Torre  Winkler   2800 m

TORRE WINKLER, m 2800 via normale (Winkler) (parete S) 
 
Tra le salite alle Torri è la meno frequentata, forse molti la evitano a causa della famosa fessura Winkler che obbliga ad un passaggio di forza e non semplice. 
La via è molto interessante, con passaggi abbastanza continui ed esposti. 
Anche evitando la fessura Winkler per la variante a destra la via risulta più difficile dello spigolo Piaz, e meno protetta. 
La linea di salita è facilmente individuabile da sotto il Rifugio Re Alberto e si svolge lungo l’ampio camino-canale sulla destra della torre, formato dalla stessa ed 
il pulpito staccato dello spigolo Piaz. 
 
Primo salitore:  G. Winkler, 17 settembre 1887 
 
Difficoltà:  D-, max: 5°-           Coefficiente di Difficoltà:  258  Coefficiente Globale: 296 
 
(50*0,2) +(35*0,3) +(32*0,3) +(20*3)+(10*6) +(28*2) +(15*2) +(25*0,5)+(10*1) =  258
 
Dislivello:  160 m 
Sviluppo:  260 m 
Rischio: R3
 
Tempi:  2 – 3 ore 
Roccia:  quasi sempre buona 
Materiale:  cordini, dadi, un friend grosso; eventualmente 2-3 chiodi (soste attrezzate). 
 
AVVICINAMENTO 
 
Da Gardeccia per comoda sterrata salire in circa 1 ora al Rifugio Vajolet, m 2243. 
Da qui risalire le rocce detritiche della gola del Gartl, che scende fra le Torri del Vajolet e la Punta Emma. 
In circa 45 minuti con tratti ferrati raggiungere la conca ghiaiosa del Gartl dove sorge il Rifugio Re Alberto, m 2621. 
Dal Rifugio Re Alberto salire, per delle tracce evidenti portandosi sotto le torri, passando sotto la piccola Torre Piaz, 
tagliare verso destra per rocce (ometti) fin sotto lo zoccolo sulla verticale della Torre Stabeler.
 
 
SALITA 
 
1)  Senza percorso obbligato seguire in diagonale verso destra le facili rocce che portano sulla grande terrazza rocciosa alla base della Torre Stabeler, 
percorrerla poi in orizzontale verso destra, sostare su spuntoni. 
50 m; 1°, 2°; 1CF. 
2)  Proseguire lungo la cengia, aggirare uno spuntone e portarsi alla base del canale che scende fra la Stabeler e la Winkler (20 m, 1°, pass. 2°).
Rimontare il caminetto allo sbocco del canalone stesso (5 m, 3°-), poi a destra su un comodo terrazzino sul versante della Torre Winkler, 
sotto il salto di rocce che sostiene la cengia che fascia il versante Sud della torre (10 m, 1°, 2°). 
Sostare su un terrazzino.
35 m; 2°, 3°-. 
3)  Dal terrazzino risalire una fessura sulla destra (6 m, 3°), e dirigersi verso la grande cengia di base della torre Winkler, 
stando 10 m a destra del canalone fra la Winkler e la Stabeler (15 m, 2°, passi 3°), raggiungere un'altra ampia cengia (5 m, 3°-). 
32 m; 2°, 3°; 1CF. 
4)  Percorrere la cengia verso destra all’inizio larga (20 m, 1°), che poi si restringe, scendere un pò (10 m, 2°+, 1C, attacco della fessura Steger).
Poi la cengia si allarga nuovamente, dirigersi verso la profonda fessura Winkler, gialla e strapiombante, sostare alla sua base (5 m, 2°). 
35 m; 1°, 2°; 1C, 1AF. 
5)  Dalla sosta salire direttamente la profonda fessura Winkler  (5°-, 1C, passaggio ostico) oppure seguire le rocce in diagonale sulla destra in parete aperta (10 m, 4°, 2C). 
Dal secondo chiodo la parete diventa leggermente strapiombante, ma con grossi appigli, poi iniziano delle rocce più appoggiate a destra della fessura Winkler (3 m, 5°-, 1C). 
Scalare le rocce soprastanti in diagonale verso sinistra sopra lo strapiombo della fessura Winkler fino a un terrazzino (6 m, 3°, 2C). 
Rimontare la seconda parte della fessura Winkler, in spaccata o sul bordo sinistro (10 m, 4°-) raggiungendo una cengia con chiodi di sosta.
30 m; 4°, 5°-; 5C, 3CF. 
6)  Sopra il terrazzo la fessura Winkler diventa un diedro-rampa, solcato nel fondo a sinistra da un camino-canale, e sulla destra da una fessura di roccia grigia.
Dalla sosta salire in mezzo alle due superando un primo salto (4 m, 3°+, 1C), e successivamente nel camino-canale a sinistra (15 m, 3°). 
Quando le rocce diventano più ripide, spostarsi a destra, verso la fessura grigia (4 m, 2°, 1CL).
Rimontare la fessura (friend grande) che sopra sbuca su una cengia sotto uno strapiombo (5 m, 4°-, 3°).  
Percorrere la cengia verso destra per 5 m (2C) fino al filo dello spigolo Piaz. 
28 m; 3°, 4°-; 1C, 1CL, 2CF.
7)  Sopra la sosta si alzano 2 fessure strapiombanti, traversare qualche metro a sinistra e seguire la fessura sinistra, incastrarsi nel suo fondo, 
per evitarne lo strapiombo iniziale, e risalirla (5 m, 4°-, 2C).
Uscire poi sul bordo destro per rocce più facili fino alla forcella formata fra la torre principale e lo sperone dello spigolo Piaz (8 m, 3°).
15 m; 3°, 4°-; 2C, 1AF. 
8)  Dalla forcella passare sul versante NE della torre risalendo le facili rocce vicine allo spigolo, puntando direttamente alla vetta (20 m, 2°, 3°), raggiungere una forcellina.
Sopra le rocce diventano più verticali e portano ad un diedro aperto (5 m, 3°) da scalare 
(10 m, 4°-, 1C), fino a raggiungere la vetta. 
35 m; 3°, 4°-; 1C, 1AF. 
 
