GRUPPO del  SASS  MAOR

VIA   1     CAMINO WINKLER

VIA   2     VIA   GANCETTO FELICE

VIA   3     VIA  CAZA  BEATRIZ

VIA   4     VIA   MESSNER  

VIA   5     VIA  MEGA MARIA

VIA   6     VARIANTE   allo  SPIGOLO del VELO  ZONTA    PARETE NORD

VIA   7     SPIGOLO DEL VELO

VIA   8     VARIANTE  allo  SPIGOLO del VELO  CARLO ZAGONEL

VIA   9      VIA   DELLE GUIDE

VIA   10   VIA LONGO - DE BERTOLIS

VIA   11   SPIGOLO KAHN

VIA   12    VIA CORONA-CORONA

VIA   13   VIA  DEI  PIAZAROI

VIA   14   PIGRIZIA  INTESTINALE

VIA   15   VIA   DEL CAMINO SUD

Il Sottogruppo del Sass Maor chiude a Sud la Catena di San Martino, delimitato a Nord dal Passaggio del Porton sul crinale della Cima di Ball - Sass Maor.

Si estende verso Sud comprendendo la Cima della Madonna, molto conosciuta per la sua qualità della roccia e che ha degli itinerari molto divertenti e sicuri.

Comprende poi il Sass Maor, la cima più importante delle Pale per la sua grandezza maestosa e elegante, per il livello e l'eccezionale qualità della roccia.

Il Sottogruppo del Sass Maor si prolunga a Sud con la Cima della Stanga ed il Cimerlo che precipita verso Sud sopra i Prati di Fosne, Cistri e Prasorin in una miriade di piccoli e medi campanili e torri, lastroni e sassi di grandi dimensioni, una vera selva che si trasforma nella nebbia in uno degli angoli più suggestivi delle Pale.

Richiede attenzione perchè la roccia non è di gran qualità e richiede attenzione.

Le pareti più alte si trovano sul versante Est, dal lato della Val Pradidali.

Il Sottogruppo è attraversato da due sentieri attrezzati:

1) Quello del Porton a Nord che collega il Rifugio del Velo al Pradidali.

2) Il Sentiero attrezzato del Cacciatore che collega il fondovalle Pradidali con il lato Ovest della Catena.

La base ideale per le escursioni e le scalate in questo sottogruppo sono il Rifugio del Velo e il Rifugio Pradidali.

CIMA DELLA MADONNA    (2377m)

La Cima della Madonna è imponente e non facile da raggiungere.

Rivolge a Nord-Ovest un bello spigolo affilato che rappresenta la massima attrattiva della cima (Spigolo del velo).

Presenta ad Ovest una bella parete e a Nord-Ovest domina San Martino con una lavagna verticale e compatta con scarsi punti di riferimento.

Il versante Sud un pò meno alto, ma ugualmente costituito da pareti verticali o strapiombanti.

Generalmente di ottima roccia, offre un assortimento di 14 belle salite medio-lunghe di notevole e sicura soddisfazione.

È separata dal Sass Maor da una comoda forcella e un profondo canalone sassoso che scende in direzione Sud-Sud-Est, e termina con un breve salto da superare con una doppia da 25 m (anello sul posto), dal quale passa la via comune sia della Cima Madonna che del Sass Maor.

VIA   1    CAMINO WINKLER - VIA DELLA PRIMA ASCENSIONE

Primi salitori:  Georg Winkler-A. Zott, 12 agosto 1886

Sviluppo:  150 m

Valutazione estesa:  IV   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  II  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  D-

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Nord

Avvicinamento:  ore 1,45

Tempo di salita:  ore 1

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Questa è la via dei primi salitori.

Sale dalla Forcella tra Sass Maor e la Cima Madonna.

Salire direttamente per brevi salti (III) il bordo sinistro della parete Nord in direzione della profonda spaccatura che incide la cresta.

Superato il camino e raggiunta la cresta (IV), traversare poi facilmente verso Ovest fino in vetta.

La via comune, nel senso di più facile, venne trovata il 7 settembre 1887 da S. Zirler e compagni con una lunga diagonale a destra dalla forcella alla vetta, evitando il Camino Winkler.

