CROZZON di BRENTA  3135 m.  – Spigolo Nord

Via Schneider-Schulz

Primi salitori:  Fritz Schneider e Adolf Schulz, 20 luglio 1905. 
Difficoltà:  IV°-, 2 passaggi.  IV°+.
 
(600*0,2) +(100*0,7) +(100*0,5) +(100*3) +(20*5) = 640
Dislivello:  900 m. 
Sviluppo:  1150 m. 
 
L’itinerario si svolge per lo più sullo spigolo o poco a destra ( Ovest ) di esso, dove sono possibili numerose varianti e le difficoltà sono minori. 
L’unico tratto obbligato e’ il gran camino che incide la muraglia gialla a circa 2/3 dalla base. 
Viene descritto l’ itinerario più consigliabile e più semplice da trovare, che segue abbastanza fedelmente lo spigolo. 
La scalata è grandiosa e classica anche se con difficoltà discontinue, alternandosi a 
zone di rocce rotte e detriti, ai tratti d’ arrampicata, spesso in camini. 
Richiede, buona esperienza alpinistica e senso d’ orientamento. 

CROZZON DI BRENTA 3153 m.      SPIGOLO NORD-OVEST

ACCESSO
 
Dal rifugio Brentei seguire il sentiero Martinazzi che scende sul fondo del Val Brenta e risale fin proprio ai piedi dello spigolo (ore 0.50).
 
 SALITA
 
Si attacca qualche metro a sinistra del filo dello spigolo, si sale un largo diedro di ottima roccia grigia, e al 1° terrazzino si esce in obliquo a sinistra (IV). 
Una fessura inclinata porta a destra sullo spigolo, per il quale si giunge alla 1° grande terrazza detritica. 
Salire a destra dello spigolo su detriti e rocce rotte (tracce di sentiero). 
2 successivi risalti si superano per brevi pareti sul filo dello spigolo o poco a destra di esso, senza via obbligata, fino ad una seconda grande terrazza, 
sulla quale si traversa a sinistra ( tracce). 
Presso il filo dello spigolo salire la fascia di pareti verticali lungo il primo camino a destra dello spigolo, leggermente obliquo, chiuso dopo 40 m da uno 
strapiombo che obbliga ad uscire in parete e spostarsi a sinistra verso un piccolo terrazzino sul filo dello spigolo. 
Al di là dello spigolo superare una fessura obliqua, evitando a sinistra lo strapiombo che lo interrompe (IV°-). 
Sempre vicino allo spigolo superare rocce ripide ma articolate (IV°-); che portano sul cengione, ai piedi di quella grande muraglia gialla, a 2/3 d’ altezza, 
che costituisce il tratto più difficile dell’ ascensione. 
La si attacca a destra dello spigolo, salendo prima un canale obliquo a destra (III°+), fino a una nicchia. 
Percorrere verso sinistra una stretta cornice e, superando una parete verticale (IV°+, chiodo), poi salire in obliquo a sinistra fino al grande camino che 
incide tutta la muraglia, raggiungendolo nel punto in cui si approfondisce. 
Rimontarlo con arrampicata faticosa, superando alcuni strapiombi: prima sul fondo, poi sulla parete e nel ramo di destra (a sinistra ch., spesso bagnato), 
e in ultimo ancora in spaccata nel camino ( 60 m, IV ).
Uscire su una terrazza detritica, che riporta sullo spigolo. 
L’ ultimo salto di rocce si può superare per la parete subito a sinistra dello spigolo. 
oppure nel modo seguente: 
Salire una paretina seguita da un diedro ( 25 m ), con sosta a destra su un terrazzo con massi. 
Uscire a destra e salire in obliquo a sinistra ( 30 m ) a un terrazzo proprio sullo spigolo. 
Traversare qualche metro a sinistra, poi salire diritto per circa 20 m (non oltre, perchè le rocce sono friabili ) e verso destra tornare sullo spigolo a una 
cengia sotto un caratteristico tetto. 
Traversare circa 15 m a destra e da uno spuntone salire prima diritto, poi in obliquo a sinistra ( 15 m, 1 chiodo ) per portarsi nel camino finale, per il 
quale uscire in cresta in cima dello spigolo. 
Da qui seguire la lunga cresta ( circa 40 minuti ) che facilmente porta in vetta. 
 
( 5/7 ore dall’ attacco )
 
DISCESA

Vedere Discesa della Via delle Guide o ripercorrere a ritroso la via di salita