CIMA DEL CORO m. 2670
VIA 327 Parete Sud/Ovest - Via Timillero-Andrich
VIA 328 Parete Sud/Ovest, via centrale Via Gadenz-Q. Scalèt
VIA 329 Diedro Sud/Ovest - Via Kees-Wiessner-Simon
VIA 330 Pilastro Sud/Ovest - Via Franceschini-Bianchini
VIA 331 Camino Sud/Ovest - Via Timillero-Barbier
VIA 332 Discesa (per via comune)
Cima che chiude la Val Canali con una larga parete, sulla quale, proprio sotto la cresta finale, si scorge un foro che la attraversa da parte a parte.
Sul versante opposto, Nord/Est, verso Angheràz, esiste un piccolo ghiacciaio.
Sulla parete verso il Rif. Treviso questa vetta offre una vasta gamma di vie belle e impegnative, tutte di grande soddisfazione, alcune molto ripetute.
Primi salitori: O. Schuster-W. Paulcke-W. Lohmuller, 1896
Difficoltà
: II / IIIDislivello: 310 m.
Tempi: ore 2.10 all'attacco, ore 1.40 per la via, ore 1.15 per la discesa.
Dal Rif. Treviso salire fino all'attacco della Via Ferrata delle Fiamme Gialle e salire le corde fisse per 60 metri.
Traversare in obliquo a sinistra per cenge e camini, puntando al grande canale (ora visibile) che delimita a destra (Est) la Cima del Coro, risalirlo sul fondo o sulle pareti, a seconda dell' innevamento (II, III): a 30 m. dalla fine passare sulla parete di sinistra, e con una salita in obliquo evitare lo strapiombo finale (III), arrivando alla forcella tra la cima e la Torre del Giubileo.
Da qui traversare 20 metri sulle rocce della cima in direzione Nord/Ovest, superare delle placche bagnate (III) fino ad un chiodo.
Traversare a destra per cengia, lasciare a sinistra il foro che buca la montagna, e per un canale ghiaioso salire in cresta.
Classica e bella via su roccia buona, che parte in parete Sud/Ovest, e si porta in alto sulla cresta Nord/Ovest.
Primi salitori: Bortolo Zagonèl con il conte di Lovelace, 1900
Difficolt
à: III- / IIIDislivello: 400 m. (460 di sviluppo)
Tempi: ore 1.30 all'attacco (sentiero 707), ore 2.30 per la via, ore 1.15 per la discesa
Raggiunta la base della parete, si nota, nella sua parte sinistra, un lungo camino obliquo che costituisce la prima parte della via.
Percorrere il camino sulla appigliata parete di sinistra, e arrivare direttamente in cresta, all'altezza del Dito dell'Alberghèt.
Seguire ora una larga cengia per 20 m. in discesa sul lato Nord, quindi per le rocce di destra salire ad una forcella di cresta.
Superare un salto di 3 m. e obliquare sul lato sinistro, portarsi all'inizio di un lungo camino da seguire fino ad un secondo intaglio.
Da qui per cengia sul versante Ovest (a destra) raggiungere un terzo intaglio, la cresta diminuisce la sua pendenza; lungo il filo in vetta.
- Via Timillero-Andrich
Itinerario molto bello e logico, su roccia quasi sempre buona.
Si svolge fra la Zagonel e la Gadenz-Scalèt.
Primi salitori: R. Timillero-C. Andrich, 1970
Difficoltà: III / IV, un passaggio di V
Dislivello: 400 m. (10 L)
Tempi: ore 3.15 per la via, ore 7 A/R dal rifugio
Attaccare come per la via Zagonèl.
Salire avendo come direttiva la verticale calata dalla fessura di 90 metri che incide l'estremità sinistra della parete.
Salire per 3 L diritto per placche e caminetti fino ad uno spallone staccato dalla parete.
Scendere in un canalone, risalirlo dall'altra parte (strisce di acqua caratteristiche) per una parete nera di 30 m.
Uscire a destra e salire 35 m. in obliquo fino a raggiungere un diedro inclinato verso sinistra.
Scalarlo per 10 m., poi leggermente a destra, fino sotto degli enormi strapiombi gialli.
Entrare facilmente a sinistra in un canalone, e qui attaccare la parete di destra che porta alla ben visibile (anche dal rifugio) fessura-camino di 90 m., che non si abbandonerà più fino alla cresta sommitale.
328 Per la parete Sud/Ovest, via centrale Via Gadenz-Q. Scalèt
Ascensione grandiosa su roccia saldissima, molto ripetuta.
Sale fra la Timillero-Andrich e il diedro Sud/Ovest.
Primi salitori: M. e L. Gadenz-Q. Scalèt, 1953
Difficoltà
: III / IV, passaggi di IV + e VDislivello: 400 m. (11 L)
Tempi: ore 4.15, 8 A/R dal rifugio.
Salire per rocce facili verso sinistra, arrivando alla base di una parete verticale: attacco vero e proprio.
