CIMA IMMINK
(2855m)VIA 7 VIA ZANOLLA - BORTOLOT o DEL GRAN DIEDRO Sud-Est
VIA 8 VIA CASTIGLIONI - BRAMANI
VIA 9 VIA DEL GRAN DIEDRO Nord-Est
Bella cima, anche se dalle angolazioni più comuni risulta quasi sempre nascosta.
Alta la qualità di alcuni suoi itinerari per la roccia molto solida, il versante Sud è abbastanza facile da raggiungere.
Rivolge a Nord-Ovest una bella parete dalle forme eleganti e domina la Val di Roda.
Il versante Est è caratterizzato da una qualità di roccia che richiede movimenti leggeri.
La qualità della roccia è generalmente buona o ottima, offre salite medio-lunghe di grande impegno e di soddisfazione.
VIA 1
VIA COMUNEVia NORMALE - Versante Sud
Primi salitori: C. Tomè-S. Siorpaes-T. da Col, 18 agosto 1877
Difficoltà: F, II
Sviluppo: 200 m
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento 50 minuti, salita 40 minuti, discesa 30 minuti
Divertente ascensione su roccia buona.
Andare all'attacco dal Rifugio Pradidali, oltrepassando il Passo di Ball e risalendo poi il largo canalone tra la Cima Immink e la Cima Pradidali.
Il versante sud della Immink è formato da tanti canali e costole di ottima roccia dove si può salire liberamente ed anche scendere.
DISCESA: Per la discesa conviene seguire le indicazioni dello schizzo Pochovskì-Lutzenberger.
Via 2
VIA SCALET - BETTEGAPrimi salitori:
Samuele Scalet-Aldo Bettega, 23 agosto 1959Sviluppo: 450 m
Valutazione estesa:
VI Fattore di rischio: 1 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD+Roccia:
**** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Nord OvestAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 6Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Una delle più impegnative salite in libera delle Pale.
La direttiva della via è data da una fessura nera che solca tutta la parte alta della parete NW nel chiuso del canalone che divide la cima dalla Pala di San Martino.
Risalire il canalone nevoso tra le due cime fin sotto la verticale della fessura che si raggiunge per placche compatte fino all'inizio della fessura su un ripiano.
Attaccare sulla destra e andare a prendere l'inizio della fessura in diagonale.
Seguire la fessura prima strozzata, che poi gradatamente si allarga fino in vetta.
DISCESA: Per la discesa, vedere lo schizzo
Via 3
VIA BERTINELLI - TOMASVIA BERTINELLI - TOMAS - Parete Nord-Ovest
Primi salitori: Alfredo Bertinelli-W. Tomas
Difficoltà: ED+, VII+ Coefficiente Difficoltà: 4725 Coefficiente Globale: 5670
(50*3) +(40*8) +(25*19) +(60*8) +(50*19) +(55*19) +(45*19) +(20*20) +(100*0,5) = 4725 445m.
Sviluppo: 440 m.
Rischio: R4
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento 40 minuti, salita ore 7, discesa ore 1
SALITA
Attaccare a circa 40 m a sinistra dalla via dei Finanzieri, dove si trova un diedro-fessura che a circa 3 m d'altezza forma una piccola nicchia nera.
1) Salire 2 m nel diedro fin sopra la nicchia, obliquare poi a sinistra per circa 10 m in aperta parete, salire poi in verticale 50 m, fino sotto una piccola cengia a circa 15 m a sinistra di un diedro-fessura.
La sosta, (1 spit +1 ch.), si trova in una rientranza della roccia, circa 2 m sotto la cengia.
Roccia con varie clessidre e buchi (IV).
2) Dalla sosta salire un pò verso sinistra, puntando ad una placca grigia compatta con al centro una colata gialla, sotto a questa si trova la seconda sosta, n° 1 spit + 1 ch. sopra un pilastro.
(40 m) (V) 2 cless.
