CIMA  CANALI    2897 m.

VIA   40    Via Normale (Ovest)

VIA   41    Via De Bortoli (Sud-Est)

VIA   42    Via Brunet-Scalet (Est)

VIA   43    Via Kees-Terschak (Est)

VIA   44    Via Osti-Mazzenga-Scandolin  (Est)

VIA   45    Via Plaichinger-Hamburger  (Nord-Est)

VIA   46    Via Zecchini-Brodie  (Nord)

VIA   47    Via Brunet-Pellican  (Spigolo Nord-Ovest)

VIA   48    Via degli Spagnoli  (Ovest)

VIA   49    Variante

VIA   50    Via Crisalide  (Ovest)

VIA   51    Variante

VIA   52    Via  Simon - Wiessner  (Ovest)

VIA   54    Via Strani Incontri  (Ovest)

VIA   55    Via Buhl-Erwing  (Ovest)

VIA   56    Via Heidi  (Ovest)

VIA   57    Via Franzina-Novello  (Ovest)

VIA   58    Via il Trifoglio Appassito  (Ovest)

VIA   59    Via Mazzotti-Cappelletto  (Ovest)

VIA   60    Via  Despian-Barokas  (Ovest)

VIA   61    Via Brunet-Pellican  (Ovest)

VIA   62    Via "Armando Cubeddu" (Ovest-Sud-Ovest)

VIA   63    Via  Pagani-Kinspergher (Sud-Ovest)

VIA   64    Via Soldà-Syda (Nord-Ovest)

VIA   65    Via  Leviti - Sommadossi (Spigolo Ovest)

VIA   66    Via Franzina - Valdo (Sud-Ovest)

È una complessa e superba mole rocciosa che si eleva a chiudere ad Est l'alta Val Pradidali, costituita da grossi torrioni e imponenti pilastri.

A Sud della cima ci sono due grossi avancorpi, la Pala Canali a Sud e la Figlia a Sud Ovest.

Questa è separata dalla "madre" da una profonda gola rocciosa sulla quale incombe la Torre Gialla, il primo pilastro della parete Ovest della Cima Canali.

Procedendo verso Nord si trova ancora il Pilastro Brunet-Pellican, il Salame, il Pilastro Ovest, il Gemello e il Pilastro Edvige.

Il Campanile Canali (2780 m.) invece si erge a Nord della cima, a picco sulla Forcella Canali.

Il Cammello è lo zoccolo Ovest della Figlia.

VERSANTE OVEST

VIA   40     Via Normale

Primi salitori:  C.C. Tucker-M. Bettega, 30 agosto 1879

Dislivello: 500 m

Difficoltà: Il e III-

Dal rif. Pradidali (2278 m) attraversare il vallone, e risalire il ghiaione fino a raggiungere lo sbocco della gola rocciosa che separa la Cima Canali dalla Figlia Canali.

Essendo il canalone pericoloso per le scariche di sassi che scendono dai canali strapiombanti della cima, tenersi sulle facili rocce di destra, salendo il grande sperone roccioso che fiancheggia il canalone.

Risalirlo fin quando la parete diventa verticale e obbliga o a entrare a sinistra nel canalone, che qui è chiuso da un grande masso incastrato (generalmente questo tratto è sempre innevato anche a tarda stagione), o proseguire a destra per rocce facili fino alla forcella tra la Cima Canali e la Figlia Canali.

(0.30 ore dal rif. Pradidali)

Poco a sinistra della forcella salire per facili caminetti fino a raggiungere un camino più stretto e verticale (15 m, tratto più impegnativo).

Superato il camino volgere a destra e per ripide rocce raggiungere una larga cengia sotto la cresta terminale.

Seguirla, oltrepassando un'anticima, fino alla sommità (2-3 ore dal rif. Pradidali).

Data la difficoltà di orientamento, specialmente con il maltempo e la nebbia, l'itinerario è stato segnato con colore rosso.

VERSANTE SUD EST

VIA  41    Via De Bortoli

Primo salitore:  R. De Bortoli

Dislivello: 500 m circa

Sviluppo: 550 m

Difficoltà: V-

Tempi del primo salitore: 2-3 ore

Materiale usato: nessuno

Materiale consigliabile: qualche chiodo assortito

La via segue il pilastro più meridionale della parete Est.

Alla base del pilastro si evidenzia un colatoio nero, attaccare per questo, superare uno strapiombo friabile per poi inserirsi in un canale-fessura obliquo da destra a sinistra da seguire fin quasi al termine.

Proseguire poi in verticale su roccia friabile e raggiungere la base del soprastante pilastro giallo.

Alzarsi lungo la parete del pilastro fin sotto ad uno strapiombo, segnato da una spaccatura, superarlo per questa, e dove la parete diventa gialla e strapiombante attraversare a destra 7 m, guadagnando una zona di rocce rotte; quindi più facilmente raggiungere la sommità del pilastro.

Dalla sommità alzarsi in verticale su roccia salda e gialla superando alcuni strapiombi, quindi salire una fessura diedro che porta ad una cengia.

Spostarsi 5 m a destra e per una articolata parete strapiombante raggiungere un'altra cengia.

Per un muro strapiombante poco a destra di un corto diedro grigio raggiungere la facile cresta sommitale.

VERSANTE EST

VIA   42    Via Brunet-Scalet

Primi salitori:  Brunet - Saverio Scalet, 29 agosto 1954

Difficoltà: III

Dislivello: 500 m circa

Sviluppo: 550 m

Tempi:  2-3 ore

Dal rif. Pradidali per la Forcella Canali o dal biv. Minazio (1.30 ore circa) portarsi sotto la parete Est.