Superarla direttamente (V), poi obliquare 30 metri a destra su rocce facili, deviare a sinistra sul labbro di un
canale, guadagnare una cengia.
Traversare a destra 6 metri sotto dei gialli, e salire diritti 2 L (IV), quindi a destra aggirare uno strapiombo (V), arrivando a un ripiano.
Con una L. in obliquo verso destra raggiungere la "via del diedro" all'altezza del cengione.
329 Per il Diedro Sud/Ovest - Via Kees-Wiessner-Simon
È la più bella via della parete: magnifica arrampicata molto remunerativa, che si svolge a sinistra del pilastro Sud/Ovest, nel diedro marcato, e giunge alla cengia detritica del foro.
Consigliabile una ripetizione solo con tempo secco, per non trovare bagnato il camino.
Primi salitori: H. Kees-F. Wiessner-F. Simon, 1927
Difficoltà: V / IV+, un tratto di V / V+
Dislivello: 400 m., (10-11 L)
Tempi: ore 5, ore 9 A/R dal rifugio
Attaccare la parete nel punto più alto delle ghiaie: salire prima per pareti esposte, poi per un camino in fondo al diedro, strapiombante e bagnato, fino ad un pianerottolo.
Da qui a sinistra per parete e camini, fin sotto un enorme masso incastrato.
Traversare a sinistra 80 m., salire leggermente sotto gli strapiombi gialli della parete e, ad una rientranza, piegare a destra, raggiungendo la grande terrazza detritica della finestra.
Da qui in vetta per la via normale.
330 Per il Pilastro Sud/Ovest - Via Franceschini-Bianchini
Itinerario molto bello e assai ripetuto: offre una arrampicata divertente su roccia ottima.
Primi salitori: G. Franceschini-A. Bianchini, 1944
Difficoltà
: III / III+ , passaggi di IV, un tratto di V / V+Dislivello: 400 m. (12 L, 500 m. di sviluppo)
Tempi: ore 3.45 (ore 7.30 A/R dal rifugio)
Dall'inizio della Via Ferrata delle Fiamme Gialle traversare a sinistra sulla terrazza ghiaiosa, e per essa arrivare sotto la verticale del pilastro.
Salire per 80 m. facili, poi una Lunghezza di III°.
Ora verticalmente per un diedro di 20 m. (V+), poi per 70 m. salire fino a un tetto giallo (IV-, III) da aggirare a sinistra.
Proseguire per 2 L su parete aperta e lavorata (60 m., III+ ), superare uno strapiombo alla fine (IV).
Dopo alcuni metri facili si raggiunge una forcella.
Salire diritto 20 m. (IlI) ad una rientranza gialla, traversare in obliquo a uno spigolo sulla sinistra, lungo il quale (IV-) fino sotto un tetto nero visibile dal basso.
Salire diritto 10 m. molto esposti, e vincere un caminetto strapiombante di 25 m.
Poi per rocce inclinate, 30 m., si arriva all'altezza della finestra e della terrazza ghiaiosa, si è sotto una parete gialla verticale solcata da una fessura strapiombante: superarla (25 m., IV) e raggiungere la cima del pilastro.
331 Per il Camino Sud/Ovest - Via Timillero-Barbier
Bella scalata su buona roccia: l'impegno è pari a quello della via Kees-Wiessner-Simon, anche se le difficoltà del camino sono più discontinue.
L'itinerario segue un camino 100 m. a destra del Pilastro Franceschini.
Primi salitori: R. Timillero-C. Barbier, 1967
Difficoltà: dal III al V, un passaggio di V+
Dislivello: 370 m. (12 L)
Tempi: ore 4, ore 8 A/R dal rifugio
A sinistra del camino della nostra via si nota un canalino, salire per esso (20 m.) ad un pilastro, poi diritto 25 m. ad una nicchia.
Traversare a destra 5 m. e salire obliquamente verso sinistra per 80 m., sino ad una larga cengia.
20 metri in un camino nero, superando una strozzatura (V + ), ottima sosta.
Continuare per la fessura-camino, ora meno difficile, fino alla cengia successiva, poi su rocce facili fin sotto ad una parete verticale.
Salire una riga nera di 30 m., quindi un camino a sinistra (40 m), uscire su una spalla erbosa a destra.
Direttamente, e per un canale obliquo a sinistra, raggiungere una forcella, scendere dall'altra parte e arrivare alla finestra.
Dalla vetta per la cresta Ovest fino ad un canale ghiaioso che scende a destra (Nord): seguirlo e arrivare all'altezza della finestra, traversare verso desta (idrografica) ad un chiodo di doppia: calarsi 20 metri.
Poi a destra traversare alla Forcellina del Coro.
Scendere alcuni metri e calarsi da un altro chiodo a destra per 20 m., arrivando nel fondo del canalone, da seguire per 60 m.
Dopo uscire a sinistra (idrogr.) per cengia stretta e vari ometti, continuare in leggera discesa fino alle corde fisse della Via Ferrata.
ore 1.15