3) Dal pilastro salire a destra (1 spit in placca), obliquare ancora verso destra 3-4 m (2 cless.) poi verso sinistra fino quasi sulla verticale della sosta (25 m, sosta su cless., VII).
4) Salire in verticale per 4 m, obliquare per 5 m a destra, ritornare in obliquo a sinistra sulla verticale della sosta per proseguire in verticale arrivando fino sul bordo della grande cengia di metà parete, sosta (1 spit + 1 ch. , 60 m, V, 4 cless.
Dalla sosta spostarsi 5 m verso destra sulla grande cengia, sosta 2 clessidre.
5) 4 m a destra della sosta salire in verticale per 6 m in aperta parete su roccia gialla, obliquare poi a destra seguendo gli spit per 50 m, 1 ch., 6 spit, (VII+).
Sosta con 2 spit sotto un diedro giallo.
6) Traversare 4 m a destra, salire sullo spigolo da superare in obliquo verso destra, salire poi in verticale (55 m, 4 spit, VII), sosta 1 spit + 1 clessidra, comoda cengia.
7) Salire verticalmente partendo 3 m a sinistra della sosta arrampicando dopo alcuni metri in un diedro-fessura che porta sotto dei grossi tetti dove si sosta con 1 spit, 1 cless. (45 m, 1 spit, 2 cless., 1 friend, VII).
8) Spostarsi 3 m a sinistra, salire sotto il tetto, 1 spit, e superarlo attraversando a destra sopra la verticale della sosta, (20 m, 1 spit, VII), sosta 1 cless.)
Da qui per rocce facili raggiungere la vetta con 2 lunghezze di corda (III).
DISCESA: Vedere itinerario 1
Via 4
VIA FIAMME GIALLEVia “ FIAMME GIALLE ” - Parete Nord-Ovest
Primi salitori: R. Zagonel-E. Marmolada-D. Fontanive, 27-29 luglio 1964
Difficoltà: ED, VI, A2
Coefficiente Difficoltà: 3417 Coefficiente Globale: 4271
(30*8)+(10*16) +(30*8) +(40*3)+(30*8)+(20*16) +(25*0,5)+(25*3) +(40*3) +(30*18) +(30*19) +(15*16)+(15*8) +(30*8) +(60*3) = 3417 430m.
Sviluppo: 430 m
Rischio: R5
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento 50 minuti, salita ore 7, discesa ore 1
SALITA
La parete della cima Immink si trova a circa 250 m dal sentiero che congiunge il rifugio Rosetta al rifugio Pradìdali, attraverso il Passo di Ball.
Attaccare sulla verticale di una fessura poco sopra la base e che solca il centro della prima parte della parete.
Superare i primi metri deviando poi leggermente a sinistra.
Dopo pochi metri ritornare verso destra più o meno sulla verticale dell'attacco.
Proseguire in verticale raggiungendo un comodo terrazzino, (visibile anche dal basso).
V con 2 passaggi di VI.
Raggiunta la fessura sopra-menzionata, salirla e dopo 1 lunghezza raggiungere un secondo terrazzino (V).
Proseguire in fessura e dopo 40 m circa abbandonarla verso destra rimontando una costola lunga circa 30 m, raggiungere la sua sommità dove si sosta (VI).
Attraversare verso destra per 14 m, poi in verticale dopo 40 m raggiungere la comoda cengia che solca l'intera parete (III - IV) (bivacco dei primi salitori).
L'attacco degli strapiombi gialli che caratterizzano la parte superiore della parete è 15 m a destra del punto di bivacco.
Salire su fessure e gradoni raggiungendo dopo 1 lunghezza un terrazzino.
Deviare leggermente a destra e poi in verticale fino a una cengia spiovente e friabile che sale da destra verso sinistra (VI+).
Sulla destra di questo punto si trova, percorrendo la cengia per 10 m, una nicchia, dove è stato fatto il secondo bivacco.