L'attacco è sotto le rocce gialle generalmente nel punto bagnato della parete.

Alzarsi sulla sinistra di un camino fino a raggiungere delle rocce rossastre.

Spostarsi 10 m a sinistra, superare lo spigolo giungendo ad un pilastro e da qui in cima.

VIA   43     Via Kees-Terschak

Primi salitori:  H. Kees-F. Terschak, 27 luglio 1914

Difficoltà: lll+ e IV-

Dislivello: 450 m

Sviluppo: 500 m

Tempi: 3-4 ore

Nella parte superiore della parete si nota un profondo imbuto.

Da questo scende una lunga serie di fessure e camini che si perdono in basso in una parete liscia e bagnata.

Aggirare a destra questo salto impraticabile e raggiunta la serie di camini seguirla fino a un nicchia giallo rossa.

Traversare a destra per cengia fino a un canale.

Seguire il canale anche quando si restringe a camino.

Quando questo si perde obliquare a sinistra per fessura difficile che riporta alla serie iniziale di camini.

Per una porta caratteristica entrare nell'imbuto terminale (neve).

Dopo un camino bagnato, tenersi sulla parete laterale destra dell'imbuto, fino alla vetta.

VIA   44     Via Osti-Mazzenga-Scandolin

Primi salitori:  M. Osti-G. Mazzenga-L. Scandolin, 1974

Difficoltà: IV

Dislivello: 400 m

Sviluppo: 450 m circa

Tempi: 3-4 ore

Materiale usato: 3 ch.

La via percorre la parete Est, al centro fra le vie Kees-Terschak e Plaichinger-Hamburger, dove è evidente un grande colatoio nero ed esce direttamente sulla cima per una serie di fessure.

Attaccare alla base di una riga nera spesso bagnata dopo aver superato un breve e facile zoccolo.

Prima in leggero obliquo a sinistra e poi in verticale per un colatoio nero superare uno strapiombo e continuare per una marcata fessura.

Dopo di questa superando alcuni salti, si raggiungono le facili rocce sommitali.

VERSANTE NORD EST

VIA   45     Via Plaichinger-Hamburger

Primi salitori:  K. Plaichinger-R. Hamburger, 26 agosto 1913

Difficoltà; III +

Dislivello: 400 m

Sviluppo: 450 m

Tempi: 3-4 ore

Dal biv. Minazio risalire direttamente verso sinistra il Vallon delle Lede o dal rif. Pradidali per il Passo delle Lede o per la Forcella Canali raggiungere la parete Nord Est nel tratto in cui il ghiaione si spinge più in alto.

Salire a sinistra di una fascia di rocce scure: sopra è evidente un grande camino, raggiungerlo e seguirlo fino ad un terrazzo.

Traversare per un tiro di corda verso il centro della parete e quindi in verticale fino ad una zona di rocce frastagliate e strapiombanti.

Sotto di queste traversare a destra e raggiungere una ripida parete costellata da piccole nicchie.

Obliquare a destra e rientrare a sinistra e quando la parete diventa più levigata spostarsi a destra per una cengia fino ad una nicchia.

A destra di questa per rocce più facili raggiungere la cresta sommitale.

VERSANTE NORD

VIA  46    Via Zecchini-Brodie

Primi salitori:  G. Zecchini-W.L.W. Brodie, 13 luglio 1894

Difficoltà: Il e MI

Dislivello: 300 m

Sviluppo: 400 m

Tempi: 3 ore

Salita consigliabile, che con la discesa per la via normale costituisce la classica "traversata della Canali". 

Dal rifugio Pradidali alla base del canalone tra Cima Wilma e Cima Canali.

Seguire una cengia sulla parete della Canali, obliqua da destra a sinistra.

Arrivati quasi alla Forcella Canali seguire un canalone marcato, a destra di alcuni pinnacoli, il quale porta sullo spigolo che divide la parete Nord dalla parete Est, in prossimità dell'intaglio con il Campanile Canali; alzarsi sullo spigolo e aggirare un pinnacolo sulla sinistra

Quindi arrampicare in leggero obliquo a destra e raggiungere la cresta sommitale.

SPIGOLO NORD OVEST

VIA    47    Via Brunet-Pellican

Primi salitori:  Brunet - Pellican

Difficoltà: III+

Dislivello: 450 m circa

Sviluppo: 500 m circa

Tempi: 3-5 ore

La via percorre il grande spigolo che si vede di profilo a sinistra (guardando dal rif. Pradidali).

Seguire la cengia canale come per la via Zecchini-Brodie e quando questa passa sul versante Nord abbandonarla per un camino che accede ad un' altra cengia, seguirla sulla destra fin sotto ad uno strapiombo da superare per un camino e, tenendosi sulla destra della colata d'acqua che scende dalla sommità, raggiungere le più inclinate e rotte rocce sommitali.

VERSANTE OVEST

VIA   48     Via degli Spagnoli

Primi salitori:  M. Anglada-Guillamon, 29-30 luglio 1957

Difficoltà: IV+

Dislivello: 450 m circa

Sviluppo: 550 rn

Tempi: 3-6 ore

La via sale nel marcato canale che stacca il Pilastro Edvige dalla parete ovest.

