PALA DI SAN MARTINO (2987m)
VIA 6 VIA del PILASTRO CAMILLO
VIA 9 VIA ZAGONEL-TAVERNARO-SCHUSTER
VIA 10 "IL PARACARRO o GENDARME della PALA"
VIA 15 VIA GNOATO - BERTAN
VIA 16 VIA ZAGONEL - HOXEL
VIA 18 VIA CASTIGLIONI - BRAMANI
E' la cima più imponente del gruppo, panoramica e non facile da raggiungere.
Rivolge ad Ovest una bella parete dalle forme eleganti e domina San Martino.
La roccia è generalmente buona, se non ottima, offre delle salite medio-lunghe di grande impegno e sicura soddisfazione.Ha una calotta ripida ed allungata, e precipita su tutti i lati con ripide pareti gialle.
È collegata all' Altopiano da una cresta con numerose piccole Torri, dette Torri della Pala, dalla quale passa la via comune.
1b VIA COMUNE ATTUALE
Primi salitori: G. Langes-J. Hruschka, 26 settembre 1921
Sviluppo: 200 m
Valutazione estesa:
III Fattore di rischio: 1 (scala 1-4) Impegno: I (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
D-Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Nord-EstDESCRIZIONE
La salita ha
una difficoltà di II con un tratto di III e richiede un normale equipaggiamento.Si tratta di una salita piuttosto lunga, che si svolge in un ambiente suggestivo lungo la cresta NNE con torri e pinnacoli, accompagnati dalla ombrosa parete N della Pala.
Osservare con attenzione i segni e le tracce.DISCESA
Dalla vetta puntare a NE, prima sulla cresta quasi pianeggiante poi seguendo chiare tracce sui gradoni in discesa che portano sul bordo della parete N in corrispondenza della parte alta della cresta NNE, riconoscibile per la caratteristica serie di 6 pinnacoli.
Aggirare il primo sulla sinistra per un canale e andare all'intaglio con il secondo.
Aggirare anche questo sulla sinistra per andare a prendere l'anello per la doppia che permette di raggiungere l'intaglio successivo.
Gli altri 4 pinnacoli sono da superare a sinistra, poi salire per facili rocce rotte alla Quota 2835.
Per tornare al Rifugio scendere per ripide rocce in direzione Nord e prendere il sentiero 709; oppure percorrere verso ovest il bordo dell'Altopiano fino alla Forcella subito prima della Rosetta, poi scendere per un lungo canalino in direzione NW. che porta al Rifugio.
Complessivamente: ore 6,30
Via
2 VIA SOLLEDERVIA SOLLEDER-Kummer - Parete NORD
Primi salitori: E. Solleder-F. Kummel, 6 settembre 1926
Difficoltà: V+, TD Coefficiente Difficoltà: 1512 Coefficiente Globale: 1738
(35*3) +(25*5)+(20*6) +(50*6) +(90*5) +(15*10) +(35*6) +(80*0,5) +(60*0,2) = 1512 410m.
Sviluppo: 400 m.
Rischio: R3
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: Avvicinamento ore 1,45, salita ore 5, discesa ore 1,30
ATTACCO e SALITA
Andare alla base dal Rifugio Rosetta o dal Pradidali inoltrandosi nel vallone sotto la parete Nord fino circa a metà, dove il piccolo ghiacciaio si incunea maggiormente tra le rocce.
Un diedro e una serie di fessure inclinate a sinistra segnano il punto d'attacco.
DISCESA: Vedere l'itinerario 1b.
Via
3 VIA LEVITI – BEBERVia Leviti-Beber – Parete Nord
Primi salitori: A. Leviti-E. Beber, 26 luglio 1974
Difficoltà: TD-, V
Sviluppo: 350 m
Materiale: Soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: Avvicinamento ore 2, salita ore 6, discesa ore 1,30
Via
4 VIA LEVITI - DELLA SEGA Primi salitori: A. Leviti-G. Della Sega, 30 luglio 1974Valutazione estesa:
V+ Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD- Coefficiente Difficoltà: 1904 Coefficiente Globale: 2189(25*3)+(25*8) +(50*3) +(25*3)+(25*8) +(40*5) +(50*3) +(25*0,5) +(30*8)+(10*3) +(40*8)+(10*0,5) +(50*0,5) +(25*0,5)+(25*3) +(45*3) = 500m.