1b   VIA COMUNE

DISCESA

Dalla vetta puntare ad Est, prima sulla cresta quasi pianeggiante poi seguendo chiare tracce sui gradoni pochi metri sotto il bordo dal lato Sud fino alla spaccatura che permette, con un passaggio di IV, di passare sul versante Nord dove si trova il primo anello cementato.

Con 3 doppie da 25 m e brevi arrampicate facili o due doppie da 50 m si arriva nei pressi della Forcella all'imbocco del canalone verso SSE.

Ad un bivio del canalone scendere a destra fino all'ultimo salto (anello per doppia) che termina sulle ghiaie a 15 minuti dal rifugio.

VIA   2      VIA   GANCETTO FELICE

Via GANCETTO FELICE - Parete NORD

Primi salitori:  Danilo Bonvecchio-R. Larcher, 29 giugno 1994

Difficoltà:  ED-, 6b+   Coefficiente Difficoltà:  3373  Coefficiente Globale: 3878

(90*0,2) +(60*18) +(60*19) +(45*16) +(40*10) +(30*0,5) =  3373

Sviluppo:  300 m.

Rischio: R3

Materiale:  soste presenti a spit, Normale Dotazione (2 corde da 55 m. e 10 rinvii)

Tempi:  avvicinamento ore 1, salita ore 3,30, discesa ore 1,30

SALITA

Ascensione di soddisfazione in un ambiente molto suggestivo su una parete a lavagna.

La via "Gancetto" è chiaramente individuabile per la presenza degli spit.

Andare alla base dal Rifugio del Velo seguendo il sentiero della Ferrata del Velo (739) abbandonarlo quando attraversa le rocce basse dello Spigolo del Velo, risalire per circa 120 m fino ad un comodo terrazzo sullo spigolo.

Abbandonare lo spigolo e costeggiare la base della parete Nord fino ad entrare qualche metro nel canale tra la grande quinta a sinistra e la parete sulla destra.

Qui è l'attacco, da non confondere con quello di "Caza Beatriz" che comincia subito prima di entrare nel canale ed ha il primo spit con un grosso anello di corda.

DISCESA:  Vedere la Via Comune

VIA      VIA  CAZA  BEATRIZ

Via “ CAZA  BEATRIZ ” - Parete NORD

Primi salitori:  Samuele Scalet-Marco Canteri, 17 settembre 2000

Difficoltà:  ED-, 6b+    Coefficiente Difficoltà:  3608  Coefficiente Globale: 4149

(90*0,2) +(50*18) +(45*8) +(50*19) +(30*19) +(40*20) +(20*0,5) = 3608

Sviluppo:  300 m.

Rischio: R3

Materiale:  soste presenti a spit, Normale Dotazione Alpinistica

Tempi:  avvicinamento ore 1, salita ore 3,30, discesa ore 1,30

SALITA

La via si svolge lungo la fascia centrale raggiungendo senza deviazioni, direttamente la cresta.

Di tutte le vie della Nord è quella leggermente più continua ed impegnativa soprattutto nell'ultima lunghezza.

Andare alla base dal Rifugio del Velo seguendo il sentiero della Ferrata del Velo (739), abbandonarlo quando attraversa le rocce base dello Spigolo del Velo, risalire lo spigolo per circa 120 m fino ad un comodo terrazzo sullo spigolo.

Abbandonare lo spigolo e costeggiare la base della parete Nord fino dove inizia il canale tra la grande quinta a sinistra e la parete sulla destra.

Qui è l'attacco, facilmente riconoscibile per la presenza di un grosso anello di corda sul primo spit.

Per la protezione sono stati usati 32 spit incluse le soste, due chiodi e delle clessidre.

DISCESA

DISCESA:  Vedere la via Comune, o scendere in doppia dalla stessa via

(55 m e le prime due lunghezze in alto si fanno con un'unica doppia).

