CIMA DEI LASTEI   m. 2846

VIA  245   parete Sud/Est, via del "Mèto"

VIA  246  parete Sud, via  Simon-Wiessner-Kees

VIA  247  parete Sud, via Zagonèl-Saxl

VIA  248  pilastro Sud/Ovest, via  Cappellari-Lotto

VIA  249  DISCESA

VIA "SOLITUDINE"

VIA "PERLA NERA"

Severa mole, compresa tra i Valloni dei Colombi (a sinistra, Ovest) e di Manstorna (a destra, Est), che cala sul Rifugio Treviso e sulla Val Canali con un altissima parete.

Ora ha arbitrariamente il nome che sarebbe spettato alla Cima Canali (e viceversa).

245    Per la parete Sud/Est, via del "Mèto"

Scalata bella, lunga, con tratti molto impegnativi ma poco sostenuta. Roccia buona.

Primi salitori:  G. Scalet-L. Jager, 1942

Difficoltà:  III / IV, una lunghezza di V / V+ 

Dislivello:  1000 m. (600 di parete vera e propria),

Tempi:  ore 6 per la via, ore 9.30 A/R dal rifugio.

Andare all'attacco come per la via Simon-Wiessner-Kees (vedi al n. 246).

Anziché salire a sinistra per il canalone che porta all'intaglio della "forcellina", andare a destra per placche, entrando quindi in un camino, lungo il quale alzarsi per 50 m. (IV), uscendo in traversata verso destra, e puntando alla grotta visibile dal rifugio, sopra la quale si alza il "Pilastro dei Finanzieri".

Oltrepassare la grotta e alzarsi sulla destra, dalle rocce sopra l'incavo, traversare a sinistra, entrando in un marcato diedro-camino.

Percorrerlo per 50 m. (V / V+, tratto più difficile) e arrivare ad un piccolo intaglio.

Ancora diritto 50 m. su parete poco appigliata (IV+), quindi a destra (IV) raggiungere un camino nascosto, risalirlo interamente all' interno, o sulla parete di destra, per 5-6 L (III, IV roccia ottima), raggiungendo la cresta, lungo la quale in vetta.

246    Per la parete Sud, via  Simon-Wiessner-Kees

Bella ascensione su roccia quasi sempre ottima, con difficoltà discontinue, in ambiente superbo. Percorre, guardando dalla Val Canali sotto il Rif. Treviso, lo spigolo irregolare e convesso tra le pareti Sud e Sud/Est.

Nella seconda parte la via devia a sinistra, per immettersi nel più grande dei canaloni che porta in vetta.

Primi salitori:  F. Simon-F. Wiessner-H. Kees, 1927

Difficoltà:  dal II al IV, tre passaggi di V- e V

Dislivello:  1000 m., di cui 600 di parete vera e propria

Tempi:  ore 3.30-5, ore 7-8.30 A/R dal rifugio.

Dal rifugio seguire il sentiero 707 per 15 minuti, poi piegare a sinistra.

La parete della Cima Lastèi termina in basso con canaloni abbastanza repulsivi, che si originano a q. 2150 c.

Pertanto per le rocce del canale più accessibile, senza via obbligata, ma con grande attenzione (II), lungo canali, salti, erba, ecc, salire alla base della parete Sud/Est.

A sinistra, costeggiandola, con qualche tratto friabile, entrare in un canale circa 200 m. sotto un intaglio (la "forcelletta" q. 2242); raggiungerlo; qui è l'attacco vero e proprio (ore 2).

Salire per la cresta lungo un camino di 60 m.; uscire a destra con breve traversata molto esposta su parete, quindi riattraversare poco sopra nel camino.

Seguirlo per 20 m., arrivando a rocce più facili (qui si dirama a destra la via Zagonèl).

Salire in obliquo a sinistra, passando vicino a un pinnacolo, e raggiungere la base di un gran pilastro.

Lasciarlo a destra e continuare a traversare in salita fino a delle rocce gialle (inizio della variante Penzo).

Salire 25 m. (V) a sinistra, e continuare sul lato estremo del pilastro (IV);

poi per parete (IV) verso sinistra raggiungere e entrare nel canalone che scende dalla vetta.

Risalirlo tutto (un tratto di IV) e uscire su una banca friabile, dalla quale verso sinistra in cima.

