AVERAU
Via Alverà – Pompanin – Illing – Apollonio e variante
AVERAU (2648 m) - PARETE SUD-OVEST Gruppo Nuvolau
Primi salitori: A. Alverà, U. Pompanin, U. Illing, A. Apollonio; 29-06-1945
Difficoltà: D; passaggi di 4°+
Dislivello: 220 metri dall'attacco; 7 lunghezze di corda.
Materiale: Normale dotazione alpinistica.
CENNO GENERALE
E' una via bella e frequentata, che si svolge su una parete giallo-arancione, ben chiodata, soprattutto all'altezza della traversata, anche con chiodi cementati.
La via originale parte direttamente dalle ghiaie, ma i primi tiri non meritano di essere saliti e conviene attaccare sopra lo zoccolo di base della parete sud-ovest.
Segue i punti deboli della gialla e verticale parete ed è caratterizzata da una traversata verso destra che porta ad una nicchia sospesa in mezzo agli strapiombi ed è il tratto chiave della salita, molto esposta ed aerea, ma più facile di quanto potrebbe sembrare.
Nella nicchia oltre la traversata c'è il libro di via.
ATTACCO
Dal rifugio Averau andare verso ovest sul sentiero N°. 441 per un centinaio di metri e girare a destra per imboccare un canale prima ghiaioso e poi roccioso; uscirne traversando su facili ed esposte rocce verso sinistra e proseguire per rocce appoggiate fino a raggiungere una ampia cengia ghiaiosa.
La via attacca in corrispondenza di un camino che obliqua a sinistra.
DISCESA
Se si vuole concatenare questa via con la variante, scendere sul sentiero della via comune per 100 m. e dove esso si affaccia sul canalone della parete Est effettuare 2 CD per portarsi sulla cengia di attacco della variante.
Se non si vuol effettuare il concatenamento, scendere per la via comune e per la ferrata.
AVERAU, m 2648 parete SO, variante diretta alla Illing-Alverà
Le soste sono a spit nuovi, sale diritta lungo le fessure gialle che portano al profondo camino che sale in vetta circa 60 m. a destra della Illing-Alverà.
La via, dopo essersi staccata da quella classica, si riduce a 2/3 tiri: uno impegnativo sulla parete gialla di roccia a tratti friabile, ed uno bello finale, su roccia buona e difficoltà contenute, fino alla cima.
Possibile la discesa in doppie con due corde da 60 m.
Primi salitori: sconosciuti, estate 2004
Difficoltà: TD-, max: 6°- Coefficiente Difficoltà: 602 Coefficiente Globale: 662
(70*0,2) +(20*3)+(20*0,5) +(20*0) +(15*3)+(10*10) +(15*14)+(15*5) +(25*0,5) +(25*3) = 602 235m.
Dislivello: 200 m
Sviluppo: 235 m
Rischio: R2
Tempi: 4 ore.
Roccia: buona sotto e nel camino finale, a tratti friabile nel tiro impegnativo.
Materiale: 10 rinvii e un set di dadi (anche grossi); 3-4 chiodi per ogni evenienza.
Punti d’appoggio: Rifugio Averau, m 2413, privato, posti 20, aperto dal 20/6 al 20/9 e durante la stagione sciistica, tel. 0434 64 660.
Rifugio Scoiattoli, m 2200, privato, posti 20, aperto dal 20/6 al 20/9 e durante la stagione sciistica, tel. 0436 86 79 39.
AVVICINAMENTO
Dal Rifugio Averau, m 2413, che sorge sulla Forcella Nuvolau, seguire per 5 minuti il sentiero N°. 441 per Passo Falzarego, portarsi sul pulpito di erba e detriti sotto e a destra dello zoccolo (10 minuti dal Rifugio Averau), poco oltre la grande gola-camino che divide la cima principale dallo spigolo Eisenstecken (che è sulla destra).
LINEA di SALITA
La gialla e verticale parete Sud-Ovest dell’Averau ha uno zoccolo e circa 60 m. sopra una cengia orizzontale che lo attraversa quasi completamente. Sopra la cengia, da sinistra a destra, c'è un profondo e marcato canale-camino obliquo; un settore di roccia chiara e verticale, un settore rossiccio più articolato con fessure, diedri e camini (la via classica Illing-Alverà, proprio sotto la verticale della croce di vetta), un pilastro arrotondato e bianco, un camino che va a destra del pilastro e che sotto, verso la cengia, si perde in fessure nella parete gialla (percorso della variante), uno sperone a destra del quale c’ è la profonda gola che divide la vetta principale dallo spigolo Eisenstecken.
La variante sale in linea quasi diretta dallo zoccolo alla cengia mediana e poi per le fessure al camino-gola che conduce in vetta.
SALITA
Il primo tratto (Lunghezza 1-2) sono in comune con la via classica “Illing-Alverà”.
1) Salire lo zoccolo per rocce facili a destra di un canale (15 m, 2°), attraversare a sinistra il canale appena possibile (5 m, 2°) e risalirlo poi dall’altra parte per rocce rotte e detriti fino alla terrazza ghiaiosa in cima allo zoccolo (20 m, 1°).
