MARMOLADA Parete NORD

Via NORMALE di Salita e Discesa per il ghiacciaio

Primi salitori:  Paul Grohmann e Pellegrino Pellegrini, luglio 1862.

Difficoltà:  F, 1°

Tempi:  Circa ore 2 dal Pian dei Fiacconi; circa ore 1,30 da Forcella Seràuta (stazione intermedia della funivia); circa ore 0,30 dalla stazione superiore della funivia.

Frequentata ascensione che permette di raggiungere con tutta facilità uno dei punti più alti delle Dolomiti.

Se si seguono le tracce nella neve non c'è alcun pericolo.

Ascensione in ambiente d'alta montagna che, abbinata alla discesa per la ferrata del versante occidentale, permette una stupenda traversata del massiccio.

La salita alla vetta più alta della Marmolada è una classica per l'escursionista; infatti, durante l'estate, sono migliaia gli alpinisti che ne raggiungono la cima da questo versante.

L'ascensione non deve assolutamente essere presa sottogamba, l'equipaggiamento dovrà essere prettamente alpino e occorrerà buona attenzione durante l'attraversamento dei crepacci, lungo le roccette e sulla ripida cresta di neve della parte terminale.

Dal Rifugio E. Castiglioni alla Fedaja 2054 m, attraverso lo sbarramento del bacino idroelettrico del lago, salire nei pressi del Rifugio Seggiovia (partenza della seggiovia per il Pian dei Fiacconi) a prendere un buon sentiero che sale una costa di baranci alle pendici del Col de Bous.

Raggiunto il vallone compreso fra il Col de Bous e il Sass de Mèz salire a lungo con comode svolte fino a raggiungere i ruderi del vecchio rifugio Col de Bous, immediatamente a sud del crestone roccioso della cima.

Il sentiero continua per lastronate e detriti, oltrepassa a sinistra un vallone detritico (ruscello) e poi obliqua a destra al Pian dei Fiacconi (rifugio privato: stazione superiore della seggiovia) 2625 m, vasto pianoro più o meno ai limiti inferiori del Ghiacciaio della Marmolada.

Aggirate alcune roccette e risalito interamente il piano (da questo punto la traccia del percorso è data dal solco nella neve), puntare al profondo vallone ghiacciato compreso tra la Punta di Penìa e la Punta di Rocca e alla cui testata si trova, al sommo di un ripido scivolo ghiacciato, la forcella fra le due cime.

Obliquando verso destra e, superando una zona ripida (qui comincia la zona crepacciata), raggiungere il Pian dei Fiacchi 2900 m circa, all'inizio del vallone, risalirlo tenendosi piuttosto a destra.

Prima di raggiungere il ripido scivolo ghiacciato che porta alla forcella fra le due cime della Marmolada, salire a destra sulle roccette e, per una serie di canali obliqui a destra, raggiungere un piccolo pulpito sulla cresta (Pian dei Céceni) allo inizio della dorsale nevosa sommitale.

Rimontarla per il suo filo «Schena del mul» fino a raggiungere la calotta nevosa della cima (ore 2.15 dal Pian dei Fiacconi).

Variante. Si può anche salire in cima attraverso il ripido scivolo ghiacciato alla testata del vallone nevoso compreso tra la Punta Rocca e la Punta di Penìa, ma si tratta di una alternativa più difficile e complicata, dovendosi superare, oltre ad una crepacciata, anche un ripido pendio di oltre 200 m che porta alla forcella di cresta (qui sbuca, dal versante meridionale, la via Bettega-Tomasson della parete sud).

Per la cresta nord

Difficoltà:  II

Dislivello:  600 m.

Tempi:  ore 2

Dal Pian dei Fiacconi 2625 m. traversare a destra (ovest) sotto la grande seraccata del ghiacciaio e, salire per evitare alcuni crepacci, scendere alla base delle rocce del crestone nord (30 minuti).

Per una rampa obliqua raggiungere il filo della cresta da seguire interamente fino al Pian dei Céceni, all'inizio della calotta nevosa sommitale.

Lungo la calotta sommitale, seguire la via normale, e raggiungere la vetta.