CIMA IMMINK     (m. 2855)

VIA  19/A     versante sud  -  via Normale

VIA  19/B     gola ovest  -  Via Bettega-Lovelace

VIA  19/C     parete nord   -  Via  Leinecker-Wenter (DISCESA)

VIA  19/D     parete est  -  Via Merlet-Langes

VIA  19/E     spigolo sud-ovest   -  Via  Solleder-Fontein

VIA  19/F     parete nord-est   -  Via  Castiglioni-Bramani

VIA  19/G     parete nord-ovest   -  Via  Scalet-Bettega

VIA  19/H     parete ovest-nord-ovest    -   Via "dei Finanzieri"

VIA  19/M    Discesa

Come la vicina Pala di S. Martino è formata da una lunga calotta ghiaiosa al di sotto della quale precipitano delle pareti severe.

Solo verso Sud la parete è incavata in canali con dei facili salti di roccia.

Protende a Ovest una lunga piatta cresta che piomba con ardita, stretta parete, sulla conca sottostante al Gran Pilastro della Pala di S. Martino.

19/A        Per il versante sud  -  via Normale

Facile e divertente salita su roccia buona.

Primi salitori:  G. Zecchini-A. Dimai-F. Zander-Jeanne Immink, 21 agosto 1891

Difficoltà:  II

Dislivello:  200 m. circa

Tempi:  40 minuti

Dal Rif. Pradidali (m. 2278) per il sentiero 715 al Passo di Ball.

Appena valicato il passo, lasciare a sinistra il sentiero per attraversare su ghiaie e rocce facili verso il largo vallone che scende tra la Cima Pradidali e la Cima Immink.

Salire su ghiaie, detriti e placche tenendosi sulla sinistra fino alla base della parete Sud.

Essa scende sul vallone con bella roccia percorsa da vari camini e scanalature dove si può salire ovunque (ore 1,10 dal Rif.).

Conviene puntare alla forcella fra un evidente spuntone e la parete stessa.

Continuare in obliquo a destra per circa 100 m., per entrare in un camino via via meno ripido che porta alle ghiaie della vetta.

19/B       Per la gola ovest  -  Via Bettega-Lovelace

Primi salitori:  M. Bettega-H. Lovelace, 27 luglio 1901

Difficoltà:  II e III con un tratto di IV

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 2

Dal Rif. Pradidali (m. 2278) per il sentiero 715 valicare il Passo di Ball e, prima raggiungere la conca sotto al Gran Pilastro della Pala di S. Martino, dove il sentiero passa presso la base Sud-Ovest della Cima Immink, puntare decisamente in alto (spesso neve)in direzione dei camini con i quali termina in basso la gola Ovest (ore 1,10).

Attaccare al centro fra i due camini per entrare, dopo circa 50 m., in quello di sinistra (un tratto di III).

Proseguire anche dove la spaccatura si restringe (III) raggiungendo la gola.

Continuare superando alcuni blocchi (III) fino ad un salto di roccia levigata (IV) da salire lungo una fessura superficiale.

Segue, più avanti nella gola, un enorme masso incastrato; prima di questo arrampicare sulla parete a sinistra della gola (40 m.; IlI) per giungere su uno spiazzo un pò a sinistra .

La parete diventa poi più facile, a gradoni, fessure, caminetti e salti che portano sulla cresta Ovest che si segue fino in vetta.

19/C        Per la parete nord   -  Via  Leinecker-Wenter (DISCESA)

Parete percorsa in discesa in occasione della prima traversata sulla parete Sud della Pala di S. Martino.

Primi salitori:  A. Leinecker-A. Wenter, 28 agosto 1910

Difficoltà:  III e II (2 calate in doppia)

Tempi:  40 minuti

Da pochi metri ad Est della vetta scendere sul versante Nord attraverso piccole pareti, tenendosi sulla sinistra, per seguire un camino con un blocco.

Seguire il camino, anche con 2 corde doppie arrivando nel canalone di Forc. Dimai.

Da qui si può salire alla Pala di S. Martino lungo la via Dimai della parete sud.

19/D           Per la parete est  -  Via Merlet-Langes

Via con roccia a tratti friabile che si svolge inizialmente in canalone, per il tratto mediano in parete e nella parte superiore lungo un camino di medie difficoltà fin quasi in vetta.