Dal rif. Pradidali portarsi alla base dello zoccolo, e per una banca di rocce rotte e friabili (frana recente) salire in obliquo a sinistra senza particolari difficoltà 100 m circa (comune alla via Zecchini e allo spigolo nord ovest).

Da qui salire in obliquo verso destra, prima per una fessura e poi per una placconata ed accedere al largo e ripido canale.

Tenersi sulla destra e quando si chiude e diventa strapiombante portarsi a destra sullo spigolo del Pilastro Edvige e raggiungere la sella sulla sommità (posto di bivacco dei primi salitori).

Qui finiscono le difficoltà, infatti, portandosi facilmente a destra per una breve cengia, raggiungere il canale d'uscita della Simon-Wiessner e senza difficoltà alla cima.

VIA  49   Variante

Dalla sella in cima al Pilastro Edvige anziché traversare a destra alzarsi direttamente su ottima roccia da una colata d'acqua che dopo 2 tiri di corda perde la verticalità, e per rocce più facili raggiungere la sommità.

Primi salitori:  Lucian-Zaniolo-Menegazzo, 4 agosto 1965

Attaccare in prossimità di una rampa che obliqua in ascesa a sinistra, salire diritti in direzione del pilastro 200 m su ottima roccia, assicurazione su clessidre.

Risalire il pilastro puntando a un' evidente fessura gialla, sostare su comodo terrazzo sotto una fessura.

Alzarsi qualche metro e traversare a destra nella fessura, che non si segue, ma salire obliquamente a destra ed entrare in un diedro, sostare al di sopra di questi in una nicchia gialla sotto ad uno strapiombo (1 ch.).

Superare lo strapiombo a destra, rientrare a sinistra e raggiungere un diedro grigio che porta ad una placca immediatamente sottostante ad una piccola cengia spiovente.

Dalla cima del pilastro entrare nel canale colatoio a destra e seguirlo sino ad incontrare l'itinerario di discesa.

(0.15 ore dalla sommità del pilastro).

                                   PILASTRO        2815 m        VERSANTE OVEST

VIA   50    Via Crisalide

Primi salitori:  M. Zanolla-P. Valmassoi, estate 1980

Difficoltà: V+

Dislivello:  350 m

Sviluppo:  450 m

Tempi:  3 ore

Materiale:  2 nuts di assicurazione, qualche chiodo e qualche exentric di media misura

L'itinerario si sviluppa su levigate placche grigie, prima, e si snoda al centro del giallo pilastro inserendosi infine nella via Simon-Wiessner.

Arrampicata elegante e verticale, la roccia è sempre molto buona.

VIA  51   Variante diretta alla via Crisalide

Primi salitori:  D. Campi-G.P. Fracca, 20 settembre 1980

Dislivello:  200 m circa

Sviluppo:  200 m circa

Tempi:  7 ore

Difficoltà: non dichiarate

Materiale usato: 5 ch. di progressione di cui 4 lasciati, qualche ch. di assicurazione di cui 2 lasciati.

Salire la grigia placca in direzione della fascia di tetti che taglia a metà la prima parte della parete, superarla sulla sinistra e per una fessura-diedro (visibile anche dal rif. Pradidali) si arrampica fin sotto la zona di parete gialla (mancano altri particolari di questo tratto).

La cordata si è spostata a sinistra e probabilmente per la via degli Spagnoli ha raggiunto la sommità del pilastro.

VIA  52     Via  Simon - Wiessner

Primi salitori:  F. Simon - F. Wiessner, 28 luglio 1927

Difficoltà: V-    Coefficiente Difficoltà:  655   Coefficiente Globale: 753

(50*2) +(50*6) +(45*0,5) +(50*3) +(50*0,5) +(50*0,7) +(45*0,5) = 655

Dislivello: 500 m circa

Sviluppo: 550 m circa

Rischio: R3

Tempi: 2-6 ore

Materiale: qualche exentric di media misura

Si tratta della prima salita effettuata sulla parete ovest e sale nella grande spaccatura compresa fra il Pilastro Ovest e il Gemello presentando le maggiori difficoltà nel primo tratto.

Dal rif. Pradidali: attraversare il vallone ghiaioso e risalire un ripido sentiero fino a rimontare lo zoccolo basale della parete, quindi attraversare a destra per una cengia fino a una spaccatura quasi al suo termine.

Attacco:  0.20 ore dal rif. Pradidali.

1) Alzarsi per rocce fino a raggiungere la spaccatura e per questa ad una scomoda sosta sotto ad uno strapiombo;

(50 m, IV-)

2) Superare lo strapiombo sulla sinistra e tenendosi sulla parete salire verticalmente per entrare nella fessura al suo termine e sostare poco dopo su un comodo terrazzo; (50 m, V-).

3) Salire un gradino e per un diedro raggiungere la base di una grossa scaglia (partenza della via Buhl) alzarsi nella spaccatura che forma con la parete, e raggiungere una stretta e lunga cengia che si segue fino al termine. (45 m, III)

4) Si è ora sotto ad una fessura articolata, salirla interamente e fermarsi ad un comodo terrazzino alla base del grande canale; (50 m, IV).

5) Ancora diritti per fessura, sul fondo della spaccatura ad un ripiano. (50 m, III).

6) Qui il canale si allarga, seguirlo fin dove inizia a piegare a sinistra in un comodo terrazzo alla base di una regolare spaccatura; (50 m, III+ ).

7) Spostarsi sulla parete di sinistra e lasciando il canalone, salire una parete fino ad un intaglio sulla cima del Gemello. (45 m, III).