Continuando invece l'ascensione, sempre sfruttando la cengia, andare a sinistra dove si trova un piccolo e inclinato terrazzino sufficiente per assicurazione.
Proseguire ancora per circa 10 metri in traversata, e su roccia nera in verticale, in massima esposizione, raggiungere un punto di sosta (punto chiave della salita) (VI+, A3-A2).
Deviare per pochi metri a sinistra, quindi in verticale raggiungere una spaziosa nicchia (V, VI).
Da qui in obliquo a sinistra per qualche metro salire un breve diedro (V).
Superarlo, portandosi verso destra raggiungere la fessura nera e percorrerla fino ad uno stretto camino (da superare all'esterno).
Deviare poi verso destra e raggiungere lo spigolo; percorrerlo con 2 lunghezze di corda con passaggi di media difficoltà fino a raggiungere l'anticima.
La cima si raggiunge percorrendo la cresta con difficoltà di grado inferiore.
DISCESA: Vedere itinerario 1
Via 5
VIA SOLLEDER - FONTEINVIA SOLLEDER - FONTEIN - Spigolo Ovest
Splendida scalata su uno spigolo giallo, molto esposto, con roccia solida, di buona difficoltà continua, con un ultima parte meno interessante.
Primi salitori: E. Solleder-J. F. Fontein, 6 luglio 1930
Difficoltà: D+, TD-, max: 5° Coefficiente Difficoltà: 1033 Coefficiente Globale: 1136
(20*3)+(5*5) +(25*0,5)+(15*0,7)+(10*2) +(25*0,2)+(20*0,5) +(50*0,5) +(50*0,5)+(5*3) +(35*8) +(30*8)+(15*5) +(20*0,5)+(5*5)
+(25*0,5)+(25*2) +(25*0,5)+(25*2) +(40*0,5) +(250*0,2) = 1033 715m.
Dislivello: 450 m .
Sviluppo: 730 m.
Rischio: R2
Tempi: avvicinamento 40 minuti, salita ore 3,30, discesa ore 1,30, totale 5–6 ore
Materiale: soste presenti, dadi, cordini; chiodi non necessari
Punti d’appoggio: Rifugio G. Pedrotti (Rosetta), m 2581, CAI, posti 70 (10 nel ricovero invernale), aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 68 308.
Rifugio Pradidali, m 2278, CAI, posti 60 (2 nel locale invernale), aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 64 180.
LINEA GENERALE
Lo spigolo è visibile dalla Val di Roda ed è a destra del Gran Pilastro della Pala, separato da questo da un profondo canalone.
La salita ha una prima parte grigia appoggiata, che si svolge attraverso un camino che in alto forma la gola Ovest.
La seconda parte più bella, supera la parte verticale e gialla dello spigolo lungo un sistema di diedri e fessure grigie alla destra.
L’ultima parte sale spostata dallo spigolo (che forma dei torrioni), stando sul versante Ovest (destra), su rocce appoggiate, fino a raggiungere
la cresta sommitale e l’altopiano ghiaioso della vetta.
ACCESSO
Dal Rifugio Pradidali salire al Passo di Ball e scendere verso la Val di Roda (S. Martino, Rif. Rosetta, segn. 715).
Percorrere tutto il tratto attrezzato che aggira le rocce alla base del canalone che scende dalla Cima Immink e
la Cima Pradidali e poi una comoda cengia con corda metallica sul versante Ovest del Campanile Chiara (40 minuti).
Dal Rifugio Rosetta, m 2581, seguire il sentiero per il Rifugio Pradidali ed il Passo di Ball, scendere fino al dosso del
Col delle Fede e quindi traversare le ghiaie alla base della Pala di San Martino per portarsi in salita sotto quelle della Cima Immink,
fino all’inizio delle corde metalliche su cengia (1 ora).