VIA   4    VIA   MESSNER

Via   MESSNER - Parete Nord

Primi salitori:  R. e G. Messner, 1968

Difficoltà:  TD+, VI-  Coefficiente Difficoltà:  3223  Coefficiente Globale: 3867

(90*0,2) +(80*8) +(200*8) +(80*10) +(50*3) +(30*0,5) = 3223

Sviluppo:  300 m.

Rischio: R4

Materiale:  soste presenti a chiodi e clessidre, Normale Dotazione Alpinistica

Tempi:  avvicinamento ore 1, salita ore 3, discesa ore 1,30

SALITA

La via è a circa 30-40 m a destra di "Caza Beatriz" e parte da una buona sosta alla base di un muro articolato passando sul bordo destro di una fessura ad arco.

Andare alla base dal Rifugio del Velo seguendo il sentiero della Ferrata del Velo (739) abbandonarlo quando attraversa le rocce basse dello Spigolo del Velo, risalire lo spigolo per circa 120 m fino ad un comodo terrazzo sullo spigolo.

Abbandonare lo spigolo e costeggiare la base della parete fino a 40 m prima di entrare canale tra la grande quinta a sinistra e la parete sulla destra.

Qui è l'attacco, da non confondere con quello di "Caza Beatriz" che comincia subito prima di entrare nel canale ed ha il primo spit con un grosso anello di corda.

Ottime possibilità per clessidre.

I tratti più delicati sono costituiti dalle lunghezze 4 e 5 che richiedono una accurata scelta dei passaggi non sempre evidenti.

Il punto di riferimento è sempre il netto diedro del 5° tiro che si trova sul bordo destro della parete e termina sull'ultima spalla dello Spigolo del Velo, che si raggiunge con 30 m di diagonale a destra, ad una lunghezza dalla cresta

DISCESA

Vedere l'itinerario P 14, o in doppia da "Caza Beatriz" con corde da 55 m.

VIA   5     VIA  MEGA MARIA

Primi salitori:  Andreas Dichristin-Herbert Andergassen, 26 agosto 1995

Sviluppo:  300 m

Valutazione estesa:  VI+   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  I  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD+

Roccia:  *****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Nord

Avvicinamento:  ore 1

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

La via è a circa 25-30 m a destra della "Messner" dalla quale si possono vedere diversi anelli di corda infilati nelle clessidre.

L'attacco è praticamente in comune, ma si distanzia subito entro la prima lunghezza.

Si ricongiunge alla Messner sull'ultimo pilastro dello Spigolo del Velo ad una lunghezza dalla cresta finale.

Il pilastro arrotondato a destra del diedro dell'uscita Messner ed il piccolo strapiombo che lo precede sono i punti di riferimento a cui si deve mirare per percorrere correttamente la via.

Sono anche i punti più impegnativi della salita.

Andare alla base dal Rifugio del Velo seguendo il sentiero della Ferrata del Velo (739) abbandonarlo quando attraversa le rocce basse dello Spigolo del Velo, risalire lo spigolo per circa 120 m fino ad un comodo terrazzo sullo spigolo.

Abbandonare lo spigolo e costeggiare la base della parete Nord fino a 40 m prima di entrare canale tra la grande quinta a sinistra e la parete sulla destra.

Qui è l'attacco in corrispondenza di una sosta con dei cordini.

DISCESA:  Vedere l'itinerario 1

VIA   6      VARIANTE ZONTA    ALLO SPIGOLO DEL VELO     PER LA PARETE NORD

Primi salitori:  Carlo Zonta e compagni

Sviluppo:  200 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  I (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Nord

Avvicinamento:  ore 1

Tempo di salita:  ore 2

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Interessante e consigliabile alternativa all'attacco normale dello Spigolo del Velo.

La variante sale tra la "Mega Maria" e lo Spigolo del Velo.

Andare all'attacco come per la Messner e la Mega Maria, fermandosi alcuni metri prima sotto la verticale di una colata nera che scende dal terzo intaglio dello spigolo.

Salire in verticale su roccia grigia, solida ed appigliata per 3 lunghezze, fino a prendere una fessura formata da una lama staccata.

Alla sommità della lama inizia un diedro formato da un pilastro giallo (sotto un grande becco giallo).

Seguire il diedro fino ad uscire sullo spigolo 20 m sotto l'intaglio.