Primi salitori:  E. Merlet-S. e G. Langes, 13 agosto 1920

Difficoltà:  IlI e III+ con 2 passaggi di IV

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 3,30

Dal Rif. Pradidali (m. 2278) lungo il sentiero 709 del Passo Pradidali basso fino a fianco del laghetto; lasciarlo a destra per puntare, in alto lungo i ghiaioni, allo sbocco del canalone che limita a sinistra (Sud) la parete Est (50 minuti).

Attaccare alcuni m. a destra del canalone per entrare dopo circa 40 m.

Poco più avanti attraversare in alto a sinistra evitando uno strapiombo (IV).

Riattraversare a destra per riprendere un camino da salire sulla faccia destra (IlI+)

Lasciare definitivamente il canalone e puntare su ripide rocce in alto sulla destra verso una grande caverna gialla nel mezzo della parete.

Raggiungere la caverna con una esposta traversata (IV).

Girare a sinistra la grotta per raggiungere il grande camino che taglia in obliquo verso destra la parete soprastante.

A una biforcazione prendere il ramo destro e, a uno spiazzo al suo termine, scalare in obliquo a sinistra per parete.

Un breve camino e rocce via via più facili portano in cresta.

Dirigersi a destra, poi attraverso la calotta sommitale, alla vetta.

19/E         Per lo spigolo sud-ovest   -  Via  Solleder-Fontein

Via bella ed esposta su roccia molto buona.

Primi salitori:  E. Solleder-F. Fontein, 6 luglio 1930

Difficoltà:  IV con un tratto di V

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 3,30-4

Dal Rif. Pradidali (m. 2278) per il sentiero 715 valicare il Passo di Ball fin dopo le corde fisse del sentiero (50 minuti dal Rif.; un'ora dal Rif. Rosetta per sentiero 702 e 715).

Attaccare su rocce di III arrivando dopo circa 40 m. a destra di un camino-canalone.

Scalare il camino (passi di IV) per innalzarsi a sinistra sullo spigolo.

Raggiungere in alto una cengia sotto il vero spigolo.

Lo si vince, prima sulla destra per piegare in alto a sinistra e riprenderlo (V) fino a raggiungere una nicchia.

La scalata prosegue lungo lo spigolo (o un pò a destra con minori difficoltà) per 3 tiri di corda.

In alto lo spigolo si inclina fino a concludere sull'orlo del piano della cresta ovest che porta alla vetta.

19/F           Per la parete nord-est   -  Via  Castiglioni-Bramani

Scalata di grande interesse su roccia in parte friabile che sale proprio al centro della parete.

Primi salitori:  E. Castiglioni-V. Bramani, 18 agosto 1934

Difficoltà:  IV con passaggi e tratti di V

Dislivello:  400 m.

Tempi:  ore 4

Dal Rif. Pradidali (m. 2278) lungo il sentiero 709 del Passo di Pradidali Basso e per i ghiaioni salire allo sbocco del canalone a destra (Nord) della Cima Immink (ore 1).

Attaccare subito a sinistra lungo un colatoio a sinistra dello spigolo fra le pareti Nord-Est e Est.

Per il canale e lo spigolo, piuttosto friabili, arrampicare 100 m. fin sotto una parete gialla strapiombante.

Attraversare a sinistra 25 m. su cengia e salire verso una fessura strapiombante giallo-nera di 15 m. (friabile; V).

Salire un camino che porta ad una conca detritica sotto un'altra parete gialla.

Proseguire dalla destra della conca per raggiungere un diedro giallo-nero di roccia molto friabile.

Seguire il diedro (V) finché si raggiunge un camino fra la parete ed una lama staccata.

Salire il camino per 30 m. uscendo in cima alla lama.

Seguono una parete quasi verticale (V) e un camino di buona roccia fino ad uno spiazzo ghiaioso.

Ancora per una lunga serie di canali, prima sulla destra e poi sulla sinistra e poi volgendo a destra e attraversando un ripido salto, senza più difficoltà, raggiungere la cresta sommitale da seguire fino in vetta.

19/G              Per la parete nord-ovest   -  Via  Scalet-Bettega

Una fra le più eleganti scalate in libera delle Pale di S. Martino.

La direttiva della via è data da una fessura-camino nera che solca la parete, visibile anche dalla strada dell'alta Val Cismòn.

Primi salitori:  S. Scalet-A. Bettega, 23 agosto 1959

Difficoltà:  IV e V con un breve tratto di VI

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 6

Andare all'attacco come per il Gran Pilastro della Pala di S. Martino.

