RELAZIONE       CIMA DELL’ELEFANTE 2245 m.   Via  LIVANOS


 

Cima dell'elefante - diedro sud-ovest  Via Livanos

Tra la Torre di Babele e la Cima del Bancon esiste una cima denominata dell’elefante, per la 
somiglianza ad una testa di un elefante.
Sale a sinistra lungo “la proboscide” che visivamente si distingue bene.
La via supera lo zoccolo della parete Sud, raggiunge la grande cengia che taglia a mezz'altezza 
la parete e prosegue a sinistra della proboscide fino alla calotta detritica della cima. 
 
Primi salitori:  G. Livanos, J.M. Bourgeois e M. Vaucher, 26/7/1968
 
Difficoltà:  3°, 4°, 5°, 5°+, passi di 6° 
Coefficiente Difficoltà: 1722   Coefficiente Globale: 2066 
 
(50*0,5) +(40*5) +(35*0,5)+(5*3) +(10*18)+(10*20) +(15*16)+(20*8) +(40*5) +(20*3)+(20*20) +(50*0,5) = 1722
 
Dislivello:  200 m.
Sviluppo:  300 m. Zoccolo: 160 m.; 3°, 4°, 4°+.  Parete superiore: 140 m.; 4°, 5°, 6°, A1, A2
Rischio: R4
 
Tempi:  ore 11 (tempo dei primi salitori)
Materiale:  chiodi usati dai primi salitori 50: 41 C e 9 CF
 
Relazione di G. Livanos.
  
ACCESSO
 
Dal rifugio Vazzoler risalire fin sotto lo Gnomo di Babele. 
Deviare a sinistra e risalire un ghiaione raggiungendo la base del canalone tra la Cima dell’Elefante e lo Gnomo di Babele.
La prima parte della salita è al centro dello zoccolo oppure nel canale di sinistra e poi portarsi a destra fin sotto il diedro. 
Questa parte si effettua con 3 lunghezze di corda facili, sulla verticale della proboscide.
(1 ora)
      
SALITA

1)  Salire su facili gradoni, progressivamente più ripidi (3°), fino alla base di una zona molto ripida.

2)  Scalare una parete verticale, obliquando verso sinistra (4°+; 1 C).

3)  Traversare un pò a sinistra fino ad un grosso blocco, salire in leggero obliquo a destra (3°, un passo di 4°; 1 C) e raggiungere la grande cengia.

4)  Traversare a sinistra fino alla base del diedro, a sinistra della proboscide, che inizia con un tratto giallo, molto ripido.

5)  Salire direttamente per 20 m. (A1, A2, 5°; 14 C).

Seguire il diedro per 35 m. (5°, 6°, A1; 12 C). Scomodo posto di sosta, sotto uno strapiombo.

6)  Evitare lo strapiombo sulla sinistra e proseguire per una fessura, tagliata da uno strapiombo, che termina su alcuni gradoni (5°, 5°+, 4°; 6 C).

7)  Ora il diedro diventa molto strapiombante.

Salire le placche sulla sua sinistra (4°+; 2 C) fino a una cengia, lungo la quale si potrebbe ritornare nel diedro.

8)  Seguire la cengia per alcuni metri (4°; 1 C), salire una parete molto ripida e raggiungere, più in alto, un'altra cengia (4°, A2; 5 C).

9)  Ora la parte terminale del diedro si allarga a camino e per rocce marce raggiungere la cima (3°, 4°; 1 C).

DISCESA
 
Scendere all’intaglio per 7 m; chiodo per calata. 
Rimontare delle balze friabili fino alla Cima dell’Elefante. 
Scendere verso Est fino ad un piccolo intaglio e scendere per il grande camino colatoio sul versante Sud.

Via della «proboscide»

Primi salitori:  Elio Scarabelli, Bruno Lampugnani e Antonio Boaretto, 27 e 28 Luglio 1979

Difficoltà:  3°, 4°+, A2, A3, AE  Coefficiente Difficoltà: 850   Coefficiente Globale: 1020

(40*0,5) +(20*0,5)+(20*5) +(40*0,5) +(20*5)+(5*20) +(20*5)+(20*20) = 850

Dislivello:  240 m.

Sviluppo:  280 m.

Rischio: R4

Materiale:  i primi salitori hanno usato 55 C e 20 CE (lasciati).

Nella 4) LC e 5) LC sono rimasti 4 C mentre nelle altre LC sono stati lasciati quasi tutti i chiodi.

Relazione di Elio Scarabelli.

Dal rifugio Vazzolèr seguire la via Normale per lo Gnomo di Babele fino alla base del canalone tra Cima dell'Elefante e lo Gnomo di Babele.

Deviare a sinistra e risalire il canalone fra la Cima del Bancón e la Cima dell'Elefante (100 m.), fino all'evidente fessura-camino sotto la proboscide.

1)  40 m (3°).  Salire la fessura.

2)  40 m (3°, 4°+).  Continuare per la fessura che si allarga a camino.

3)  40 m (3°).  Proseguire per la fessura-camino e raggiungere la cengia detritica sotto la proboscide.

4)  25 m (4°+, A2).  Poco a sinistra di una zona di roccia nera, salire sulla proboscide (roccia gialla) fino ad una cengia, superare una parete verticale (1 C lasciato) e raggiungere una rientranza con un grosso spuntone.

Salire poi una fessura fin sotto un pronunciato tetto arrotondato.

Traversare a sinistra (2 m.), salire a lato del tetto e proseguire per una fessura strapiombante. PF su staffe.

5)  40 m (A2, 4°+).  Salire su parete strapiombante fino a che la roccia si presenta nera.

Proseguire fino ad un PF su una cengia.

Da questo punto si può ritornare alla base della proboscide con due CD rimaste attrezzate:

1° CD di 20 m. fino ad un ballatoio sullo spigolo della proboscide.

2° CD di 40 m. fino alla base.

6)  12 m (3°).  Salire in obliquo a sinistra fino ad una cengia sotto uno strapiombo giallo.

7)  40 m. (A3, AE).  Seguire una fessura strapiombante fino alla sua fine e proseguire su parete gialla e strapiombante con arrampicata artificiale e chiodi ad espansione. PF su staffe.

8)  35 m (A3, AE, 3°).  Salire l'ultimo tratto di parete strapiombante fin sotto delle rughe nere di roccia sporgente, dove un camino inclinato permette di raggiungere la sommità della proboscide.

9)  Scendere in corda doppia (7 m.) nell'intaglio a Nord della proboscide, salire su rocce coperte di detriti fino alla vetta.