Dove terminano le corde metalliche, salire le roccette con erba a destra, aggirare uno spigolo dopo una nicchia, portarsi in un canale,
sulla sinistra del quale si vedono i due camini paralleli dell’attacco.
Andare alla base del camino di destra, o risalire il canale per una trentina di metri (1° e 2°) per poi portarsi verso sinistra su una terrazza
che permette di raggiungere il camino a 30 m. dalla sua base, 10 min. dal sentiero, 1 ora dal Rifugio Pradidali.
SALITA
1) Dalla terrazza traversare qualche metro a sinistra entrando nel camino di destra (5 m, 4°), scalare poi la costola rocciosa che divide i due camini paralleli (10 m, 4°).
Subito sopra entrare nel camino di sinistra (3 m, 4°+), raggiungere una piazzola dove il camino si trasforma in canalone (7 m, 3°) e cercare un chiodo di sosta. 25 m; 4°, 4°+; 1CF.
2) Andare a sinistra sullo spigolo (10 m, 4°-), passare poi a sinistra su rocce appoggiate da seguire fin sotto e a sinistra di uno strapiombo giallo (25 m, 3°).
Passare a sinistra lo strapiombo e continuare per le rocce appoggiate di un canalino fino sotto ad una grande nicchia (15 m, 3°+, 3°), dove si sosta su ottimi spuntoni. 50 m; 3°, 4°-.
3) Salire a destra fino a raggiungere lo spigolo (10 m, 2°).
Salire ora diritto, poco distante dallo spigolo sulla destra, mirando a una fessura-camino, a sinistra di una nicchia gialla, sostare alla base (35 m, 2°, 3°). 45 m; 2°, 3°.
4) Scalare la fessura (15 m, 3°), che più in alto si allarga.
Seguire il ramo principale e più profondo che porta ad una piccola forcella a destra del filo dello spigolo (35 m, 3°). Sostare su uno spuntone. 50 m; 3°.
5) Di fronte alla forcella, sulla destra dello spigolo, si nota una rampa fessurata che sale in diagonale a destra.
Per raggiungerla o scendere una decina di metri dalla forcella fino alla base delle fessure superficiali della rampa, o attraversare la testata del canalino che scende a destra,
per poi rimontare prima in diagonale e poi in orizzontale a destra le rocce che portano alla rampa a una ventina di metri sopra la sua base (20 m, 3°).
Seguire l'andamento della rampa leggermente a destra lungo la fessura che la caratterizza (25 m, 3°, pass. 3°+).
Alla fine si arriva su un terrazzino alla base dei diedri verticali che permettono di superare la parte più verticale dello spigolo a circa 10 m. sulla sinistra (5 m, 4°, 1C).
Sosta comoda con 3CF. 55 m; 3°, 4°; 3CF.
6) L’inizio della fessura-diedro grigia che porta in alto è ostacolato in basso da una paretina verticale scura.
Dalla sosta salire qualche metro per rocce facili leggermente verso destra fino alla base della paretina (5 m, 2°).
Scalare la paretina al centro fino alla base della fessura-diedro (5 m, 5°, 1C).
Proseguire verticalmente lungo la fessura (10 m, 5°-, 1C), fin dove si stacca a sinistra un diedro grigio da scalare (15 m, 5°, 1C, clessidre), fino ad un terrazzino.
35 m; 5°; 3C, 2CF.
7) Dalla sosta salire un’altra fessura verticale, stando prima leggermente a sinistra su placche (5 m, 4°+), poi nel fondo (5 m, 5°), e quindi sulla faccia destra (5 m, 5°).
In seguito rocce più appoggiate portano alla base di un diedro-fessura che sale leggermente a destra (15 m, 4°).
Rimontare il diedro fino ad un altro terrazzino (15 m, 5°-, pass. 5°), dove si sosta su 1C.
45 m; 4°+, 5°; 1CF.