Dal canalone nevoso superare un salto scalando sulla parete di destra.

Su rocce più facili proseguire fino alla verticale della fessura nera.

Attaccare la parete obliquando a destra 40 m. su rocce lisce e compatte.

Salire in verticale 6-7 m. fino a un terrazzino.

Continuare poi su facili rocce verso sinistra per arrivare alla grande terrazza sotto la fessura.

Riprendere la scalata a destra della fessura per 15 m. fino ad un terrazzino alla base di un diedro giallo.

Scalarlo per 7-8 m.; obliquare a sinistra per una fessura strapiombante verso la grande fessura nera (6 m.; VI).

Superare direttamente uno strapiombo, poi lungo una fessura nera verticale di buona roccia, arrivare sotto un'altra strozzatura strapiombante da salire direttamente fino ad un terrazzino.

Continuare in verticale per 4 m. su roccia umida ad una specie di clessidra.

Attraversare a destra fin sul bordo del nero e, superato uno strapiombo, ritornare a sinistra nella fessura da salire circa 20 m. prima verticale, poi strapiombante.

La fessura poi si allarga a camino, seguirla a destra, a sinistra o sul fondo, per circa 120 m. fino su un terrazzino.

Attraversare a destra su buona roccia e, sotto uno strapiombo, fin nel camino che continua verticalmente sopra al precedente.

Scalare il camino raggiungendo la cresta da seguire verso sinistra fino alla vetta.

19/H         Per la parete ovest-nord-ovest    -   Via "dei Finanzieri"

Una delle prime scalate in artificiale delle Pale di S. Martino; di notevole valore.

Primi salitori:  E. Marmolada-R. Zagonel-D. Fontanive, 29-31 luglio 1962

Difficoltà:  V e VI, Al e A2

Dislivello:  450 m.

Tempi:  ore 12-15

Attacco alla conca sottostante il Gran pilastro della Pala di S. Martino (45 minuti dal Rif. Pradidali e 1 ora dal Rif. Rosetta), sulla verticale di una fessura che alla base solca il centro della parete.

Superare la fessura (15 m.) deviando poi a sinistra.

Poco dopo ritornare verso destra arrivando su un terrazzino (V con due passaggi di VI).

Continuare per la fessura fino ad un altro terrazzino (40 m.; V).

Salire 6 m. per la fessura; spostarsi a destra e salire una costola di 30 m. fino ad un terrazzino (VI).

Attraversare a destra 40 m. poi in verticale ancora 40 m. (VI e IV) toccando il gran cengione che attraversa tutta la parete.

Attraversare 15 m. per la cengia e riattaccare la strapiombante parete gialla.

Salire in verticale lungo logiche fessure e gradoni per 40 m. fino ad un terrazzino.

Deviare leggermente a destra per salire in verticale fino ad una cengia spiovente obliqua da destra a sinistra (VI).

Percorrere la cengia circa 40 m. a sinistra fin oltre un diedro di 4 m., poi riprendere a salire in verticale fino a un terrazzino (VI+, A1, A2).

Attraversare a sinistra e poi in verticale fino ad una nicchia (V e VI).

Continuare in verticale, deviare pochi m. a destra, poi ancora in verticale raggiungere uno stretto camino da salire (V).

Dopo il camino deviare qualche m. a destra fino allo spigolo dove ci si innesta alla vìa Solleder.

Seguire lo spigolo per circa 80 m. (IlI) arrivando sull'orlo della  cresta.

Percorrere lungamente la cresta verso destra fino a raggiungere la vetta.

19/M          Discesa

Si svolge lungo la via normale (30 minuti; II).

Scendere su ghiaie verso Sud-Ovest sporgendosi in basso sulla parete Sud fino ad incontrare un ampio camino da scendere per un buon tratto.

Attraversare su buona roccia obliquando in basso a destra per circa 100 m. verso uno spuntone.

Poco prima puntare alla sua forcella e sotto, obliquando un pò a sinistra, arrivare al vallone roccioso e ghiaioso compreso fra la Cima Immink e la Cima Pradidali.

In basso esso porta proprio sul sentiero 715 del Passo di Ball.

(Si può anche scendere puntando verso Sud-Est fino ad una serie di caminetti che in basso, sopra il salto sul vallone, portano ad un camino sulla destra della cresta che scende verso la sella col Campanile Giovanna;  30 minuti; per il valloncello come per l'itinerario precedente al sentiero del Passo di Ball).