PAN di ZUCCHERO        (m. 2726)

Via VIDESOTT

Via SCHOBER

Via LUCIFERA

Via Peterka

Via Tissi-Andrich-Rudatis

Via Redaelli

Spigolo Nord-Est

Primi salitori:  R. Videsott, D. Rudatis, 19-8-1928

Difficoltà:  3°, 4°, un tratto di 5°       Coefficiente Difficoltà:  788      Coefficiente Globale: 866

(20*0,5)+(10*3)+(20*8) +(15*0,5)+(20*3) +(40*0,2) +(10*0,5)+(10*3)+(20*5) +(15*3)+(15*5) +(35*0,5) +(35*3) +(35*3) +(25*0,5)+(25*0,7) =  788   350m.

Sviluppo:  350 m.

Rischio: R2

Tempi:  ore 3

Dal rifugio Coldai seguire il sentiero Tivàn fin sotto al ghiaione che porta alla base del Pan di Zucchero.

Risalire il ghiaione fino alla fenditura che separa il Pan di Zucchero dalla Torre da Lago.

1)  50 m (3°, 4°, 5°).

Salire fino ad una grotta visibile dal basso, traversare a sinistra fino ad un chiodo, superare uno strapiombo (5°) continuando in verticale fino a prendere una fessura-camino.

Vincere poi un piccolo strapiombo (4°+).

2)  35 m (3°, 4°).

Proseguire in verticale.

3)  40 m (1°, 2°).

Continuare per un canalino superando un salto roccioso fino ad una grande grotta.

4)  50 m (3°, 4°, 4°+).

Dal fondo della grotta alzarsi in obliquo a sinistra e uscirne, continuare in obliquo e poi in verticale sulla sinistra di un'altra grotta.

5)  30 m (4°, 4°+).

Salire in obliquo a destra, traversare sempre a destra fino alla base di un camino da risalire.

6)  35 m (3°).

Continuare per il camino raggiungendo la stretta forcella tra il Pan di Zucchero e la Torre da Lago.

7)  35 m (4°).

Salire fino ad un gradone, traversare verso destra e poi in verticale lungo la fessura, continuare per la stessa che si trasforma in camino raggiungendo un terrazzino sulla sinistra.

8)  50 m (3°, 3"+).

Continuare per il camino fino ad una forcella; da qui per la parete di sinistra in vetta.

Variante

Sviluppo:  40 m. ;  Difficoltà:  4°

All'inizio del 5) tiro di corda, raggiunta la placca, salire per una fessura e poi in aderenza fino ad un chiodo.

Da qui con una traversata a destra entrare in un camino che si risale giungendo alla sosta in comune con la via originale.

___  Via Videsott     ___ Variante

Parete est

Primi salitori:  M. Schober-P. Liebl, 24-8-1938

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+       Coefficiente Difficoltà: 1823     Coefficiente Globale: 2096

(30*0,2) +(35*0,5) +(20*3)+(20*5) +(15*10)+(20*8) +(20*14) +(25*14) +(15*10)+(20*6) +(30*3) +(40*8) +(20*0,5) +(50*0,2) =  1823 360m.

Sviluppo:  360 m.

Rischio: R3

Tempi:  ore 3

Dal rifugio Coldai seguire il sentiero Tivàn, risalire il ghiaione che porta alla base del Pan di Zucchero e attraversare all'estremità sinistra della Parete Est.

1)  50 m (2°, 3°).

Salire in obliquo a destra fino a raggiungere l'estremità di una cengia.

2)  40 m (4°).

Continuare in verticale, sotto ad uno strapiombo traversare a destra e poi obliquare a sinistra.

Da qui verso destra fino a superare un masso.

3)  30 m (3°, 4°, 5°).

Traversare a sinistra (3 m), salire in verticale (2 m; 5°) e proseguire verso sinistra fino ad un camino.

Vincere il camino (5°) e raggiungere verso sinistra un punto di sosta.

4)  40 m (5°, 5°+).

Salire per una placca e per una fessura strapiombante fino ad un terrazzino (2 ch.) e raggiungere l'inizio di un camino.

5)  35 m (4°, 4°+).

Proseguire per il camino, e poi per facili rocce arrivare ad un punto di sosta.

6)  50 m (4°, 4°+).

Obliquare a destra per la fessura che incide la grande placca, superare uno strapiombo (5°; 2 ch.), continuare per la fessura, aggirare uno strapiombo a destra fino al punto di sosta.

7)  30 m (3°, 2", 1°).

Continuare per la fessura e poi traversare in obliquo a sinistra fino ad una cengia da seguire.

8)  60 m (1°, 2°).

