CIMA  WILMA   (2782m)

VIA  1     VIA COMUNE

VIA  2     VIA OLLIO - STANLIO

VIA  3     VIA DEI  STRACAPIAZE

VIA  4     VIA DEL GRAN DIEDRO OVEST

VIA  5     VIA    PELLEGRINON

VIA  6     CAMINO CENTRALE      DELLA PARETE OVEST

VIA  7     VIA  SOLLEDER

VIA  8     VIA DOLCE SORPRESA

VIA  9     VIA  CASTIGLIONI - DETASSIS

VIA  10   VIA SOLDÀ-SYDA

VIA  11   VIA  MASÈ - DARI - GHIRARDINI

VIA  12   L'IMPERO DEL SOLE

VIA  13   PILASTRO SUD-EST

VIA  14   VIA CASTIGLIONI - FARINOTTI - BARZAGHI

VIA  15   VIA  PLAICHINGER - HAMBURGHER

VIA  16   VIA OSTI - CAMPIGNOTTO - SCANDOLIN

VIA  17   IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

VIA  18   TESTA o CROCE

Cima dall'aspetto elegante da qualunque lato la si guardi.

Nonostante le minori dimensioni, regge bene il confronto con la vicina Cima Canali per le sue linee geometriche che si ripetono sui due versanti principali, quello orientale e quello occidentale.

Le sue pareti sono tutte verticali e di ottima roccia, e offrono itinerari di media lunghezza.

Precipita verso Sud con un ripidissimo salto sulla profonda Forcella Canali che la separa appunto dalla Cima Canali, e verso Nord sulla strettissima Forcella Wilma.

L'unica interruzione della verticalità delle sue linee è rappresentata da una lunga e ripida rampa rocciosa che taglia in diagonale la parete Ovest, lungo la quale sale la Via Comune.

Come per la Cima Canali il versante occidentale risulta più frequentato.

VIA      VIA COMUNE

Primi salitori:  A. Tavernaro-L. Norman-Neruda-signora Wilma, 6 luglio 1893

Sviluppo:  300 m

Valutazione estesa:  III+   Fattore di rischio:   2   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  PD

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  sì

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidali portarsi per ghiaioni alla base della parete Ovest, individuando una rampa-diedro che taglia la parete da destra verso sinistra.

Risalire la rampa portandosi ad una zona di rocce bagnate, come per la Via Solleder, quindi continuare mantenendosi lungo la rampa-diedro, obliquare a sinistra, percorrendola interamente, per giungere alla larga sella della cresta sommitale.

Da qui, percorrere la cresta verso Sud, seguendone il non facile sviluppo, per raggiungere la vetta.

DISCESA

Dalla vetta principale (S), seguire la cresta verso N fino alla sella del suo punto più basso.

Calarsi sulla parete Est per imboccare la lunga rampa obliqua a sinistra (scendendo).

La maggior parte può essere percorsa arrampicando.

Due salti un pò più difficili sono attrezzati con ancoraggi per doppie (25 m).

Con corde da 60 m è possibile scendere sulle doppie attrezzate della via "Stracapiaze".

VIA   2      VIA OLLIO - STANLIO

Primi salitori:  R. Corona-N. Simion, 22 luglio 1986

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:   2   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-     Coefficiente Difficoltà: 981   Coefficiente Globale:  1128

(30*8) +(50*5) +(35*5) +(25*0,5)+(25*3) +(45*5) +(20*0,2) = 981 250m.

Sviluppo:  250 m

Rischio: R3

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  50 %

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Bella salita, breve e di grande divertimento.

La via sale in centro alla parete giallo-grigia a sinistra della via del gran diedro.

1) Per i primi 30 m seguire il diedro sulla destra chiodato (V).

2) Poi spostarsi verso sinistra circa 20 m in obliquo e salire direttamente altri 30 m, sostare su una comoda cengia (IV+, 50 m).

3)  Salire la parete sovrastante in verticale per 30 metri (cordino lasciato) fin sotto gli strapiombi gialli, sostare in un comodo terrazzino (clessidre) (35m, IV+).

4)  Per evitare gli strapiombi obliquare a sinistra e salire lo spigolo fino ad un comodo terrazzino sul filo (sosta su clessidra) (50m, IV).

5)  Dal terrazzino alzarsi per lo spigolo per altri 15 m e ritornare a destra al centro della parete (sopra gli strapiombi gialli), sostare su una comoda cengia (50m, III, IV).