Nota:

Durante le ripetizioni attuali si preferisce, per dare più "tono" alla via, percorrere la Variante Penzo.

Dopo aver traversato sulla parete Sud raggiungere la base di un diedro grigio (che la via Wiessner evita andando a sinistra).

Percorrere il diedro interamente, 4 L, IV e V, su ottima roccia, uscendo poi sulla sinistra nel sistema di canali, diedri e placche della via originale.

ALTRA RELAZIONE   Via  Simon-Wiessner   alla  CIMA  dei   LASTEI

CIMA DEI LASTEI, 2844 m.  Parete Sud (Via Simon – Wiessner - Kees)
La salita alla parete Sud della Cima Lastei è un viaggio nella montagna in un ambiente superbo e grandioso.
Il grande interesse di questa salita non è solo nei singoli tiri di corda molto belli e su roccia stupenda, 
ma nel complesso che consiste in un avvicinamento lungo e complicato e alla salita che attraversa 
tutto il versante Sud e alla lunga discesa per le Buse Alte. 
Primi salitori:  F. Wiessner-F. Simon-H. Kees, 5 agosto 1927
Difficoltà:  TD-, max: 5°  Coefficiente 
Difficoltà:  768   Coefficiente Globale: 844
(15*0,2) +(25*0,7)+(10*0,5)+(25*0,5) +(20*3)+(10*0,7)+(10*5) +(10*0,2)+(10*5)+(30*0,7)+(30*0,2)  234
+(100*0,2) +(25*3)+(5*6) +(20*3)+(5*8)+(25*0,5) 238
+(30*0,5)+(30*3) +(30*3)+(30*0,5)  210
+(25*0,2)+(25*0,5) +(25*0,2)+(35*0,5) +(30*0,2) +(200*0,2) +(100*0) = 234+238+210+86 = 768  945m.
Dislivello:  600 m. 
Sviluppo:  900 m. 
Rischio: R2  (scala 1-6)

