TORRE TRIESTE (m 2458) - Via TISSI - ANDRICH - Spigolo Ovest
L'itinerario sale direttamente lo spigolo fino all'altezza della forcella Cozzi, poi raggiunge il camino Cozzi che porta in vetta.
Come continuità, esposizione, difficoltà questa via è una delle più consigliabili del gruppo con una roccia buona.
Primi salitori: Attilio Tissi, Giovanni Andrich e Domenico Rudatis, 29-8-1931
Difficoltà: 3°, 4°, 5°, pass. di 5°+, un passaggio di 6° Coefficiente di Difficoltà: 2043 Coefficiente Globale: 2247
(40*0,7) +(25*0,2) +(15*10) +(10*10)+(10*16) +(40*3) +(25*8) +(20*5)+(15*0,5) +(40*3) +(70*0,2) +(40*5) +(35*0,5) +(25*0,7) +(30*8) +(20*3)+(20*8) +(10*10)+(10*16) +(15*0,2) +(10*3) +(100*0,5) = 2043 625m.
Dislivello: 550m.
Sviluppo: 625 m.
Rischio: R2
Tempi: ore 6/8
Materiale: i primi salitori hanno usato 16 chiodi, portare qualche friends.
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nell’ Agosto 1986 con Giovanni Turconi e Massimo Garghetti.
Via lunga, discontinua, con roccia a tratti friabile ma non in modo fastidioso.
Il panorama non è dei migliori , in quanto per tutta la salita la vista è sull’orrido canalone che separa la Torre Trieste dalla Busazza e nel quale sale anche una via di Castiglioni (poco raccomandabile).
Sarebbe stato meglio se fossimo usciti per la variante Couzy in modo da rendere più interessante e diretto il percorso.
Le difficoltà sono concentrate in 3 tiri di corda (il 2° - 9° - 10° tiro).
In Discesa mi si è incastrata la corda e ho dovuto risalire per disincagliarla con gran fatica e rischio.
Ha valore in quanto si svolge sulla mitica Torre Trieste.
ACCESSO
Dal rifugio Vazzolèr, scendere al Pian delle Taie, deviare a sinistra per risalire il letto asciutto del torrente che scende dalla base della gola ovest della Torre Trieste (45 minuti).
A destra dell'uscita della suddetta gola si trova un piccolo sperone, con mughi, separato dalla base della Torre Trieste da una canale che sale obliquamente verso sinistra.
Seguire il canale fino alla sommità dello sperone.
Continuare, salendo su rocce inclinate (3°), in direzione dello spigolo ovest della Torre, fino a raggiungere una cengia.
Traversare facilmente verso destra, aggirare lo spigolo e proseguire la traversata ancora verso destra, per 10 m, in parete Sud Ovest.
LINEA di SALITA
L'attacco è allo sbocco del canalone che esce dalla gola ovest (tra la Torre ed il Castello della Busazza).
Quando il canale si allarga, puntare a destra alla base del grande salto verticale dello spigolo.
(circa 100 m, II e III con qualche passo di IV).
Raggiunta la base dello spigolo attraversare a destra e leggermente in discesa per 10-12 m e attaccare la ripida parete.
Dopo 40 m (IV) obliquare a destra per 15 m (III) fin sotto il primo strapiombo giallo, salire un diedro fessurato, traversare 8-10 m a destra e seguire poi una serie di fessure-diedri su roccia poco solida arrivando così alla sommità del grande salto inferiore dello spigolo (dal primo strapiombo fino a qui le difficoltà sono di V e V+, chiodi in parete).
In seguito percorrere la spalla fin dove le rocce diventano più sane, inizialmente agevoli e poi sempre più difficili.
Da una cengetta (punto al quale arriva la variante Tissi che sale internamente alla grande gola ovest), ci si alza per placche grigio-chiare con 2 lunghezze di corda (ch., da IV a V); poi superare un diedro con diversi strapiombi (3 ch., V).
Puntare a una larga fessura andando leggermente verso sinistra su placche grigie (IV+); segue una lunghezza con un piccolo muro (ch.), una placca, un tratto molto esposto verso sinistra (ch.) sotto uno strapiombo liscio da superare per raggiungere un diedro che porta ad una piattaforma sotto un piccolo tetto (ch., V+) (variante Cousy).
Obliquare leggermente a sinistra per seguire una fessura che all'altezza di un dente permette di scendere a sinistra, aggirando lo spigolo e raggiungere il grande canale che fiancheggia lo spigolo stesso; il canale finisce su una cengia presso la base del camino Cozzi (forcella Cozzi).
Dalla Forcella è possibile scendere direttamente o se si vuole salire in vetta scalare un camino e delle rocce facili.
Variante terminale diretta per spigolo ovest di circa 150 m, VI e Al
Primi salitori: JEAN COUZY e MARCEL SCHATZ, 1948
Rappresenta il logico completamento della via per lo spigolo ovest e valorizza l'itinerario originale.
Arrivati alla piattaforma sotto un piccolo tetto, anziché obliquare a sinistra e scendere, continuare direttamente superando un tetto (ch., A1) per poi salire nella fessura molto esposta (visibile dal basso) per circa 25 m (4-5 ch., V con un passaggio di VI).
Uscire su una piccola terrazza a sinistra da dove occorre salire direttamente per una decina di metri (ch.) e poi ritornare a destra (IV), sotto un piccolo strapiombo (per evitare il grosso strapiombo finale della fessura).
L'ultimo tratto dello spigolo è facile.
Variante d'attacco di circa 150 m, III e IV
Primi salitori: JEAN COUZY e MARCEL SCHATZ, 1948
Questa variante sminuisce notevolmente la dirittura e le difficoltà dell'itinerario originale. Nella prima parte, subito dopo il diedro fessurato, si esce a destra sotto un camino. Innalzarsi obliquamente a destra fino ad un altro camino, poi direttamente per due lunghezze di corda in questo (III e IV, un chiodo nel camino).
