PLACCHE ZEBRATE

Percorrendo la valle del Sarca si osservano delle grandi placche appoggiate che sulla destra, tra boschi e roccia rotta, salgono fino alla cresta che unisce il Monte Brento e il Monte Casale.

Questo complesso sono le Placche Zebrate, uno dei luoghi più frequentati della valle, soprattutto per la presenza di vie facili, con un' arrampicata prevalentemente d'aderenza e in un ambiente molto più rilassante.

Nell' 81 è stata aperta la via Gabri-Camilla che supera nel centro una grande placconata.

La lunghezza chiave è una placca senza possibilità di assicurazione e ancor oggi respinge molti tentativi.

Successivamente sono state aperte la via Similaun e l' Abbracadavere.

In questi ultimi anni sono state aperte anche molte varianti alle vie già esistenti e sono quasi tutte molto belle.

Le salite sono tutte segnate con strisce colorate che sono necessarie per la poca evidenza della logica da seguire.

Sulla statale tra Dro e Pietramurata si nota proprio sotto le Placche Zebrate una grande pescicoltura.

Qui si lascia l' auto, poi incamminarsi per una comoda stradina che inizia proprio di fronte alla pescicoltura e che si abbandona in corrispondenza di un sentiero che immette sul ghiaione di base delle placche (20 minuti).

Via Claudia con Variante Rossi

Primi salitori:  R. Bertoldi, A. Bertoldi, C. Colpo, R. Zeni, 5 marzo 1978

Difficoltà:  IV  (Var. Rossi IV+)

Dislivello:  500 m

Sviluppo:  600 m

Tempi:  3-5 ore

Materiale:  5-6 rinvii, qualche stopper, cordini

È la prima via che si incontra salendo dal ghiaione.

Non molto continua, presenta però delle belle lunghezze soprattutto sulla variante Rossi, è completamente segnata.

Nel caso non si volesse fare la variante si può continuare per l'originale, più facile, però insidiosa per la presenza di erbe e roccia friabile.

Via Teresa

Primi salitori:  R. Bassi, M. Furlani, 6 gennaio 1979

Difficoltà:  IV-

Dislivello:  500 m

Sviluppo:  600 m

Tempi:  3-5 ore

Materiale:  5-6 rinvii, qualche stopper, cordini

L'attacco si trova nel fondo della valle scavata nel ghiaione contro le placche.

Più continua della via Claudia presenta alcune lunghezze che all'apparenza sembrano difficili, invece con sorpresa ci sono grandi buchi nel mezzo delle placche lisce.

Via Rita

Primi salitori:  M. Rossi, A. Andreotti, 28 marzo 1971

Difficoltà:  III

Dislivello:  450 m

Sviluppo:  550 m

Tempi:  2-4 ore

Materiale:  4-5 rinvii, cordini

È stata la prima via aperta sulle placche.

La prima parte si svolge attraverso placche rotte, la seconda invece lungo un camino che incide la grande placconata, la via è segnata.

Via Similaun

Primi salitori:  A. Giovannetti, F. Stedile, 1982

Difficoltà:  V+

Dislivello:  450 m

Sviluppo:  500 m

Tempi:  3-6 ore

Materiale:  5-6 rinvii, qualche stopper, cordini

Via un pò ricercata, che presenta delle lunghezze molto difficili se si seguono rigorosamente le frecce indicative.

Abbastanza sostenuta nel complesso, consigliabile e segnata.

Via Gabri-Camilla

Primi salitori:  A. Giovannetti, M. Cagol, 1980

Difficoltà:  VI-

Dislivello:  300 m

Sviluppo:  350 m

Tempi:  4-6 ore

Materiale:  7-8 rinvii, qualche stopper, cordini

Fino ad ora è la via più bella ed ardita delle placche, anche questa via è segnata.

La 4°  lunghezza presenta un tratto di 15 m senza possibilità di protezione su una placca che a vederla dal basso non dà mote speranze di salita.

Notevole è stato per il primo salitore superare la placca e poi mettere il chiodo a pressione in equilibrio sulle punte dei piedi.

L'ambiente in cui si svolge questa salita è veramente singolare, trovandosi nel mezzo di una grande e compatta placconata.

Via dell'Amicizia

Primi salitori:  M. Furlani, T. Weiss, dicembre 1978

Difficoltà:  VI - e 2 passi A0, oppure V e A0 per 2 lunghezze, il resto è IV+

Dislivello:  350 m

Sviluppo:  400 m

Tempi:  2-4 ore

Materiale:  5-6 rinvii, qualche stopper, cordini

E' la prima salita delle placche dove sono stati impiegati i chiodi a pressione.

A circa 2/3 di altezza della parete si trova una placca di 50 m quasi completamente compatta.

Per superarla sono stati usati una quindicina di chiodi a pressione e un pendolo.

Attualmente molti di questi chiodi sono stati tolti o sono venuti via.

Via  Abbracadavere

Primo salitore:  R. Bassi, settembre 1982

Difficoltà:  VII 

Dislivello:  50 m

Sviluppo:  55 m

Materiale:  4 rinvii

Scendendo dal ghiaione nel ritorno, arrivati davanti alla via 46° Parallelo, si notano, sulla sinistra, degli spit su una placca compatta a forma di triangolo.

Al centro di questa placca sale la via Abbracadavere, una sola lunghezza di 50 m.

Anche questa placca è stata chiodata dal basso con l'uso di spit.

Per superarla è necessaria una serie di movimenti particolari e un buon gioco sulle punte dei piedi.

La via non è segnata, ma non si può sbagliare.

Nota:

Arrivati al 4° spit non andare diritto, ma traversare a sinistra 4-5 m, poi salire su placca lavorata ma senza chiodi fino alla sosta sulla via 46° Parallelo.

Discesa

Dall'uscita della via scendere per il ghiaione che porta alla base delle placche (30 minuti).