Continuare facilmente fino alla vetta per un canalino.

PILASTRO OVEST 2875 m

VIA  54   Via Strani Incontri

Primi salitori:  M. Zanolla-M. Lott, 3 settembre 1982

Difficoltà: V        Coefficiente Difficoltà:  1101   Coefficiente Globale: 1266

(30*0,7) +(60*5) +(20*0,5) +(50*2) +(50*2) +(30*6) +(30*8) +(50*3) = 1101

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  400 m

Rischio: R3

Tempi:  5 ore (dei primi salitori)

Materiale: 3 stoppers, 2 ch. e alcuni cordini

La via sale sul rotondo spigolo subito a sinistra della via Buhl-Erwing su roccia molto salda.

1) Anziché alzarsi nella fessura d'attacco della via Simon-Wiessner salire una grigia parete sulla sinistra in direzione di alcuni  strapiombi neri e fermarsi sotto di questi in una comoda nicchia. ( 30 m, III+).

2) Dalla sosta uscire a sinistra e puntare ad una spaccatura che permette di superare la fascia strapiombante, poi proseguire per un'articolata fessura fin sotto ad un'altra fascia di strapiombi giallastri con colate nere.

(60 m, IV+)

3) Dopo un breve canalino portarsi sulla destra e superato un breve salto arrivare ad una cengia subito alla base del canale che dà la dirittura alla via Simon-Wiessner. (20 m, III).

4) Seguire una fessura grigia a sinistra della fascia strapiombante, per circa 25 m, e quindi per una lama diagonale spostarsi a destra e raggiungere un piccolo gradino. (50 m, IV-, da qui si raggiunge facilmente la fessura Buhl che dista una quindicina di metri sulla destra).

5) Continuare lungo la fessura grigia a sinistra della parete gialla e continuare nel fondo del diedro.

All' uscita del diedro fermarsi su uno spuntone adiacente al canale della via Simon-Wiessner.

(50 m, IV-)

6) Dallo spuntone alzarsi per una colata nera, che riga lo spigolo e dopo una decina di m spostarsi verso destra, salire un pò verticalmente e quindi ritornare sulla sinistra a una comoda sosta. (50 m, IV).

7) Traversare in orizzontale a destra 10 m e in obliquo a sinistra raggiungere un terrazzino.

(30 m, V-, 1 ch.).

8) Continuare in obliquo a destra e in verticale raggiungere una nicchia (ch.), salire a sinistra di questa e dopo un tratto di parete verticale sostare su clessidre subito dopo una piccola nicchia.

(30 m, V).

9) Da qui sempre diritti lungo lo spigolo che si assottiglia gradualmente fino a raggiungere la cresta e quindi le indicazioni per la via di discesa. (50 m, IV, è possibile evitare i tratti più impegnativi ed esposti di questa via salendo dopo la sosta 5 più a sinistra senza particolari obblighi).

VIA    55     Via Buhl-Erwing 

Primi salitori:  Buhl - Erwing 

Difficoltà:  V+     Coefficiente di Difficoltà: 2150       Coefficiente Globale:  2365

(30*3) +(25*3)+(25*6) +(30*0,5) +(45*10) +(20*5)+(20*8) +(40*5)+(5*6) +(20*3)+(20*6) +(25*3)+(20*5) +(25*5)+(20*3) +(20*8)+(25*3) +(30*3) +(30*0,5) = 2150  465m.

Dislivello:  450m. 

Sviluppo:  500m circa

Tempi: 4-6 ore

Materiale:  qualche excentric di media e grande misura

È per eccellenza la classica del gruppo, infatti questa via offre una indimenticabile arrampicata su roccia estremamente compatta.

Si sviluppa interamente lungo l'evidente e verticale fessura che taglia nettamente il Pilastro Ovest

Dal rif. Pradidali, come per la via Simon-Wiessner, raggiungere la base della fessura iniziale e per questa portarsi sotto alla parete gialla, sostare sulla destra di un pilastro su un comodo terrazzo.

Alzarsi per la parete gialla, obliquare leggermente a destra, superare uno strapiombo ed entrare nella fessura che si segue fino ad una comoda nicchia; (45 m, V+).

Questa è la lunghezza più impegnativa; è possibile raggiungere la stessa sosta salendo per la via Simon-Wiessner e traversando facilmente a destra, naturalmente con minori difficoltà.

Da qui l'itinerario prosegue sempre lungo la fessura che progressivamente si allarga a camino fino a raggiungere una parete terminale che porta alla cresta dove sono visibili le indicazioni per la cima e per la via di discesa.

VIA   56    Via Heidi

Primi salitori:  D. Dalla Rosa-M. Simoni, estate 1978

Difficoltà:  V+     Coefficiente di Difficoltà: 2560       Coefficiente Globale:  2944

(50*2) +(50*6) +(50*10) +(50*6) +(50*8) +(50*8) +(50*6) +(50*5) +(20*0,5) =  2560  420m.

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  400 m

Rischio: R3 (scala 1-6)

Tempi:  3-6 ore

Materiale: qualche chiodo assortito

Dopo aver superato i primi 100 m in comune con la via Simon-Wiessner, l'Heidi sale al centro del compatto e verticale muro compreso fra la fessura Buhl e la via Franzina-Novello; questo itinerario offre una arrampicata su roccia molto salda.

1) Dalla cengia sotto la fascia di rocce gialle, spostarsi a destra sotto una fessura diedro, alzarsi per questa, superare una strozzatura e guadagnare un piccolo gradino (50 m, V+).