Continuare poi per lo Spigolo del Velo.

VIA  7      SPIGOLO DEL VELO

Primi salitori:  G. Langes-E. Merlet, 19 luglio 1920

Sviluppo:  300 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  II (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-   Coefficiente Difficoltà:  1236  Coefficiente Globale: 1421

(45*0,2) +(45*0,5) +(50*0,2) +(40*10) +(45*3) +(45*5) +(140*3) +(30*0,5) = 1236

Rischio: R1/R2

Roccia:  *****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Nord Ovest

Avvicinamento:  30 minuti

Tempo di salita:  ore 5

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Scalata divertente per la qualità della roccia, solida e appigliata.

Lo spigolo del Velo conta migliaia di ripetizioni, e questo basta per poter dire che costituisce un forte polo d'attrazione.

Andare alla base dal Rifugio del Velo seguendo il sentiero della Ferrata del Velo (739), abbandonarlo quando attraversa le rocce basse dello Spigolo del Velo, risalire lo spigolo per circa 120 m fino ad un comodo terrazzo sullo spigolo.

Fin qui si incontrano modeste difficoltà.

Aggirare il primo pilastro con 3 lunghezze e andare alla base di un camino difficile, ma di buona roccia che dopo altre 2 lunghezze (V) porta all'intaglio.

Qui lo spigolo diventa grigio, compatto ed elegante lungo il quale, senza particolari deviazioni, si procede fino in vetta.

DISCESA

Dalla vetta puntare a Est, prima sulla cresta quasi pianeggiante poi seguendo chiare tracce sui gradoni pochi metri sotto il bordo dal lato Sud fino alla spaccatura che permette, con un passaggio di IV, di passare sul versante Nord dove si trova il primo anello cementato.

Con 3 doppie da 25 m e brevi arrampicate facili o due doppie da 50 m si arriva nei pressi della Forcella all'imbocco del canalone verso SSE.

Ad un bivio del canalone scendere a destra fino all'ultimo salto (anello per doppia) che termina sulle ghiaie a 15 minuti dal rifugio.

VIA  8     VARIANTE  CARLO ZAGONEL

Arrivati alla SO dello Spigolo del Velo, anziché aggirare sulla destra il primo pilastro, lo si affronta direttamente sul filo o poco a destra.

Con tre lunghezze e un tratto di V+, si ricongiunge alla via originale all'intaglio a monte del primo pilastro.

Poi si continua lungo il filo dello spigolo.

VIA   9     VIA   DELLE GUIDE

Primi salitori:  R. Corona-Lott Mariano, 6 ottobre 1991

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  VI+, A4   Fattore di rischio:  2  (scala 1-4)  Impegno:  I (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD  Coefficiente Difficoltà:  2945  Coefficiente Globale: 3534

(30*19) +(25*18)+(25*14) +(25*10)+(25*16) +(25*10)+(25*14) +(25*10)+(25*3) = 2945

Rischio: R4

Roccia:  *****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi o clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 6

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

La via sale in centro alla parete tra lo spigolo del Velo e la Via Longo-De Bertolis mirando nella parte alta ad una evidente grotta nera.

1)  Attacco 20 m a sinistra della via Longo-De Bertolis in prossimità di una piccola nicchia.

Salire direttamente per la placca gialla utilizzando anche alcune clessidre fino ad arrivare sotto al grande tetto.

Seguire ora la sua fessura di fondo verso destra, fino a quando diventa orizzontale. Sosta (2 chiodi lasciati).

(30m, A3, VI+).

2)  Superare il tetto con una traversata orizzontale verso sinistra (molto delicata, 2 chiodi lasciati) 7-8 m; giunti sullo spigolo salire direttamente per placche grigie, superare una nicchia rossa e sostare su una comoda cengia (clessidra) (50m, A2, VI+ poi V+, VI-).

3)  Salire in verticale la placca grigia e sostare su una zona di placche inclinate (clessidra).(30m, V+, IV).

4)  Spostarsi verso sinistra fino a raggiungere lo spigolo arrotondato, salirlo direttamente, superare un piccolo strapiombo e sostare a destra vicino ad una fessura obliqua.(50m, V+, VI).