Quando questo tende a strapiombare, girare a sinistra per cenge esposte (III), traversare un camino e raggiungere (un passo di IV) un tratto molto facile che porta alla grande spalla.
Variante per parete nord (gola ovest) alla grande spalla, m 300, ore 3-5, V+
Primi salitori: ATTILIO Tissi e GIOVANNI ANDRICH, 1930
E’ una variante che risolve il problema della scalata diretta della Torre dall'interno della gigantesca gola ovest.
Tenere presente che in caso di cattivo tempo l'interno della gola diventa molto pericoloso.
La via penetra nella gola e poi si svolge lungo camini e pareti in parte strapiombanti e difficili, superando direttamente tutto il gran salto che corrisponde alla spalla occidentale della Torre e conservando sempre la dirittura del percorso, fino ad avvicinarsi alla base della parte superiore dello spigolo ovest.
Una cengia lunga un tratto di corda porta quindi a destra proprio sullo spigolo, là dove esso, dopo la spalla, comincia a riprendere la verticalità.
Con questa traversata la via esce dalla gola e si ricongiunge alla via dello spigolo.
SALITA
A destra della gola tra la Cima Busazza e la Torre Trieste c'è uno sperone diviso dalla Trieste da un canale.
Risalirlo fino alla cima, raggiungere una cengia verso lo spigolo ovest, traversare a destra aggirando uno spigolo (attacco).
1) 50 m (3°, 2°).
Salire in verticale su parete fino ad un mugo, poi in obliquo a destra verso degli strapiombi gialli. Sosta su una cengia.
2) 40 m (2°, 5°).
Salire una parete ed arrivare ad una seconda cengia.
Proseguire per un diedro fin sotto uno strapiombo, poi traversare per alcuni metri a destra (1 CF).
3) 40 m (4°, 5°+).
Salire in obliquo a sinistra, superare uno strapiombo (7 m; 5+), fino all'inizio di una fessura. Sosta buona (1 CF).
4) 50 m (5°+,5°, 4°+, 4°).
Risalire la fessura e un diedro strapiombante (10 m; 5+), traversare a destra su una cornice (delicato) che poi si allarga a cengia. Sosta discreta (1 CF).
5) 40 m. (4°). Salire su una parete concava, obliquando leggermente a sinistra, e raggiungere l’inizio di una fessura-diedro. Sosta mediocre.
6) 25 m. (5°). Seguire la fessura-diedro. Sosta buona su un terrazzino.
7) 35 m. (4°, 4°+, 3°). Traversare in orizzontale versa destra su parete (6 m; 4°), fino ad un canale.
Risalire il canale (20 m; 4°+) e poi obliquare a sinistra (10 m; 3°).
8) 40 m. (3°, 4°, 1°). Salire in verticale e proseguire senza percorso obbligato.
9) 70 m. (passi di 3°). Camminare su terreno detritico, con mughi, fino a raggiungere la grande spalla dello spigolo ovest.
Salire per lo spigolo, superare una parete (3°) e continuare (1°) fin sotto un salto.
10) 35 m. (4°+, 2°, 3°). Superare il salto dello spigolo (5 m; 4°+) e continuare direttamente in verticale. Sosta su uno spuntone.
11) 35 m. (3°). Proseguire in salita obliqua a sinistra, sul versante della grande gola ovest della Torre Trieste. Sosta scomoda.
12) 20 m. (3°, 3°+). Salire verticalmente su parete fino alla spigolo (8 m; 3°, 3°+) e traversare in orizzontale a destra. Sosta alla base di un diedro.
13) 30 m. (5°). Scalare il diedro.
14) 20 m. (4°, 5°). Proseguire in verticale, seguendo la fessura che è la continuazione del diedro.
15) 20 m. (4°). Salire in obliquo a sinistra su placche levigate, fino ad un aereo posto di fermata.
16) 20 m. (5°+, 6°, 5°). Dalla sosta salire, leggermente sulla destra, una parete verticale e scalare uno spuntone (6 m; 5°+).
Proseguire sulla sinistra per una fessura strapiombante (3 m; 6°, roccia malsicura) e salire verticalmente (10 m; 5°) fino ad un pulpito sotto un piccolo
tetto dove si sosta.
17) 15 m. (2°, 3°). (Qui parte la variante Couzy che segue un diedro strapiombante)
Traversare a sinistra su una cengia (2°), in direzione del canalone che scende dalla cresta che unisce la Torre Trieste al Castello della Busazza.
poco prima della fine della cengia, scendere su una parete verticale (7 m; 3°, tratto delicato), raggiungere il fondo detritico del
canalone e salire per 3 m. fino ad una sosta.
18) 100 m. (passaggi di 1°, 2°). Salire il canalone fino alla forcella che separa la Busazza dalla cima vera e propria della Torre Trieste (Forcella Cozzi).
Dalla forcella si può scendere direttamente seguendo la via Cozzi.
Per le corde doppie servirsi dei chiodi delle soste di questa via, in caso di mancanza di chiodi ci sono diversi spuntoni
che possono servire allo scopo.
19) 35 m. (4°). Dalla forcella scendere sul versante occidentale e, seguendo una stretta cengia, in traversata a destra, raggiungere la base del camino “Cozzi”.
20) 30 m. (4°). Scalare il camino, con alcuni massi instabili all'inizio, detriti a metà e un blocco nero in alto.
Salito il camino seguire una stretta cengia e poi salire direttamente, su rocce meno difficili, fino alla cima.
DISCESA
Vedere la descrizione della DISCESA dalla Via Carlesso.