Traversa ancora alcuni metri verso sinistra e raggiunto lo spigolo nord-est risalire fino in vetta.

Variante

Sviluppo:  40 m. ;  Difficoltà:  4°, 4° +

Alla fine del 5) tiro di corda salire verticalmente per fessura fino allo Spigolo sud-est.

Lungo lo spigolo fino in vetta.

PAN di ZUCCHERO  -  VIA SHOBER-LIEBL

Parete Sud  -   Via Lucifera

Primi salitori:  G. Dal Pozzo, M. De Vecchi, G. De Biasi, 30-8-1981

Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 6°-, A1      Coefficiente Difficoltà:  812   Coefficiente Globale:  893

(50*0,2) +(50*0,5) +(25*0,5)+(25*2) +(10*18)+(10*16)+(10*5)+(10*3) +(10*0,7)+(10*10)+(10*3) +(25*0,5)+(25*5) +(40*0,5) = 812   300m.

Sviluppo:  300 m. 

Rischio: R2

Tempi:  ore 6

Tra la Schober e lo spigolo Peterka la via segue la linea del diedro-fessura a sinistra della Via Schober.

1)  30 m (3°).

Dalla lapide 5 m. a destra e poi salire una placca, quindi per fessura obliqua verso destra fino a un buon punto di sosta.

2)  40 m ( 3°, 4°-).

Salire 2 m., poi traversare a sinistra 3 m. fino ad una cengia.

Salire un placca verticale di 2 m., quindi per placche a destra di un diedro.

Entrare nel diedro e alla sua fine proseguire per facili rocce ad un buon punto di sosta.

3)  40 m (3°, 4°, 6°-, 3°+, 4°+, A1, 3°).

Salire un pilastro, quindi per placche verso destra, salire poi una placca verticale povera di appigli fino ad una fessura.

Salire la fessura, poi traversare a destra 3 m. fino ad un chiodo.

Salire (staffa) e raggiungere una cengetta.

4)  20 m (3°+, 5"+, 4°).

Traversare in orizzontale a destra per 7-8 m., quindi leggermente in discesa fino ad un chiodo.

Da chiodo 3 m. a destra e quindi 4 m. in verticale fino ad un buon punto di sosta.

5)  45 m (4°+, 3°-).

Salire per fessura (dopo i primi metri prendere la fessura di sinistra), quindi per un camino fino al suo termine.

6)  45 m (3°-).

Dal camino obliquare verso sinistra fino allo spigolo in comune con la via Peterka.

___  Via LUCIFERA     ___ Via Peterka

Spigolo Sud-Est

Primi salitori:  H. Peterka, L Hall; 16-8-1929

Difficoltà:  3°, 4°, 5°

Sviluppo:  400 m. 

Tempi:  ore 4

Dal rifugio Coldai per il sentiero Tivàn che si abbandona dopo lo sperone della Torre di Valgrande. Per tracce di sentiero su ghiaione portarsi all'estrema sinistra del Pan di Zucchero.

Dalla cima del nevaio salire ad una cengia.

Traversare a sinistra e poi in obliquo a destra per placca (4°, 4°+).

Continuare in traverso a sinistra e poi in verticale.

Proseguire tenendo la destra dello spigolo lungo una fessura fino ad uno strapiombo.

Traversare (5°) fino allo spigolo che poi si segue fin dove si può uscire in obliquo a sinistra.

Poi per rocce meno difficili (2°, 3°) salire un canale fin sotto un grande strapiombo che lo chiude.

Proseguire in obliquo a destra fino ad una fessura, che porta alla cima di uno spuntone.

Continuare per parete leggermente strapiombante (4°+, 5°), proseguire lungo lo spigolo facile fino in vetta.

Variante

Sviluppo:  50 m. ; Difficoltà:  4°, 5°

Dopo il primo tiro di corda della Via Peterka:

Salire in verticale per un diedro (5°), obliquare poi a destra fino ad un successivo diedro (4°) che porta ad una zona più facile.

Proseguire in parete (3°) e dopo una placca arrivare ad una cengia (4°).

Traversare a sinistra salendo un diedro (5°), ancora a sinistra riprendendo la Via Peterka all'altezza del canale.

Parete Nord-Ovest e Nord

Primi salitori:  A. Tissi, G. Andrich, D. Rudatis, 22-8-1932

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+      Coefficiente Difficoltà:  2128      Coefficiente Globale:  2553

(100*0,2)+(100*0,5)+(100*3) +(40*0,2) +(15*5)+(15*6)+(15*8) +(20*10)+(20*5) +(30*3) +(30*10) +(10*2)+(15*10) +(20*5)+(20*8) +(30*8) +(30*5) +(10*3) +(50*0,5) =  2128

Sviluppo:  430 m.