5)  Traversare a destra 10 m e salire lungo una fessura-colata nera, superare 2 strozzature ed arrivare a sostare in una nicchia-caverna nera (chiodo lasciato). (50m V+, VI-).

6)  Superare direttamente la strozzatura e proseguire lungo il camino fino in cima.(50m, V+, IV).

Sviluppo 250 m.

DISCESA

Dalla vetta puntare a Est, prima sulla cresta quasi pianeggiante poi seguendo chiare tracce sui gradoni pochi metri sotto il bordo dal lato Sud fino alla spaccatura che permette, con un passaggio di IV, di passare sul versante Nord dove si trova il primo anello cementato.

Con 3 doppie da 25 m e brevi arrampicate facili o due doppie da 50 m si arriva nei pressi della Forcella all'imbocco del canalone verso SSE.

Ad un bivio del canalone scendere a destra fino all'ultimo salto (anello per doppia) che termina sulle ghiaie a 15 minuti dal rifugio.

VIA  10    VIA LONGO - DE BERTOLIS

Via LONGO - DE BERTOLIS - Parete Ovest

Primi salitori:  C. Longo-R. Debertolis, 14 e 15 settembre 1966

Difficoltà:  TD+ (IV+, V+, A2), VII in libera  Coefficiente Difficoltà:  3644  Coefficiente Globale: 4372

(45*0,2) +(45*0,5) +(50*0,2) +(40*20) +(50*19) +(40*16) +(85*14) +(45*0,5) = 3644

Sviluppo:  250 m.

Rischio: R4

Materiale:  soste presenti a chiodi e clessidre, Normale Dotazione Alpinistica

Lasciati cordini per clessidre, 24 ch. + 10 a pressione; usati clif e friend piccoli e medi.

Tempi:  avvicinamento 45 minuti, salita ore 6-7, discesa ore 1,30

SALITA

Bella ascensione, meritevole di essere ripetuta, anche perché ha un avvicinamento comodo.

Con un piccolo rinforzo delle soste e la sostituzione di qualche protezione precaria, potrebbe diventare una grande classica in alternativa al Velo.

L'attacco è a metà della conca rocciosa sotto la parete Ovest a destra del caminetto che limita a destra il primo pilastro dello Spigolo del Velo Sosta 3  (qui si può anche giungere seguendo l' avvicinamento alla via della parete Sud e attraversando a sinistra fino alla conca - ore 2).

La partenza è contrassegnata da numerosi chiodi visibili dalla cengia.

Salire per la liscia parete circa 40 m. fino a una cengia non visibile dal basso (A2).

Attraversare per la cengia 8 m. a destra fino a una nicchia.

Continuare lungo un camino circa 5 m. e poi 50 m. per parete fino ad un'altra cengia.

Alzarsi al centro di un grande strapiombo e poi subito obliquare a destra fino ad un diedro da superare (V+) arrivando ad una cengia.

Attraversare in grande esposizione a sinistra 10 m. fino ad una nicchia.

Proseguire in verticale a un punto di sosta e, sopra, su una parete incavata, verso una spaccatura da salire in prevalenza sul fianco destro (V).

In obliquo 3 m. a sinistra e salire una parete.

Alla sua fine, con minori difficoltà, lungo un canale di c. 80 m. raggiungere la vetta.

Seguire lo schizzo.

DISCESA:  Vedere la via Comune, o scendere in doppia da “Caza Beatriz”

VIA   11     SPIGOLO KAHN

Primi salitori:  G. Kahn-C. Zagonel, 16 agosto 1926

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  V   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  I  (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD-

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Ovest

Avvicinamento:  30 minuti

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Ascensione molto esposta su roccia ottima.

Una salita diventata una classica anche per la comodità dell'attacco.

L'inizio della salita si trova circa 150 m a sinistra dello sbocco del canalone comune della Cima Madonna e Sass Maor.

Salire per 2 brevi lunghezze lungo una fessura nera e roccia articolata fino a raggiungere dal lato destro il grande cengione intermedio.

