RELAZIONE   Via Paolo Rodela   Punta Fiames

PUNTA FIAMES (2235 m)

PARETE SUD (VIA "PAOLO RODELA") Gruppo Pomagagnon

CENNO GENERALE

Itinerario recente che si sviluppa nel tratto di parete a destra della via DIMAI, dove sale su placche lisce di ottima roccia, evitando due successivi tetti sulla destra, sulla verticale del grande tetto superiore.

Il superamento di questo ultimo costituisce il tratto più difficile in arrampicata libera (8°+, ma è anche superabile in artificiale).

La arrampicata è continua e sostenuta e ha inizio dalla cengia mediana che si raggiunge lungo la via Classica Dimai.
Primi salitori:   F. Gaspari, E. Lacedelli, A. Menardi, F. Michielli, 25 settembre 1988.
Difficoltà:   8°+  (OBBLIGATORIO 6°/A0)    Coefficiente Difficoltà: 2880 coefficiente Globale: 3312   
(200*0,5) +(35*3) +(30*14) +(45*8) +(20*8)+(25*3) +(30*10)+(10*16) +(30*16)+(10*19) +(20*8)+(5*16) +(40*6) +(50*3) = 100 + 2880 200m. + 350m.
Dislivello:  550 metri
Sviluppo: 350 metri dalla cengia; 9 lunghezze di corda
Rischio: R3 
Versante:  Sud

Materiale:  attrezzato con spit alle soste e nei tratti difficili, portare solo nuts e friends, 10-12 rinvìi; a discrezione un paio di staffe.

ACCESSO GENERALE 
Dalla SS 51 poco oltre Cortina (direzione Dobbiaco), circa 500 m. oltre l’ospedale Codevilla, si trova sulla destra uno spiazzo dal quale 
si stacca una stradina asfaltata (tabelle varie di sentieri fra le quali l’indicazione “Punta Fiames”). 
Seguire la stradina per 50 m. fino ad incrociare il percorso dell’ex ferrovia (ora pista ciclabile per mountain-bike). 
La si segue a sinistra per circa 200 m. fino ad altre indicazioni. 
Prendere sulla destra il sentiero (indicazioni “Punta Fiames”, non seguire la stradina sulla destra) segnato in bianco-rosso senza numero 
che risale il  bosco. 
Altra possibilità (più breve) è lasciare l’auto un po’ più avanti presso il mobilificio Lacedelli; si attraversa la statale e si raggiunge in breve 
il percorso dell’ex ferrovia, lo si segue per poco a destra.
Qui sale verso il Pomagagnon un ghiaione cosparso di alberi. 
Lo si risale direttamente senza difficoltà (la ghiaia è pressata e comoda da risalire) fino ad incrociare il sentiero quando attraversa il 
ghiaione stesso (attenzione ai segni bianco-rossi sugli alberi) e lo si segue a sinistra
Si guadagna quota costantemente (attenzione ad alcuni bivi; seguire sempre i segnavia) fino ad arrivare sotto gli avancorpi della catena 
del Pomagagnon.
 
(30-40 min. da Fiames)
 
Qui si prende a sinistra una traccia che subito risale un ripido valloncello detritico, oltre il quale corre il basamento erboso e con mughi 
della Punta della Croce. 
La traccia attraversa il canalone che separa questa dalla Punta Fiames  (N°. 202). 
Subito oltre risale un ripido caminetto di rocce, erba e terra, non semplice (3°-, se non si è sicuri meglio legarsi) e prosegue poi in salita 
diagonale per roccette fino ad uno spiazzo detritico sotto la parete Sud della Punta Fiames. 
Dallo spiazzo si risale ancora la canaletta rocciosa che porta alla base della parete vera e propria, quasi al suo margine sinistro, 
sotto due camini (quello di sinistra è molto profondo ed ampio); attacco nel punto più alto del cono di ghiaia su un piccolo spiazzo di terra 
sotto il camino di destra (grossa clessidra). 

ore 1,30-1,45 da Fiames. 
ACCESSO
Si segue il percorso della via Classica DIMAI fino alla cengia a metà parete (cinque lunghezze). 

Seguire la cengia mediana verso destra per 25-30 metri fin sotto una fessura-camino non molto marcata.

DISCESA

Ci sono due possibilità: 
a) 
D'inverno conviene scendere per la ferrata Strobel. 
Dalla vetta seguire il sentiero con ometti che scende a sinistra (vers. Ovest). 
Circa 50 m. sotto la vetta iniziano le corde metalliche, che lungo il fianco ovest, con percorso molto lungo che alterna tratti attrezzati a
tratti di sentiero, riporta a valle all’altezza del campo sportivo di Fiames. 
Da qui si segue verso sinistra l’ex ferrovia (ora ciclabile) fino al parcheggio o al mobilificio Lacedelli (ore 1,30 – 2). 

b)
D’estate è più comodo scendere per il canalone di Forcella Pomagagnon. 
Dalla cima si scende leggermente per sentiero lungo il versante nord (a destra) e poi quello est (ometti), per terreno verde, fino alla 
profonda Forcella Pomagagnon. 
Da qui si scende verso sud (destra) nel ripido canalone ghiaioso. 
Generalmente si riesce a scivolare nella ghiaia per tutta la lunghezza del canale. 
Quando questo esce dalla sua gola in mezzo alle pareti sulla sinistra c'è un ometto che indica l’inizio del sentiero che seguito in 
discesa si riallaccia a quello lasciato per andare all’attacco della via e per questo a valle 
(ore 1,40). 

Tuttavia conviene continuare a scendere in scivolata per il canale-torrente fino alla sua fine, dove si incrocia lo stesso sentiero 
quasi in vista della strada statale (questa soluzione permette di risparmiare tempo). 

NOTA: Il primo tiro chiave,il sesto, è superabile in libera e si svolge su una placca verticale; il successivo tiro chiave, il superamento del grande tetto, non è ancora stato passato in libera, ma è spittato in modo molto ravvicinato e superabile agevolmente in artificiale.

E' possibile in più punti deviare a sinistra sulla classica via Dimai.

COMMENTI

Gli spit risentono dell'età, però ce ne sono tanti e dove servono.

Belli anche i tiri "facili" da proteggere (primo, terzo e penultimo).

Ogni lunghezza ha la sua bellezza: placca, tetto, fessura, ecc... tutti su roccia buona a parte piccoli tratti.