Sviluppo: 500 m.
Rischio: R3
Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale: Normale Dotazione Alpinistica
Esposizione:
NordAvvicinamento:
ore 2Tempo di salita:
ore 6Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Ascensione in ambiente severo e suggestivo.
L'attacco si trova pochi metri a destra della Solleder, nel punto dove le rocce rientrano maggiormente.
Dal diedro che solca una macchia di roccia chiara, salire in verticale fino ad una piastra poco sicura.
In diagonale a destra fino ad un caminetto da risalire fino ad uno spuntone (50m, V e IV).
Verticalmente per un diedro fino ad un terrazzo (50m, IV).
In leggero obliquo a sinistra per altri 50 m ad una comoda sosta (V, IV).
Ora leggermente a destra ad un terrazzo (40m, IV+).
Nella stessa direzione per altri 50 m a una grande nicchia (IV).
A destra per una cengetta per circa 20 m poi in verticale 5 m a una buona sosta (III).
Salire a sinistra per 30 m e poi a destra altri 10 m fino ad un comodo ripiano (V, IV).
Continuare per il colatoio, evitare un masso incastrato passando a destra fino ad un altro ripiano (50m, V, III).
Leggermente a sinistra poi in verticale per 50m (III).
Sosta su una cengia alla base di un diedro da seguire per 20 m, poi deviando a sinistra per sostare su un'altra cengia (50m, III, IV).
Seguire la cengia a sinistra e raggiungere i primi gradoni sommitali (45m, IV).
Continuare per questi fino a raggiungere la cresta poco lontano dal Bivacco.
DISCESA: Vedere la discesa di 1b
Via
5 VIA CORONA-CORONAPrimi salitori: R. e G. Corona, 19 agosto 1996
Valutazione estesa:
VII- Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
ED- Coefficiente Difficoltà: 4510 Coefficiente Globale: 5412(40*3)+(40*8) +(25*14)+(25*18) +(20*18)+(20*14) +(25*14)+(25*10) +(20*16)+(20*10)+(10*19) +(25*14)+(25*10) +(35*10) +(40*8) +(250*0,2) = 395m + 250m
Sviluppo: 395 m.
Rischio: R4
Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
NordAvvicinamento:
ore 2Tempo di salita:
ore 7Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
La via sale tra il colatoio a destra della via Solleder e l'altra colata nera sulla destra, lungo una verticale parete grigia che in alto forma una specie di pilastro.
Attaccare circa 70 m a destra della via Solleder, da una comoda cengia (ometto). 1) Salire direttamente per placche inclinate fino sotto alla parete verticale, sosta su una cengia (chiodo) (80m, IV, V).
2)
Proseguire in verticale lungo la placca, superare una cengia e dopo una corta fessura sostare sulla sinistra di una nicchia friabile (2 chiodi) (50m, VI-, VI+).3) Salire la placca soprastante obliquando a destra (chiodo), salire una corta fessura (15 m); dove finisce traversare a destra circa 10 m, salire poi sotto un piccolo tetto e sostare (chiodi) (40m, VI+,VI-). 4) Proseguire in verticale lungo un piccolo diedro (chiodi) per 15 m, per poi traversare in obliquo verso sinistra superando delle nicchie (circa 20 m), superare un piccolo tetto (chiodo), poi proseguire lungo la placca obliquando verso destra, sosta su una cengia (50m, VI-,V+).
5) Proseguire in verticale circa 10 m (chiodo), poi traversare in obliquo verso destra (chiodo) fino ad un terrazzino, salire ancora 15 m, sosta in una piccola nicchia (50m, VI, VII, V+).
6) Proseguire lungo la placca obliquando un pò verso sinistra, sosta vicino alla fascia bagnata (chiodi) (50m, VI-, V+).
7) Salire direttamente fino sotto il tetto a mezza luna visibile dalla base, sostare sotto il suo margine sinistro in prossimità del colatoio bagnato, (chiodo), fine delle difficoltà ( 35 m, V+). 8) Attraversare il colatoio e salire la fessura bagnata sulla sinistra (40m, V).
