COSTA del BARTOLDO 2435 m.  Via DIMAI

Spigolo SUD

COSTA DEL BARTOLDO 2435 m.  Spigolo Sud 

Via interessante e solare, su roccia quasi sempre buona, un po’ disturbata da alcuni tratti con terra e mughi.

Il “famoso passo Phillimore” (guida Berti)  è un traverso molto breve, su roccia ottima , ben assicurabile e non molto difficile.

Sopra il percorso si confonde con le pieghe della montagna e sono possibili numerose varianti per aprirsi la strada verso la cima; lungo il percorso probabilmente ci sono delle soste attrezzate.

La via originale inizierebbe dalla base della parete, ma la quasi totalità dei ripetitori la attaccano dalla ferrata alla “Terza Cengia” evitando i primi 200 m di parete.

Primi salitori:  A. Dimai, J. S. Phillimore, A. G. Raynor, 29 agosto 1899

Difficoltà:  D max:  5°- (due passaggi)    Coefficiente Difficoltà:  734   Coefficiente Globale: 807

(20*3)+(10*5)+(10*6) +(50*0,5) +(10*0) +(35*0,5)+(25*3) +(20*0,2)+(20*0,5) +(60*0,5) +(10*0) +(25*0,5)+(25*3) +(25*3)+(20*0,5) +(10*3)+(10*5)+(10*6) +(15*3)+(15*0,5) +(15*0,5)+(10*3) =  734  450m.

Dislivello:  400 m (dalla “Terza Cengia”)

Sviluppo:  450 m

Rischio: R2

Tempi:  5 ore.

Roccia:  molto buona ma con tratti erbosi

Materiale:  dadi e cordini; 2 – 3 chiodi (soste non tutte attrezzate).

Cartina:  Tabacco foglio 03 (Cortina d’Ampezzo), scala 1:25.000

AVVICINAMENTO

Poco prima di Fiames (qualche km oltre Cortina verso Dobbiaco) lungo la SS 51 a destra si vedono i cartelli di legno che indicano, fra gli altri, la Forcella Pomagagnon ed il percorso della “Terza Cengia” (segn. 202).

Ora, fra la miriade di sentieri e stradine che percorrono il bosco sotto il  versante meridionale del Pomagagnon, bisogna fare attenzione a seguire sempre il segn. 202 che sale prima fra gli abeti e poi per ghiaie fin sotto il grande canalone che scende dalla Forcella Pomagagnon.

All’inizio del canalone (tabella), si stacca a destra il sentiero che porta alla via attrezzata della “Terza Cengia” del Pomagagnon e poi a Forcella Zumeles.

Lo si segue e si percorre poi la larga cengia inclinata che si alza in diagonale nel mezzo della parete del Pomagagnon (qualche tratto attrezzato a corde metalliche).

La si percorre fino al punto più alto, che si trova in corrispondenza dello spigolo SUD della Costa del Bartoldo.

Oltre lo spigolo la via attrezzata e la cengia scendono.

Si percorrono in discesa 5 m. fino sotto un diedro di roccia scura, che è anche l’unico punto in cui le pareti strapiombanti e gialle sopra la cengia sono accessibili.

SALITA

1)  Dall’attacco (1C subito sopra le corde metalliche della ferrata) superare direttamente il diedro di roccia scura, che all’inizio presenta un passo leggermente strapiombante (3 m, 5°-, 1C) e poi proseguire su roccia terrosa (7 m, 4°, 1C).

Più in alto il diedro si trasforma in fessura gialla verticale con qualche passo leggermente strapiombante (5 m, qualche clessidra e sasso incastrato, 4°+).

Dove la fessura muore sotto una fascia strapiombante traversare in orizzontale a sinistra su una placca inclinata (“passo Phillimore”) fino sotto ad una fessura che in alto si apre a canale con terra (5 m, 4°+).

Scalare la ripida fessura (5 m, 4°) e poi il seguente canale di roccia salda ma sporca di terra fino ad una terrazza con erba e mughi (15 m, 3°+ poi 1°) fino a sostare sopra i primi mughi (2CF + mugo).

40 m; 4°, pass. 4°+ e 5°-; 2C, 2CF

2)  Risalire un ripido pendio di erba fin dove riprendono le rocce (20 m, 1°).

Traversare a sinistra su una cengia con mughi, girare uno spigolo (5 m, 2°).

Salire per un canale obliquo a sinistra fino ad un’altra cengia che verso destra riporta sullo spigolo Sud (30 m, 3°), sosta su mugo + chiodo.

50 m; 2°, 3°

3)  Andare a destra sulla cengia fino allo spigolo dove si sosta su un terrazzino. 10 m; 1°.

4)  Salire sul filo dello spigolo su roccia lavorata e solida.

Superare la prima parte ripida (25 m, 4°, clessidre), poi lo spigolo si appoggia e diventa più facile, salire fino a un terrazzino dove si sosta su 1CL molto grande (25 m, 3°, pass. 3°+).

50 m; 3°, 4°

5)  Dalla sosta raggiungere la “Quarta Cengia”, aggirando sulla sinistra una spaccatura sullo spigolo (5 m, 2°, pass. 3°).

