TOFANA DI ROZES (3225 m) - PARETE SUD-OVEST
Via Ey de Net (occhio della notte)
Primi Salitori: Aldo Leviti e Francesco Mich - 11 Sett. 1982
Difficoltà: V+, VI, un tratto di VI+, 1 passo di VII-
Coefficiente Difficoltà: 5514 Coefficiente Globale: 6616
(30*3) +(20*8)+(20*5) +(20*0,5)+(20*0,2) +(30*0,2) +(70*3) +(45*5) +(25*3)+(10*8) +(50*8) +(15*8)+(15*10) +(25*8) +(20*10) +(10*14)+(20*20) +(20*14)+(25*8) +(10*14)+(10*16) +(20*0,2) +(15*18)+(20*14) +(35*8) +(15*14)+(20*8) +(40*14)+(30*8) +(40*3) +(80*0,5) = 5514 780m.
Dislivello: 800 m.
Sviluppo: 800m.; 22 lunghezze di corda (+ 380 m. lungo la Via Dimai) (3215 m)
Rischio: R4
Tempi: 10-11 ore
CENNO GENERALE
La via Ey de Net (occhio della notte) si sviluppa con percorso armonioso lungo la rossa nervatura del secondo pilastro a sinistra della Via Dimai alla quale si ricongiunge in alto e per la quale esce sulla calotta sommitale della Tofana.
E' una scalata di notevole impegno complessivo e di grande soddisfazione, ancora poco conosciuta e di conseguenza poco ripetuta.
L’ arrampicata si svolge per ripide placche e fessure e su una stretta parete con un percorso logico, ma che può risultare in qualche punto di non facile ritrovamento.
Tecnicamente i tiri migliori sono quelli centrali, gli altri non sono facili e con roccia non eccessivamente buona.
La roccia è di ottima qualità su gran parte del percorso, ma richiede attenzione in qualche punto data la scarsa frequentazione (appigli e appoggi mobili).
Si tratta di una salita di carattere prettamente alpinistico, che per lunghezza e complessità del percorso richiede un buon senso d'orientamento e una buona dose di resistenza fisica.
Dopo aver raggiunto la grande cengia poco sopra la base, la via supera la parte più strapiombante del pilastro sud-ovest nei punti più deboli.
Raggiunta una cengia a metà altezza, si porta a sinistra ed imbocca un canale-camino a sinistra di un caratteristico pinnacolo staccato dalla parete.
Difficile e caratteristico (visibile anche dal basso), è il diedro giallo che porta alla cengia dove finiscono le maggiori difficoltà.
Tenere conto che a conclusione della via sulla sommità del pilastro, occorre ancora proseguire per raggiungere la cima.
Punto di partenza
Rifugio Dibona 2037 m (tel. 0436-860294), che si raggiunge lungo una stradina asfaltata e a tratti a fondo naturale di 3 km, che si trova al km 113 dalla Statale 48 delle Dolomiti, che collega Cortina d'Ampezzo al Passo Falzàrego. Ampio parcheggio.
ATTACCO
Dal Rifugio Dibona percorrere la stradina militare e continuare per il sentiero che si stacca a sinistra (segn.442) salendo fra i mughi verso l'imponente parete della Tofana.
Costeggiare verso sinistra la base della parete, oltrepassare l'attacco della Via Dimai, fino sotto il secondo pilastro su cui si sviluppa l’itinerario.
Risalire il breve ghiaione puntando a un diedro verticale, alla cui destra parte una rampa inclinata (ore 1).
Materiale
I primi salitori hanno usato e lasciato 21 chiodi intermedi, oltre a una buona parte dei chiodi di sosta impiegati.
Attualmente la via risulta attrezzata anche se non completamente.
Le soste sono solo parzialmente chiodate e ci sono solo i chiodi intermedi strettamente necessari.
Portare una serie di stopper e di friend, oltre a un assortimento di chiodi per rinforzare i punti di sosta e aumentare le protezioni.
DISCESA
Raggiunta la sommità del pilastro portarsi nell'intaglio di separazione, collegandosi alla via Dimai.
Proseguire prima per un ripido camino, poi traversare in esposizione a sinistra, alzarsi poi per un caminetto formato da un pilastro staccato, a una spalla detritica.
Percorrere un camino sulla destra, passando all' interno di un blocco incastrato e aggirando a destra un secondo masso che forma un ponte in cima al camino (180 m; III e IV).
Da qui salire per detriti e facili gradoni lungo la cresta fino a raggiungere l'anticima e poi la cima (200 m; I).
Dall'uscita della via alla cima occorrono circa 1.30 - 2.30 ore, a seconda della conoscenza della via classica e se si va slegati o in cordata).
Il ritorno dalla Tofana di Rózes è abbastanza comodo e non presenta rilevanti difficoltà, salvo non ci sia nebbia o scarsa visibilità.
Dalla cima scendere in direzione Nord, seguendo le tracce lungo la cresta della calotta sommitale, piegare verso destra e scendere per sentiero segnalato, su facili gradoni e detriti, verso il Rifugio Giussani a Fontana Negra 2580 m.
Dal rifugio con una comoda strada militare scendere al Rifugio Dibona.
(ore 2)