Tempi:  6–7 ore 
Roccia:  molto buona; ottima nella parte centrale; alla fine canali con detriti 
Materiale:  cordini, dadi; alcuni chiodi (via quasi totalmente disattrezzata ma con molte clessidre) 
Punti d’appoggio:  Rifugio Treviso, m 1631, CAI, posti 40, aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 62 311. 
Bivacco Carlo Minazio, m 2250, CAI, 12 posti, sempre aperto.
ACCESSO 
A)  Dal Rifugio Treviso con avvicinamento lungo e complesso, con difficoltà alpinistiche. 
Dal rifugio prendere il sentiero per Passo Canali e Rifugio Rosetta (segn. 707) per circa 20 minuti,
prima pianeggiante e poi in salita più accentuata fino a quando si esce dal bosco, sotto lo spigolo della Pala del Rifugio.
Poco prima di uscire dal bosco e di attraversare il greto del torrente, in corrispondenza di un tornante verso destra, c’è un muretto di pietre. 
Oltre il muretto a sinistra salendo inizia una traccia di sentiero (qualche bollo rosso), che dopo attraversa a sinistra (freccia rossa)
il greto di un primo torrente (Vallone di Sant’Anna), e poi di un secondo (ometti, segni rossi).
Il sentiero continua per prati in leggera discesa verso il lato opposto della Val Canali, verso la Cima Lastei (ometti e segni rossi). 
Attraversa anche il greto del Torrente Canali e sale tra i mughi verso il primo canale (segni rossi). 
Salire il canale prima largo fino sotto ad una strozzatura con massi.
Una freccia rossa indica di salire diritti lungo la parete rocciosa a sinistra del fondo del canale. 
La parete è appoggiata e di buona roccia (15 m, 2°).
Sopra la parete il canale si allarga e si divide in due rami. 
Percorrere quello di sinistra che sale ripido (con massi incastrati) verso una forcella fra la Cima Lastei ed un avancorpo a sinistra.
Per ripide e faticose ghiaie e roccette (passaggi di 1°, alcuni segni rossi) raggiungere un grosso masso che chiude il canale.
Superare il masso sulla sinistra (freccia rossa, 5 m, 3°), arrampicando quasi in verticale fino ad una sosta con cordino sopra il masso).
Riprendere a camminare e raggiungere la prima forcella (circa 2000 m di quota; ore 1,15 dal rifugio Treviso). 
Scendere per un ripido canale di terra e detriti fino al secondo canale che porta alla seconda forcella.
Al termine della breve discesa attraversare qualche metro in quota fino al fondo del secondo canale (qualche segno rosso), alto circa 200 m.
Risalirlo completamente, si incontra un grande masso che si supera all’interno (passi di 2°).
Sopra il masso il terreno è ripido e di terra rossa e sassi e conduce alla seconda forcella (quota 2200 circa; ore 1,45 – 2 dal rifugio). 
Scendere a mezza costa per prato verso un terzo canale, che si raggiunge in breve.
Risalire il canale (freccia nera alla base) per circa 50 m fin sotto un camino che lo chiude.
Qui andare a sinistra lungo un canalino secondario (freccia nera) da risalire per 20 metri (1°), fino ad una costola erbosa.
Proseguire a destra lungo la costola, (freccia rossa e qualche bollo), a 20 metri di distanza dal fondo).
Su rocce erbose (50 m, pass. 1° e 2°) si giunge alla terza forcella (quota 2275; ometto). 
B)  Dal Bivacco Minazio per la Forcella della Caccia. 
Avvicinamento più breve e comodo del precedente, ma che implica la salita (ed il pernottamento) al Bivacco Minazio 
(che si raggiunge da Malga Canali in 2 ore di ripida salita). 
Dal bivacco scendere verso la Val Canali per 10 minuti fino nei pressi del primo grande masso al centro del Vallon dei Colombi.
Qui lasciare il sentiero e attraversare in salita, per detriti ed erba, il vallone, puntando alla forcella che si trova a destra del Campanile Elma.
Poi attraverso un canale di detriti e roccette si arriva alla forcella (Forcella della Caccia, 30 minuti dal bivacco). 
Dalla forcella scendere il canale opposto, servendosi di un cavo metallico.
Si può anche scendere con 2 doppie da 30 metri (ancorarsi al cavetto).
Dal termine del cavo scendere facilmente fino allo sbocco del canale e un salto di rocce ripide (corda fissa) fino a sbucare nel nel Vallon della Caccia, 
sotto la parete Sud della Cima Lastei. 
Attraversare la conca alla base delle rocce della Cima Lastei (qualche segno rosso), prima per erba e poi per facili cenge 
rocciose la parete sulla quale si svolge la via Perla Nera, fino a portarsi (1°) nel canale detritico che scende dalla forcella 
(dove attacca la via).
Salire il canalino molto ripido fino alla forcella (ometto).
Ore 1.30 dal bivacco. 
SALITA 
La via si può dividere in 4 parti:
I Parte)      Consiste nel risalire dei camini sopra la forcella d’attacco (ca. 200 m).
II Parte)     Percorso per cenge sulla prima spalla che portano alla base del grande diedro al centro parete (200 m.).
III Parte)   Arrampicata per placche a sinistra del grande diedro a centro parete (250 m ca.).
IV Parte)    Risalita dei facili e faticosi canali d’uscita (300 m ca.). 
I Parte
1)  Dal grande ometto sulla forcella risalire un canalino a destra (15 m, 2°) che porta alla successione di camini che portano alla 
spalla della Cima Lastei. 15 m; 2°. 
2)  Salire un primo camino con un sasso incastrato 40 m più in alto di roccia poco solida fin sotto il masso incastrato (25 m; 3°+). 
Per evitare il masso incastrato, passare a destra in un altro camino (10 m, 3°).
Salire poi il camino parallelo fino ad entrare in una nicchia sopra il masso (20 m; 4°, pass. 4°+) dove si sosta.
60 m; 4°, pass. 4°+. 