Percorrere la terrazza per ghiaie tendendo a destra fino a raggiungere le rocce della parete nel punto più in basso, alla base di una fessura-camino (30 m, 0°).
Fino a qui si può salire anche slegati.
Piccolo ometto alla base della fessura-camino.
70 m; 1° e 2°; 2CF.
2) Risalire per roccia buona il primo tratto della profonda fessura o scalare una fessura sulla destra (5 m, 4°), riportarsi verso la fessura camino su roccia solida ed articolata fino alla cima di un pulpito giallo (15 m, 3°+).
Da qui seguire una fessura inclinata a sinistra (1C alla base; 10 m, 3°, pass. 4°) che porta ad una zona di rocce rotte sotto la grande cengia mediana della parete (10 m, 2°), dove si sosta.
40 m; 3° e 4°; 1C, 1CF
3) Qui abbandonare la via classica (che prosegue in diagonale a sinistra) per risalire detriti e rocce fino alla grande cengia mediana (10 m, 1°), seguirla a destra (10 m, 0°) fin sotto la verticale del camino che in alto porta in cima, a destra dell’arrotondato settore bianco della parete.
Sopra c' è una fessura bianca strapiombante ed un marcato strapiombo a destra.
20 m, 1°, 0°; 2SF
4) Dalla sosta andare decisamente a destra per rocce friabili fino sopra un piccolo pulpito staccato, alla base di una fessura bianca (10 m, 4°-, friabile).
Salire la fessura in Dülfer fin dove è possibile (5 m, 5°, 1C).
Dal chiodo traversare a sinistra in orizzontale una placca inclinata che riporta sulla verticale della sosta, sopra lo strapiombo (5 m, pass. 5°+, 1C alla fine del traverso).
Salire più facilmente qualche metro sotto una sottile fessura (3 m, 4°+) dove, per evitare l'attrito delle corde, conviene sostare (1C ; sosta molto scomoda).
25 m; 4°, 5°+; 2D, 2C, 1CF
5) Proseguire ora in verticale, leggermente verso sinistra su roccia ripida ma articolata puntando ad una fessura nera che incide un leggero strapiombo (10 m, 4°+, 1C, friabile ).
Dalla base della fessura traversare qualche metro a destra su una piccola cengia (5 m, 5°, pass. 6°-), vincere poi il leggero strapiombo bianco nel punto più basso.
Continuare più facilmente ma su roccia friabile fino ad un terrazzino alla base del camino-gola finale (10 m, 4°, con pass. iniziale di 5°+).
Salire ora su roccia finalmente buona la prima parte della gola-camino fino ad una sosta a spit poco dopo l’inizio della stessa (5 m, 3°, pass. 4°).
30 m; 4°+, 6°-; 1C, 2SF
6) Proseguire nel fondo del camino-canale su roccia buona, meglio sulla faccia sinistra del camino (1 clessidra dopo 5 m) fino a raggiungere la cima.
50 m, prevalentemente 4°
DISCESA
Normalmente dalla vetta si scende lungo la breve e facile ferrata sul versante Nord che in 30 minuti riporta al Rifugio Averau.
Fuori stagione è possibile anche scendere con 3 doppie lungo la via utilizzando le soste a spit (necessarie due corde da 60 m), scendendo poi senza troppe difficoltà lo zoccolo iniziale di rocce rotte (ore 1,30).
Spigolo SUD AVERAU
AVERAU - ANTICIMA SUD (2645 m) - SPIGOLO SUD Gruppo Nuvolau
Primi salitori: O. Eisenstecken, F. Rabanser; 29 agosto 1948.
Difficoltà: D-; passaggi di 4°
Dislivello: 120 metri; 3 lunghezze di corda.
Materiale: Normale dotazione alpinistica.
CENNO GENERALE
E' una via breve ma interessante, si svolge su roccia molto buona e su uno spigolo elegante, chiodata in modo sufficiente.
La via sale appena a sinistra dello spigolo Sud che origina da una cengia situata a due terzi di altezza della parete, sopra un consistente zoccolo.
ATTACCO
Se si proviene dalla cima dopo aver già salito una via della parete Sud-Ovest, abbassarsi per un centinaio di metri sul sentiero della via comune, fino al punto in cui si avvicina di più al precipizio della parete Est; da qui attrezzare 2 corde doppie nel profondo canale della parete Est, che portano direttamente sulla cengia sopra lo zoccolo.
Sulla cengia andare a sinistra (faccia a monte) fino a portarsi sul pulpito ghiaioso che origina lo spigolo Sud.
Se si proviene dal rifugio Averau, raggiungere ugualmente per ghiaie la cengia che corre sotto il testone sommitale e percorrerla verso sinistra.
DISCESA
Abbassarsi verso Nord per sentiero fin sul bordo inferiore destro dell'anfiteatro settentrionale.
Da qui parte (ometto di sassi) una ferrata che porta in breve alla base delle rocce.
NOTA
Il passaggio chiave è costituito da un diedro giallo e verticale all'inizio del 2° tiro, da cui si deve uscire traversando a sinistra.