DISCESA 
 
Calarsi 20 m alla cengia sotto il diedro, percorrerla poi in discesa verso sinistra (viso a valle, ometto, 2°) 
per circa 50 m, fin quasi allo spigolo che guarda la Torre Stabeler , da qui percorrere in orizzontale una cengia rocciosa esposta, 
portandosi sopra la forcella fra la Winkler e la Stabeler, dove si trova l’AF di calata. 
Lo stesso può essere raggiunto con una calata di 35 m dalla vetta fino alla sosta della L7. 
Da qui percorrere a sinistra (viso a valle), la cengia prima in orizzontale, poi in leggera 
discesa verso lo spigolo che guarda sulla Torre Stabeler .
Seguire la cengia rocciosa fin sopra la forcella tra le due torri. 
 
1)  CD 25 m in verticale sulla forcella tra Winkler e Stabeler (grosso masso incastrato)
L’ancoraggio seguente è sulla Torre Winkler, sul versante del Rifugio Re Alberto raggiungibile con un leggero pendolo verso destra del masso, viso a monte, sosta scomoda. 
2)  CD 25 m nel canale fra le due torri.
Arrivati quasi al termine della corda pendolare verso destra per raggiungere l’anello. 
3)  CD 25 m nel canale, fino nei pressi del terrazzino della sosta della L2.
Da qui scendere il caminetto allo sbocco del canale a destra con un passo di 2°+. 
Oppure per evitarlo effettuare una calata di 35 m. fino sotto allo stesso. 
Da qui percorrere in arrampicata e in discesa le lunghezze 2 e 1, seguendo gli ometti verso destra (viso a valle) che portano in orizzontale sulla terrazza di base della Stabeler. 
Scendere poi una decina di metri di facili rocce (1° e 2°) sotto la verticale del diedro Fehrmann.
 
(ore 1,30 dalla vetta). 
 

Torre  Winkler   2800 m.  Via  PIAZ  (via normale)

La torre sovrasta l'intera gola che conduce al Rifugio Re Alberto ed è la prima formazione che si incontra nell' anfiteatro del Gartl.

Primo salitore:  Piaz il 17 settembre 1887

Difficoltà:  IV grado    Coefficiente di Difficoltà: 590  Coefficiente Globale: 678  

(30*0,2) +(40*0,2) +(35*0,7) +(20*0,2) +(45*5) +(15*5) +(25*3) +(25*6) +(40*0,2) +(30*0,5) =   590      305m.

