Bellavista, Cima Ovest di Lavaredo
"Bellavista" è un progetto aperto nell’inverno 1999 da Alexander Huber, in quattro giorni di arrampicata solitaria.
Ed è di pochi giorni fa, precisamente del 18 luglio, la salita rotpunkt della via ad opera dello stesso climber tedesco che ha definito questa sua recente realizzazione come: "un‘avventurosa arrampicata libera alpina".
“Bellavista, fin dalla prima salita, è stata la mia idea fissa.
Un’autentica sfida ad arrampicare in libera su quello strapiombo immenso.
E ho scelto l’opzione più dura possibile: abbinare una grande parete di montagna con l’arrampicata sportiva,
Il tutto senza spit, su una parete (fredda) come la nord della Cima Ovest di Lavaredo.
Così Alexander Huber commenta la sua ultima salita.
Una via e una realizzazione che lasciano, bisogna dirlo, a dir poco stupiti.
Basti dire che "Bellavista' - compresa tra la via degli Scoiattoli e la via del grande tetto, sulla parete nord della Ovest di Lavaredo
- presenta difficoltà fino all’8c, strapiomba di 60 metri dalla verticale ed è protetta, come precisa Alexander, solo con chiodi normali.
(soste escluse n.d.r.)
Conclude Alexander: Per 5 settimane mi sono allenato ed ho arrampicato provando la via.
E come mi aspettavo è stato difficile liberarla, soprattutto protetta com’è con chiodi normali.
Ora, finalmente, c’è tempo per festeggiare!.
Tre Cime di Lavaredo, Cima Ovest Via Italo Svizzera
Primi salitori: C. Bellodis, B. Franceschi, A. Schelbert, H. Weber, 1959
Difficoltà: 7b (OBBLIGATORIO 6/A2)
Versante: Nord
Lunghezza Dislivello: 500 m.
La via sale a centro parete superando gli imponenti strapiombi che la caratterizzano.
Aperta in artificiale viene oggi percorsa in libera con difficoltà fino al 7b.
La parte alta della via può essere salita lungo il percorso originale, ma generalmente si preferisce salire per la Cassin.
ACCESSO
Come per la Cassin fino alla base della parete, attaccare sotto il grande strapiombo centrale all'inizio di una cengia che attraversa verso sinistra.
DISCESA
Raggiunta la cengia circolare la si percorre verso destra portandosi sul versante sud.
Scendere un camino per circa 20 m fino ad una forcella che guarda la Cima Grande.
Abbassarsi verso sinistra in un canale mantenendosi prima a sinistra e poi a destra evitando un gruppo di massi che lo ostruiscono.
Continuare nel canale fino al ghiaione tra la Grande e la Ovest.
MATERIALE
La via è attrezzata anche con spit alle soste.
COMMENTI
Via molto strapiombante, chiodata in parte con spit.
Necessaria molta resistenza per una ripetizione in libera,quasi non necessari nut e friend,
roccia non solida come la soprastante Cassin.
Cima Ovest, Spigolo Scoiattoli (NORD-OVEST)
Itinerario molto estetico ed esposto che supera l'imponente spigolo nord-ovest. La via viene salita in libera con difficoltà fino al 7a, la roccia è abbastanza buona, ma non nel tratto iniziale in comune con la Cassin.
Primi salitori: A. Michielli, L. Lorenzi, G. Ghedina, L. Lacedelli, Luglio 1959
Difficoltà: 6°+ e A, 7a (OBBLIGATORIO 6 / A1) Lunghezza Dislivello: 450 m.
Versante: Nord-Ovest Materiale: dei primi salitori 180 ch., 60 lasciati
Tempi: 21 ore di arrampicala effettiva
ACCESSO
Come per la Cassin, si salgono in comune i primi tiri di corda fino al famoso traverso.
SALITA
L'itinerario si divide in tre parti:
Parte bassa circa 120 m., corrisponde a varianti d'attacco della Via Cassin-Ratti;
Parte alta, oltre gli strapiombi, segue il percorso della via Wallenfels-Harrer;
Parte mediana, che supera i circa 150 m. di ininterrotti strapiombi che caratterizzano il percorso e che costituiscono il tratto più importante, è stata vinta dagli Scoiattoli di Cortina dopo 4 giorni di lavoro preparatorio dei primi 50 m. di strapiombo al quale hanno partecipato G. Bellodis, B. Franceschi e C. Zardini.