Proseguire ora per rocce più facili lungo delle fessure-camino fino ad arrivare sul pianoro della cima. (250 m circa).
DISCESA: Vedi la discesa di 1bVia
6 VIA DEL PILASTRO CAMILLO Primi salitori: R. e G. Corona, 12 agosto 1994Valutazione estesa:
VI Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD- Coefficiente Difficoltà: 3590 Coefficiente Globale: 4308(30*0,5) +(15*10)+(15*8) +(25*8)+(25*3) +(20*14)+(20*10)+(10*8) +(25*8)+(25*3) +(25*16)+(25*10) +(30*8)+(20*16) +(15*8)+(15*16) +(25*8)+(25*10) +(15*8)+(15*3) = 3590 420m.
Sviluppo: 420 m.
Rischio: R4
Roccia:
**** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
NordAvvicinamento:
ore 1,40Tempo di salita:
ore 7Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONEL'attacco si trova nel punto mediano in cui il ghiacciaio si restringe.
1) Salire diritto per 30 m. su rocce gialle, levigate e gradinate in direzione di una placca-colatoio nera.Sosta su un terrazzino (1 chiodo e una clessidra; 30m, III).
2) Diritto lungo la placca per 30 m, quindi obliquare a sinistra superando al termine un diedrostrapiombante. Sosta su un terrazzino (2 chiodi; V+, V).
3) Diritto per colata nera quindi per rocce gradinate fino ad una cengia.Sosta con 2 chiodi (50m, V, IV).
4) Dalla sosta attraversare 5 m a destra lungo la cengia, quindi superare la parete sovrastante nelpunto più vulnerabile, diritto fino a dei gradoni. (50m, VI-, V+, V).
5) Diritto per placca nera fin sotto a un diedro giallo friabile.Sosta (1 chiodo) su un terrazzino (50m, IV, V).
6) Dal terrazzino attraversare in orizzontale a sinistra per 3 m, poi salire una fessura, inizialmente strapiombante, su roccia compatta fino alla base di una parete gialla-rossa. Sosta con 2 clessidre (50m, VI, V+).
7) Dalla sosta attraversare 5 m a sinistra fino al bordo destro del grande colatoio nero che scende dalla cima; salire per 10 m lungo una fessura grigia fino ad un chiodo, attraversare in orizzontale a destra per 3 m, quindi in verticale per rocce grigie.
Sosta con 1 chiodo e una clessidra.(50m, V,VI,V).
8) Leggermente obliqui a destra fino ad un diedro giallo, salire per 10 m fino ad un punto di roccia friabile, attraversare a sinistra per 2 m e superare uno strapiombo grigio (1 chiodo) quindi per placca fino ad una fessura orizzontale.
Sosta difficile (2 chiodi levati). (30m, V,VI,V). 9) Diritto per placca, poi lungo una fessura superficiale, quindi nuovamente per placca. (50m,V+,V). 10) Obliquare a destra e guadagnare un diedro giallo che porta alla cima del pilastro. (30m, V, IV).
Note:
Usati 2 chiodi di passaggio (lasciati), 11 chiodi di sosta (lasciati); salita che in alcuni tratti presenta difficoltà di assicurazione.DISCESA
Dalla cima del Pilastro abbassarsi lungo la cresta fino contro la parete dell'altro pilastro, prendere il canale che guarda il ghiacciaio (a sinistra guardando la cima della Pala di S. Martino).
Dopo 5 m un cordino sulla sinistra (doppia di 50m); abbassarsi lungo il canale ora più facile per altri 50 m e superato un sasso incastrato si trova un cordino sulla destra, (viso a valle).
Doppia di 40m obliqua a destra (sempre faccia a valle); spostarsi lateralmente circa 20 m per andare a prendere la sosta a monte del 3° tiro della via "Camillo Depaoli" (è in una nicchia) 2 chiodi e cordino.
Dalla sosta doppia di 45m, la sosta successiva si trova su una comoda cengia (2 chiodi con cordino), doppia di 50 m che arriva sul bordo di un' altra cengia (2 chiodi con cordino), doppia di 50 m e si arriva alla base della parete circa 100 m a sinistra dell'attacco della via dei Colibrì.