6)  Traversare 5 m a destra, poi alzarsi in obliquo a sinistra lungo una lama per poi salire in verticale per 20 m, sostare su un comodo terrazzino.(45m, IV+).

7)  Salire ancora per 20 m (facile) e raggiungere la vetta dall'anticima Nord.

VIA    3         VIA DEI  "STRACAPIAZE "

Primi salitori:  M. Canteri-D. Depaoli, 2 settembre 1999

Valutazione estesa:  6c+   Fattore di rischio:  1   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  ED-    Coefficiente Difficoltà: 3475   Coefficiente Globale:  3822

(40*19) +(40*18) +(20*18) +(35*21) +(50*18) =  3475 185m.

Sviluppo:  200 m

Rischio: R2

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì a spit e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore  1,30

Portare corde da 60 m e 22 rinvii

DESCRIZIONE

Bella scalata, attrezzatura moderna su roccia ottima, chiodata dal basso a spit.

1)  Salire il diedro per circa 30 m fino alla sua conclusione.

Lasciarlo ed uscire a destra.

Salire una placca per circa 5 m fino alla sosta appena sotto dei tetti.

Sosta con 2 spit con cordino per doppie, 1 cless. + 6 spit. (40m, 6b).

2)  Dalla sosta spostarsi a sinistra e seguire una serie appigli sopra gli strapiombi.

Poi proseguire in verticale per altri 30 m fino ad una cengia.

Sosta con 2 spit con cordino per doppie, 2 spit + cl (40m, 6a+).

3)  Dalla cengia spostarsi a destra per 5 m e salire su un pilastro.

Proseguire in verticale e superare una placca con fessure.

Continuare diritto fino ad un'altra cengia.

Sosta con 2 spit + cordino per doppie, 2 spit + cl (20m, 6a).

4)  Superare direttamente il giallo muro iniziale e puntare ad una fessura/spaccatura che interrompe gli strapiombi soprastanti.

Dopo averli superati, proseguire prima verticalmente, 5 m, poi obliquare un pò verso destra fino ad un comodo punto di sosta.

Sosta con 2 spit + cordino, 9 spit (35m, 6c+).

5)  Proseguire per parete gialla per circa 20 m.

Dopo aver superato una serie di piccoli tetti, proseguire sempre verticalmente per parete grigia puntando a un diedro-camino.

Spostarsi a destra per 5 m fino alla sosta.

Sosta con 2 spit + cordino, 4 spit + cl + 1 friend (50m, 6a).

DISCESA: Lungo la via soste attrezzate.

VIA        VIA DEL GRAN DIEDRO OVEST

Primi salitori:  I. Cadorin-P. De Tuoni-E. Golfetto-E. Gatto, 25 settembre 1971

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  VI, A2   Fattore di rischio:   4   (scala 1-4)  Impegno:  III  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD+

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  40 %

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Nord Ovest

Avvicinamento:  50 minuti

Tempo di salita:  ore 6

Tempo di discesa:  ore  1,30

La via è quasi sprotetta.

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidalì risalire i ghiaioni fino a portarsi sotto alla parete Nord Ovest, quindi individuare il grande diedro che si staglia nettamente lungo la parete.

La via corre lungo questo diedro, presentando uno strapiombo iniziale che, attenuandosi, si porta su un intaglio, posto alla fine del diedro, dove si raggiunge l'uscita dal pilastro.

Continuare verso Sud alla sella dove inizia la discesa (Vedere itinerario 1); oppure brevemente a sinistra a prendere le doppie da 60 m dell'itinerario 3.

VIA    5       VIA    PELLEGRINON

Primi salitori:  G. Pellegrinon-C. Lucian-A. Bidlingmayer, 19 luglio 1965

Sviluppo:  200 m

Valutazione estesa:  V-   Fattore di rischio:  4   (scala 1-4)  Impegno:  IV (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  **  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 5

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidali, portarsi sui ghiaioni individuando, nella zona sinistra della parete, un evidente pilastro, delimitato sul lato destro da un canale.

Portarsi al centro del pilastro per risalire lungo un canalino verso destra, quindi rientrare a sinistra in fessura, portandosi sullo spigolo del pilastro; alzarsi verticalmente lungo questo spigolo, fino a portarsi ad una nicchia.