Rischio: R3

Sviluppo: 305 m.

Dal Rifugio Re Alberto, per tracce evidenti e sistemi di cenge da sinistra a destra, portarsi sotto la perpendicolare del canale originato dall'intaglio che divide la Winkler dalla Stabeler (Forcella Stabeler).

Sulla destra, una fessura seguita da placche verticali con clessidre permette di superare la parete che porta a una cengia visibile dal basso (40 metri di II e III, anello cementato per la sosta, qui si stacca verso l'alto la fessura della via Steger).

Mentre a sinistra parte la via normale per la Stabeler, che rientra nel canale divisorio, ancora a destra va assecondata la cengia della torre (chiodo intermedio) fino a una successiva fessura strapiombante con un chiodo cementato.

Segue la lunghezza chiave, la celebre «Winklerriss»: in obliquo, da destra a sinistra, raggiungere un chiodo; afferrare un piccolo appiglio con la mano sinistra e cercare dentro un largo buco sulla destra dello strapiombo, un altro appiglio nascosto; in spaccata si raggiungono le rocce superiori e quindi la sosta (IV, V-).

Scalare un diedro, poi un camino e di nuovo un diedro (III).

Rimontare un canalino e un altro breve caminetto, che porta ad una cengia.

Un'altro camino indirizza a destra ad una forcella lungo una corta cresta, oltre la quale per rocce arrivare alla fessura che spacca la sommità della torre (III+).

Per la cresta raggiungere la vetta.

DISCESA

Per lo stesso itinerario, con una doppia, ritornare a una buona cengia dopo averne trascurata una intermedia e più corta.

Poggiare a sinistra, dalla parte rivolta alla Torre Est, contornare la torre sul versante Nord.

Arrivati nei pressi della Forcella Stabeler, una serie di ancoraggi predisposti (il primo per una calata di 25 metri) consentono di scendere il canale divisorio in faccia al Rifugio Re Alberto.

 

Spigolo Est-Nord-Est - Via Piàz

Una delle salite più belle alla torre.

La via supera lo spigolo visibile dal Rifugio Vajolet, stando un pò a sinistra del filo (percorso da una via artificiale di De Francesch).

L'arrampicata è sempre elegante, su roccia ottima, particolarmente esposta nel tratto centrale.

Primi salitori:  G.B. Piàz, S. del Torso, F. Maraini, 1935

Difficoltà:  IV+ con un tratto di V-   Coefficiente di Difficoltà: 575  Coefficiente Globale: 661  

(30*0,2) +(40*0,2) +(20*0,2)+(20*0,5) +(30*0,7) +(15*0,5) +(45*5) +(30*5) +(20*6) +(40*0,2) +(30*0,5) = 320m.

Sviluppo:  320 m.; 11 lunghezze

Rischio: R3

Tempi:  ore 3

Materiale:  portare nuts, cordini, due corde da 50 m, anche per accorciare la discesa

Punti di appoggio:  Rif. Vajolet, in meno di un'ora al Rif. Re Alberto al Gartl.

ATTACCO

Per una cengia raggiungere il canale tra la Stabeler e Winkler.

15 minuti, tracce evidenti di passaggio.

SALITA

1)  Salire per il canale fino a quando si restringe (30 m).

2)  Continuare per le rocce gradinate di destra fino al chiodo sulla cengia superiore (40 m, II).

3)  Traversare a destra 40 m. sotto la fessura Winkler (II, un tratto di III).

Fino a qui arriva anche la via normale alla torre.

4)  Attaccare la parete a destra della fessura e risalirla verso sinistra, poi uscire a destra in un diedro, per il quale al terrazzo sotto la caratteristica lama triangolare detta "la Madonnina" (30 m, III+).

5)  Scendere 15 m sulla terrazza sottostante (III, II) e per un caminetto di 5 m saltare sulla cengia che aggira lo spigolo Nord-Est e porta in parete Nord.

6)  Ora inizia una parete grigia, che porta ad una lama staccata da superare alla Dùlfer, uscire a destra e proseguire più o meno diritti fino ad una cengia sotto uno strapiombo (3 chiodi di sosta 45 m, IV+).

7)  Traversare in esposizione 3 m. a sinistra, poi per fessura su una cengia, ch. di sosta (15 m, IV+).