Via 7
VIA DEI COLIBRÌ Primi salitori: R. Corona-R. Romagna-N. Simion-P. Loss-D. Depaoli, luglio 1996Sviluppo: 400 m
Valutazione estesa:
VII+ Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
ED Coefficiente Difficoltà: 2650 Coefficiente Globale: 3180(30*8)+(30*10) +(30*8)+(30*10) +(70*3) +(20*10)+(20*16)+(10*20) +(20*10)+(20*18)+(10*8) = 2650
Rischio: R4
Roccia: **** (scala 1-5)
Soste:
sìMateriale: Normale Dotazione Alpinistica
Esposizione:
NordAvvicinamento:
ore 1,45Tempo di salita:
ore 7Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Sul lato destro della parete nord è visibile un pilastro a salame sopra una zona di placche grigie (si vede bene dalla "Forcelletta", via di attacco consigliata), alla sua destra più basso di 50 m è evidente un altro pilastro.
La via sale le placche compatte alla sua base (circa 180 m) per poi superare l' affilato spigolo nord.
L'attacco si trova 50 m a destra della strozzatura terminale del ghiacciaio.
Dal canale ghiacciato seguire una cengia verso destra fino sotto la parete compatta (cordino) punto di attacco.
1) Salire direttamente lungo la placca grigia superando un piccolo tetto, proseguire poi per la placca arrivando ad una zona più facile, (60m, V, V+). 3 chiodi di sosta.2) Salire un pò a sinistra a prendere una fessura in mezzo alle placche, seguirla per 15 m (cordino), spostarsi a sinistra poi sempre per placca salire in verticale altri 15 m, alla fine attraversare verso destra fino a una nicchia. (55m, V, V+). 3 chiodi di sosta
3) Uscire dalla nicchia a sinistra, salire leggermente verso sinistra per prendere una colata nera, seguirla fino ad una zona più facile superando qualche strozzatura (55m, VI,VI-, V), cordino di sosta. 4) Qui si è sotto lo spigolo strapiombante che si prende sopra la zona friabile da sinistra, dalla sosta salire obliquando a sinistra per rocce più facili, superato un corto caminetto sostare sulla destra sotto la parete gialla.
(70m, IV).
5) Dalla sosta obliquare a destra e salire leggermente seguendo delle zone grigie in mezzo alla parete gialla, arrivati ad una cengia (chiodo), seguirla verso destra fino alla spigolo (roccia delicata), salirlo (3 chiodi, roccia compatta) e sostare leggermente a sinistra. (50m, V+, VI, VII+). 1 chiodo di sosta.
6) Salire per roccia friabile puntando a una strozzatura sulla sinistra dello spigolo, superarla (chiodo), arrivando alla cresta finale per poi seguirla fino in cima. (55m, V+,VI+,V). DISCESA: Vedere la discesa di 1b
Via
8 VIA SIMON - SCHULER Primi salitori: A. Simon-R. Schuler, 17 agosto 1928Sviluppo: 500 m
Valutazione estesa:
IV, V Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: III (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
DRoccia:
** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Nord-Nord-OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 5Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Via non molto attraente che si svolge nel chiuso di una serie di profondi camini e canali spesso bagnati, immediatamente a sinistra del Pilastro Nord-Ovest.
Si attacca il canale di destra e ad ogni biforcazione prendere il ramo di sinistra.
Lasciare sulla destra l'intaglio mediano del Pilastro Nord-Ovest e proseguire nel canale fino in vetta.DISCESA: Vedere la discesa di 1b.
Via
9 VIA ZAGONEL-TAVERNARO-SCHUSTER Primi salitori: B. Zagonel-A. Tavemaro-O. Schuster, 1898Sviluppo: 650 m
Valutazione estesa:
IV Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
DRoccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Nord-OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 3,30Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Bella ascensione sul simmetrico del "Gran Pilastro" in un ambiente più solare della vicina parete Nord.
Attaccare nella fessura-camino tra la parete ed il "Paracarro" sul lato nord, tenendosi prevalentemente sulla parete di sinistra fino all'intaglio.
