RELAZIONE Via Scalet-Bettega al SASS d' ORTIGA
SASS D'ORTIGA, 2631m. Parete SO, (via Scalet – Bettega)
Via che corre a destra della più conosciuta e percorsa Via Wiessner, ha un bel tiro di corda nel diedro finale verticale,
con roccia ottima e proteggibile e con difficoltà continue e sostenute.
Il passaggio più impegnativo è eventualmente superabile in A1.
Primi salitori: prima parte della via (con uscita sullo spigolo O), V. Penzo e R. Torresan, estate 1945; uscita diretta per il diedro, S. Scalet, A. Bettega, 22 luglio 1961.
Difficoltà: TD, max: 6° o 5°+/A0 Coefficiente di Difficoltà: 1680 Coefficiente Globale: 1932
(40*0,2)+(40*0,5) +(40*5)+(5*6) +(30*3)+(25*5) +(40*3)+(5*10)+(5*18) +(20*5)+(10*3) +(30*3)+(20*5) +(25*8)+(25*10)
+(20*5)+(5*8) +(10*0,7)+(40*0,5) +(80*0) +(20*0,5) = 1680 535m.
Dislivello: 350 m. Sviluppo: 435 m. + 100m. di cresta
Rischio: R3 Tempi: 5 – 6 ore Roccia: molto buona su tutto il percorso.
Materiale: cordini e dadi; un paio di chiodi per ogni eventualità.
Punti d’appoggio: Rifugio Treviso, m 1631, CAI, posti 40, aperto dal 20/6 al 20/9, tel. 0439 62 311; rinnovato nel 2004. Bivacco Menegazzi, m 1737, CAI, posti 6, sempre aperto. Cartina: Tabacco foglio 022 (Pale di San Martino), scala 1:25.000
ACCESSO
A) Dalla Val Canali
Dal Rifugio Treviso seguire il ripido sentiero per la Forcella delle Mughe segn. 720.
Risalire faticosamente tutto il vallone, prima fra gli alberi, poi su terreno aperto (ghiaie, erba ed alla fine qualche roccetta) fino alla Forcella delle Mughe, 2244 m. (ore 1,30 – 2 dal rifugio).
B) Da Sagron – Biv. Menegazzi
Dalla località Sarasin, in comune di Sagron – Mis, lungo la SS 347 del Passo Cereda, salire lungo una stradina asfaltata alla località Faustin
e poi ai pascoli di Domadore 1347 m. (parcheggio).
Da qui in 1 ora su strada forestale si arriva al Biv. Menegazzi, 1747 m., presso l’ex Casera Pianlonch.
Attraversare il pascolo verso Nord (segnavia sui sassi), puntando verso la Forcella delle Mughe.
Dopo aver risalito il pascolo si trova un sentiero che risale (segnavia) fino alla forcella (2°).
Ore 1,15 dal bivacco; 2,15 da Domadore.
Dalla Forcella delle Mughe un sentiero segnalato porta su una cengia (3 spit di assicurazione) lungo il versante Ovest
(Vallon delle Mughe) del Sass d’Ortiga; arrivati ad un canalone scendere lungo lo stesso per 50 metri con l’aiuto di una fune metallica
e salire una fessura gialla (passaggio di forza) e poi per gradoni attrezzati portano alla terrazza di detriti ed erba che fascia la base del Sass d’Ortiga.
Linea di Salita
La via si svolge sulla verticale calata dalla vetta; il punto più caratteristico è il diedro ricurvo riconoscibile circa 50 m sotto la Cima.
La via sale dallo zoccolo (attacco circa 40 m a sinistra della striscia nera che segna la parte bassa della parete al centro) in diagonale a destra
verso la striscia nera fino ad una nicchia gialla.
Dalla nicchia una fessura verticale porta sotto al settore di strapiombi gialli al centro della parete.
Lo si supera nel centro, dopo un traverso orizzontale a sinistra, portandosi poi in diagonale a destra fino alla base del diedro.
Si scala il diedro (alla base, possibile uscita a sinistra per una fessura quasi orizzontale fino allo spigolo) e sopra lo stesso una fessura diagonale a sinistra, che corre sotto la volta nera strapiombante della cima, porta alla Cima.
ATTACCO
A) Prima di iniziare a risalire il canale che porta alla forcella sotto lo spigolo Ovest, lasciare il sentiero per salire lo zoccolo della parete per roccette (2°, max. qualche pass. 3°) fin dove sale più in alto, circa 40 m a sinistra della striscia nera.
80 m; 2°; pass. 3°, 1CLF
SALITA
1) Dalla clessidra d’attacco salire in verticale per una decina di metri lungo una fessura superficiale (10 m, 5°-), andare poi in diagonale a destra verso una nicchia con una macchia gialla.