Rischio: R4

Tempi:  ore 6

Dal rifugio Coldai andare alla forcella di Col Negro di Coldai.

Raggiunta la base del Pan di Zucchero salire lo sperone lungo lo spigolo sinistro.

Salito lo sperone (2°, 3°,4°) traversare a sinistra per una cengia e per rocce facili fino ad una costola liscia che delimita un camino.

1)  35 m (4°, 5°-).

Risalire il camino.

2)  35 m (4°, 5°-).

Continuare nel camino.

3)  25 m (5°+, 5°, 4°).

Risalire una placca fino ad uno strapiombo.

Superare in obliquo a destra (5°+) e poi in verticale ad un terrazzino.

4)  50 m (5°+, 4°+, 5°, 5°+).

Superare uno strapiombo e obliquare a destra.

Traversare in discesa nella stessa direzione fino ad una cengia (eventuale punto di sosta), traversare a destra (4°+), aggirare uno spigolo e raggiungere una fessura.

Risalire la fessura (5°, 5"+).

5)  30 m (4°+, 5°).

Continuare per la fessura fino ad un terrazzino.

6)  40 m (3°, 4°).

Salire in obliquo a sinistra fino allo spigolo che si risale fino ad un terrazzino.

7)  40 m (3°, 4°).

Aggirare lo spigolo e obliquando per parete raggiungere un camino.

8)  35 m (4°+, 5°).

Scalare il camino.

9)  50 m (4°+, 5°, 5°+).

Seguire il camino fino ad un masso incastrato.

Superare il masso e raggiungere la forcella tra la Torre da Lago e il Pan di Zucchero.

Da qui in cima lungo la Via Videsott-Rudatis.

___  Via Tissi-Andrich-Rudatis    ___  Via Redaelli-Taldo-Aiazzi

Schizzo di Mario Kelemina

___  Via Redaelli-Taldo-Aiazzi

Schizzo di Oscar Kelemina

Parete Nord-Ovest  -  Direttissima

Primi salitori:  G. Redaelli, V. Taldo, J. Aiazzi, 23/26-8-1962

Difficoltà:  4°, 5°, 5°+ 

Coefficiente Difficoltà: 2195     Coefficiente Globale: 2524

(40*0,2) +(20*5)+(10*6)+(10*8) +(20*10)+(20*5) +(45*3) +(20*10) +(20*3)+(15*10) +(10*5)+(10*6) +(35*8) +(50*8) +(50*6) +(60*0,2) = 2195  425m.

Sviluppo:  430 m.

Rischio: R3

Tempi:  ore 6

I primi salitori hanno usato circa 130 chiodi, 15 cunei ed alcuni chiodi ad espansione nei posti di fermata. Sono rimasti in parete 30 chiodi e 7 cunei.

Seguendo la via Tissi si supera tutto lo zoccolo e si raggiunge la cengia sopra la quale la parete diventa verticale (1° bivacco dei primi salitori).

L'attacco si trova alla base di un diedro grigio immediatamente a sinistra dei marcati camini giallo-rossi.


