CIMA BRENTA 3150 m.

Via Verona - Via “La Sorpresa” - Via Armani

CIMA BRENTA

Via Verona alla parete rossa (Est)      

Primi salitori:  M. Navasa, C. Dal Bosco e F. Baschera, 13-17 luglio 1964

Difficoltà:  VI+ / A3           Coefficiente Difficoltà:   6370   Coefficiente Globale: 7962

(40*5) +(40*3) +(45*16) +(40*5) +(45*5) +(50*0,5) +(35*8) +(40*18) +(30*19) +(20*18) +(40*20) +(15*18) +(40*18) +(30*18) +(50*10) +(40*3) = 630 m.

Dislivello:  550 m.

Sviluppo: 630 m.

Rischio: R5

Tempi:  10-12 ore

La via sale al centro la più strapiombante parete di tutto il gruppo di Brenta.

I primi 200 m si svolgono su roccia grigia non eccessivamente difficile, mentre i 250 m superiori offrono difficoltà estreme in artificiale su chiodi resi precari dall'usura del tempo.

La linea di salita è data da una lunga e sottile fessura al centro della parete rossa, la quale termina in alto, dopo un'interruzione, con un diedro-colatoio nero che porta alla cengia Garbari, da cui si può iniziare a scendere.

ATTACCO

Dal rifugio Tuckett salire all'omonima Bocchetta, da questa scendere in versante Molveno (Est) e lungo il sentiero O. Orsi, verso destra, e raggiungere la base della parete

(1.30 dal rifugio Tuckett).

Un'altra possibilità è costituita dall'accesso dal rifugio Alimonta, varcando la Bocchetta di Molveno e scendendo per il canalone ghiaioso situato sul versante opposto, al cui termine si incrocia il sentiero O. Orsi: questa possibilità è più veloce in quanto si svolge in prevalenza in discesa (1 ora).

DISCESA

Arrivati alla cengia Garbari, piegare a destra lungo la via delle Bocchette ed in breve si torna alla Bocca di Tuckett e quindi, verso Ovest, al rifugio omonimo (ore 1 circa).

Per tornare invece al rifugio Alimonta dalla cengia Garbari, andare a sinistra e, per il sentiero Quintavalle, scendere al rifugio (1 ora circa).

Via “la sorpresa”             Parete Est 

Primi salitori:  M. Furlani e V. Chini, 21 agosto 1983

Difficoltà:  V+ / VI                      Coefficiente Difficoltà: 4700    Coefficiente Globale: 5875

(40*8) +(25*6)+(20*5) +(45*5) +(40*3) +(40*0,5) +(50*5) +(50*16) +(20*10) +(45*16) +(25*3)+(20*8) +(50*10) +(80*8) +(20*10)+(20*5) +(40*3) = 630 m.

Dislivello:  550 m.

Sviluppo: 630 m.

Rischio: R5

Tempi:  6 / 7 ore

Scalata in libera di grande soddisfazione che supera il sottile diedro nero a destra del grande strapiombo giallo della via Verona.

Roccia buona, ambiente isolato e selvaggio e grande esposizione fanno di questa via un itinerario assolutamente consigliabile.

Tutti i chiodi usati dai primi salitori sono rimasti, ma occorre comunque averne con sé altri per rinforzare le soste ed aumentare la sicurezza sui passaggi.

ATTACCO

Come per l'itinerario precedente, qualche decina di metri più a destra fra una zona a placche nere, a sinistra, ed una di rocce gialle, a destra.

DISCESA

Vedere l'itinerario precedente.

Via Armani            Parete Est 

Primi salitori:  M. Armani e M. Friederichsen, 28 settembre 1936

Difficoltà:  V+                       Coefficiente Difficoltà:   5145    Coefficiente Globale:   6174

(40*10) +(45*10) +(45*8) +(40*8) +(40*10) +(50*10) +(90*8) +(50*6) +(50*8) +(40*10) +(35*5) +(50*8) +(40*5) +(40*3) = 655 m.

Dislivello:  550 m.

Sviluppo: 655 m.

Rischio: R4

Tempi:  6 ore

Salita di grande interesse alpinistico che vince il camino-fessura a destra della parete rossa.

La via, una delle più belle del massiccio di Cima Brenta, corre appena a destra della via La sorpresa, di cui ripropone le medesime caratteristiche ambientali.

ATTACCO

Come per l’ itinerario precedente ma a destra della zona di rocce gialle.

DISCESA

Vedere itinerario precedente.