CIMA TOSA 3150 m.

Parete  Nord-Est - Via  BARBIER-Bourgeois

Primi salitori:  Claudio Barbier, Jean Bourgeois, 30.8.1965

Difficoltà:  IV+ (alcuni passaggi) e IV (ultimo tratto), brevi passi di IV-, per lo più II e III      Coefficiente Difficoltà: 1540    Coefficiente Globale: 1771

(100*0,5) +(100*0,2) +(100*5) +(100*0,5) +(50*2) +(50*0,2) +(50*3)+(50*2) +(100*3) +(50*5)+(50*0,2) =  1540  800m.

Dislivello:  600 m.

Sviluppo:  800 m.

Rischio: R3

Materiale:  in tutto il tracciato si trova 1 chiodo, portare un assortimento di cunei, nuts, friends, oltre a qualche chiodo per le soste e per emergenza.

Tempi:  6-7 ore dall'attacco

La Cima Tosa è una delle cime più frequentate del gruppo, a causa del bel panorama e della facile Via normale.

Verso NE comunque, essa dirupa in una ripida parete scura, alta 800 m, nella valle del Brenta superiore.

ACCESSO:  da Madonna di Campiglio, 1522 m.  

Punto di Appoggio:  Rif. Brentei

CENNO GENERALE

Nella parte inferiore della parete seguire un camino inclinato verso sinistra, che porta ad una zona terrazzata.

Nella parte centrale della parete il tracciato segue una striscia d'acqua nera ed un camino, in estate generalmente bagnato.

Nella parte superiore scalare l'evidente pilastro a sinistra di una profonda gola, dalla cui imboccatura parte una striscia d'acqua ben visibile, che scenda sulla parete.

Scalata grandiosa, in linea retta, con tratti di alto alpinismo da non sottovalutare.

Nei tiri più facili la roccia non è molto solida, nei passaggi più difficili tuttavia è più salda e con appigli accentuati.

Le maggiori difficoltà sono nella parte alta.

La via non è percorribile nei primi mesi dell'anno, poiché scende acqua dall'altipiano della cima.

ATTACCO

Dal Rif. Brentei seguire prima il sentiero per il Rif. Pedrotti.

Dopo circa 20 minuti salire a destra nel circo glaciale e, attraversando macchie di neve, raggiungere l'evidente camino alcuni metri a sinistra dell'attacco alla Via Castiglioni-Detassis.

(1 ora).

SALITA

Dal punto più alto della macchia di neve salire lungo un camino inclinato verso sinistra, che si allarga presto in un canalone che conduce alla prima cengia dell'avancorpo (Il e III).

Dopo aver superato una breve parete con buoni appigli (IV+), salire su una terrazza detritica e salire lungo l'evidente striscia d'acqua nera (III) su una larga cengia.

Da qui per 2 lunghezze lungo un profondo camino (IV-) (bagnato in primavera).

Poi con alcune lunghezze di corda più facili raggiungere, attraverso delle terrazze, ai piedi dell'ultimo balzo ripido, alto circa 200 m.

Le lunghezza successive costituiscono i passaggi chiave.

Arrampicare in un diedro fino ad una cengia (35 m, IV-).

Sulla cengia portarsi 15 m a destra e salire su una stretta cengia (40 m, IV-).

Proseguire verso uno strapiombo, che viene superato sulla destra, e dopo pochi metri su una comoda cengia (IV-, IV).

Tenersi a sinistra sulla cengia e salire lo spigolo (II, IV-).

Scalare un diedro per 15 m, fino ad un buon punto di sosta (III).

Attraverso il successivo diedro arrivare allo spigolo del pilastro (35 m, IV, III).

Salire sulla destra dello spigolo per 20 m fino ad una comoda cengia (IV+).

Salire tenendosi un pò a destra (IV), attraversare 2 m a sinistra (chiodo) sopra ad uno strapiombo (IV+) e oltre rocce poco ripide arrivare ad un punto di sosta

(40 m, IV+, poi II e III).

Dopo alcune lunghezze più facili salire in cresta (II, I) e proseguire fino all'altipiano della cima.

DISCESA

Dalla cima scendere prima sulla cresta nevosa verso Nord-Est, poi a destra su macchie di neve, detriti, gradini e cenge (molti ometti) fino ad un camino lungo 20 m.

Da qui sulla sinistra orografica scendere in arrampicata una paretina (II) o calarsi, e raggiungere, per facili rocce, una conca nevosa.

Su un sentiero ben segnalato, aggirare la Cima Brenta Bassa, in direzione del Rif. Pedrotti, e per la Bocca di Brenta ritornare al Rif. Brentei.

Ore 1,5-2 dalla vetta al Rif. Brentei.