RELAZIONE Via NORMALE alla CRODA da LAGO
CRODA DA LAGO, m 2701 via normale (versante E)
Via facile in un ambiente poco frequentato e solitario, di accesso piuttosto lungo e faticoso.
Primi salitori: M. Innerkofler, E. R. von Eötvos, 19 luglio 1884
Difficoltà: AD+ max: 4°+ (un passaggio) Coefficiente Difficoltà: 139 Coefficiente Globale: 153
(15*0,2)+(10*0,5) +(5*5)+(30*0,5) +(45*0,2) +(15*0,3)+(20*0,2) +(30*0,5)+(5*3) +(20*0,2)+(20*0,5) +(20*0,3)+(20*0,2) +(35*0,2) +(10*0,2)+(20*0,5) = 139 320m.
Dislivello: 250 m.
Sviluppo: 320 m.
Rischio: R2
Tempi: 4 ore.
Roccia: discreta ma quasi mai friabile
Materiale: dadi e cordini; le soste sono attrezzate a chiodi; portare un paio di chiodi di scorta.
Punto d’appoggio: Rifugio Croda da Lago – G. Palmieri, m 2046, CAI, posti 34
(2 nel locale invernale), aperto dal 20/6 al 20/9 e a Natale, tel. 0436 86 20 85.
AVVICINAMENTO
Dal Rifugio Palmieri (m. 2046) traversare l’emissario del lago e costeggiarlo fin dopo un grande masso che forma un’isola nel lago.
Dopo 50 m. prendere a sinistra, risalire tracce di sentiero per ghiaie, erba e mughi fino
all’ imbocco di un canale franoso che solca verso Sud lo zoccolo della Croda da Lago.
Risalire il canale per ghiaie e roccette fino ad una Forcella.
Dalla forcella salire verso sinistra un canale-camino terroso (pass. di 2°+), sopra il quale riprendere il sentiero che verso destra supera una costa di mughi.
Proseguire per ghiaie e erba, e poi per rocce, puntando verso la base delle rocce delle due torri della Croda da Lago divise da una forcella.
Risalire il canalone ghiaioso, fra la torre più appuntita e le pareti principali del gruppo (1° e 2°) fino alla forcella che divide le due torri.
Il sentiero risale poi un altro ripido canalone fra un grande gendarme e la Torre Buzzati.
Oltre lo sbocco del canalone, le tracce portano per erba e ghiaia a raggiungere la larga cengia di base della Croda da Lago.
Oltrepassare il canalone che scende fra la Croda e il Campanile Innerkofler e proseguire per circa 50 m fino ad una nicchia.
(ore 1,30 – 2 dal rifugio)
SALITA
1) Attaccare qualche metro a destra della nicchia, superare diritto il primo salto di roccia (10 m, 3°, 1C) e poi altri salti e rocce in diagonale a destra fino ad una cengia.
Seguire la cengia a destra per sostare ad un pulpito staccato dalla parete (15 m, 2°).
25 m; 2°, 3°; 1C
2) Salire ancora dei salti di roccia senza via obbligata puntando al Campanile Innerkofler.
(25 m, 3°), attaccare poi un salto breve, ma difficile (3 m, 4°+, 1C), raggiungere la cengia sovrastante (7 m, 3°).
35 m; 3°, 4°+; 1C, 1CF
3) Seguire la cengia verso destra (30 m, 1°) per lasciarla 15 m prima del grande diedro-canale che scende dalla Forcella Eötvos (variante in salita; 4°+; in discesa seguire invece il diedro lungo la variante direttamente fino alla cengia d’attacco in CD).
Risalire in diagonale a destra per raggiungere il diedro su un pulpito-terrazzino (15 m, 2°).
45 m; 1°, 2°; 2CF
4) Risalire la fessura-camino o nel fondo o sulla destra per rocce non difficili (20 m, 2°), fino alla base di un canale che è il fondo del grande diedro.
Risalire il canale franoso superando delle balze ghiaiose, fino dove una grotta giallo-nera sbarra la prosecuzione (15 m, 3°-).
35 m; 2°, 3°-; 2CF
5) Dalla sosta salire leggermente a sinistra per una placca liscia (5 m, 4°, delicato), arrampicando il più possibile verso il margine della grotta (2C).
Scalare delle rocce meno difficili verso sinistra, puntando verso la Forcella Eötvos e, sopra dei salti di roccia. (30 m, 3°, 2C).
35 m; 3°, 4°; 2C, 2CF
6) Proseguire nel fondo del grande diedro seguendo le rocce sono più facili e solide fino alla base dell’ultimo salto sotto la Forcella Eötvos, aggirare a sinistra una costola.
40 m; 2°, 3°; 3CF
7) Salire verso destra un camino-canale tramite la fessura destra di due parallele (10 m, 3°).
Continuare più facilmente lungo il largo camino (20 m, 3°-) fin sotto la forcella.
Un ultimo salto di roccia permette di arrivare alla Forcella Eötvos (8 m, 3°, 1C).
40 m; 2°, 3°; 1C
8) Dalla forcella puntare alla cima per una rampa di rocce incisa da fessure di erosione.
Salire per la più facile (20 m, 2°+) fino a quando sembra logico traversare verso sinistra (10 m, 2°) a una cengia (5 m, 2°).
35 m; 2°, 2°+; 2CF
9) Seguire la cengia verso sinistra fino ad esaurimento, raggiungendo il versante Ovest, fino ad una terrazza (8 m, 2°).
Salire un diedro-camino un po’ friabile (8 m, 3°).
Al termine del camino per degli sfasciumi si raggiunge la cima (12 m, 2:, pass. 3°).
30 m; 2°, 3°; 3CF
DISCESA
Si effettua lungo la via di salita con una decina di CD (tutte da 25 m) attrezzate a chiodi.
Solo i primi 3 tiri non vengono ripercorsi in discesa in quanto le CD proseguono verticali lungo il grande diedro fino alla cengia d’attacco (3 CD da 25 m).
Ripercorrere a ritroso il sentiero della cengia basale fin poco sopra il canale terroso.
Seguire a sinistra una traccia che porta sopra un salto di roccia e mughi.
Una CD di 15 m da un mugo (anello e cordino), porta alla forcella in vista del Lago di Federa e del Rifugio Palmieri che si raggiunge brevemente.
(ore 2 – 2,30 dalla cima)
Se si vuole scendere al passo Giau, non effettuare l’ultima CD e continuare lungo un sentiero che corre in piano sulla bancata erbosa, fino a raggiungere una forcella poco sotto la Cima Cason di Formin .
Dalla forcella per ghiaie scendere al Cason di Formin ed alla strada statale del Passo Giau.
(ore 3 dalla cima in totale).