RELAZIONE Via SCHUBERT-Werner e Soraruff
DIRETTA SCHUBERT (parete S.S.O.)
La linea della via è bella, la roccia è quasi sempre molto buona e solo i primi tiri sono sporchi d'erba; esposizione marcata e comodità d'accesso.
La via è ripetibile, forse, del tutto in libera, un pò più sostenuta della via "Soraruf" con variante diretta.
Primi salitori:
P. Schubert, K. Werner, il 31-8/1-9-1970Difficoltà:
TD+ / ED-Dislivello:
450 m.Sviluppo: 555 m.
Tempi:
all'attacco in 30 minuti; salita in ore 6,00-7,00. Ritorno al rif. in ore 2,00-2,30.Materiale:
via solo sufficientemente attrezzataNecessario un friend n. 5 o 4 per il passo in A1 del 3° tiro.
Se si pensa di non superare il 3° tiro in libera evitare di fare A0 (chiodi insicuri), ma usare le staffe.
ACCESSO
Dal rif. Gardeccia (m. 1949) per il sent. del passo delle Scalette, al secondo cono ghiaioso (che scende dalla Gola di Socorda);
Risalirlo sul suo margine destro ed attraversare in alto fino all'attacco, a una cinquantina di metri a destra del "Portale", presso delle rampe erbose; visibile il tetto a "L" rovesciata del 3° tiro.
VIA SORARUF CON USCITA DIRETTA (parete S.O.)
Chi sale al rif. Gardeccia non può non essere colpito dalla bella e verticale parete della Crepa di Socorda che sovrasta la strada.
La combinazione della classica "Soraruf" con la più recente uscita "diretta" offre una linea ideale di salita e costituisce un itinerario che può essere raccomandato come uno dei più interessanti del gruppo.
Nella prima metà, la scalata è su roccia compatta, resa talvolta fastidiosa dalla presenza di ciuffi d'erba.
Nella Nella seconda metà migliora e presenta vari bei passaggi su roccia buona, talvolta ottima.
Poche le ripetizioni.
Primi salitori:
L. Bernard, G. Tosco, don T. Soraruf, il 3-9-1933variante diretta: Blechschmid, Geisenberger, Greil, Reisach, estate 1976
Difficoltà:
TD / TD+; con una maggiore chiodatura la difficoltà potrebbe scendereDislivello:
450 mTempi:
all'attacco in 30 minuti; salita in ore 6,00-7,00. Ritorno al rif. in ore 2,00-2,30.Materiale:
molte soste non sono attrezzate; la protezione intermedia è modesta.Portare dei chiodi oltre alla normale dotazione alpinistica.
ACCESSO
Dal rif. Gardeccia (m 1949) portarsi un pò oltre la verticale calata dalla vetta, per il sentiero del passo delle Scalette.
Scegliendo un'apertura fra i mughi, raggiungere la base della parete.
L'attacco è pochi metri a destra della verticale della cima.
L'inizio è per rocce compatte e cosparse d' erba, a destra di una fessura-diedro nera, sormontata da strapiombi.
DISCESA DALLA CREPA DI SOCORDA
Dalla cima scendere per la cresta N.O. per 25 m.; scendere 20 m. ad una cengia a Nord e percorrerla per 30-40 m. verso destra (viso a valle).
Con 3 CD. di 20 m calarsi fino alla forcella di Socorda.
Da qui:
A)
(più facile, ma più lungo)Scendere il canalone ad Est, costeggiando la parete della Crepa; poi, per erba e ghiaie ripide, scendendo a sinistra (viso a valle) riguadagnare il sottostante canalone, che si percorre, passando sotto un masso incastrato e, più oltre, calandosi in CD. lungo un masso, finché il canalone si interrompe su uno strapiombo.
Attraversare a sinistra per cengia erbosa (ometti), quindi scendere per un prato molto ripido con pini; per un canalone parallelo a quello lasciato raggiungere il sentiero del rifugio Gardeccia - Passo delle Scalette.
(ore 2,00-2,30 al rifugio)
B)
(più rapido, ma con rocce molto friabili)Dalla forcella di Socorda scendere il canalone ad Ovest (ghiaie e roccette), finché, dopo circa 150 m. di dislivello, si notano degli ometti lungo una cresta che parte sulla destra; seguirli fino al termine della cresta (ometto); raggiungere il fondo di un canalino friabile sulla destra (viso a valle) della cresta, con attraversata a destra di 15 m e 10 m di camino (2°-3°).
Da qui, alla gola di Socorda, per la quale scendere al rif. Gardeccia.
(dalla vetta: ore 1,30)