8) Scalare un breve strapiombo sopra la sosta sulla destra (5 m, 4°+), continuare poi più facilmente per fessure verso destra ad una comoda cengia (10 m, 3°).
Seguire la cengia un po’ verso destra fin sotto ad un camino aperto (10 m, 1°, 2°).
Sosta su 1CLF. 25 m; 3°, 4°+; 1CLF.
9) Da questo punto la via non è più obbligata.
In linea generale tendere sempre a destra, stando sotto lo spigolo raggiungendo la cresta un centinaio di metri prima del pianoro sommitale.
Dalla cengia salire il caminetto soprastante, all’inizio verticale e poi appoggiato che porta ad un'altra cengia (25 m, 3°, pass. 4°-), vicino al filo dello spigolo.
Dalla cengia andare a destra in diagonale, allontanandosi progressivamente dal filo per rocce appoggiate, portandosi ad una fessura diagonale (25 m, 3°, pass. 3°+),
sostare su clessidre. 50 m; 3°, 4°-.
10) Continuare lungo la fessura ad un altra terrazza detritica (25 m, 3°, 4°-) e poi sempre tendendo a destra in diagonale, per fessure e pareti articolate,
sostare dove capita su clessidre o spuntoni (25 m, 3°). 50 m; 3°, 4°-.
11) Una fessura-camino porta verso destra ad un terrazzo detritico una cinquantina di metri sotto i pinnacoli della cresta sommitale, sostare su clessidre.
40 m; 3°.
12) Continuare a salire in diagonale a destra , seguendone l’andamento una cinquantina di metri sotto il culmine, per roccette e canalini, raggiungendola
circa a 100 m. di distanza dall’altipiano sommitale (a destra scende la gola Ovest, a sinistra si apre il canalone che
divide la Cima Immink dalla Pala.
Superare un tratto affilato di cresta, scendere qualche metro e stando sulla destra del filo, poco oltre il quale canalini e paretine, portano all’altopiano della cima. 250 m, 2°.
Percorrere tutto l’altopiano detritico verso Est (ometti), stando circa 50 metri sotto la sommità, fin quasi al suo termine, dove si può salire a sinistra alla vetta
(ometti, 15-20 min.).
DISCESA
La via di discesa più comoda segue ancora la vecchia normale di salita. Tutte le direzioni sono viso a valle.
Dall' altopiano seguire gli ometti e delle tracce verso destra (Sud), scendendo verso il vallone fra Cima Immink e Cima Pradidali.
2 ometti (uno a destra e uno a sinistra) segnano l’inizio del primo canale-camino da scendere.
Seguirlo per circa 30 m (2°), uscirne poi a sinistra per entrare in un altro canale più largo (ometto).
Scendere questo canale per circa 80 m. (2°, pass. 3°; possibili delle corde doppie da clessidre).
Quando possibile uscire a destra (ometti), scendere delle rocce ripide e poi in diagonale sempre a destra verso un gendarme giallo.
Per delle rocce ripide raggiungere a destra il canale che scende sotto il gendarme (100 m, 2°) e per il canale arrivare al vallone ghiaioso sottostante (50 m, 1°, 2°).
30 min. dalla cima se si scende slegati.
Seguire le tracce e gli ometti a sinistra, scendere un’ultima fascia di roccette sulla sinistra.
Poi per ghiaie o neve nel vallone per circa 100 m, passando infine sulla sinistra (ometti), lungo detriti e roccette che scendono verso la Val di Roda
che si raggiunge poco sotto il Passo di Ball (ore 1.30 dalla cima).
Per ritornare all’attacco seguire a destra il sentiero, rifare il tratto attrezzato e in 2 ore si scende a S. Martino o si sale in ore 1.30 alla funivia della Rosetta.
Per andare al Rifugio Pradidali salire a sinistra al Passo di Ball e poi scendere al Rifugio (20 minuti).