3)  Dalla sosta salire a destra uscendo dal camino per una fessura parallela allo stesso (15 m; 4°).
La fessura diventa camino che si scala fin sotto uno strapiombo giallo (10 m, 3°+).
Sotto lo strapiombo uscire a destra (5 m; 4°) su una placca fessurata verticale fino dove si abbatte in rocce più facili 
(15 m; 4°+, pass. 5°), sosta da attrezzare. 40 m; 4°, pass. 5°.
4)  Dalla sosta andare in diagonale destra (10 m; 2°) scavalcando un camino che sale dal basso. 
A destra del camino salire una placca articolata, prima verticale (10 m; 4°+), poi più appoggiata (15 m; 3°+).
Scalare un caminetto non difficile, sostare in cima allo stesso su clessidre (15 m; 3°+). 
50 m; 3°, 4°, pass. 4°+.
5)  Delle roccette facili portano alla prima grande spalla della montagna (30 m; 2°), sostare su clessidra. 30 m; 2°.
II Parte
Circa 100 m. a sinistra inizia il grande diedro che incide la parte centrale della parete.
Subito a sinistra del diedro ci sono delle placche grigie che in diagonale a sinistra, 
tra pareti gialle, permettono di salire fino ad una zona di rocce più appoggiate. 
6)  Attraversare verso sinistra per roccette e cenge fino alla base del grande diedro.
Sostare ad una grossa clessidra. 100 m; 1° e 2°. 
7)  15 m. metri più in alto della sosta, nelle placche a sinistra del diedro si nota una rampa con fessure con in cima un pilastro appuntito, 
che dà la direttiva della salita.
Andare in diagonale a sinistra, entrando in una nicchia gialla (10 m, 4°), verso l’inizio della rampa (5 m, 5°-, 1C).
Raggiunta la rampa seguirla fino ad un terrazzino sotto il pilastro appuntito (15 m, 4°); sostare ad una grossa clessidra. 
30 m; 4°, pass. 5°-; 1C.
8)  Andare alla base del pilastro (5 m, 4°, 1 CL), scalare il suo diedro (5 m, pass. di 5°).
Sopra il pilastro proseguire per placche lavorate e appoggiate, andando in diagonale a sinistra, portarsi nella zona 
di placche a sinistra del pilastro (40 m, 3° e 4°). 55 m; 4°, pass. 5°.
III Parte
9)  Da qui il percorso non è più obbligato, bisogna solo puntare a raggiungere il grande canalone
che circa 40 m. a sinistra incide la parete verso la vetta.
Continuare in verticale per roccia lavorata e appoggiata, stando circa 30 m a sinistra dello spigolo, 
sostare su clessidre. 60 m; 3° e 4°. 
10)  Proseguire sempre per placche tendendo leggermente a sinistra.
Dopo circa 40 m (3° e 4°) le rocce diventano meno ripide.
Continuare su terreno più facile (3°) fino a sostare su qualche clessidra. 
55 m; 3° e 4°. 
IV Parte
11)  Risalire 15 m. di rocce facili verso sinistra (15 m, 2°) finché si può traversare in 
orizzontale a sinistra in vista del grande canalone (20 m, 2° e 3°).
Salire e poi scendere a sinistra oltre uno spuntone fino al fondo del canale (15 m, 3°), sostare ad una grossa clessidra. 50 m; 2° e 3°. 
12)  Risalire il fondo del canalone su terreno molto appoggiato. 60 m; 2°, pass. 3°.
13)  Il canalone si esaurisce in una conca di rocce e ghiaia sotto le varie cime della Lastei.
Salire delle facili roccette fino al fondo della conca (30 m; 2°) dove si imbocca il canalone detritico a sinistra.
Risalirlo completamente senza difficoltà (15 m; 2°) sulla sinistra per circa 200 m. fino ad arrivare sulla cresta vicino alla cima.
Andare a destra per la facile cresta (ometti) fino al punto sommitale (100 m, elementare; grosso 
ometto). 
300 m. ca.; 1°, pass. 2°. 
DISCESA 
La discesa dalla Cima alla Forcella di Manstorna lungo la via normale è breve e segnata con numerosi ometti e bolli rossi.
Lunghi ma facili i rientri ai vari punti di partenza. 
Dalla cima seguire la cresta ovest (ometti e segni rossi) con roccette facili.
Dopo circa 100 m. scendere a destra (Nord) per canalini e salti di roccia (1°- 2°) fino ad una cengia.
Seguirla fin dove si restringe e scende.
Qui proseguire lungo la cengia inclinata (50 m, pass. 3°) fino alla forcella o effettuare una doppia di 30 m. 
30 minuti dalla cima (in totale 100 m di dislivello). 
Da qui ci sono 3 possibilità di rientro: 
A)  Il rientro più facile ma più lungo avviene per le Buse Alte.
Dalla forcella salire per ghiaie verso Ovest alla forcella sotto il Campanile Muller (ometto). 
Scendere dall'altra parte il pendio di detriti fino alla Sella delle Buse Alte 2654 m.
Dalla sella non seguire i segni rossi (che portano alle doppie per scendere nel Vallone dei Colombi), 
ma scendere a destra (sul lato opposto – Nord) per il fondo del catino roccioso delle Buse Alte,
oltre il quale risalire per dossi detritici fino ad incontrare il sentiero 708.
Seguirlo a destra superando una prima forcella e poi scendendo fino al Passo Canali, 2497 m.
(1 ora dalla Sella delle Buse Alte).
Da qui il sentiero riporta in 2 ore al Rifugio Treviso (dalla cima circa 4 ore). 
B)  Dalla Sella delle Buse Alte (vedi A) seguire a sinistra (Sud) i segni rossi e gli ometti che conducono ad una serie di 5 corde doppie (15+50+40+25+30) 
che portano nel Vallone dei Colombi.
Scendere completamente per erba e ghiaie fino al suo sbocco dove si incrocia il sentiero 711 (Alta Via 2) 
sotto il Bivacco Minazio (2 ore dalla Sella delle Buse Alte). 
C)  Dalla Forcella di Manstorna si può scendere direttamente in Val Canali per il canalone (versante Est), molto ripido e spesso con neve.
Alla fine del canalone scendere a sinistra per prati, continuando poi per tracce nel fondo della Val Canali fino al rifugio Treviso (2 ore dalla Forcella di Manstorna). 