2) Salire una breve fessura e continuare diritti a un piccolo terrazzo (50 m, V-).

3) Proseguire in verticale sul compatto muro fino a raggiungere un balconcino (50 m, V)

4) Quindi obliquare a sinistra superando lievi strapiombi ed alla fine del tiro diritti ad un sottile listello (50 m, V).

5) Salire verso destra, raggiungere una fessura che porta ad un comodo terrazzo sottostante ad un inclinato diedro giallo (50 m, V-).

6) Alzarsi nel fondo del diedro e uscire con difficoltà decrescenti sulla cresta (50 m, IV+)

Da qui seguendo un facile camino a destra della cresta, dopo un centinaio di m. si arriva all'itinerario segnato della via di discesa che in 20 minuti porta alla vetta della Cima Canali senza particolari difficoltà.

VIA   57      Via Franzina-Novello

Primi salitori:  G. Franzina - Novello, 17 agosto 1962

Difficoltà:  V      Coefficiente di Difficoltà: 1510       Coefficiente Globale:  1736

(50*2) +(50*6) +(50*5) +(50*5) +(50*8) +(50*3) +(120*0,5) = 420m.

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  400 m

Rischio: R3 (scala 1-6)

Tempi:  2-6 ore

Materiale: portare qualche chiodo

Itinerario molto bello che sale in grande esposizione una serie di diedri compreso fra la via Heidi e il Trifoglio Appassito.

Come per gli itinerari precedenti seguire la via Simon-Wiessner fino alla piccola cengia sotto alla parete gialla, e quindi spostarsi a destra per circa 30 m e salire delle roccette che portano alla base di una fessura diedro.

1) Alzarsi nella fessura e alla fine del diedro sostare su un comodo terrazzino. (50 m, IV+).

2) Sempre in verticale superare un breve muro che porta ad un altro diedro, e seguirlo fino ad un terrazzino. (50 m IV+).

3) Si è ora sotto il grande strapiombo nero, lo si evita per parete a sinistra, su rocce spesso bagnate, e ritornare sulla destra al di sopra di questi, in grande esposizione, e proseguire per un altro diedro, superare un breve strapiombo alla sua fine e raggiungere una nicchia. (50 m, V).

4) Diritti per un diedro giallo che poi si allarga a camino il quale è ostruito da un masso incastrato; fermarsi sotto di questo. (50 m, IV).

Qui la via perde la verticalità e salendo prima per un caminetto e poi per rocce più facili, lungo la spalla del pilastro dopo circa 120 m si incontrano le indicazioni per la cima e quindi per la via di discesa.

VIA  58      Via il Trifoglio Appassito

Primi salitori:  M. Zanolla-N. Simion-P. Loss, luglio 1981

Difficoltà: VI+    Coefficiente di Difficoltà: 2690       Coefficiente Globale:  3093

(50*0,5) +(45*6) +(50*5) +(60*0,5) +(25*5) +(45*18) +(50*10) +(50*10) +(60*3) = 2690 435m.

Dislivello:  450 circa

Sviluppo:  600 m.

Rischio: R3

Tempi dei primi salitori: 5 ore

Materiale: 4 ch., diversi cordini

L'itinerario si sviluppa pressoché al centro del pilastro delimitato a destra dal canale colatoio che scende direttamente dal "Salame" e a sinistra dai diedri fessurati della via Franzina-Novello, seguendo una colata nera interrotta da due fasce di rocce gialle e strapiombanti che costituiscono i tratti più impegnativi della salita.

Ad eccezione di una lunghezza, presenta un'arrampicata divertente ed esposta su ottima roccia lavorata, con buone possibilità di assicurazioni su clessidre.

1) Dal ghiaione sotto al pilastro alzarsi su rocce grigie leggermente a destra di una macchia gialla (visibile anche dal rif. Pradidali) e in leggero obliquo raggiungere un comodo terrazzo alla base della prima fascia di rocce gialle (50 m, III+).

2) Alzarsi in obliquo a destra; guadagnare un leggero strapiombo, superarlo e mirare ad un gradino, (20 m dopo) su ottima roccia grigia (45 m, V-).

3) Spostarsi di poco a destra e salire diritti in direzione di una piccola nicchia con clessidra (50 m, IV+).

4) Ancora diritti, oltrepassare una depressione e raggiungere un breve risalto nelle immediate vicinanze del colatoio (60 m).

5) Traversare a sinistra e innalzarsi ad una rientranza sotto a un muro di roccia gialla e friabile, comoda sosta (25 m, IV+).

6) Inizia ora il tratto più impegnativo della salita: attraversare a destra qualche m aggirando una lama, raggiungere un diedro, superarlo, uscire a sinistra, alzarsi 3 m su roccia bianca ed infine attraversare a sinistra 15 m, in leggera ascesa alla fine della lunghezza, guadagnando una grande nicchia gialla dove si sosta (45 m, VI+).

Uscire direttamente dalla nicchia, superare lo strapiombo e seguire una spaccatura fin dove si esaurisce.

7) Attraversare in obliquo a destra su roccia giallo grigia e raggiungere il limite destro del lungo tetto orizzontale che taglia il pilastro, aggirare un lieve strapiombo e sostare pochi m dopo su una piccola sporgenza alla base di un corto diedro (50 m, V+).

8) Alzarsi nel diedro, piegare a sinistra e poi verticalmente raggiungere una comoda nicchia (50 m, V+).

