RELAZIONE Via NORMALE al SASSOLUNGO
SASSOLUNGO - LANGKOFEL - Parete Sud Ovest
Si tratta di una grande montagna, una via normale che, oltre ad essere abbastanza bella, potrà riuscire utile conoscere quando si dovrà tornare da una delle vie che salgono da altri versanti.
Soprattutto è utile per trovare il bivacco, che è nascosto in un anfratto della vasta cima.
Primi salitori: Paul Grohmann, Franz Innerkofler, Peter Salcher, 13 agosto 1869
Difficoltà: AD (passo III-)
Lunghezza: 650 m. circa
Sviluppo: 1800 m. circa
Tempi: salita 4 ore, totale 8 ore
ACCESSO
Dalla Forcella del Sassolungo (2681 m) scendere per il sentiero che porta al rifugio Vicenza.
Dopo una decina di minuti abbandonarlo e prendere a destra un esile sentiero che, passando sotto le gole dello spallone del Sassolungo, porta alla evidente cengia ("Cengia dei Fassani") che, tagliando tutta la parete, permette di penetrare nel cuore della montagna.
Percorrere lungamente la cengia verso sinistra, costeggiare una cascata e superare un paio di canali (con neve a inizio di stagione).
Dopo un breve passaggio esposto, raggiungere un caratteristico pulpito roccioso di 4 m.
(25 minuti da quando si è lasciato il sentiero per il Vicenza).
Benché sia la cengia che le tracce di passaggio continuano, non andare oltre il pulpito, ma alzarsi sullo stesso e arrampicare per una rampa di rocce apparentemente difficili (50 m, II; al ritorno ch. per doppia di 20 m).
Seguire una terrazza detritica con ometti e tracce di sentiero, che portano a sinistra ad una nuova cengia.
Percorrere, sempre a sinistra, la cengia (ometti e segni rossi) fino a uno spigolo, scavalcarlo tramite una forcella, continuare a traversare (un passo di III-; un tratto con filo metallico).
Appare ora sulla destra la vasta conca ghiaiosa del Ghiacciaio del Sassolungo (in abbondante ritiro).
Continuare a traversare in direzione della conca (ometti) fino a raggiungerla e attraversarla puntando a un ripido canalone di neve ("Canalone Basso") sulla sponda opposta.
Risalire il canalone 150 m. (consigliabile portare i ramponi), sulla parete destra di chi sale ci sono degli ancoraggi per doppie, e sbucare su una evidente forcella a sinistra.
Scendere al di là, verso una conca detritica: "Anfiteatro".
Senza lasciarsi sviare dalla traccia della vecchia normale a sinistra, percorrere la conca per 70 m. e prendere a destra una lunga rampa rocciosa solcata da un canale camino ("Gola delle guide").
Rimontarla per circa 150 m. (Il e II+) e sbucare infine, per un caminetto formato da un blocco, (III-, spuntone per doppia in discesa) a una forcella tra la parete e una torre.
Proseguire per altri 100 m. e raggiungere sulla sinistra il bivacco Giuliani (3100 m), sovrastato da una torre di una ventina di metri (la "Torre Rossa").
Dal bivacco salire costeggiando il lato destro della torre, ridiscendere, sempre lungo il suo lato, per un'esile cengia (traversata esposta, ma facile), poi prendere a sinistra un camino-canale che porta alla cima della torre (ancoraggio per doppia per calarsi direttamente sul bivacco).
Dalla Torre Rossa traversare verso destra per cresta detritica, superare un'anticima e raggiungere la vetta.
Dall'attacco circa ore 4.
DISCESA
Stesso percorso dell'andata a ritroso, utilizzando 6-7 doppie.
Dalla vetta alla Forcella del Sassolungo 3-4 ore.
(relazione 1984)