BRENTA ALTA - Parete Nord-Est - Via Gogna-Anghileri-Ravà

Primi salitori:  Alessandro Gogna, Aldo Anghileri e Piero Ravà, 19 e 20 luglio 1972

Difficoltà:  VI, tre passaggi di VI+ e tre tratti di A1 e A2           Coefficiente Difficoltà:  3795    Coefficiente Globale: 4554/4743

(15*10)+(15*5) +(10*16)+(10*8)+(10*5) +(15*16)+(15*10+(5*18) +(10*3) +(10*16)+(20*18) +(10*14)+(10*5) +(25*10) +(15*8) +(15*5)+(10*10) +(20*18)+(20*10) +(15*10) +(15*16) +(10*10) +(20*3)+(20*5) +(40*3) +(50*3) +(50*0,5) +(50*0,2) =   3795   520 m.

Dislivello:  450 m.

Sviluppo: 520m, 16/18 lunghezze

Rischio: R4/R5

Tempi:  8-9 ore

Materiale:  i primi salitori hanno usato 85 chiodi intermedi, oltre ai chiodi di sosta, tutti lasciati, portare una serie di stopper e friend di varie misure per integrare le protezioni, oltre a un assortimento di chiodi per rinforzare i punti di sosta. Comoda una staffa.

Punto di appoggio:  Rifugio Pedrotti 2491 m (tel. 0461-948115), che si raggiunge da Madonna di Campiglio salendo dapprima per una strada forestale pianeggiante che porta dopo circa 4 km al Rifugio Vallesinella 1513 m, dove si lascia la macchina; ampio parcheggio.

Da qui un sentiero sale con percorso panoramico al Rifugio Brentei 2182 m, quindi proseguire sul sentiero che percorre tutto il fianco dell'alta Val Brenta e valica la Bocca di Brenta, raggiungendo infine per una cengia rocciosa il Rifugio Pedrotti (ore 3).

CENNO GENERALE

La Nord-Est della Brenta Alta è una delle pareti più imponenti delle Dolomiti di Brenta.

Il settore centrale più compatto, percorso dalla famosa via Detassis, è delimitato sulla destra da uno spigolo possente, che segna la direttiva della via Gogna, un itinerario di notevole interesse, ma poco conosciuto.

La via si sviluppa in prossimità dello spigolo, aggirando con una serie di esposti traversi le zone gialle e più repulsive della struttura.

Si tratta di una scalata di grande soddisfazione e con difficoltà molto sostenute nei primi due terzi del percorso, in prevalenza su placche, molto aerea, con 3 tratti di artificiale, probabilmente percorribili in libera e discretamente protetta con chiodi.

Richiede una buona padronanza delle difficoltà, perchè la chiodatura è piuttosto distanziata e la compattezza della roccia non agevola una integrazione con protezioni mobili; nella parte finale, la qualità della roccia e la bellezza della scalata scadono , ma  nel  complesso l' itinerario merita di essere ripetuto.

ACCESSO

Dal Rifugio Pedrotti percorrere il Sentiero Orsi, prima scendendo e traversando poi fino a una conca in vista della parete Nord-Est della Brenta Alta.

Qui abbandonare il sentiero e salire per detriti e sfasciumi, seguendo delle tracce di passaggio, puntando al marcato spigolo che caratterizza la parte destra della parete. L'attacco è a una decina di metri a destra dello spigolo, in corrispondenza di una sottile fessura (ore 1).

In alternativa è possibile arrivare all'attacco percorrendo il Sentiero delle Bocchette fino alla Bocchetta del Campanile Basso, da dove si scende il canale opposto, uscendo poi verso destra seguendo delle tracce, quindi per detriti (neve a inizio stagione) abbassarsi alla base dello spigolo (ore 1).

DISCESA

Dalla Cima scendere verso Sud (Brenta Bassa) fra roccette e detriti (tracce di passaggio e ometti) per oltre 120 metri.
Aggirato sulla destra un Torrione, scendere per un canale roccioso alla Terrazza Superiore. 
Abbassarsi nei detriti spostandosi 50 M. a destra, fino sull’orlo del salto roccioso (Ometto; 
Traversando altri 15 m. si trovano, sul primo gradino, i chiodi per Corda Doppia, di oltre 30 metri).
Scendere per 15 m. in un caminetto, poi obliquare a destra, e scendere su buona roccia  (II°),  alla Prima Grande Terrazza.                 
Si seguono le tracce tra i detriti (Ometti), fino all’ultimo salto.
Scendere per un caminetto, poi seguire una cengia verso destra, che porta alla Bocca Di Brenta. 
(1 ora)