Continuare per 180 m sullo spigolo e quando diventa verticale deviare a destra per una serie di canali che dopo 4 lunghezze circa riportano sul filo all'intaglio superiore.
Continuare per rocce più facili fino in vetta.
DISCESA: Vedere la discesa della via comune 1b.
Via
10 IL PARACARRO o GENDARME DELLA PALA Primi salitori: R. Corona-D. ZagonelSviluppo: 150 m
Valutazione estesa:
V Fattore di rischio: 1 (scala 1-4) Impegno: I (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
DRoccia:
**** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Ovest-Nord-OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 1,30Tempo di discesa: ore 0,30
DESCRIZIONE
Breve scalata di allenamento, da fare con il tempo incerto.
La via inizia dove le rocce toccano il punto più basso.
DISCESA: In doppie dalla stessa via.
Via
11 VIA FRANCO PETRUCCIPrimi salitori: F. Angeli-S. Vinco, 22 e 23 agosto 1966
Sviluppo: 600 m
Valutazione estesa:
VI, A1 Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD+Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaChiodi usati: 70 norm. e 30 a pressione, Lasciati 15 norm. e 30 a pressione.
Esposizione:
OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 8Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Dal rifugio Rosetta prendere il sentiero per il Passo Val di Roda, scendere per lo stesso fino a raggiungere il versante ovest della Pala di San Martino, fra il ghiacciaio della Pala e la cima Immink.
L'attacco si trova al centro della parete fra la via Zagonel e la via Pisoni, individuabile perché si trova alla base di un canalino lungo circa 100 m (difficoltà III+).
Al termine di questo
salire una paretina nera di circa 10 m, quasi sempre bagnata dall'acqua di un piccolo colatoio soprastante (difficoltà VI), fino ad un terrazzino di sosta.Obliquare a destra per circa 5 m per poi risalire in verticale su una parete molto esposta e bagnata (difficoltà V+), fino a raggiungere una cengia.
Attraversare per circa 50 m verso destra, risalire poi in verticale superando un tetto di 20 m, e arrivare ad una nicchia.
Continuare obliquando verso sinistra fino a raggiungere la forcella dell'anticima.
Da qui proseguire superando dei gradoni, fino a toccare la forcella dell'anticima.
Attaccare una parete grigia di circa 20 m e spostandosi verso destra, dopo aver superato una serie di paretine e camini, si raggiunge la cima.
Quest'ultima parte presenta difficoltà di V e VI grado.
DISCESA: Vedere itinerario 1 b.
Via
12 VIA PISONIPrimi salitori: G. Pisoni-G. Leonardi, agosto 1966
Sviluppo: 600 m
Valutazione estesa:
IV+ Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
D+Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 5Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Scalata varia e divertente su roccia buona.La direttiva della scalata è data dalla lunga diagonale che parte alla base del "Gran Pilastro" e termina all'intaglio superiore del Pilastro Nord-Ovest.
All'inizio tenersi un pò a sinistra del fondo della diagonale, poi vicino al fondo fino all'intaglio, dal quale continuare come per l' itinerario 9.
DISCESA: Vedere la discesa dell'itinerario 1b.
Via
13 VIA SETTIMO BONVECCHIO Primi salitori: G. Loss-E. Bonvecchio-R. Destefani-V. Degasperi, 13-15 luglio 1969Difficoltà complessiva: TD+
Sviluppo: 500 m + 230 m
Valutazione estesa:
VI, A2 Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: III (scala 1-7)(120*5) +(45*16) +(20*16) +(45*16) +(40*16) +(30*16) +(20*3)+(20*16) +(60*0,5)+(60*3) +(20*3)+(40*8)+(20*16) +(20*8)+(20*16) +(150*3) = 5700 730m.
Rischio: R4
Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione Alpinistica (8 rinvii)Esposizione:
OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 10Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Scalata difficile e faticosa che supera direttamente gli strapiombi gialli della parete Ovest, offrendo una arrampicata monotona con le staffe, a meno che non si tenti di liberarla.
L'attacco è in comune con la via Pisoni o 50 m più a sinistra dove è più facile, per un diedro obliquo a destra che porta all'attacco vero e proprio a 120 m dalla base, all'inizio di una fessura sulla sinistra di un grosso spuntone, che si supera raggiungendo un comodo ripiano (45m, VI).