9) Aggirarla a destra e rientrare a sinistra sopra di essa per continuare verticalmente fino alla spalla del pilastro (60 m, IV).

VERSANTE OVEST

VIA    59    Via Mazzotti-Cappelletto

Primi salitori:  Mazzotti - Cappelletto, 31 agosto 1935

Difficoltà:  IV+   Coefficiente di Difficoltà: 1140       Coefficiente Globale:  1311

(50*0,2) +(40*3) +(40*3) +(40*5) +(50*5) +(50*2) +(50*6) +(200*0,2) =  520m.

Dislivello:  450 m.

Sviluppo: 550 m.

Rischio: R3

Tempi:  10 ore dei primi salitori

Materiale:  portare qualche chiodo

Arrampicata estremamente pericolosa soprattutto dopo la caduta di una frana nella parte alta del canale; si svolge nel canalone che scende fra il Pilastro Ovest e il Pilastro Pellican e l'itinerario segue il colatoio a destra della grande candela adagiata nel canalone.

Dal rif. Pradidali portarsi allo sbocco del canalone della via normale, oltrepassare una zona strapiombante striata da una larga colata e portarsi alla base delle più facili rocce grigie sulla destra (Attacco)

1) Alzarsi in direzione di una nicchia, uscire a sinistra e raggiungere una terrazza gradinata (talvolta bagnata) che si segue verso destra. (50 m, facile).

2) Alzarsi diritto superando uno strapiombo e in obliquo a destra raggiungere una cengia di rocce gialle.

(40 m, IV).

3) Spostarsi 3 m a destra ed entrare nello stretto canale nero corrispondente al camino di destra. (40 m, IV).

4) Alzarsi sulla destra fino ad una cengia sotto ad un tetto che si supera sulla destra. (40 m, IV+, ch.).

5) Piegare a destra qualche m, quindi in verticale e alla fine del tiro obliquare a sinistra ad una nicchia su rocce chiare. (50 m, IV+).

6) Uscire a sinistra e in obliquo sempre a sinistra raggiungere una zona di rocce gialle.

(50 m, IV-).

7) Entrare nel camino per una parete sotto a dei massi incastrati (molto pericolosi) e salendo in parte nel camino e in parte sulla parete di destra raggiungere la sommità della candela.

(50 m, V-, 3 ch.).

Da qui alzarsi in direzione del canale, talvolta nevoso e ghiacciato (consigliabile alzarsi sulle rocce di sinistra) e raggiungere la cresta d'uscita del Pilastro Ovest.

VIA  60     Via  Despiau-Barokas

Primi salitori:  R. Despian - J.P. Barokas, 9-11 agosto 1973

Difficoltà:  VI, A2    Coefficiente di Difficoltà: 2187       Coefficiente Globale:  3061

(20*0,5) +(25*10)+(10*19) +(15*10)+(15*19) +(15*10) +(15*0,5) +(25*8) +(45*14) +(30*10) +(30*0,5) = 2187 245m.

Dislivello:  180 m circa

Sviluppo:  250 m

Rischio: R6 (scala 1-6)

Tempi:  17 ore effettive dei primi salitori

Materiale usato: 50 ch. e diversi cordini

Materiale consigliabile: diversi cordini, ch. a lama, ch. grossi e diversi exentric (la via è stata completamente schiodata).

Attacco:

All'uscita sulla cresta della fessura Buhl scendere facilmente 50 m, fino ad un grosso blocco nel canale.

Dal fondo di questi alzarsi 20 m fino ad una cengia ai piedi del pilastro, per questa spostarsi 15 m a sinistra e guadagnare una buona piattaforma, III.

1) Salire fino ad un piccolo tetto, traversare sotto di questi a destra e riprendere verticalmente su roccia compatta ad un terrazzino. (35 m, V+, A2).

2) Alzarsi ancora qualche m e guadagnare un diedro e per questo ad un piccolo gradino.

(25 m, V, A2, ch. di sosta).

3) Proseguire nel diedro e raggiungere la marcata nicchia sotto un grande strapiombo.

(30 m, V+, A3, posto di bivacco dei primi salitori).

4) Dalla nicchia traversare facilmente a destra per 10 m e con maggiori difficoltà altri 5 m.

(15 m, V+, A1, 1 ch.).

5) Dalla sosta calarsi 5 m e raggiungere una cengia che si segue verso destra per 10 m. (15 m, facile).

6) Spostarsi a destra e per un bel diedro fino ad una nicchia dalla quale uscire a destra. (25 m, V).

7) Da qui traversare a destra e verticalmente ad una fessura strapiombante che si segue per 10 m e quindi ancora diritti ad una nicchia. (45 m, VI-).

8) Sopra la nicchia una fessura-camino permette di raggiungere una zona di rocce più facili. (30 m, V+).

9) Da qui una lunghezza di corda su terreno facile permette di raggiungere la sommità del pilastro. (

30 m, facile).

VIA   61      Via Brunet-Pellican

Primi salitori:  Brunet - Pellican, 16 luglio 1953

Difficoltà:  V   Coefficiente di Difficoltà: 1145       Coefficiente Globale:  1316

(40*5) +(15*8) +(50*6) +(50*3) +(30*0,5) +(120*3) =  1145  305m.

Dislivello:  300 m. circa

Sviluppo:  350 m.