Salire poi per la terrazza inclinata su terra, mughi e ghiaie fino alla base del successivo salto di rocce sul filo dello spigolo (35 m, 0°).

40 m; 2°, 3°

6)  Scalare la parete in verticale lungo la linea dello spigolo su roccia appoggiata e lavorata (20 m, 3°).

Dove lo spigolo diventa più ripido spostarsi leggermente a sinistra per cengia e salire oltre un profilo lungo un canale di roccia fino a dove la parete si fa verticale.

Qui traversare un pò a sinistra oltre uno spigolo secondario (5 m, 3°), e salire su per un canale-camino fino ad un’ altra cengia (30 m, 3°, sosta su mugo).

60 m; 3°

7)  Seguire a destra la cengia fino allo spigolo (buon terrazzino).

10 m; 1°

8)  Scalare il ripido spigolo fin sotto una fascia di fitti mughi (20 m, 3°, pass. 4°).

Evitarli a sinistra raggiungendo delle rocce più facili (10 m, 3°), che si seguono verso l’alto in leggera diagonale a sinistra per canali e fessure fin sotto l’ultima parte della parete.

Sostare su uno spuntone a circa 10 m a sinistra dello spigolo, alla base delle fessure parallele che portano in cima (20 m, 3°, un pass. di 4°).

50 m; 3°, 4°

9)  Dalla sosta con un piccolo traverso a sinistra raggiungere la base di due brevi fessure verticali parallele (5 m, 3°), una bianca (a sinistra) e una gialla (a destra).

Salire la fessura gialla a destra (più facile ma con roccia un po’ friabile; 5 m, 4°).

Sopra le due fessure obliquare a sinistra in direzione di una macchia di mughi oltre la quale c’ è un terrazzino alla base di due fessure parallele.

Lo si raggiunge su roccia buona ma con detriti prima, passando alla base della marcata fessura-colatoio giallo-nera che scende dalla sommità della parete circa 20 m a sinistra

dello spigolo e subito a sinistra della fascia gialla strapiombante (25 m, 3°, pass. 3°+).

Superare poi la macchia di mughi (5 m, 1°), sostare su un comodo terrazzino (5 m, 1°).

45 m; 3°, 4°

10)  Salire ora la faccia a destra della fessura di destra su roccia appigliata (15 m, 4°) e poi la fessura stessa fin sotto un tratto un po’ strapiombante che la chiude (3 m, 4°+).

Qui passare nella fessura sinistra (3 m, 5°-, 1C ).

Risalirla (5 m, 3°+) e sostare dove le rocce si appoggiano maggiormente (sosta da attrezzare).

30 m; 4° pass. 4°+, 5°-; 1C

11)  Andare a sinistra su rocce levigate e appoggiate (5 m, 4°-), salire verso l’alto fino a una cengia che taglia tutta la parete finale (10 m, 3°) ed arriva a destra fino allo spigolo. 

Dalla cengia salire una fessura gialla un po’ strapiombante ma con buoni appigli (5 m, 4°).

Sopra andare a destra per rocce e detriti di una cengia fin sotto la fessura-canale principale che scende dalla cima (10 m, 2°, 2CF).

30 m; 3°, 4°; 2CF

12)  Dalla sosta salire una fessura verticale che porta verso destra fino al fondo della fessura-colatoio principale (15 m, 4°).

Salire per la depressione principale puntando alla cresta sommitale (15 m, 3°, pass. 3°+), che si raggiunge su rocce friabili un po’ a destra della fessura (5 m, 3°) e da questa in cima.

35 m; 3°, 4°

DISCESA

La via di discesa si svolge lungo i lastroni rocciosi inclinati del versante Nord della montagna.

Sconsigliabile la discesa lungo la Quinta Cengia del Pomagagnon, che riporterebbe direttamente all’attacco evitando l’inevitabile lungo giro della via normale, a causa della sua pericolosa a causa di recenti crolli.

Dalla cima scendere in prossimità della cresta fino alla forcella fra Testa e Costa del Bartoldo (direzione Ovest, verso le Tofane), dove, in versante Sud, inizia la Quinta Cengia dal percorso delicato e friabile.

Dalla forcella scendere lungamente a Nord tenendosi sotto le rocce della Testa del

Bartoldo al margine dei lastroni inclinati, fino a raggiungere le ghiaie e poi il bosco che degrada verso il fondo della Val Padeon.

Scendere lungo il letto del torrente alla base dei lastroni che conduce al fondovalle (qualche ometto) dove si incrocia la strada sterrata della Val Padeon.

(45 min.-1 ora dalla cima)

Da qui per raggiungere Fiames si può:

a)  Risalire a destra verso il Rifugio Son Forca e poi raggiungere la Forcella Zumeles.

Da questa scendere verso Cortina e Fiames (ore 2).

b)  Scendere lungo la stradina fino al ristorante Ospitale sulla SS 51 (30 minuti) e da questo o in bus o lungo la pista ciclabile sul percorso dell’ex ferrovia fino a Fiames.

(ore 1,30 da Ospitale)