CROZ dell’ ALTISSIMO (2680 m.)
Pilastro Sinistro Sud - Via “ NADIR “ e Via “ Accademici “
Via Nadir al Pilastro Sinistro - Parete Sud
Primi salitori: M. Furlani e F. Bertoni, giugno 1992
Difficoltà: V+ con passaggi di VI Coefficiente Difficoltà: 6200 Coefficiente Globale: 7440/7750
Via NADIR (40*10) +(40*10) +(40*10) +(30*3) +(40*8) +(40*5) +(30*8) +(80*5) +(40*10) +(40*8) +(30*10) +(40*16) +(30*16) +(30*10) +(30*3) +(40*0,5) +(40*6) +(40*16) +(40*8) = 6200 760m.
Sviluppo: 760 m.
Dislivello Totale: 1000 m.
Rischio: R4/R5
Bella arrampicata su roccia grigia e compatta che si sviluppa a sinistra della via delle Guide.
Dalla nona alla dodicesima sosta la via era già stata percorsa dalla cordata Andreotti-Rossi-Gadotti durante un errore di percorso della vicina via delle Guide; essi erano poi discesi per recuperare il tracciato originale.
L'itinerario è stato dedicato dai primi salitori a Giampiero Cemin.
ATTACCO
Da Pradèl seguire la stradina per il rifugio Croz dell'Altissimo e da qui salire verso l'estremità sinistra (occidentale) della parete fra le vie Pianta-Mazzoleni (a sinistra) e delle Guide (a destra).
Superando una fascia di roccette compresa fra due cenge puntare ad un caratteristico diedro nero chiuso da un tetto triangolare, l'attacco è alla base del diedro (ore 1.30 circa).
DISCESA
Dalla cima abbassarsi, lungo la cresta nord, alla larga sella del passo dei Lasteri per risalire quindi la cresta detritica della Cima dei Lasteri.
Dove essa diventa più ripida traversare a sinistra su tracce per circa 150 m oltrepassando un canalone roccioso.
Scendere su facili roccette direttamente lungo l'arrotondata cresta nord-ovest al sottostante passo del Clamer.
Per evitare un ultimo salto a placche piegare a destra della cresta su un sentierino e, giunti nella conca detritica, attraversare verso sinistra alla base delle rocce per raggiungere il passo del Clamer.
Da qui, verso sud, scendere per sentiero segnalato al rifugio Croz dell'Altissimo (2 ore circa).
"Via degli accademici" al Pilastro Sinistro – Parete Sud
Primi salitori: M. Giordani e M. Furlani, estate 1983
Difficoltà: VI+ e A2 (6b+ in libera) Coefficiente Difficoltà: 8325 Coefficiente Globale: 10406
Via ACCADEMICI (150*0,2) +(50*16) +(50*14) +(50*18) +(50*18) +(40*5) +(50*16) +(50*10) +(40*10) +(50*16) +(50*18) +(50*10) +(50*5) +(40*3) +(45*5) +(50*5) +(50*0,5) +(50* 0,5) = 8325 965m.
Sviluppo: 965 m.
Dislivello: 1000 m.
Rischio: R5
Tempi: 9 ore circa
Materiale: chiodi di via insufficienti
Itinerario molto impegnativo e consigliabile solo a cordate molto preparate, questa via si sviluppa fra la via delle Guide, a sinistra, ed il Pilastro del Rifugio (Chini-Pilati-Bonetti e Spelimi), a destra.
Più a destra ancora sale la via Dibona.
La via, che percorre un evidente diedro svasato che muore sotto grandi soffitti, esce in comune con la via delle Guide (ultime 4 lunghezze) ed offre un'arrampicata libera di alto livello.
Da sotto i grandi tetti è possibile scendere fino alla base in corda doppia (calate vertiginose).
ATTACCO
Dal Pradèl, in un'ora circa , si arriva sotto la verticale della gola della via Dibona.
Risalire l'evidente cono detritico al cui termine inizia un canalone con blocchi che si percorre fino ad arrivare alla cengia lungo cui la via Dibona si allontana verso destra.
Andare a sinistra e raggiungere la base di un evidente camino strapiombante con lame friabili all'interno
(2 ore circa da Pradèl).
DISCESA
Come itinerario precedente.