Allo stesso punto si può arrivare percorrendo il primo tratto dello Spigolo del Velo fino al cengione e traversando poi a destra, oltre la Longo-De Bertolis, fino ad oltrepassare la base dello spigolo dove inizia la via.

(ore 0,45 e ore 1,20 rispettivamente).

Attaccare sul lato destro dello spigolo (grotta con ometto).

Salire obliquando leggermente verso sinistra in direzione di un camino che si risale (IV) fino ad un masso incastrato che si supera sulla destra (tratto di V) e poco sopra raggiungere un terrazzino.

Continuare in leggero obliquo a destra su rocce gialle contornando una grotta rossa fin sotto uno strapiombo.

Traversare ancora a destra (molto delicato, V) fino a delle rocce nere da percorrere in diagonale a sinistra tornando sullo spigolo.

Continuare tenendosi sul filo o immediatamente a destra fino in vetta.

DISCESA: Vedere la discesa di 1b.

VARIANTE BASSA ALLO SPIGOLO KAHN (Variante Lott):

Supera la parte iniziale dello spigolo partendo a sinistra anziché a destra.

Partire nel punto più a destra del grande cengione e salire in diagonale a sinistra tenendosi sulla parete (IV, V).

Con 2 brevi lunghezze raggiungere la prima spalla e ricongiungersi alla via originale.

VARIANTE ALTA ALLO SPIGOLO KAHN (Variante Molinaro o Variante "Black Wall"):

Si tratta di una lunga variante che si può considerare una via a sé stante.

L'itinerario si differenzia pochissimo dalla Via Corona-Corona.

Dalla prima spalla deviare in obliquo a destra per una serie di placche di roccia buona (IV) in direzione di una nicchia rossa seguita da un diedro di V-.

Aggirare sulla sinistra una vasta zona strapiombante a cui segue un altro diedro che permette di salire su un pilastro (V-).

Ancora un passaggio impegnativo poi delle rocce più facili portano in vetta.

VIA  12     VIA CORONA-CORONA

Primi salitori:  R. Corona-G. Corona, 19 gennaio 1992

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  VII-   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  I (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  TD+    Coefficiente Difficoltà:  1500  Coefficiente Globale: 1800

(25*18)+(25*19) +(15*10)+(15*5) +(25*8)+(20*5) +(100*0,5) = 1500

Rischio: R3

Roccia:  ****  (scala 1-5)

Soste:  sì a chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD Ovest

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 4

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Bella ascensione su roccia solidissima.

La via segue la fascia di rocce nere tra la via della spigolo Kahn, variante Black Wall e lo spigolo dei Piazaroi.

L'attacco è in comune con lo spigolo Kahn.

1)  Seguire la fessura per circa 10 m fino al primo chiodo della via Kahn quindi, mentre questa prosegue per fessura, salire in leggero obliquo a destra, superare un piccolo tetto, quindi diritti fino ad una sosta su clessidra.

(50m, VI+, VII-, VI-) (4 clessidre con cordino).

2)  Leggermente obliqui verso destra, poi a sinistra per rocce nere fino ad una sosta su clessidra con cordino.

(45m, IV, V+).

3)  Diritti fino ad una grossa clessidra con cordino. (30m, V+, IV+).

4)  Diritto tra due grosse nicchie fin sullo spigolo. (45m, V, IV+).

Per 100 m circa, su rocce gradinate raggiungere l'ometto della cima.(100 m, III).

Tutte le soste sono rimaste attrezzate (clessidre con cordino).

DISCESA: Vedere la discesa di 1b.

VIA    13      VIA  DEI  PIAZAROI

Primi salitori:  M. Zanolla-R. Daniele-M. Simoni, 14 novembre 1978

Sviluppo:  250 m

Valutazione estesa:  VII, A4   Fattore di rischio:  4   (scala 1-4)  Impegno:  II (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  ED

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  sì

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 7

Tempo di discesa:  ore 1,30

Lasciati cordini per clessidre; 5 chiodi su 16.

DESCRIZIONE

Via difficile e pericolosa per la difficoltà di mettere le protezioni.