247       Per la parete Sud, via Zagonèl-Saxl


Magnifica via, inizialmente in comune con la Simon, ma con una sua autonomia successiva.

Primi salitori:  C. Zagonèl-R. Saxl, 1930

Difficoltà:  III / IV, un tratto di V

Dislivello:  1000 m. (600 di parete vera e propria)

Tempi:  ore 4 per la via, ore 8 A/R dal rifugio.

Raggiunto l'attacco della via precedente, salire per essa fin dopo il camino iniziale; piegare a destra (la Simon va a sinistra verso un pinnacolo) e prendere un camino di 150 m., da seguire interamente: è il tratto più impegnativo

(III / IV, V alla fine), uscendo sulla sommità del pilastro Sud/Est.

Dall'intaglio andare a sinistra per rocce facili e raggiungere con 4-5 L. un secondo intaglio. Traversare a sinistra per 45 m. su roccia non buona, fino ad un camino fra due pareti strapiombanti.

Risalirlo per 60 m. (IV), quindi per breve parete uscire in cresta, lungo la quale in 30 minuti alla vetta.

248       Per il pilastro Sud/Ovest, via  Cappellari-Lotto


Meraviglioso itinerario su roccia saldissima: supera direttamente il pilastro grigio sulla sinistra della parete Sud.

Primi salitori:  L. Cappellari-V. Lotto, 1971

Difficoltà:  dal III al IV+ sostenuto

Dislivello:  500 m.

Tempi:  ore 4-5 per la via, in totale ore 7-8.

Per questa ascensione è consigliabile andare a pernottare al Bivacco Minàzio.

Dal bivacco salire nel Vallòn dei Colombi e salire all'intaglio tra la cima e l'Ago Canali.

Al di là scendere per un canale 120 m. (II, roccia friabile) nel Vallòn della Caccia, e raggiungere la cengia d'attacco; la salita diretta per il vallone, dalla Val Canali, è sconsigliabile. (Sarebbero, comunque, 2 ore dal Rifugio Treviso), ore 1.30 dal bivacco.

Si attacca in corrispondenza di una svasatura nera: seguirla 30 m., uscendo dopo 3/4 L (II, III) a destra su una terrazza.

Superare una parete di 130 m. verticale e di ottima roccia (III, IV) sin su uno spuntone.

Salire a destra in obliquo e diritti per 2 L.

Ancora 1 L a destra e poi a sinistra, fino ad entrare in un diedro sbarrato in alto da strapiombi gialli.

Seguire il diedro per 40 m., uscire a destra in obliquo per 30 m., per evitare l'interruzione.

Poi spostarsi ancora a sinistra 10 m. e salire diritto su placche nere (30 m., IV), superare uno strapiombo 5 m. a destra (IV+ , ch.) e diritti su una cengia.

