TORRE di BRENTA 3014 m.
Parete Nord-Est - Via Renato Collini
Primi salitori: E. e F. Alimonta nell'agosto 1974
Difficoltà: V+/VI Coefficiente Difficoltà: 3565 Coefficiente Globale: 4278
(40*0,5) +(45*10) +(45*14) +(45*3) +(50*0,5) +(50*0,7) +(40*10) +(25*10) +(45*16) +(45*10) +(45*10) = 3565 475m.
Dislivello: 350 m.
Sviluppo: 475 m.
Rischio: R4
Tempi: 4 / 5 ore
La Torre di Brenta è la vetta più elevata della catena degli Sfulmini e si eleva fra la Bocchetta degli Sfulmini e la Bocca degli Armi.
La roccia ottima e la vicinanza al rifugio Alimonta fanno di questa cima e delle sue vie delle mete molto consigliate e relativamente poco frequentate.
La via Renato Collini supera lo spigolo di destra dei due spigoli gialli al centro di questo versante della torre ed offre una arrampicata libera stupenda su roccia perfetta.
ATTACCO
Dal rifugio Alimonta, per il sentiero della vedretta, alzarsi fin sotto Cima dei Armi e la si attraversa fino alla base.
Se la superficie della vedretta si presenta particolarmente ghiacciata è consigliabile utilizzare dei ramponi
(30 minuti dal rifugio Alimonta).
DISCESA
Dall'uscita della via seguire gli ometti fino al camino della via normale.
Scendere il camino in arrampicata fino ad una caratteristica porta che si oltrepassa fino ad arrivare al cengione.
Dal cengione, se la vedretta è praticabile, scendere anche il secondo camino della via normale, altrimenti si attraversa il cengione in direzione della Bocchetta dei Armi e, con due doppie da 50 m, scendere sul sentiero delle Bocchette, lungo il quale si torna al rifugio.