Attacco alla base di uno sperone allo sbocco del canalone fra Cima Ovest e Sasso di Landro.
Salire per lo sperone (che alla sommità ha un ampio terrazzino), obliquando verso sinistra e poi verticalmente su una parete per circa 15 m. e infine obliquando leggermente a sinistra fin sotto un grande tetto che presenta un'unica possibilità di superamento a sinistra (difficile da chiodare ).
Superato il grande tetto, si continua verticalmente per circa 15 m. su rocce strapiombanti fino ad un tratto obliquo a sinistra di difficile chiodatura.
Continuando in direzione dello spigolo, si prosegue con minore difficoltà per circa 15 m. fino a raggiungere lo spigolo sul quale si trova una piccola piazzola per il posto di fermata.
Dopo una breve traversata a destra di circa 3 m., si prosegue, prima verticalmente, per circa 3 m., poi obliquando un pò a destra fino a raggiungere la base di una fessura.
Si sale lungo la fessura per circa 15 m., segue una traversata a sinistra di circa 6 m. e poi un tratto verticale di altri 6 m.
Obliquando leggermente a sinistra si raggiunge una comoda cengia sovrastata da un grande tetto (biv. dei primi salitori).
Superato il grande tetto, dopo circa 8 m. si entra in una fessura che si segue per circa 10 m. ; si obliqua quindi a sinistra sotto un tetto e si prosegue lungo il filo dello spigolo per circa 20 m. fino ad una piccola piazzola sufficiente solo per l'appoggio dei piedi.
Proseguire per 15 m. lungo una fessura strapiombante; si obliqua a sinistra per 4 m. e si continua lungo un'altra fessura intercalata da numerosi piccoli tetti fino a raggiungere, dopo circa 20 m., una piccola nicchia nella roccia.
Per altri 30 m. continuare in fessura sempre strapiombante fino a un comodo terrazzino dal quale, con minore difficoltà seguendo la cresta, dopo circa 180 m. si raggiunge la vetta.
DISCESA
Raggiunta la cengia circolare la si percorre verso destra portandosi sul versante sud. Scendere un camino per circa 20 m fino ad una forcella che guarda la Cima Grande. Abbassarsi verso sinistra in un canale mantenendosi prima a sinistra e poi a destra evitando un gruppo di massi che lo ostruiscono. Continuare nel canale fino al ghiaione tra la Grande e la Ovest.
MATERIALE
Chiodatura abbondante anche se non sempre di buona qualità; alle soste sono presenti anche spit.
COMMENTI
Salita molto bella e impegnativa, roccia da buona a discreta. Il primo tetto da affrontare al 5 tiro se fatto in libera è più di 7a. Anche il secondo strapiombo quando si riparte dalla nicchia se fatto in libera è almeno 7a. Arrivati alla cengia di fine via andare verso destra e seguire degli ometti. Passato il secondo ometto se si arriva ad un sosta con cordini e due chiodi avete sicuramente sbagliato. Questa calata porta a scendere dal parte destra della cima ovest e non dal canale di sinistra. La discesa normale una volta arrivati al secondo ometto presente sulla grande cengia si raggiunge risalendo dei risalti
e seguire quello che indica la via di discesa.
Akut, Cima Ovest di Lavaredo
Primi salitori: Kurt Astner e Urban Ties agosto 2000
Prima libera: agosto 2001 Kurt Astner e Urban Ties
Difficoltà: 8a max, 7b obbligatorio
Lunghezza: 15 tiri
Dislivello: 500 m
Tempi di salita: 12-14 ore
Materiale: soste a spit, il resto con chiodi normali, spit e friends.
La via è di 500 metri per 15 lunghezze, attrezzate alle soste con spit, e lungo i tiri con chiodi normali e spit
(a cui si possono aggiungere alcuni friends). La via parte 10 metri a destra della via G. Baur (grande tetto), dove inizia un corto diedro, punta ai soprastanti grandi tetti superandoli sulla destra. Va sotto i tetti ed esce sulla parte destra degli strapiombi. Prosegue più o meno diritta, incrocia la Cassin e, dov’è quasi finita la grande traversata, segue direttamente una fessura che termina sotto un grande tetto
(fine della roccia gialla strapiombante). Quindi prosegue per fessura per superare direttamente un tetto di 3 metri che, dalla zona strapiombante gialla, immette sui grigi della parte superiore. Gli ultimi 5 tiri (i più belli) conducono con percorso quasi diretto alla grande cengia sotto la cima. I primi tiri sono molto strapiombanti e la roccia è un po’ marcia. A metà della via la roccia è molto bella ma anche impegnativa. Il tiro chiave è il decimo, con un tetto di 3 metri da superare direttamente con dei bloccaggi molto duri.