20 m. a sinistra lungo la cengia, poi su diritto per 4 L. su roccia stupenda (IV).

Con una L. obliqua a sinistra entrare in un canalino 70 m., II, III  da seguire fino ad un terrazzo (IV).

Diritto per 20 m. fino alla cresta.

Seguirla verso destra per 3 L. e in breve alla vetta.

249          Discesa (per la via normale)

Dalla vetta seguire la facile cresta Nord e, dove si interrompe:

a) scendere con doppia di 10 m.

b) a destra, prima del salto, per parete (II).

Si incontra una cengia inclinata che, verso sinistra, su roccia non buona, porta alla Forcella.

Da qui:

scendere direttamente per il ripido Vallòn di Manstorna (Sud/Est) e raggiungere il sentiero 707.

Ore 1.15 fino al Rifugio Treviso.

A sinistra, guadagnare in breve la Sella delle Buse Alte, incontro col sent. n. 708, traversare in piano il Ghiacciaio della Fradusta e raggiungere il Passo Pradidali Basso, poi al Rifugio Rosetta (ore 1.45) o al Rifugio Pradidali (ore 1.15).

VIA "PERLA NERA"

Primi salitori:  Silvio Campagnola-Sergio Coltri-Beppe Vidali (16/3-3 e 13/4/1997)

Difficoltà:  TD+, VI-   Coefficiente Difficoltà:  4525   Coefficiente Globale: 5203

(40*3) +(25*8)+(25*14) +(30*5) +(20*10)+(20*14) +(30*5) +(50*5) +(30*5) +(30*10) +(150*0,2) +(50*10) +(45*10) +(30*14) +(40*10) +(55*5) +(60*3) +(40*3) =  4525  770m.

Rischio: R3 (scala 1-6)

Sviluppo:  770 m.

Materiale:  soste presenti

Tempi:  avvicinamento ore 2,30 dal Rif. Treviso, salita ore 8, discesa ore 2

Via “ PERLA NERA “ - Parete Sud

Stupenda salita su roccia ottima con moltissime clessidre.

La continuità è interrotta soltanto dalle lunghezze L9-10-11.

Merita sicuramente una ripetizione anche per l'ambiente selvaggio.

ACCESSO

Lungo il sentiero 711 per il biv. Minazio.

All'altezza del Vallone dei Colombi salire a destra portandosi alla 'Forcella della Caza' (quella di sinistra) a N della Pala dei Colombi.

Scendere il canale franoso sul versante opposto che porta nel 'Vallone della Caza; cordino di acciaio e corde fisse. Costeggiare poi la parete fin sotto la placconata grigio-nera dove si trova l'attacco.

Circa 3 ore (1 ora dal bivacco Minazio).

Si può raggiungere l'attacco anche dal Rif. Treviso per i canali e le cenge che passano sotto il "Pilastro dei finanzieri".

SALITA

1)  Salire al centro della placca grigia senza via obbligata fino ad un ripiano. (40m IV; Sosta su spuntone + ch.).

2)  In verticale 15m a sinistra della sosta poi in orizzontale per 20m.

Superare un tetto e continuare in obliquo a destra fino alla sosta. (50m V / VI-; 5 clessidre; 1 ch.; Sosta su cless.).

3)  Leggermente obliqui a sinistra ad un ripiano sotto un tetto a mezzaluna. (30m IV+; 2 cless.; Sosta su spuntone + ch.)

4)  Attaccare a destra e obliquare a sinistra superando lo strapiombo nel punto più vulnerabile; poi ancora in orizzontale a sinistra fino alla sosta. (40m V+ / VI-; 1 cless.; 2 ch.; Sosta su cless. + chiodo).

5)  Leggermente in obliquo a sinistra poi a destra alla sosta. (30m IV+; 1 cless.; Sosta su clessidre).

6)  Verticalmente (50m IV+; 2 cless.; Sosta su clessidra)

7)  Salire in verticale a un diedro nero.

Sosta sulla destra di una cengia sotto una fascia strapiombante. (30m IV+;3 cless.; Sosta su clessidre).

8)  Superare la fascia verso sinistra poi in verticale. (30m V+; 4 cless.; Sosta su clessidre).