Rischio: R3

Tempi:  3-6 ore

Si tratta dell'imponente pilastro che strapiomba sul canalone della via normale subito a sinistra della Torre Gialla; questa via si svolge con grande esposizione sul filo sinistro del pilastro, rotto verso l'alto da un netto gradino ghiaioso, e riprende subito dopo per una larga fessura fino alla cima.

Salire il primo tratto della via normale fino alla base della Torre Gialla, quindi alzarsi per le grigie rocce di questa e traversare a sinistra appena possibile guadagnando la cengia sul Pilastro Brunet-Pellican proprio sotto alla grande parete gialla e strapiombante.

1) Spostarsi per questa verso sinistra finché termina nel vuoto (40 minuti dal rif. Pradidali); salire in leggero obliquo per una paretina in direzione di una marcata fessura sulla sinistra, di poco a destra dello spigolo; raggiuntala, alzarsi per questa e prima che questa strapiombi spostarsi a sinistra sullo spigolo e sostare su uno spuntone. (40 m, IV+).

2) Traversare a sinistra sotto un tetto giallo su roccia friabile e fermarsi ad una rientranza della parete su un balconcino. (15 m, V).

3) Spostarsi a sinistra per una placca (ch.) e in ascesa verso destra ritornare sullo spigolo in una svasata fessura e sostare su un buon terrazzino (sullo spigolo). (50 m, V-).

4) In obliquo a sinistra in un canalino per una lunghezza. (50 m, IV).

5) Ancora in verticale e per un caminetto uscire sulla banca detritica. (30 m, III).

Risalire la banca e portarsi alla base di una fessura-camino a sinistra dello spigolo ostruita da qualche strozzatura, e con 3 tiri di corda per questa raggiungere la sommità del pilastro; 120 m circa, IV.

VERSANTE OVEST SUD OVEST

VIA   62     Via "Armando Cubeddu"

Primi salitori:  S. Martini-M. Perottoni-R. Gatti-M. Tranquillina, 27-28 agosto 1972

Difficoltà: VI, A2 dei primi salitori  Coefficiente di Difficoltà: 3630  Coefficiente Globale:  4174

(25*3) +(50*8) +(40*10) +(40*5) +(30*16) +(40*18) +(35*5) +(40*19) +(40*10) +(40*0,5) =  3630  380m.

Dislivello:  300 m circa

Sviluppo: 350 m

Rischio: R3

Tempi: 2 giorni dei primi salitori

Materiale usato: 43 ch., 3 cunei, recuperati 8 ch.

Dal rif. Pradidali risalire il canalone fino alla base della parete dove questa è caratterizzata da rocce marroni (spesso bagnate) (0.20 ore dal rif. Pradidali).

1) Seguire un camino per circa 20 m, poi obliquare a sinistra fin sotto ad uno strapiombo. (25 m, IV).

2) Obliquare a sinistra per una lama staccata e portarsi sotto ad un piccolo strapiombo da superare.

Per una fessura svasata raggiungere con minori difficoltà la cengia che attraversa tutta la parete (vicino a una grande nicchia). (50 m, V).

3) Sulla sinistra si nota uno spuntone, salirlo per 5-7 m obliquando a sinistra, poi traversare a destra ed infine per pareti e diedri superando un lieve strapiombo raggiungere una piccola cengia. (40 m, V+).

4) Obliquare a sinistra per rocce grigie (8 m) e quindi in verticale fin sotto ai gialli. (40 m, IV+).

5) Ancora verso sinistra fin sotto ad uno strapiombo giallo, superarlo ed ancora a sinistra per rocce gialle e friabili. (30 m, VI, A1).

6) Attraversare a destra 2 m, poi salire ancora in obliquo verso destra e raggiunto un diedro giallo-grigio seguirlo fino ad una serie di cenge (bivacco dei primi salitori, roccia molto friabile). (40 m, VI, A2).

7) Dalla cengia obliquare a destra portandosi al centro della parete: salire inizialmente per diedri e fessure su roccia grigia e poi per roccia gialla e friabile fin sopra a un pilastro; traversare a sinistra 8 m, e raggiunta una fessura seguirla fino ad una cengia. (35 m, IV+, A1).

8) Salire obliquando verso sinistra per rocce friabili bianche 15 m e in verticale verso un tetto nero da superare per la spaccatura di sinistra arrivando a una nicchia. (40 m, VI, A2).

9) Proseguire per un camino, al termine del quale, attraversare a destra 1 m; proseguire per una fessura e ancora in verticale fino ad una comoda cengia. (40 m, V+).

10) Da qui per rocce più facili raggiungere la sommità. (40 m, III).

PARETE SUD OVEST

VIA   63      Via  Pagani-Kinspergher

Primi salitori:  G. Pagani - E. Kinspergher, 11 settembre 1974

Difficoltà:  V+, 1 pass. A1

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  350 m circa

Tempi:  7 ore

Materiale usato:  10 ch., 3 lasciati

Inizialmente la via segue l'itinerario Brunet-Pellican puntando poi ad un camino nero fra la Torre Gialla e il Pilastro Brunet-Pellican.

Lungo il camino sulla destra del Pilastro raggiunge la sommità.

Salire il canalone della via normale e quando si presenta una strozzatura attaccare il camino e superarlo; mirare ad un camino fra il Pilastro e la Torre; poco sotto il camino (10 m) traversare a destra e poi diritto fino ad una nicchia giallo-nera.

Spostarsi 1 m a sinistra e ancora in verticale per 15 m (2 ch. A1 ).

Di nuovo a sinistra arrivando sopra il camino nero; (170 m dal canalone della via normale).

