Una delle più antiche falesie del Lecchese, il Sasso di Introbio e le strutture adiacenti vennero utilizzate dal 1974 da Don Agostino Butturini, che ai suoi ragazzi dell'oratorio insegnò l'arrampicata come divertimento.

Il Gruppo Condor di Lecco con  "il Don" ha aperto gran parte delle vie esistenti salendo sempre dal basso coi chiodi.

Per la comodità di accesso, la zona diventa molto frequentata, finché Marco Ballerini attrezza dall'alto le prime vie a spit.

Il SASSO CONDOR è un muro verticale sopra la strada, con placche compatte a buche da lettera e reglettes e che richiedono un'arrampicata tecnica e di movimento; alcuni itinerari oggi risultano molto unti.

La PALA CONDOR presenta vie più articolate e facili, il MURO DI INTROBIO offre dei tiri brevi ma divertenti,

i PILASTRINI hanno rocce con buchi e lame e risultano di facile o media difficoltà.

Seguendo la strada si incontra la GRANDE PLACCA, una ex-cava che ha vie di aderenza e di equilibrio su svasi.

Le vie al Sasso sono state richiodate a fix da Mario Giacherio e Paolo Vitali, poi tutta l'area è stata riattrezzata a resinati dalla Casa delle Guide di Lecco nel 1998 diventando un'importante centro di arrampicata, con tanto di chalet.

Si può arrampicare quasi tutto l'anno; la roccia asciuga in fretta ad eccezzione del Sasso, che riceve il sole solo dalla tarda mattina.

Da Lecco salire a Ballabio, proseguire in Valsassina, in direzione Taceno-lntrobio.

Appena oltre il Ponte della Chiusa sul torrente Pioverna girare a destra (indicazione Casa delle Guide) per una strada che passa sotto il Sasso e visibile dalla provinciale.

Parcheggiare e, costeggiando la base del Sasso in salita verso destra, si arriva alla retrostante Pala Condor e al Muro di Introbio.

Seguendo ancora il sentiero principale si perviene invece ai Pilastrini.

Da 5 a 15 min.

Proseguendo sulla strada si va allo Chalet sotto la Placca Condor, ampio parcheggio.