Proseguire in verticale, puntando a destra per portarsi di nuovo sullo spigolo ad una cengia, quindi alzarsi passando uno strapiombo, e risalendo una fessura nera.

Rientrare a sinistra spostandosi gradualmente lungo fessure, fino a riportarsi sullo spigolo, quindi nuovamente a destra per un sistema di camini e cenge, per raggiungere la cima del pilastro Nord.

DISCESA

Percorrere verso destra la cresta frastagliata, fino a raggiungere la sella dove arriva la 'rampa' della via comune.

Poi seguire la rampa in discesa. (Vedere Via Comune).

VIA   6        CAMINO CENTRALE      DELLA PARETE OVEST

Primi salitori:  G. Franceschini-D. Buzzati, 19 settembre 1951

Sviluppo:  150 m

Valutazione estesa:  IV-   Fattore di rischio:  4   (scala 1-4)  Impegno:  III  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  PD

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  ore 1,15

Tempo di salita:  ore 2

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Andare all'attacco lungo la rampa della via comune fino circa a metà, sulla verticale della marcata serie di camini che incidono il resto della parete. Risalire i camini fino in cresta.

DISCESA: Vedere la Discesa della Via Comune (Via 1).

VIA     7      VIA  SOLLEDER

Primi salitori:  E. Solleder-F. Kummel, 5 settembre 1926

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  IV+   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  III (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  D+

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  50 %

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  ore 1

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Divertente salita su roccia molto buona.

Dal Rifugio Pradidali, portarsi sui ghiaioni, da cui è visibile un grande diedro in alto, subito a sinistra della Punta Greti, che delinea la direttiva di questa via.

Salire per i primi 80 m circa, lungo la rampa obliqua, seguendo la via normale, quindi, prima di una zona costantemente bagnata, salire un camino verticale, portandosi su una serie di terrazzini.

Puntare nettamente alla base del diedro-camino, risalendolo al suo interno fino a raggiungere l'intaglio della punta Greti.

Da qui con minori difficoltà in vetta.

DISCESA

Si può seguire la Via di discesa della Via Comune; oppure dall'intaglio a monte della Punta Greti scendere verso Sud su una prima spalla, poi per rocce facili seguire una ripida rampa (II+) in direzione della spalla a gradoni che sta sopra la Forcella Canali che si raggiunge con una doppia da 50 m.

Sempre arrampicando scendere dalla Forcella sia ad Ovest (Pradidali) lungo la rampa obliqua della parete Nord-Ovest della Canali, sia ad Est (bivacco Minazio).

La discesa diretta nel fondo del canale verso Ovest richiede molta attenzione per i sassi.

VIA   8        VIA DOLCE SORPRESA

Primi salitori:  M. Zanolla-M. Lott, 4 settembre 1982

Sviluppo:  300 m

Valutazione estesa:  VI   Fattore di rischio:   2   (scala 1-4)  Impegno:  III  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  ED-

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Questa via è stata aperta in concatenamento con discesa dalla Via Soldà-Syda, con seguente apertura della Via "Il Rovescio Della Medaglia" e ritorno dalla Via Norman-Neruda, in circa 10 ore.

Dal Rifugio Pradidali, su per il ghiaione fino all'attacco della Via Castiglioni, di cui si percorrono i primi 80 m.

Abbandonare questa via sulla destra, per puntare ai tetti soprastanti, verso i quali salire percorrendo una fessura non molto definita in una macchia di roccia gialla.

All'uscita di questa, rientrare a destra, sopra al primo strapiombo, e continuare su una placca esposta, ma ricca di appigli, puntando ad un tetto, da superare con passaggio atletico.

Continuare mantenendosi verso il centro del pilastro per alcuni tiri di corda su roccia sana, fino a raggiungere la sommità del pilastro che forma la Punta Greti.

DISCESA

Dalla sommità del pilastro, attraversare a destra per rocce facili, fino a raggiungere l'intaglio da cui esce la Via Castiglioni-Detassis.

Da qui si può continuare fino in vetta e scendere per la Via Comune, oppure (come i primi salitori) scendere verso Sud su una prima spalla, poi per rocce facili seguire una ripida rampa (II+) in direzione della spalla a gradoni che sta sopra la Forcella Canali che si raggiunge con una doppia da 50 m.

Sempre arrampicando si può scendere dalla Forcella sia ad Ovest (Pradidali) sia ad Est (Minazio).