Diritto per 40 m per un canale; (IV).

Proseguire per 3 tiri di corda fin dove il camino presenta una strozzatura, quindi uscire a sinistra sullo spigolo per ritornare poco dopo a destra evitando delle rocce sporgenti; (120 m, IV).

Raggiungere così la cima del Pilastro dal quale per uno spigolo prima ed una cengia con pinnacoli poi (i quali si evitano sulla destra), si raggiungono le malsicure rocce della cresta terminale in vista della cima.

Salito per la prima volta da E. Solleder e F. Fontein, il 3 luglio 1930.

VERSANTE NORD OVEST

VIA    64     Via Soldà-Syda

Primi salitori:  Soldà-Syda, 30 settembre 1951

Difficoltà:  V

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  300 m

Tempi:  2-5 ore

Materiale: portare qualche chiodo assortito

Dal rif. Pradidali risalire il canalone della via normale fino ad un salto di rocce, quindi attraversare a sinistra (tratto in comune con le vie Brunet-Pellican e Pagani-Kinspergher), 40 minuti dal rif. Pradidali.

Alzarsi in verticale per rocce grigie in direzione di una grotta, quindi a sinistra in dirittura di un camino, seguirlo fin quasi al suo termine ed immettersi in un altro da seguire fino alla fine (terrazzo).

A sinistra della sosta alzarsi sulla parete in leggero obliquo a sinistra e continuare per una fessura superficiale (ch.).

Quando la fessura muore spostarsi di poco a sinistra e quindi in verticale ad un piccolo terrazzo.

Ancora diritto e raggiungere un terrazzo dal quale spostarsi a sinistra fino alla base di un diedro formato da un pilastro sotto a rocce strapiombanti.

Alzarsi in obliquo a sinistra di questo fino ad un ripiano contornato da una cresta da aggirare a sinistra verticalmente fino ad una piccola nicchia, quindi ancora diritti per parete fino alla cima.

SPIGOLO OVEST

VIA  65      Via  Leviti - Sommadossi

Primi salitori:  A. Leviti - F. Sommadossi, 1972

Difficoltà:  V+    Coefficiente di Difficoltà: 1720  Coefficiente Globale:  2064

(40*0,5) +(120*3) +(40*8) +(40*8) +(40*3) +(40*8) +(80*3) +(40*0,5) = 1720 440m.

Dislivello:  300 m. circa

Sviluppo:  440 m. circa

Rischio: R4

Tempi:   4-6 ore

Materiale:  qualche chiodo e qualche nuts

Itinerario molto elegante che si svolge lungo il verticale spigolo su roccia di colore giallo ma di ottima consistenza, sfruttando una serie di diedri e fessure immediatamente a sinistra che permettono di evitare i più pronunciati strapiombi presenti sul filo dello spigolo.

1) Innalzarsi lungo il piedistallo di roccia grigia, sopra il quale il canalone della via normale si restringe, fino a raggiungere un comodo terrazzino. (40 m, III).

2-3-4) Da qui salire in verticale puntando a una grotta gialla, non seguire ì ch. di sinistra appartenenti ad un tentativo precedente. (120 m, IV).

5) Dalla grande grotta uscire a sinistra, lasciare i ch. a destra e mirare ad un diedro soprastante (non seguire i ch. di sinistra). (40 m, V).

6) Alzarsi nel diedro e sostare sulla cengia al termine del canalino. (V).

7) Verticalmente per parete grigia ad un altro piccolo diedro (1 ch.). (IV).

8) Spostarsi 10 m a destra sul filo dello spigolo e proseguire in obliquo a sinistra ad una nicchia rossastra (dal filo dello spigolo alla nicchia la lunghezza era stata precedentemente superata in artificiale). (V).

9) Dalla nicchia uscire a sinistra e dopo 2 lunghezze attraversare a destra evitando leggeri strapiombi.

10) Infine con un'altra lunghezza alla cima.

VERSANTE SUD OVEST

VIA   66         Via Franzina - Valdo

Primi salitori:  G. Franzina - A. Valdo, 2 agosto 1973

Difficoltà:  V+, A1, dei primi salitori

Dislivello:  300 m circa

Sviluppo:  300 m circa

Tempi:  3-6 ore

Materiale:  portare diversi ch. di media grandezza e qualche cordino

Risalire la via normale fino all'evidente strozzatura.

Attacco: (40 minuti dal rif. Pradidali) doppiare in obliquo a sinistra un camino, e inserirsi in un secondo adiacente alla parete, 2 lunghezze di corda, ch.

Calarsi 3 m e traversare a sinistra su roccia gialla fin sotto ad un tetto, traversare ancora sotto di questi (ch. e cordino) fino a raggiungere una zona di roccia giallo-grigia (V+, A1).

Con 1 lunghezza di corda si arriva a una cengia obliqua con blocchi (V).

Seguire una fessura (ch., V), quindi traversare a destra fino ad una nicchia (ch.).

Rientrare a sinistra e raggiungere una fessura-camino grigia e verticale da seguire fino ad un'altra cengia (IV+).

Da qui una fessura porta (IV) alla più facile parete terminale e per questa dopo 100 m alla vetta.

Discesa   (dalla Torre Gialla)

Dal culmine della torre scendere in direzione dell'intaglio fra questa e la Cima Canali (corda doppia di 40 m), scendere all'intaglio e da questo, per facili rocce e brevi salti, in direzione del successivo intaglio fra la Cima Canali e la Figlia della Canali.