Dopo 20 m un altro ripiano (VI).
Seguono 6 m in libera verso sinistra a prendere un diedro fino ad una nicchia 45m, VI).
Puntare al centro di 2 colate nere fino ad un terrazzo (40m, VI).
Evitare un grande tetto passando a destra, raggiungere una nicchia svasata (30m, VI).
Continuare ancora a destra dove c'è il punto più accessibile (40m, IV e VI).
Salire ora un catino grigio passando sulla destra di una macchia bianca fino alla base di una fessura (120 m, III e IV) da risalire, a cui segue un diedro giallo e strapiombante (80 m, IV, V e VI) raggiungendo una nicchia.
Continuare fino ad un'altra nicchia grigia da cui nasce una fessura (40m, V e VI).
Al termine della fessura entrare in un diedro aperto che dopo 4 lunghezze più facili portano in vetta.
DISCESA: Vedere la discesa della via comune 1b.
Via 1
4 VIA DEL GRAN PILASTRO Primi salitori: E. Merlet-G. Langes, 24 luglio 1920Valutazione estesa:
IV Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
D- Coefficiente Difficoltà: 892 Coefficiente Globale: 981(20*0,2)+(20*0,5) +(40*0,5) +(30*0,2) +(30*0,5) +(80*3) +(80*0,5) +(60*3) +(50*0,5) +(40*3) +(60*0,5) +(25*3) +(70*0,5) +(45*0,7) +(50*0,5) +(175*0,2) = 892 875m.
Sviluppo: 800 m.
Rischio: R2
Roccia:
**** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione Alpinistica, portare friends e cordini per le clessidre.Esposizione:
Sud-OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 4Tempo di discesa: ore 1,30
Vedere schizzoDESCRIZIONE
Una via delle Pale più famose e una grande classica di media difficoltà.
La via sale il pilastro a sinistra della Forcella Dimai.
Viene normalmente percorsa una variante d' attacco aperta dallo stesso Langes che consente di raddrizzare l'itinerario originale, che nella prima parte percorrerebbe il canale tra la Pala di S. Martino e Cima Immink.
Salire per parete ad una nicchia, quindi per una serie di evidenti camini con 8 lunghezze arrivare a un intaglio sullo spigolo, dove si ricongiunge con l'itinerario dei primi salitori.
Continuare per parete e camini, sempre di ottima roccia, fino ad un ripiano.
Dopo una facile traversata a sinistra continuare a salire lungamente per l'articolato pilastro.
Superata una fessura-diedro, proseguire verso sinistra fino a un camino e ad una terrazza.
Per rocce facili raggiungere la cima del pilastro, e poi traversando a sinistra a una forcella e, per sfasciumi, alla vetta.
La via del Gran Pilastro occorre affrontarla ben allenati per la lunghezza e per la lunga e complessa discesa.
Provvidenziale è il bivacco delle Guide di S. Martino, posto sulla cima nel 1968.
ACCESSO
Dal rif. Rosetta per sentiero 702 traversare sotto la parete della Pala o dal Rif. Pradidali dal Passo di Ball.
L'attacco della variante Langes è circa 50 metri, a sinistra, del canale tra la Pala di S. Martino e la Cima Immink
DISCESA
La lunga e complessa discesa compie la traversata dei 6 pinnacoli che contornano l'affilata cresta NNE che degrada sull'altopiano delle Pale.
La via è segnata condei bolli rossi.
Scendere lungo la cresta in direzione NE poi per gradoni (tracce) scendere verso il limite della parete Nord fino
al primo dei pinnacoli che si aggira a sinistra.
Dall'intaglio del secondo aggirandolo a sinistra c'è l'anello per la calata in doppia.
I quattro successivi pinnacoli si aggirano a sinistra per poi risalire a quota 2835.
Da qui scendere per ripide rocce fino al sentiero 709 e al rifugio Rosetta.