8)  Salire lungo il filo dello spigolo con arrampicata esposta (15 m, IV+, 2 ch. di sosta).

A destra 2 m., aggirando il filo dello spigolo.

9)  Per la fessura - tratto chiave - raggiungere una forcella (20 m, V-) dove si incontra di nuovo la via normale.

10)  Salire per gradoni verso lo spigolo della cuspide (40 m, II).

11)  Uscire a sinistra per fessura e per un ultimo salto arrivare in vetta (30 m, III).

DISCESA

Dalla vetta scendere per la normale: dopo 10 m calarsi con 20 m sui gradoni di cui alla 10° lunghezza.

A sinistra (viso a valle) per 20 m e scendere in un canalino, poi continuare a sinistra, ometti, aggirando la torre sul versante Nord, portandosi sopra la forcella con la Stabeler.

Calarsi (25 m).

Da una nicchia sulla parete della Winkler, terza doppia (20 m), poi arrampicare lungo i camini (II), eventualmente compiendo un' ultima doppia.

Ore 1.30, tutta attrezzata con chiodi cementati.

Per lo spigolo Est

Se lo spigolo Sud-Ovest della Torre Delago è l'itinerario più frequentato per le Torri del Vaiolet questo profilo, rispettivamente all'estremo opposto osservando dal Garti, risulta essere trascurato.

La stessa direttrice, visibile pure dal sottostante terrazzo dove sorgono i rifugi Vaiolet e Preuss, si sviluppa proprio sulla destra di quel triangolo grigio e compatto che succede in ultimo alle rocce gialle della Gola delle Torri.

Primi salitori:  Piaz, Maraini e Del Torso, il 31 agosto 1935

Lungo il percorso ci sono varie possibilità di assicurazione, ma conviene portare 3-4 ch.

Come nella precedente descrizione, dal Rifugio Re Alberto portarsi alla base del «Winklerriss».

Una volta vinta la celebre fessura, andare però a destra.

In questa direzione, abbandonare quella che è da considerare la via normale alla Torre Winkler, traversare in leggera discesa (IV+).

Spostarsi dunque per una cengia sassosa sul lato Est, sotto la cuspide di roccia grigia e fino ad un camino discendente.

Scalare il camino con un passaggio di IV-, e poi aggirare lo spigolo orientale vero e proprio.

Al di là, una larga cengia rientra nella parete Nord: a questo punto si può pervenire con minori difficoltà anche attraversando dal piede della «Winklerriss» (via originale).

Oltre lo spigolo si nota un chiodo e per una parete subito a destra di un'incisione, in diagonale verso sinistra, superare una lama staccata da superare in «Dulfer» (III e IV-, sosta al termine della lama, sulla destra).

Proseguire, leggermente a sinistra, oltrepassando una nicchia e andando a sostare sotto a uno strapiombo (IV+).

Traversare a sinistra, lungo una cengia esposta, fino ad una fessura quasi a ridosso dello spigolo.

Salire la fessura fino a una corta cengia che finalmente conduce sul filo preciso dello spigolo (IV+, 2 ch.).

Superare direttamente lo spigolo aggirando uno strapiombo intermedio sulla destra (45 metri, IV e V).

Poi per le rocce più facili raggiungere la sommità.

Parete Sud-Est (Via Steger)

Via corta, interessante e ripetuta frequentemente, segue la fessura che taglia la parete.

Primi salitori:  H. Steger, R Wiesinger, F. Masè Dari, A. Paeselli, 1929

Difficoltà:  IV e V sostenuto    

Coefficiente di Difficoltà:  806 Coefficiente Globale: 967  

(30*0,2) +(20*0,4) +(15*5) +(5*8) +(10*3) +(20*10) +(5*16)+(10*10)+(10*8) +(10*10)+(10*8)+(10*0,7)  =   806   155m.

Dislivello: 130m.

Sviluppo: 155m. ; 5 lunghezze

Rischio: R4

Tempi:  ore 3 (4 ore totali)

Materiale:  2 corde, 12 moschettoni e cordini, staffe facoltative

Si inizia dalla cengia di attacco della via normale.

Salire diritti per fessure fino a prendere l'evidente fessura.

Percorrerla con 11 lunghezze (IV, IV+, V, molto sostenuto, un passo di A0 nell'ultimo tiro).

DISCESA

Vedere  itinerari precedenti.