Seguire la prima parte della spigolo Zagonel-Kahn fino alla grande cengia; seguirla in leggera salita verso destra aggirando lo spigolo (qui inizia la via).

Attaccare 3-4 metri a destra dello spigolo e proseguire direttamente per 50 m su rocce grigie (III+) obliquando verso la fine a sinistra fino ad un terrazzino sotto la verticale di un caratteristico grande tetto triangolare (nessun chiodo).

Proseguire su rocce gialle obliquando un pò a sinistra (V-), e raggiunta una piccola lama staccata traversare a sinistra (V-) un pò in discesa fino ad una comoda nicchia.

Dalla nicchia uscire a sinistra, e salire un diedro svasato (V); traversare a destra fino ad un altro diedro da scalare (IV) raggiungendo la cima di un piccolo pulpito.

Da qui inizia un tratto di 20 m, che è il tratto chiave della via.

Appena a destra del pulpito, salire 3-4 m (V); traversare a sinistra fin sopra il pulpito, e salire in verticale ad una nicchia, (VI, ch.); traversare a sinistra fino a un terrazzino (VI), in obliquo a destra fino ad una colonnina con cordino (VI), ancora obliquare a destra (VII), poi con un passaggio di A4 portarsi ad un piccolo diedro, da risalire fino ad un piccolo gradino (ch.).

Direttamente sopra il gradino (VI), giungendo ad una fessura-diedro, (qui finisce il tratto chiave).

Salire la fessura-diedro (IV+) obliquando nella parte finale verso destra, raggiungendo dopo 50 m  un aereo pulpito.

Direttamente sopra il pulpito, poi un pò obliqui a sinistra (V-) fino ad un diedro giallo (ch.), traversare a sinistra un pò in discesa (IV), raggiungere un facile diedro (III), poi obliquando a destra superare un caminetto friabile (III+), poi per facili rocce alla vetta.

Nota dei Salitori:

Questa via, per le difficoltà incontrate e superate è da ritenersi superiore alle classiche vie di VI.

Nettamente superiore a vie come la Solleder al Sass Maor, o Bhul alla Cima Canali.

DISCESA: Vedere la discesa di 1b.

VIA   14       PIGRIZIA  INTESTINALE

Primi salitori:  Manolo e Paulo, 14 agosto 1988

Sviluppo:  150 m

Valutazione estesa:  6b+   Fattore di rischio:  4   (scala 1-4)  Impegno:  II (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  ED

Roccia:  **  (scala 1-5)

Soste:  1 chiodo di sosta, 2 clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 6

Tempo di discesa:  ore 1,30

DESCRIZIONE

Mediocre per la qualità della roccia, difficile e pericolosa. Consta di 3 lunghezze di 50 m.

La prima obliqua a destra (V-); la seconda in verticale tra gli strapiombi (6b); la terza obliqua a sinistra fino in cresta (6b+).

L'attacco è comune a "Via dei Piazzaroi".

DISCESA: Vedere la discesa di 1b.

VIA   15       VIA   DEL CAMINO SUD

Primi salitori:  A. G. S. Raynor-G. S. Phillimore-M. Bettega-A. Tavernaro, 22-8-1897

Sviluppo:  200 m

Valutazione estesa:  IV   Fattore di rischio:  2   (scala 1-4)  Impegno:  I (scala 1-7)

Difficoltà complessiva:  PD

Roccia:  ***  (scala 1-5)

Soste:  sì con chiodi e clessidre

Materiale:  Normale Dotazione Alpinistica

Esposizione:  SUD

Avvicinamento:  45 minuti

Tempo di salita:  ore 3

Tempo di discesa:  ore  1,30

DESCRIZIONE

Breve e divertente scalata su roccia buona.

La direttiva della salita è data da un camino della parete Sud che è il corrispondente del Camino Winkler sulla Nord.

Andare all'attacco per il canalone della normale sia della Cima Madonna che del Sass Maor fino al largo ripiano sassoso prima del gran masso incastrato.

30 metri a sinistra in diagonale portano alla base della parete dove inizia il camino che solca tutta la parete e che si segue fino in cresta.

DISCESA: Vedere la discesa di 1b.