Via 1
5 VIA GNOATO - BERTANPrimi salitori: T. Gnoato-E. Bertan, 1971
Sviluppo: 600 m
Valutazione estesa:
VI Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TDRoccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
SudAvvicinamento:
ore 1,30Tempo di salita:
ore 5Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Grande e bella ascensione su una parete superba, che precipita vertiginosa dal bordo della calotta nel profondo canalone che divide la Pala dalla Immink.
È la simmetrica della Scalet-Bettega sulla Nord-Ovest della Immink.
Risalire il canalone tra le due cime fino al terzo grande colatoio della parete di sinistra che si prolunga in alto oltre l'inizio della calotta terminale.Questo colatoio costituisce la direttiva della via.
DISCESA: Vedere la discesa del via Comune 1b.
Via ZAGONEL-HOXEL - Parete Est
Difficoltà: TD-, V, IV con due tratti di V
Sviluppo: 580 m.
Materiale: Soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: Avvicinamento ore 1,30, salita ore 5, discesa ore 1,30
ATTACCO e SALITA
La via parte dalle rocce di destra allo sbocco del canalone tra la Pala e la Cima Immink sul lato Est.
La via sale fin circa ad un quarto d'altezza per lo spigolo sud-est, attraversa a destra su cengia quasi tutta la parete per continuare lungo lo spigolo nord-est, attraversarlo a destra, scendere ad una stretta parete incavata che segue fino in vetta.
Dal Rif. Pradidali (m. 2278) per il sent. 709 del Passo Pradidali Basso e per i ghiaioni fino allo sbocco del canalone della Forcella Dimai (1 ora).
Salire per un canale dietro uno sperone antistante la base dello spigolo sud-est e, senza raggiungere il colletto dello sperone, attaccare direttamente lo spigolo lungo una parete di 15 m. fino ad una placca nera sotto uno strapiombo.
Obliquare a sinistra per la placca (V) a un punto di sosta e continuare a sinistra, lungo due fessure successive (40 m.) verso un terrazzino sotto una parete con vari piccoli tetti e nicchie.
Obliquare a destra alla prima nicchia e salire, ancora a destra, ad uno spigolo quasi verticale da superare arrivando ad un pilastro.
Superato uno strapiombo, percorrere un canale detritico fino alla grande cengia che attraversa a destra tutta la parete.
Seguirla verso la serie di camini verticali che solcano la parte destra (Nord) della parete.
Scalare i camini fino a raggiungere la strapiombante fessura terminale.
Attraversare a destra (15 m.; V) sulla parete gialla verso un terrazzino dello spigolo nord-est.
Girare al di là del terrazzino scendendo circa 30 m. finché una stretta parete incavata permette di salire alle facili rocce sommitali.
DISCESA: Vedi la discesa della Via Comune di 1b.
Via
17 VIA SIMON - WIESSNERVia Simon-Wiessner - Parete Est "via diretta"
Scalata impegnativa e divertente su roccia buona che ha, in comune nel tratto mediano il lungo sistema di camini e fessure della via Zagonel; continua poi direttamente quando questa attraversa in parete nord-est.
Primi salitori: F. Simon-F. Wiessner, 1927
Difficoltà: TD-, IV e V
Dislivello: 600 m.
Sviluppo: 650 m. (18-20 L)
Materiale: soste presenti, normale dotazione alpinistica
Tempi: avvicinamento ore 1,30, salita ore 5, discesa ore 1,30, totale ore 9 dal Pradidali
Dal Rif. Pradidali (m. 2278) per il sentiero 709 del Passo di Pradidali Basso e lungo il ghiaione sulla sinistra, tagliarlo verso Nord, e, passata la Pala, dopo alcune rocce puntare a sinistra un canalone e salire alla gola che delimita a destra la parete Est (ore 1,15).
Attaccare sullo spigolo da seguire per un breve tratto, poi spostarsi a destra su difficili pareti finché si può girare lo spigolo stesso verso sinistra e salire la vera parete Est dove forma un'ampia rientranza sopra degli strapiombi di base.
Traversarlo a sinistra e salire uno sperone, fino ad uno spigolo irregolare e arrotondato, lungo il quale alzarsi per 3 lunghezze.
Lasciare lo spigolo, arrampicando sulla destra per 3 lunghezze (IV, un passaggio di V) e quindi ritornare in traverso a sinistra sullo spigolo, che si terrà per poco.