VIA    9      VIA  CASTIGLIONI - DETASSIS

Primi salitori:  E. Castiglioni-B. Detassis, 22 luglio 1934

Sviluppo:  350 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  III  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore 0,30

DESCRIZIONE

Salita elegante e molto esposta.

Risalire il ghiaione (tracce di sentiero) fino alla base della parete, sotto la Punta Greti, quindi per il canale diretto alla forcella Canali.

Abbandonarlo dopo 20 m verso sinistra, per risalire un diedro che segna il punto d'attacco.

Raggiungere un terrazzo detritico e procedere per un canale verso destra ripido fino quasi dove si perde nella parete. Poi a destra per 10 metri e, ancora in verticale, per un tiro di corda (sosta sulla sinistra), puntando ad un diedro giallo sotto uno strapiombo.

Risalire il diedro poi di nuovo a destra, per aggirare lo spigolo che porta alla gran riga nera di buona roccia.

Arrampicare lungo il colatoio fino ad arrivare ad una comoda cengia, dalla quale si alza un camino-fessura strapiombante; questo va prima affrontato direttamente, poi spostarsi alla sua sinistra aggirandolo, quindi rientrare sulla fessura soprastante, che porta al canale determinato dalla punta Greti e dalla parete stessa.

Inoltrarsi lungo i facili canalini per raggiungere l'anticima e per una facile cresta la vetta.

DISCESA

Dalla vetta in direzione Nord in discesa per tracce di sentiero ed ometti, raggiungere la sella da cui inizia la discesa lungo la rampa obliqua della Via Comune (Vedi Itinerario 1).

Oppure, arrivati lungo la salita all'altezza della Punta Greti, si può scegliere l'opzione di discesa verso Sud, descritta nell'itinerario precedente.

VIA    10       VIA SOLDÀ-SYDA

Primi salitori:  G. Soldà-Y e J. Syda, 17 luglio 1951

Sviluppo:  200 m

Valutazione estesa:  V+   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD

Roccia:  *** (scala 1-5)

Soste:  50 %

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD

Avvicinamento:  ore 1

Tempo di salita:  ore 2

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Raggiunta la Forcella tra la Cima Wilma e la Cima Canali, come per l'itinerario 31 della Cima Canali, attaccare la parete Sud della Cima Wilma con leggero andamento verso sinistra, risalendo in verticale la parete, seguendo il fragile filo di pareti, fessure e diedri appena percettibili.

Raggiungere così, in 2 tiri di corda, un punto più accessibile da cui, in autonomia di percorso, per gradoni e fessure, con alcuni tiri di corda raggiungere la vetta.

DISCESA:  vedere la Discesa della Via Comune (Itinerario 1).

VIA   11        VIA  MASÈ - DARI - GHIRARDINI

Primi salitori:  G. Masè-Dari-R. Ghirardini, 11 agosto 1937

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  IV-   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  PD

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidali portarsi all'inizio dei ghiaioni sotto la parete Sud-Est, passando per la Forcella Canali, oppure per il Passo delle Lede o, più semplicemente dal Bivacco Minazio.

Individuare sulla parete 2 camini prossimi allo sbocco del canale che scende dalla Forcella Canali e imboccare il camino di destra, risalendolo fino ad un tetto, da evitare portandosi a destra su uno spigolo, quindi alzarsi per fessura a raggiungere nuovamente, rientrando a sinistra, la prosecuzione del camino.

Salire la parete obliquando a sinistra puntando allo strapiombante spigolo; da qui, sempre puntando verso sinistra, percorrere una parete gialla, fino a raggiungere un ulteriore camino.

Seguirlo per 20 m, quindi uscire sulla destra in placca dove, per fessure, si raggiunge la cima del torrione, da cui, per rocce facili raggiungere la cima.

DISCESA:  vedere Via Comune (Via 1).

VIA    12        L'IMPERO DEL SOLE

Primi salitori:  S. Campagnola e C.

Valutazione estesa:  IV max: V+   Fattore di rischio:  3   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  D   Coefficiente Difficoltà: 1767   Coefficiente Globale:  2120

(30*0,5) +(30*5)+(20*0,5) +(10*8)+(25*3) +(10*10)+(30+0,5) +(20*5)+(15*0,5) +(10*14)+(20*8) +(45*10) +(50*8) +(10*5) = 1767  325m.

Sviluppo:  325 m.