Via Pressknödl , parete Nord Cima Ovest
Primi salitori: Christoph Hainz, Kurt Astner, agosto 2009
Difficoltà: 7c (12 tiri) Coefficiente Difficoltà: 7230 Coefficiente Globale: 9037
Svolgimento: 6a+, 7b, 7b, 7b, 7a+, 7c, 6c, 7a, 6b, 6a, + 4 tiri di uscita
(30*18) +(90*21) +(30*21) +(30*22) +(30*20) +(30*21) +(30*19) +(30*18) +(30*16) +(30*10) +(30*8) +(30*5) = 7230 420m.
Sviluppo: 420m., attrezzata con chiodi a pressione distanti
Rischio: R5
Materiale: set di friends e nuts, le soste sono attrezzate
Nel Luglio 2010 Christoph Hainz libera Pressknoedl il suo nuovo capolavoro, aperta un anno fa, impiegando sole 6 ore e mezza per la scalata. La via di 400 metri e un grado massimo di 7c, sale sulla sinistra dello spigolo Scoiattoli. Il nome della via, che in italiano significa "Canederli pressati", si riferisce alle difficoltà "concentrate" dei primi tiri che vedono un 6a+ seguito da 3 tiri di 7b. Segue 1 tiro di 7a e poi il tiro chiave con difficoltà di 7c, poi la parete si piega leggermente offrendo maggiori appigli e scendendo a difficoltà di 6a e 6b.
La via, che nell'ultimo tratto è completamente esposta, si snoda sulla parete nord della Cima Ovest, segue una linea ben definita sulla sinistra dello spigolo Scoiattoli e, secondo quanto dichiarato dai primi salitori, offre un arrampicata simile a quella di "Alpenliebe" e "Phantom".
Con Pressknodl Christoph Hainz ha firmato un poker di salite sulle Tre Cime di Lavaredo:
Das Phantom der Zinne (Il Fantasma della Cima) (IX+, 550m. del 1996 sulla cima Grande),
Alpenliebe (IX, del 1998 sulla Cima Ovest) e
Ötzi trifft Yeti (VIII+ del 2000 sulla Cima Piccola), tutte e tre insieme a Kurt Astner.
Alla quale bisogna anche aggiungere la via Akut, aperta da Astner assieme a Urban Ties nel 2000 sulla Cima Ovest con difficoltà fino a 8a,
e anche ISO 2000 aperta assieme a Kurt Brugger nel 1998.
La via è stata aperta dal basso in quattro giorni nell' agosto 2009 da Hainz e Astner, poi liberata prima da Astner il 03/07/2010 e poi ripetuta da Hainz due giorni dopo.
Via PAN AROMA, parete Nord Cima Ovest
La via si sviluppa sul grande tetto (sotto la grande macchia nera)
Primi salitori: Alexander Huber, Martin Kopfsguter, Max Reichel e Franz Hinterbrandner, giugno 2007, prima salita in libera: Alexander Huber, 26/07/07
Difficoltà: 8c max
Coefficiente Difficoltà: 7955 Coefficiente Globale: 9546/9943
Sviluppo: 570m
Dislivello: 550m
Rischio: R4/R5
Svolgimento: L1 7b, L2 6c, L3 6a+, L4 7a+, L5 7b, L6 8b+, L7 8c, L8 6c, L9 6c+, poi 12 tiri per la via Cassin I tiri: 7b, 6c, 6a+, 6c+, 7a+, 8b+ (60m, 7 spit), 8c (20m, 4 spit), 6c, 6c+
(30*21) +(30*20) +(30*18) +(30*21) +(30*21) +(60*23) +(20*24) +(30*20) +(30*20) +(20*3) +(35*16) 6710
+(20*3) +(30*10) +(30*8) +(30*6) +(25*8) +(40*6) +(50*0,5) = 1245 570m. 7955 totale
Materiale: set di rinvii. Friends e nut non servono
FONTE parziale delle Relazioni: www.planetmountain.com e www.climbubu.com)