9-10-11)  150 m facili fino ad una rientranza alla base di una placca nera (II; Sosta su 2 ch.).

12)  Verticalmente sopra un pilastro per placca ad un ripiano (50m V+; 3 cless.; Sosta su spuntone).

13)  In verticale ad una fessura, poi ad un 'orecchio' girando a sinistra, poi verticalmente alla sosta su cengia.

(45m V+; 2 cless.; Sosta su clessidra + chiodo).

14)  Diritto sopra la sosta, superare uno strapiombo a destra., poi diritto e verso sinistra alla sosta.

(30m VI-; 3 cless.; Sosta su clessidre + chiodo).

15)  Obliqui a sinistra poi verticali ad uno strapiombino da superare a sinistra e sostare subito sopra.

(40m V+;4 cless.; Sosta su 2 cless.).

16)  Prima in verticale poi verso destra. e ancora in verticale alla sosta.

Non sostare su clessidra con cordino e anello per doppia, ma avanti 10m. (55m IV+; 2 clessidre; Sosta su 2 chiodi).

17)  Prima in verticale poi in orizzontale a sinistra (60m IV; 1 clessidra; Sosta su clessidra).

18)  Salire diritto all'anticima. (40m IV; Sosta su spuntone + chiodo).

Relazione dei Primi salitori.

DISCESA

La via è completamente attrezzata anche per la discesa in doppie. Come alternativa, raggiungere la cima e scendere per la via normale.

VIA SOLITUDINE

Via “ SOLITUDINE “ - Parete Sud

Primi salitori:  Silvio Campagnola-Gigi Pianamente, 21 settembre 1997

Difficoltà:  TD+, VI+    Coefficiente Difficoltà:  3769   Coefficiente Globale: 4522

(45*3) +(20*10)+(15*8) +(10*8)+(10*0,5) +(35*8) +(40*8) +(40*5) +(40*3) +(20*8)+(20*0,2) +(60*0) +(10*18)+(15*10)+(10*8) +(20*10)+(15*8) +(20*5)+(20*8) +(45*3) +(50*3) +(30*0,5) +(25*3)+(25*18) +(50*3) +(60*3) = 3769 740m.

Sviluppo:  750m

Rischio: R4 (scala 1-6)

Materiale:  soste solo parziali

Tempi:  attacco ore 1 dal Minazio; ore 2 dal Rif. Treviso, salita ore 8, discesa ore 2

ACCESSO

Grande ascensione su ottima roccia. Dal bivacco Minazio scendere all'imbocco del Vallone dei Colombi e quindi alla stretta Forcella della Caccia da dove ci si può calare in doppia ( attrezzata ), per superare il primo tratto ripido e friabile del canale che immette nel Vallone della Caccia, sotto la parete Est del campanile Elma.

Da qui si raggiunge la base della parete, oltrepassando il canale che scende dall' Ago Canali e che separa il Campanile Elma dalla Cima dei Lastei (1 ora).

L'attacco è 50 m oltre il suddetto canale, 50 m a sinistra della via "Perla Nera".

La via si suddivide in due parti, essendo la verticalità della parete interrotta, a metà, da una serie di cenge.

Nella prima parte la via raggiunge, dopo un aerea traversata, il grande diedro, che delimita a sinistra la caratteristica placconata nera; attacco 50 m a sinistra della verticale del diedro (l'accesso diretto è precluso da grandi strapiombi).

Nella seconda parte vengono superate prima le placche grigio-gialle sotto al pilastro che, appoggiandosi alla parete, forma il secondo grande diedro (percorso dalla variante "Penzo-Torresan" alla via "Simon-Wiessner"), quindi prosegue, dopo aver incrociato la via "Simon-Wiessner", lungo lo spigolo del pilastro fino al suo termine proseguendo direttamente fino alla cresta per immettersi nel grande canalone.

Materiale di passaggio: 8 ch e numerosi cordini su clessidra, nuts e friend

Materiale di passaggio rimasto: 6 ch e molti cordini su clessidra

Materiale di sosta: 14 ch e vari cordini

Materiale di sosta rimasto: 12 ch e vari cordini

 SALITA

1)  Salire diritti lungo un evidente pilastro con placche nere verticali fino ad una zona di gialli strapiombanti. 1 ch (tolto), 1 cordino (tolto) ed 1 nut. Sosta: 2 ch (lasciati ) 45 m

2)  Qualche m a destra fino ad una fessura strapiombante; superato lo strapiombo (V+),  proseguire per la fessura o per le placche alla sua destra (V). 3 ch (lasciati) ed 1 nut. Sosta ; 2 ch (lasciati); 35 m

3)  Proseguire lungo la fessura (V) fino ad entrare nel canale da percorrere per alcuni metri (III).