Rischio: R4

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

La via sale al centro del pilastro che delimita la parete Est; dopo aver aggirato sulla sinistra una zona di pronunciati strapiombi, sale su una caratteristica struttura di roccia ("la foglia"), superando, nella parte alta, le placche gialle strapiombanti, al centro del pilastro.

Accesso

1)  Dal bivacco Minazio verso il passo delle Lede per il sentiero 711, quindi a sinistra per prati e ghiaioni alla base della parete (45 min.).

2)  Dal rif. Pradidali al passo delle Lede, quindi nel vallone delle Lede e per ghiaioni verso destra (orografica) alla base della parete (ore 1).

Attacco

Circa 30 m a sinistra della fessura (via del Pilastro-Osti e C.) che scende dalla cima e incide tutto il lato destro del pilastro.

Materiale: 8 ch. rimasti, clessidre, nuts e friend, soste tutte attrezzate con almeno 2 ancoraggi

1)  Per facili rocce verso una placca rossa sotto pronunciati strapiombi (III).

Sosta 1 ch, 1 cless; 30m

2)  Superare la placca rossa incisa da una fessura (IV+) , quindi qualche metro a sinistra e ancora diritti su placca (III). 2 ch. Sosta ; 2 clessidre. 50m

3)  Superare lo strapiombo sovrastante (V) e proseguire per diedro grigio (IV); al suo termine traversare qualche metro a destra e quindi diritto alla "foglia". 2 clessidre. Sosta ; 1 clessidra, 35m.

4)  Superare uno strapiombo (V+) con buoni appigli , poi proseguire per pareti appoggiate con roccia grigia lavorata (III). 1 clessidra. Sosta ; 1 ch, 1 clessidra , 40m.

5)  Andare diritto per parete verticale (IV+) e poi appoggiata (III) fino alla base delle placche gialle.

1 clessidra. Sosta ; 2 clessidre , 35m.

6)  Leggermente a sinistra per placche grigie, quindi su parete gialla strapiombante (V+ sostenuto) e ancora con traversata verso destra sopra uno strapiombo grigio (V) fino a 2 nicchie gialle.

2 ch 2 friend. Sosta ; 2 ch 1 nut, 30m.

7)  Superare le nicchie gialle, proseguire in obliquo leggermente verso sinistra per parete gialla e strapiombante (V+ sostenuto) 3 ch e 2 friend. Sosta ; 2 ch 1 clessidra , 45 m.

8)  Diritto puntando alla fessura strapiombante di roccia solidissima (V), quindi in obliquo a sinistra fino a un diedro grigio, per rientrare nella fessura-camino al suo termine. 1 ch, 2 clessidre (tolti).

Sosta ; 2 clessidre 50m.

9) Ancora diritto per parete grigia fino alla cima del pilastro. Sosta ; spuntone , 10m.

DISCESA:  vedi Via Comune(ltin. 1) o in doppia lungo la via di salita (le ultime 2 doppie lungo la via del pilastro).

VIA   13       PILASTRO SUD-EST

Primi salitori:  M. Osti-P. Campignotto-L. Scandolin, 2 giugno 1973

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  3   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Scalata che segue una lunga serie di fessure che solcano in verticale tutta la parete, vicino al bordo destro del pilastro.

DISCESA: vedere Via Comune (Itin. 1).

VIA   14       VIA CASTIGLIONI - FARINOTTI - BARZAGHI

Primi salitori:  E. Castiglioni-I. Farinotti-P. Barzaghi, 12 agosto 1941

Sviluppo:  350 m

Valutazione estesa:  IV   Fattore di rischio:  3   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  D

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3,30

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidali portarsi sui ghiaioni sotto la parete Est, come per l'itinerario n. 11.

Questa parete è marcata al centro da due grandi camini paralleli; risalire il camino di sinistra fino a che questo giunge a delle terrazze, al di sopra delle quali si biforca.

Risalire centralmente, quindi scendere lievemente a sinistra per innestarsi al camino di sinistra.

Proseguire tenendosi a sinistra di questo, quindi rientrare a destra nel ramo di sinistra del camino (dove questo è interrotto da un masso incastrato), e alzarsi verso destra tra i due camini, raggiungendo così lo spigolo destro della parete.

Percorso anche questo spigolo, si raggiunge il prolungamento del ramo destro della biforcazione, quindi ad una sella e alla vetta.

