CIME  di  CAMPIGLIO

CORNA ROSSA

TORRE PRATI

TORRE PRATI - 2680 m

La Torre Prati si erge di fronte al rifugio Alimonta e, assieme alle vicine torri Nardelli e Bianchi, appartiene alla catena

detta degli Sfulmini.

La Torre Prati è la più occidentale e slanciata delle tre e si eleva bruscamente dalla cresta sottostante con un ripido spigolo,

salito da Matteo Armani nel 1932.

Via degli astronauti

Parete Nord  250 m. VI+

E. e E Alimonta, 25 agosto 1969

La via degli astronauti sale con splendida arrampicata la parete della torre antistante il rifugio Alimonta, correndo a sinistra

dello spigolo Armani.

Testimonia l'alto livello tecnico raggiunto in quegli anni dai fratelli Alimonta.

Corta ma intensa, si può attaccare il pomeriggio; può servire da ripiego "di classe" in caso di tempo incerto.

Per una ripetizione calcolare circa 3 ore.

Attacco

Dal rifugio Alimonta si attraversano verso sud le ghiaie, in direzione della cengia che attraversa tutto il basamento della

torre e la si percorre tutta verso destra fino al diedro che porta alla grande nicchia nera dove troviamo un'ottima clessidra

di sosta.

Discesa

Dalla cima si scende verso la Torre Bianchi sino a trovare il primo ancoraggio di calata.

Con 30 m di doppia si arriva alla forcella fra la Torre Prati e la Bianchi.

Da qui si continua in doppia con 4 calate da 50 m lungo il caminone fino alla base (1 ora circa).

DOS de DALUN (2680 m.) Parete Nord - Via Detassis-Castiglioni

 

Primi salitori:  Bruno Detassis, Ettore Castiglioni,  24 luglio 1933


Difficoltà:  V° molto sostenuto     Coefficiente Difficoltà: 1605   Coefficiente Globale: 1845

(40*0,2)+(40*0,5) +(45*8) +(40*10) +(10*6)+(10*8)+(25*3) +(25*8) +(30*8)+(10*3) +(5*16) +(75*0,2)+(75*0,5) = 1605 430m.

Versante:  Nord
Sviluppo:  430 m.

Rischio: R3

Materiale:  2 corde da 55m, 10 rinvii, cordini, chiodi, martello, nuts e friends, Dotazione alpinistica completa.

Tempi:  4/6 ore

Dos di Dalun 2680 m, sottogruppo del Ghez - Parete Nord

Fessura Detassis-Castiglioni

La via si svolge per la fessura-diedro verticale che delimita a destra il grosso pilastro arrotondato della parete nord. Arrampicata libera bellissima ed elegante, su roccia solida con appigli minimi e pungenti. Data la compattezza della roccia è quasi impossibile piantare chiodi, anche ai punti di sosta.

ACCESSO GENERALE

La via di accesso più comoda è dalla Val d’Ambiez.

Dal fondovalle (San Lorenzo in Banale) a piedi (circa ore 3.30), oppure con servizio jeep fino al Rifugio al Cacciatore e poi in circa 1 ora e 30 oltrepassando la Forcolotta di Noghera si è ai piedi della parete nord del Dos di Dalun.

ACCESSO

Dal Rifugio Agostini 2410 m o dal Rifugio al Cacciatore 1820 m in Val d’Ambiez alla Forcolotta di Noghera 2423 m, da dove si scende per dossi erbosi alla base della parete.

(ore 1.15 circa)

Dal Rifugio Pedrotti 2486 m si segue il sentiero Palmieri scendendo al Passo di Ceda 2223 m e quindi per la Val Noghera verso la base della parete

(ore 1.20 circa dal rifugio).

MIE IMPRESSIONI

Questo itinerario l’ ho inserito per il nome degli apritori, la via però è poco frequentata e si trova in un ambiente solitario ed isolato.

La parete come bellezza non è paragonabile a quelle dell’ Ambiez anche se la roccia è veramente buona.

DISCESA

Dalla cima si scende verso Ovest-Nord-Ovest (versante verso la Forcolotta di Noghera) senza via obbligata seguendo direttamente la grossa e ripida cresta di rocce gradinate e detriti.

Raggiunto l’intaglio ai piedi del Dos di Dalun, prima si attraversa sotto le rocce un pò ai lati della Val Noghera e poi salire alla Forcolotta di Noghera raggiungendo il sentiero Palmieri.
 

Via Maestri  al Castel Alto dei Massodi

CASTEL ALTO dei MASSODI 2431 m.

Parete Nord-Est - Via Maestri-Eccher

Primi salitori:  Luciano Eccher e Cesare Maestri, 3 agosto 1956

Difficoltà:  V -, alcuni passi di V, concentrati nella prima metà     Coefficiente Difficoltà:   1660  Coefficiente Globale: 1992

(15*0,5)+(20*3) +(35*8) +(20*8)+(10*10) +(30*5) +(25*3) +(30*0)+(15*8) +(20*6)+(20*8) +(20*8)+(20*6) +(20*3)+(20*0,5) +(50*0,2) +(40*0,2)+(40*0,5) +(20*0)+(20*0,2)+(20*0,5) +(80*0,2) +(50*0,2) =  1660  640m.

Dislivello:  600 m.

Sviluppo: 640m.

Rischio: R4

Tempi:  6 ore

Materiale:  in via ci sono 4 chiodi, portare friends e nuts e qualche chiodo

Bella arrampicata, su roccia lisciata dall'acqua.

Si svolge al centro della parete lungo un'evidente linea di fessure diritte e verticali.

Dal Rif. Croz dell' Altissimo si sale per il greto di torrente delle Val Perse alla base del settore destro della parete, da dove si sale a sinistra fino al più alto cono erboso con mughi, sotto la evidente fessura-camino.

Salire un primo tratto di 40 m, dove la fessura è molto levigata.

Più sopra, a uno strapiombo, operare una leggera deviazione a destra e poi rientrare nella fessura, aggirare un diedro, seguire ancora la fessura-camino per circa 100 m.

Poi per pareti meno ripide e fessure proseguire direttamente, fino ad uscire dalla parete in un punto delimitato da due tetti, dei quali uno spaccato.

(ore 6)

DISCESA

Dall’uscita attraversare l’anfiteatro salendo per arrivare all’unica forcella presente, poi scendere al Rifugio della Selvata.

Esiste anche la possibilità di scendere lungo il “sentiero dei camosci” tramite cenge e poi per il torrente fino ad arrivare al Rifugio Croz dell’ Altissimo (sconsigliabile).