RELAZIONE Via LACEDELLI-GHEDINA
CIMA SCOTONI 2874 mt. Gruppo Fanis - Lagazuoi
Parete sud-ovest
E’ una delle più belle vie delle dolomiti, su roccia quasi sempre discreta e compatta, chiodabile con difficoltà, conosciuta per la sostenutezza dell’arrampicata in libera.
Aperta con 140 chiodi, nel 2001 c’erano circa 75 chiodi.
Primi Salitori: L. Lacedelli, L. Ghedina, G. Lorenzi dal 10 al 12 Giugno 1952
Dislivello: 550 m. circaSviluppo: 620m.
Rischio: R3
Difficoltà: TD sup., 4°+, 5°, 5°+, 6°, 6°+, 7°-, A0, A2 Coefficiente di Difficoltà: 4309 Coefficiente Globale: 4955
(20*0,5)+(20*3)+(20*5) +(10*16)+(10*10)+(10*18) +(20*10)+(10*8)+(10*5) +(40*5) +(30*10)+(12*5) +(20*8)+(15*5) +(10*8)+(5*10)+(20*8)+(15*5) +(30*5) +(35*3) +(16*8)+(16*10) +(10*8)+(5*16) +(16*10)+(16*16) +(10*8)+(10*10)+(10*18) +(25*3)+(25*5) +(20*3)+(20*5) +(20*5)+(20*6) +(25*6) = 4309
Tempi: salita ore 10, discesa ore 1,30
Materiale: 2 corde da 40 m, 25 moschettoni, 2 staffe a testa, cordini, qualche chiodo (meglio se a « U » e a punta)
Periodo consigliato: fine aprile - inizio novembre
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nel Luglio 1986 con Renato Bernard.
Via aperta con prevalenza di artificiale (140 chiodi) , nel 1986 presenti solo 65 ed è diventata molto difficile mista libera e artificiale (6°-, A2).
Ci sono dei tratti in semi artificiale che lasciano perplessi e di difficile valutazione.
La roccia è buona e di grande interesse.
Ci sono 2 punti problematici, al 1° tiro duro dopo la partenza e il primo dopo la gran cengia difficile da individuare.
La via è consigliabile e dà lustro a quelli che la percorrono specialmente se in libera (difficoltà fino al 6c).
E’ adatta solo ad alpinisti già esperti.
ACCESSO
1) Dal rifugio Scotoni, faticosamente in 40 minuti alla base della parete.
2) Dall’arrivo della funivia del Pordoi e da Cima Lagazuoi, 35 minuti in discesa.
SALITA
Portarsi verso la parte centrale dello zoccolo, sulla direttiva di un diedro giallo che scende dalla prima cengia.
Risalire nel primo tratto da destra a sinistra, fino all' inizio delle difficoltà.
Superare gli ultimi 15 m. di zoccolo, per una fessura compatta, di roccia grigia (4°+), arrivando ad una buona sosta con 2 chiodi.
1) Salire una fessura gialla che poi diventa strapiombante (7°-, A2).
Continuare alcuni metri verso destra e poi rientrare verso sinistra (passaggio in libera di 6°).
Andare a sinistra a un terrazzino con 4 ch. di sosta
(30m; 5°+, 7°- o A2, A1; 12 chiodi)
2) Alzarsi verso destra e traversare poi a destra, superando un passaggio strapiombante ed uscire verso una nicchia. (5°, 5°+).
Proseguire a zigzag facilmente verso l’alto, fino ad una cengia friabile e traversare poi a sinistra fino alla base di un diedro.
(40m; 5°, 5°+, 4°+)
3) Salire il diedro. (40 m.; 4°+)
4) Salire una placca con appigli orizzontali coperti da terriccio (4°+, 5°+).
Arrivare ad una cengia formata dalla parete soprastante che fuoriesce formando un enorme tetto.
Attraversare, strisciando a sinistra su uno stretto cunicolo (molto esposto e caratteristico) fino alla sosta. (42 m. 4°+, 5°+)
E' consigliabile effettuare il tiro senza zaino, per recuperarlo in seguito.
Si è così arrivati alla prima grande cengia.
Traversare per una settantina di metri a sinistra , fino ad un chiodo nella parete, che indica il tiro successivo.
5) Salire verso destra in direzione di una macchia bianca, circa 40-50 m al di sopra della cengia.
Superare un piccolo strapiombo e arrivare alla sosta su un terrazzino.
(35m; 4°+, 5°)
6) Salire a sinistra e rientrare poi a destra, arrivando al diedro giallo-bianco (la macchia bianca).
Sostare su staffe (15m; 5°, 5°+; 3 ch. di sosta).
7) Salire il diedro fino a dove finisce ed uscirne doppiando lo spigolo di destra (2 ch.), continuare poi per una decina di metri in orizzontale su una cengia fino ad un terrazzino.
(35m; 5°, 4°+).
8) Salire su roccia grigia articolata e dirigersi verso sinistra fino ad arrivare ad un buon posto di sosta, a sinistra con 2 ch. di sosta.
(30m; 4°+)
9) Traversare a destra su cengia friabile; alla fine, alzarsi un metro per sostare su staffe con 2 ch. di sosta (35m; 4°).
10) Salire una costola; traversare poi a destra fino ad un chiodo con cordino per calarsi un pò a destra e risalire diritti.
Ritornare a sinistra in sosta, utilizzando una corda fissa.
(32m; 5°, 5°+, con 9 chiodi e 4 ch. di sosta)
11) Diritti fino ad un tetto, poi scalare un diedro a destra per arrivare alla sosta a sinistra.
(15m; 4°+, 5°, 6° o A1 con 6 chiodi poco sicuri)
12) Salire una fessura-camino gialla e strapiombante, abbandonarla su chiodi a destra.
(32m; 5°+, A1 con circa 13 chiodi; sosta su staffe con 4 chiodi).
13) Salire ora su roccia grigia e sicura; superare una fessura e poco dopo un muretto
(38m; 5°, 5°+, 7°- o A1).
14) Salire verso destra aggirando uno strapiombo, per rientrarvi sopra da sinistra.
Salire per rocce facili fino alla seconda grande cengia.
(50m; 4°+, 4°, 3°+)
15) Traversare sulla cengia verso sinistra e da qui è possibile iniziare la discesa o se si intende raggiungere la vetta salire per rocce nere frastagliate.
(40m; 4°, 4°+)
16) Attraversare circa 70 m. a destra, per portarsi in un gran diedro.
17) Salire il diedro interamente, fino all’inizio di una fessura.
(40m; 4°+, 5°-)
18) Superare la fessura che porta a una piccola forcella a 50 metri dalla vetta.
(25m; 5°-)
DISCESA
Dalla cima obliquare costantemente verso destra (faccia a valle).
Quindi portarsi, scendendo a sinistra alla forcella tra la Cima Scotoni e la Torre del Lago, dalla quale un sentiero porta velocemente alla base della parete.