1) 30 m (3°+, 2°; lC). Si traversa sulla cengia per 10 m. a sinistra, fino alla base di un piccolo diedro che sale verso destra. Lo si segue per 10 m e poi si obliqua a destra fino ad un posto di fermata.
2) 25 m (4°, 3°; 1C). Si supera una paretina e salendo obliquamente a sinistra su rocce friabili si raggiunge la base di una fessura. PF scomodo su cengetta._
3) 30 m (A2; 15 C). Si segue la fessura fin sotto un tetto. PF su staffe.
4) 20 m (Al, 5°-; 7C). Si supera il tetto a sinistra e si continua verticalmente fino alla base di uno strapiombante diedro giallo-grigio. PF discreto.
5) 25 m (A1; 14 C). Si segue il diedro.
6) 20 m (A2, 4°+; 8C). Si continua per placche incise da fessure fino ad una cengia. PF comodo a destra di un pilastro appoggiato alla parete e ben visibile anche dal basso. Comodo posto di bivacco.
7) 10 m (2°). Si traversa a destra per 10 m sulla cengia.
8) 30 m (4°+; 5C, 2CF). Con salita obliqua a destra lungo una fessura molto articolata si raggiunge una piccola cengia. 
Traversando su questa verso destra per circa 12 m (4 C), dei quali alcuni assai delicati, si perviene ad un discreto posto di bivacco in una spaccatura sufficente per due persone. 
(2°,bivacco dei primi salitori)
9) 20 m (4°, A2; 10C). Si sale verticalmente su roccia grigia per 10 m (4°) fino ad uno strapiombo giallo. Si continua verso sinistra e si supera un rigonfiamento 
sopra il quale vi è un chiodo ad espansione. PF su staffe.
10) 35 m (Al, A2; 13C). Si sale lungo una fessura diedro fino alla base di uno strapiombo formato da placche grigie incastrate ed instabili. 
Si evita lo strapiombo sulla parete sinistra superando una placca strapiombante,incisa da una fessurina. Si ritorna a destra e si continua su rocce più articolate fino ad una cengetta.
11) 35 m (4°-, A1, 5°-; 12 C). Si sale per 4 m. lungo una fessura e si traversa a sinistra per 10 m. fino in prossinità dello spigolo.
Su per esso per circa 20 m fino a pochi metri da strapiombi gialli. PF su staffe.
12) 12 m (A4; 10 C, 3CF). Tratto chiave della salita. Si sale pei 2 m sullo spigolo e poi traversando per 10 m. a sinistra si raggiunge la base della fessura terminale (o non seguire la fessura, ancorchè con chiodi, 
al termine della quale si trova un chiodo con moschettone di calata per tornare sulla via giusta, alla fine del quale si trova il traverso o pendolo; Precisazione di Massimo Giuliberti).
Questa traversata e da considerarsi il tratto chiave della salita perchè si svolge su roccia molto liscia e difficile da chiodare.
Sono necessari chiodi con anelli, con estremità a punta e lunghi pochi cm; vengono infissi in piccoli fori naturali della roccia.
Più avanti le difficoltà diminuiscono e con 6 lunghezze di corda si raggiunge la cima seguendo il camino che incide la parte superiore della parete.
Lungo il camino si trovano comodi posti da bivacco.
13) 20 m (4°+, 5°+, 2°; 2C). Superato un primo salto, alcuni metri di rocce più facili e una strozzatura della fessura, si raggiunge una nicchia.
14) 20 m (2°). Si segue il camino fino ad una cengia inclinata. (3° bivacco dei primni salitori).
15) 20 m (5°-, 3°; 3C). Si supera un tratto liscio ed uno strapiombo della fessura. Si continua per essa e, dopo esser passati sotto un masso incastrato, 
si giunge in una comoda nicchia sottostante a un grande strapiombo giallo.
16) 20 m (A1, 5°; 6C). Si esce sulla parete a sinistra e, superato lo strapiombo iniziale, si prosegue per una stretta fessura soprastante fino ad un posto di fermata.
17) 38 m (4°+, 2°; 3C). Si esce a sinistra per 2 m. e, salendo per placche, poco a sinistra della fessura, si raggiunge un canale che si segue fino ad una cengia.
18) 40 m (2°), Seguendo un diedro-canale si arriva sulla vetta.


Relazione: Oscar Kelemina
Altra Relazione

1)  40 m (4°+, 5°-, 5°).

Seguire il diedro fin sotto ad un tetto (nuts, stopper medi).

Evitare il tetto a sinistra e poi in verticale fin sotto ad uno strapiombo.

2)  40 m (5°+, 4°+).

Superare lo strapiombo e portarsi fin sotto un pilastro staccato.

3)  45 m (4°).

Traversare a destra 15 metri e salire facilmente per rocce grigie fin sotto un caminetto strapiombante.

4)  20 m (5°+).

Seguire il camino, superare prima una strozzatura e poi uno strapiombo in fessura.

5)  35 m (4°, 5°+).

Salire diritto per camino, prima facilmente (4°-) poi per strapiombo (5°+).

Sosta alla base di un diedro.

6)  20 m (4°+, 5°-).

Portarsi a destra su una placca grigia (4°+).

Salire in verticale ad un chiodo insicuro, a destra di questo per fessura (5°-), superare un breve strapiombo, sostare all'inizio di un' area traversata.

7)  35 m (5°).

Si sconsiglia la traversata (A4) dei primi salitori; è più opportuna una calata di 15 metri, poi 3 metri a sinistra e per una fessura prima strapiombante (5°, 1 bong) poi più facile fino alla sosta alla stessa altezza della traversata.

Per il secondo è consigliabile un traverso a corda.

8)  50 m (5°).

Seguire un camino-fessura.

Dopo una strozzatura sostare sotto uno strapiombo.

9)  50 m (5°-).

Superare lo strapiombo e più facilmente il camino.

Seguono circa 60 m. (1°, 2°) all'interno del canale-camino fino in vetta.

Relazione: Mario Kelemina

DISCESA

Per scendere dal Pan di Zucchero percorrere in senso inverso lo Spigolo nord-est.

Eseguire 5 corde doppie da 50 metri (soste di calata attrezzate).