Andare in diagonale fino ad trovare la sosta nella nicchia (35 m, 4° / 4°+). 45 m; 4°, pass. 5°-; 2CF.
2) Dalla sosta scalare direttamente la fessura verticale soprastante (4°+, 5 m, 1C), stando alla sua sinistra, raggiungere un terrazzino nella fessura (30 m, 4°, clessidre).
Oltre il terrazzino passare a destra della fessura fino ad una comoda sosta con chiodi sotto gli strapiombi gialli al centro della parete.
(20 m, 4°). 55 m; 4°, 4°+; 1C, 3CF.
3) Traversare a sinistra in orizzontale (10 m, 4°+, 1C), fino a raggiungere un dente sotto gli strapiombi.
Superare di forza uno strapiombo (3 m, 6°/6°+ o A1, 2C), e una seconda pancia strapiombante (3 m, 5°+, 1C).
Proseguire su fessure superficiali, tendendo verso destra, superare una terrazza, sostare poi circa 10 m sotto e a destra di un settore giallo e strapiombante della parete.
(35 m, 4°, 1C) 50 m; 4°+, 5°+, pass. 6°(A1); 4C, 1CF.
4) Dalla sosta traversare a destra in leggera ascesa (20 m, 4°+, 4C) puntando ad un ballatoio che si protende in fuori sulla destra.
Sotto il ballatoio risalire una fessura che permette di raggiungerlo (10 m, 4°, 3°+, 1C), sostare più comodamente su 3CF nella fessura. 30 m; 4°+ e 4°; 5C, 3CF.
5) Dal ballatoio proseguire in verticale lungo la fessura o sulle rocce a destra, ormai in vista del diedro finale.
Guadagnare un primo terrazzino (30 m, 4°, pass. 4°+, 1C; sosta possibile) e poi, a destra della fessura,
un secondo terrazzino alla base del diedro finale (20 m, 4°, 1C)
Da qui possibile uscita a sinistra lungo una fessura quasi orizzontale che taglia la parete verso lo spigolo Ovest (70 m, 5°-).
50 m; 4°, 4°+; 2C, 3CF.
6) Dalla sosta scalare la parete a sinistra del diedro, su terreno verticale, raggiungere il fondo del diedro a una decina di metri dalla base
(10 m, 5°-, 1C).
Proseguire lungo il fondo del diedro, frontalmente sulla parete di sinistra, incisa da una fessura verticale con vari chiodi (20 m, 5°, tratti di 5°+, 4C, 1 clessidra).
Evitare l’ultimo tratto del diedro salendo un po’ a sinistra lungo la parete più appigliata (10 m, 5°-), passando poi a destra quando si appoggia (5 m, 4°, 1C).
Rimontare i facili gradini detritici sopra lo scaglione che ha formato il diedro, sostando alla base degli strapiombi neri finali (5 m, 2°). 50 m; 5°, 5°+; 6C, 3CF; tiro sostenuto.
7) Dalla sosta salire una fessura diagonale a sinistra che porta verso la vetta aggirando degli strapiombi.
I primi metri sopra la sosta sono abbastanza difficili (5 m, 5°, 1C), poi più facilmente fin dove la fessura si esaurisce (10 m, 4°+, 2C).
Qui attraversare in orizzontale a sinistra (5 m, 5°-) fino ad una nicchia sotto uno strapiombo dove si sosta (5 m, 2°, 2CF).
25 m; 4°+, pass. 5°; 3C.
8) Dalla nicchia procedere qualche metro in orizzontale a sinistra (10 m, 3°+) e poi in diagonale (15 m, 3°) su terreno meno ripido, fino a un canalino detritico a sinistra degli spuntoni sommitali dell’anticima,
sostare su massi incastrati (25 m, 2°). 50 m; 3°, 3°+, poi 2°.
9) La via è finita, percorrere la cresta terminale in direzione NE, raggiungendo il punto più alto. 100 m; 1°, pass. 3°.
DISCESA
Dalla cima scendere in direzione SE lungo la cresta di rocce con detriti (tracce, ometti e segni rossi), fino a raggiungere una zona erbosa.
Proseguire sempre a sinistra della cresta (in vista del Biv. Menegazzi), per tracce, scendendo alcuni salti di roccette (pass. di 3°).
Continuare camminando su sentiero ripido per erba e rocce fin poco sopra l’altezza della Forcella delle Mughe
che si raggiunge scendendo una rampa-diedro verso sinistra (viso a valle) e poi un caminetto (20 m, 2°+, possibile CD da CL + catena) che depositano su una cengia erbosa che si segue a destra fino alla Forcella delle Mughe.
Ore 1 – 1,30 dalla cima