Andare a destra qualche metro, poi, sotto degli strapiombi gialli, obliquare a sinistra (V).
Alzarsi per ripide pareti friabili fino ad un grande camino formato da due pilastri: qui si incontra la via Zagonèl.
30 metri sopra ci sono dei camini: prendere quello di destra, sul versante Nord, e superarlo (1 pass, di IV).
Sotto un diedro la via Zagonèl traversa a destra sullo spigolo: allora su diritti (V) verso un camino da superare completamente (IV) arrivando sotto un grande tetto.
Uscire a sinistra e, per una fessura strapiombante (V) uscire su una banca inclinata, seguirla per 20 m. a destra.
Scalare un camino di 70 m. che porta sulla cresta; lungo la calotta sommitale alla vetta.
DISCESA: Vedere la discesa della Via comune 1b.
Via
18 VIA CASTIGLIONI - BRAMANIVia Castiglioni - Bramani - Spigolo Sud-Est
Primi salitori: E. Castiglioni-V. Bramani, 17 agosto 1934
Difficoltà: TD-, V e IV Coefficiente Difficoltà: 1655 Coefficiente Globale: 1986
(20*0,5) +(20*3) +(30*8) +(30*3) +(30*3) +(40*8) +(90*0,5) +(30*3) +(30*3) +(30*8) +(30*8) +(40*3) +(40*0,5) = 1655
Sviluppo: 580 m. (20 lunghezze)
Rischio: R4
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento ore 1,30, salita ore 5, discesa ore 1,30
SALITA
La via attacca sulla destra del grande canalone che scende dalla Forcella Dimài (fra la Pala e la Cima Immink): 1 ora dal rifugio.
Seguire il canalone per 20 m., dietro uno sperone davanti allo spigolo, salire 20 m. ad una nicchia.
Diritto su rocce nere per 1 lunghezza fino ad un terrazzo (passo di V); poi ancora 2 lunghezze sullo spigolo (IV) fino ad un pulpito.
La parete soprastante è caratterizzata da grossi fori.
Traversare a destra per trovare un punto (nei pressi di una nicchia) più arrampicabile, e salire fin sotto una sporgenza, che deve essere scalata direttamente (V).
Poi salire per un camino che porta su una cengia, che taglia tutta la parete; la via Zagonèl (180 m.), fin qui seguita, traversa a destra verso la Simon-Wiessner.
Proseguire in obliquo a sinistra su rocce gradinate, fin sotto una parete strapiombante.
Traversare a lungo a sinistra fino ad un ampio canalone.
Seguire il canalone (in seguito più facile) sulla destra, puntando verso la grande gola che delimita sulla sinistra lo spigolo.
Arrivati nella gola, evitare lo strapiombo iniziale su placche a sinistra (IV).
Con 1 lunghezza alzarsi lungo un canalino con acqua a sinistra, e per parete a destra entrare in quello, liscio e strapiombante, di destra.
Superarlo, finché non si trova una fessura nera e strapiombante da salire (V).
Poi uscire a destra per seguire un canalino liscio (IV) e arrivare sotto gli strapiombi finali.
Traversare a destra su un pulpito ghiaioso sullo spigolo, e proseguire per questo con 1 lunghezza su una rampa ripida.
Raggiungere con 30 m. una cresta che porta sulla calotta della vetta.
DISCESA: Vedere la discesa della Via Comune di 1b.
Via
19 VIA DIMAI Primi salitori: A. Dimai-L. Rizzi-A.G.S. Raynor-J.S. Phillimore, 2 agosto 1896Sviluppo: 600 m
Valutazione estesa:
MI+ Fattore di rischio: 3 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
DRoccia:
** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
SudAvvicinamento:
ore 1,30Tempo di salita:
ore 3,30Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Itinerario molto interessante perché ha caratteristiche diverse dalle solite:
andare all'attacco per un ripido canale di neve spesso ghiacciata e questo deve essere fatto molto presto per trovarsi alla Forcella Dimai al sorgere del sole.
Salire lungo le prime rocce delicate fino al camino di 80 metri o per uno più facile ma con roccia meno sicura sulla destra.