Via 6
VIA LANGES - MERLETVia LANGES - MERLET - Parete Est
Primi salitori: S. e G. Langes-E. Merlet, 13 agosto 1920
Difficoltà: D, IV
Sviluppo: 450 m
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento ore 1, salita ore 4, discesa ore 1,30
SALITA
Via da affrontare con una certa concentrazione per la qualità della roccia non sempre solida.
Andare all'attacco con il sentiero 709 dal Rif. Pradidali in 40 minuti.
Salire inizialmente sul bordo destro del canalone che la cima forma con il Campanile Giovanna sul versante Est ed entrare dopo 40 m circa, per uscire a sinistra poco dopo per evitare uno strapiombo.
Ritornare sul bordo destro continuando fino ad entrare in una grotta gialla (IV).
Uscire a sinistra e continuare in parete fino a raggiungere il camino della parte alta della salita che si percorre con difficoltà decrescenti fino alla cresta e poi in vetta.
DISCESA: Vedere la discesa dell'itinerario 1
Via 7
VIA ZANOLLA - BORTOLOT o DEL GRAN DIEDRO Sud-EstPrimi salitori:
M. Zanolla-A.Bortolot, 13 settembre 1978Sviluppo: 450 m
Valutazione estesa:
V- Fattore di rischio: 2 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD-Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
sìMateriale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
EstAvvicinamento:
50 minutiTempo di salita:
ore 4Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
L'itinerario va a scegliere i tratti di roccia migliore rispetto alla Langes, con qualche difficoltà in più.
Nella prima metà si trova a destra della Langes lungo una serie di piccoli diedri e nella seconda parte si sposta a sinistra seguendo il grande diedro formato da un grande pilastro alto 200 m.
DISCESA: Come per l'itinerario della Via Comune (1)
Via 8
VIA CASTIGLIONI - BRAMANIVia CASTIGLIONI - BRAMANI - Parete Nord-Est
Primi salitori: E. Castiglioni-V. Bramani, 18 agosto 1934
Difficoltà: TD-, V
Sviluppo: 400 m
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento ore 1 dal Rif. Pradidali (709), salita ore 4, discesa ore 1,30
SALITA
La via richiede attenzione per la roccia a tratti non buona.
La via inizia poco a sinistra dello sbocco del canalone che forma con la Pala di San Martino, presso dei piccoli salti che portano in diagonale a destra fin sotto una grande parete gialla.
Qui traversare decisamente a sinistra 30 m per imboccare una fessura nera e friabile (V).
Poi un camino di buona roccia fin sotto un'altra parete gialla.
Uscire a destra per un diedro giallo-nero friabile a cui segue una larga fessura di una lama staccata che porta in cima alla lama.
Una ripida parete (V) e il seguente camino di buona roccia portano ad un ripiano ghiaioso che segna l'inizio della parte finale da seguire senza particolari difficoltà fino in cresta.
DISCESA: Vedere la via Comune (1)
Via 9
VIA DEL GRAN DIEDRO Nord-EstPrimi salitori:
M. Zanolla-R. Debortoli, 14 settembre 1978Sviluppo: 400 m
Valutazione estesa:
VI Fattore di rischio: 3 (scala 1-4) Impegno: II (scala 1-7)Difficoltà complessiva:
TD+Roccia:
*** (scala 1-5)Soste:
50 %Materiale:
Normale Dotazione AlpinisticaEsposizione:
Nord EstAvvicinamento:
ore 1Tempo di salita:
ore 9Tempo di discesa: ore 1,30
DESCRIZIONE
Come per la via Castiglioni fin sotto la prima parete gialla.
Invece di traversare a sinistra, traversare a destra per prendere il lungo diedro che con qualche interruzione per 6 lunghezze con difficoltà variabili dal IV al VI, fino alla lunga rampa che porta in cresta e poi in vetta.
DISCESA: vedere la discesa nella Via Comune (1 )