord e traversare la parete in direzione Est, avendo sotto i piedi il profondo Vallòn di S. Anna; arrivare nel canalino che sale alla forcella tra la Pala e il Sass d'Ortiga (un masso incastrato).
Scendere ora a Sud fino ad una cengia, traversare su questa per tracce di sentiero, verso sinistra, fino all'inizio di un tratto attrezzato con dei cavi metallici.
(Una volta si faceva una doppia nel canale sottostante)
Riprendere la cengia che porta alla Forcella delle Mughe, poi per il sentiero 720 al rifugio.
Nota: in pari tempo, dalla forcella con lo spigolo Ovest del Sass d'Ortiga, si può scendere direttamente a Nord, via Franceschini 1947, lungo un canale fessura di 200 m. (I, II) che porta nel Vallòn di S. Anna.
Chiodo per doppia dall'ultimo salto.