DISCESA:  Vedere la Discesa della Via Comune (Via 1).

VIA   15      VIA  PLAICHINGER - HAMBURGHER

Primi salitori:  K. Plaichinger-R. Hamburger, 25 agosto 1913

Sviluppo:  350 m

Valutazione estesa:  III+   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  AD

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3,30

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Dal Rifugio Pradidali raggiungere i ghiaioni fino al centro della parete Est, dove sono individuabili 2 grandi camini; la via segue la direttrice del camino di destra, mentre in quello di sinistra si sviluppa la Via Gadenz.

Abbandonare i ghiaioni risalendo verso sinistra una rampa che porta all'imbocco del camino; questo presenta due strapiombi, il primo da risalire, mentre il secondo è da evitare con un passaggio sulla destra.

Poi abbandonare il canale portandosi a destra in parete, per raggiungere un altro camino da risalire interamente.

Quindi, rientrare a sinistra raggiungendo un incavo da oltrepassare sulla destra; continuare risalendo verso destra su roccia instabile per raggiungere la cresta in corrispondenza di un intaglio.

Da qui, seguire la cresta verso Sud fino in vetta.

DISCESA:  Vedere la Discesa della Via Comune (Itin. 1).

VIA    16     VIA OSTI - CAMPIGNOTTO - SCANDOLIN

Primi salitori:  M. Osti-P. Campignotto-L. Scandolin

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  3   (scala 1-4)  Impegno:  III   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Scalata che segue una lunga serie di fessure che solcano tutta la parete.

DISCESA: vedere Via Comune (Itin. 1).

VIA    17      IL ROVESCIO DELLA MEDAGLIA

Primi salitori:  M. Zanolla-M. Lott, 4 settembre 1982

Sviluppo:  300 m

Valutazione estesa:  VI+   Fattore di rischio:   2   (scala 1-4)  Impegno:  II   (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  ED

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  no

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Via molto interessante, aperta da Manolo e Lott nella stessa giornata in cui aprirono la Via Dolce Sorpresa sulla parete Ovest della stessa cima.

Dal Rifugio Pradidali, come per lo Spigolo Brunet Pellican, portarsi alla forcella tra le cime Wilma e Canali.

Scendere lungo il canale, prima per facili rocce poi, con l'aumento dell'esposizione, in arrampicata o con una corda doppia, fino a raggiungere i ghiaioni sottostanti.

Attraversare quasi interamente la parete alla sua base lungo i ghiaioni, fino a raggiungere un sistema di diedri che sovrastano una netta spaccatura.

Superare la spaccatura sulla destra, quindi spostarsi a sinistra sotto ad uno strapiombo giallo che si risale in forte esposizione (tratto chiave), fino a guadagnare il comodo terrazzo soprastante.

Da qui, la via è caratterizzata da una serie di diedri di buona roccia, superati i quali si obliqua a sinistra lungo una parete, per poi puntare a destra inserendosi in una fessura rettilinea, percorrendo la quale, si arriva in un camino che si allarga direttamente sulla sommità del pilastro.

DISCESA

Dalla sommità del pilastro, in direzione Ovest, seguire gli ometti fino all'intaglio della via di discesa.

Da qui, scendere lungo l'intaglio, continuando nella stessa direzione, fino ad incontrare gli ancoraggi (da verificare) per calarsi con varie corde doppie lungo un canale fino a una banca inclinata facile.

Scendere lungo la banca fino ad un intaglio, da superare in arrampicata o utilizzando corde doppie, arrivando così alla base della parete.

VIA    18        TESTA o CROCE

Primi salitori:  Silvio Campagnola

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  VI-   Fattore di rischio:  4   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  sì

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Est

Avvicinamento:  ore 1,30

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Bella ascensione sull'esile e definito pilastro, largo una ventina di metri, collocato nel settore destro della parete.

Il pilastro viene superato al centro da questo itinerario che si insinua tra placche grigie, muri gialli e strapiombi neri.

Anche se può essere considerata come una via di palestra data la vicinanza di altri due itinerari, si mantiene da questi sostanzialmente indipendente e risolve il problema dei muri gialli al centro del pilastro.

Le possibilità di protezione sono generalmente basse, sono comunque utili dadi, friend e chiodi.

Andare all'attacco come per l'itinerario precedente.

DISCESA

Si può scendere in doppia sulla via o andare ad incrociare la Via comune e scendere per questa.