Sosta; 1 cordino (tolto); 20 m.

4)  Continuare nel canale qualche metro (cordino su clessidra), poi traversare a destra (IV+) fino ad oltrepassare lo spigolo; proseguire ancora verso destra, con aerea traversata, su placche grigie (V).

2 cordini ( 1 lasciato). Sosta : 2 ch lasciati, 30 m

5)  Attraversare verso destra su placca compatta (V) fino a raggiungere la base del diedro nero. 1 ch e 1 cordino lasciati. Sosta; 2 ch lasciati; 35 m.

6)  Percorrere le placche nere della faccia destra del diedro (V).

Alcuni cordini. Sosta : 2 cordini, 40 m.

7)  Diritti per delle placche di roccia lavorata (IV+) fino alla base del diedro bianco-grigio, che obliqua verso sinistra. Alcuni cordini. Sosta; 1 cordino lasciato.

8)  Scalare le placche della faccia sinistra del diedro (IV) fino alla sua sommità, uscendo così sulle cenge a metà parete. 2 cordini. Sosta; 2 ch lasciati. 40 m.

9)  Diritti su rocce verticali (V) fino a raggiungere una seconda cengia (II).

Sosta su spuntone sulla grande cengia; 40 m

10)  Salire per balze rocciose alla base della parte superiore della parete (I).

Sosta: 2 ch lasciati; 60 m

Ci si trova sotto la direttiva del pilastro che forma il grande diedro, percorso dalla variante "Penzo-Torresan".

11)  Diritti su placca nera verticale, superando un tetto con scarsi appigli (VI+); proseguire con delicati spostamenti su placca compatta (V) e dopo aver superato un altro strapiombo (V+) , arrivare ad una nicchia gialla.

3 ch (2 lasciati ),1 nut 1 friend. Sosta; 2 cordini, 35 m

12)  Diritti su roccia verticale grigio-gialla (V / V+), poi in obliquo a destra e con delicata traversata molto aerea (VI-) raggiungere una rampa grigia obliqua a sinistra.

3 cordini 1 friend. Sosta; 1 cordino lasciato, 35 m

13)  In orizzontale a sinistra (IV+) (non salire verso un cordino bianco della via "Wiessner"), quindi diritti su una placca nera di roccia lavorata (V).

2 cordini. Sosta ; 2 cordini lasciati, 40 m.

Qui si incrocia la via "Wiessner " che prosegue in obliquo verso sinistra.

14)  Proseguire verso destra fino a raggiungere lo spigolo del pilastro, poi diritto su roccia molto lavorata.

Sosta ; 2 cordini lasciati, 45 m

15)  Ancora diritti lungo lo spigolo (IV). Alcuni cordini. Sosta; 1 cordino, 50 m

16)  Diritti fino al termine del pilastro (III). Sosta; 1 ch (vecchio chiodo di sosta della variante "Penzo-Torresan). 30 m.

17)  Sempre diritto su placche nere (IV, A1). Alcuni cordini. Sosta; 2 ch (tolti) , 50 m.

18)  In obliquo verso destra per pareti appoggiate (IV). Sosta; 1 ch (tolto), 50 m

19)  Salire diritti fino alla cresta (IV). Sosta su spuntone, 60 m

Relazione dei Primi salitori.

DISCESA

A)  Dalla cima alla forcella della Manstorna per la via normale, quindi su sentiero alla Sella

delle Buse Alte (40 min.); da qui con 3 calate in doppia ( 50-25-20 m ) raggiungere il Vallone dei Colombi.

B)  In doppia lungo la via "Perla Nera"; da qui si può seguire poi il percorso di accesso , ritornando nel Vallone dei Colombi; oppure scendere lungo il Vallone della Caccia una doppia di 30 m), raggiungendo direttamente la Val Canali (più faticoso).

C)  Per la via Comune al Rifugio Treviso.