RELAZIONE  Via  DIBONA  alla  RODA  di  VAEL  Parete Ovest

Roda di Vael  2806 m. - Via Dibona       
        
Il lato destro esterno della  Roda di Vael è solcato da una serie di camini, offre una discreta arrampicata 
su roccia nel complesso buona tranne qualche tratto.
 
Primi salitori:  Angelo Dibona, con A. Verzi, E. A. Broome e W. Corning, 11-8-1908
 
Difficoltà:  IV+ medio, II°, III° tratto iniziale; IV°, IV°+, 2 pass. di V°-, 
                       tratto centrale; IV°, 1 pass. IV°+, III° la fessura terminale
 
Coefficiente Difficoltà:  1021  Coefficiente Globale: 1174
 
(30*0,2) +(130*0,5) +(75*6) +(40*5) +(25*2) +(25*0,5) +(45*5) +(25*0,5) =  1021  395m.
 
Sviluppo:  395 m.
 
Rischio: R3
 
Tempi:  ore 5,30
ACCESSO
 
Dal rifugio Paolina 2127 m., seguire il sentiero che porta al rifugio Fronza alle Coronelle.
Arrivati quasi sotto la parete della Roda di Vael, in una zona di grandi massi, seguire a destra delle tracce.
Attaccare al margine sinistro dello zoccolo grigio sulla destra della parete.
Sempre sulla destra della verticale della cima una fascia inclinata e grigia permette di arrivare al vero attacco della via 
(40 minuti).
Risalire delle rocce rotte con erba per 150 m. circa fino sotto tre evidenti fessure con passaggi fino al III°. 
Sosta su spuntoni e chiodi di fermata sotto le fessure su un masso poco distante. 
 
SALITA
 
1)  In linea generale salire per circa 120 m., cercando rocce facili e solide, tenendosi preferibilmente a sinistra e 
puntando ad una terrazza ghiaiosa (II°, IIII°).
Salire la fessura centrale per circa 20 m., fino a un piccolo ripiano ghiaioso (ch. a sinistra). 
Uscire verso destra e seguire il successivo camino fino a un punto di sosta su uno spuntone (45 m; IV; 1 clessidra e 1 ch.). 

2)  Portarsi a sinistra sotto una parete gialla leggermente strapiombante, seguire la fessura ed il diedro che segue per 20 m. (20 m; IV e IV+; 2 ch.; 1 cuneo; 2 ch. di sosta).

3)  Salire il successivo camino fino alla sua fine (25 m; IV; 3 ch.; sosta su 1 ch.).

4)  Scalare la seguente fessura, continuare per 10 m. fino a un terrazzino.

Ora ci sono 2 possibilità:

A)  seguire integralmente il camino fino sotto a una parete (sosta su spuntone e 1 ch.).

B)  salire una costola fino ad un punto di sosta (25 m; IV +).

5)   La scalata, prosegue lungo una parete solcata da 3 fessure sulla medesima terrazza ghiaiosa.
Salire la fessura centrale di 7m., poi verso destra passare nella adiacente fessura.
Salire per questa ad una forcella formata da un dente (sosta su spuntone 25 m.; IV°).
 
6)  Oltrepassare un canale a sinistra e seguire una fessura gialla che porta ad un terrazzino (20 m., 1 chiodo, IV°, passo di V°-, IV°+).
 
7)  Entrare nel camino e salirlo interamente (35 m. , solo 1 chiodo; V°-, IV°+).
 
8)  Continuare per una fessura per sostare al suo termine, un pò a sinistra (circa 10 m., IV°).
 
9)  Scalare un altro camino (IV°) che sbocca sul terrazzo da cui inizia una fessura verticale e strapiombante 
(non seguire i chiodi nè a sinistra e neppure la fessura centrale nella quale si vedono due chiodi; sono delle varianti più difficili).
 
10)   Seguire una cornice orizzontale, verso destra, che supera uno spigolo esposto (III°+, senza chiodi)
la quale dopo 15 m., porta alla base dell’ultima serie di camini diagonali (da destra a sinistra).
 
11-12)  Salire i camini superando dei blocchi incastrati (roccia compatta, IV°, IV°+, un passaggio di V°-).
 
13)  Superare un camino-canale, arrivare ad un intaglio dal quale, a sinistra, raggiungere delle roccette più facili della cresta sommitale.     
               
Dalla cresta in 10 minuti si raggiunge la Cima. 
      
DISCESA
 
A)   Lungo la cresta Nord al passo del Vaiolon e da qui al rifugio Paolina.
B)   Dal passo del Vaiolon, attraverso la Gran Busa di Vael e poi col sentiero n° 541, al rif. Roda di Vael.