1° PILASTRO TOFANA DI ROZES - PRIMO SPIGOLO (2720 m)

spigolo sud-ovest

U. Pompanin - A. Alverà 4 agosto 1946

Primi salitori:  U. Pompanin - A. Alverà   4 agosto 1946

Difficoltà:  D+ (V-); passaggio di 5°+, AO (passi), prevalentemente III e IV       Coefficiente di Difficoltà:  1296  Coefficiente Globale: 1490

(50*0,5)+(50*3)+(50*0,7)+(40*0,5)+(40*8)+(35*5)+(15*0,2)+(40*6)+(40*3)+(40*3)+(35*1)+(40*0,7)+(50*0,5) =  1296   530m.

Dislivello:  400 metri

Sviluppo: 530m. 12-13 lunghezze di corda

Rischio: R3

Materiale:  normale dotazione alpinistica; portare qualche friend per il secondo tiro nel diedro; nella parte alta sono presenti diverse clessidre

Tempi:  salita ore 4, discesa ore 0.40

 CENNO GENERALE

E' una via molto conosciuta, la più frequentata tra quelle di media difficoltà della Tofana di Rozes; la roccia è ottima, tranne il tratto subito dopo il primo diedro iniziale coperto da detriti.

La chiodatura è sufficiente,  interessante ma più difficile, la salita diretta del diedro iniziale, che può essere evitato traversando a sinistra.

Porre attenzione alle scariche di sassi, soprattutto sul versante sinistro dello spigolo.

Dopo aver salito l'evidente diedro iniziale, la via segue il filo dello spigolo fino a dove diventa strapiombante, traversa poi a destra in aperta parete e si porta quindi verticalmente sulla grande cengia.

Dalla cengia prosegue su una fessura a sinistra del filo dello spigolo, poi ritorna a destra superando dei gradoni ghiaiosi interrotti da qualche strapiombo, esce proprio in cima al primo spigolo lungo un camino obliquo a sinistra.

 MIE IMPRESSIONI

Percorsa nell’ Agosto 1985 con Giovanni Turconi e Massimo Garghetti.

Via di riposo, bella panoramica sulla Via adiacente (Costantini - Apollonio), roccia abbastanza buona.

Pochi i chiodi , ma buoni gli ancoraggi naturali.

AVVICINAMENTO

Dal rifugio Dibona seguire la stradina che porta al rifugio Giussani.

Da qui si può salire per tracce su erba e detriti direttamente alla base del primo spigolo (30 min. dal Rifugio Dibona) oppure continuare a salire per il sentiero del Rifugio Giussani (segn. 403) per altri 20 min. prendendo poi a sinistra il sentiero per il Passo Falzarego e il Castelletto (segn. 404) che passa alla base del primo spigolo (40 min.).

Arrivati all'altezza della base dei Pilastro e sotto la verticale dello spigolo, caratterizzato nella prima parte da un diedro di circa 80 m, con rocce grigie e verticali.

Salire sotto alla parete Sud del pilastro e per il ghiaione fino all'imboccatura del canalone che divide il primo pilastro della parete Sud dal secondo.

L'attacco si trova circa 20 m a sinistra dello spigolo del pilastro, però sempre sulla destra del canalone.

SALITA

1)  Salire direttamente la fessura-rampa, con qualche tratto verticale e più impegnativo (25 m, 3°, pass. 4°, 1C) e portarsi leggermente a destra verso il fondo del grande diedro (10 m, 3°, 1C).

35 m; 3° e 4°; 2C, 1cless.

Da qui  (max. 4°) passare a sinistra oltre uno spigolo, rimontare con 2 lunghezze una parete grigia verticale e articolata per riportarsi quasi sul filo dello spigolo in cima al diedro.

2)  Rimontare direttamente il diedro nel suo fondo, fino a portarsi sotto un tetto che sbarra la sua parete sinistra. Sosta scomoda.

15 m; 4°.

3)  Continuare nel diedro verticale, salire più o meno nella fessura di fondo, superare alcune strozzature difficili (20 m, 4°+, pass. 5°+, 2C), fino a portarsi sotto lo strapiombo che chiude l’uscita (5 m, 5°, 1C).

Superare lo strapiombo per la parete a destra (3 m, 5°), uscire per rocce più facili ad un comodo terrazzino sul filo dello spigolo (5 m, 3°).

35 m; 4°+, pass. di 5° e 5°+; 3C.

4)  Dal terrazzino salire la soprastante fessura, subito a sinistra dello spigolo (15 m, 3°+, 1C), fin dove la parete si apre e si appoggia.

Rimontarla in leggera diagonale a sinistra senza via obbligata, sostare su una delle tante CL presenti (25 m., 3°).

40 m; 3° e 3°+; 1C, 1CLF.

5)  Continuare poi direttamente per gradoni fino alla base di un caminetto (15 m, 3°) (circa 20 m. a sinistra dello spigolo).

Salire il caminetto (10 m, 4°-), portarsi poi in diagonale a destra tendendo ancora verso lo spigolo per rocce rotte (25 m, 2°, 3°), sostare in una conca sopra un salto verticale alla base di una parete gialla. 50 m; 3°, 4°-; varie CL.

6)  Attraversare in orizzontale a destra per rocce e cenge facili fin quasi allo spigolo (15 m, 2°).

Qualche metro prima di raggiungerlo risalire su fessure di roccia grigia ad un pulpito sul filo dello spigolo, alla base della parte gialla e strapiombante dello spigolo (5 m, 3°).

20 m; 2°, 3°; 1CF.

7)  Dal pulpito salire 2 m subito a destra dello spigolo (2 m, 4°), per poi attraversare in orizzontale a destra (8 m, 4°, 1C) fino alla base di una fessura strapiombante dove conviene sostare su un piccolo terrazzino.

10 m; 4°; 1C, 2CF.

8)  Salire direttamente la fessura, i primi metri sono verticali (5 m, 5°, 1C), superare un leggero strapiombo (5 m, 5°+, 1C).

Proseguire lungo delle fessure su roccia più appoggiata, sulla destra dello spigolo (20 m, 3°, pass. 4°, 1C). Rimontare poi una breve fessura verticale (5 m, 4°, un pass. 4°+), portandosi al limite inferiore della grande terrazza che taglia a metà la parete del pilastro (10 m, 3°).

45 m; 4°, 5°, un passo 5°+; 3C, 2CF.

9)  Salire per facili gradoni detritici fino all’ampia terrazza ghiaiosa, sostare subito a sinistra della parte superiore dello spigolo, alla base di una fessura verticale.

25 m; 2°, 1°; 2CF.

10)  Scalare direttamente la fessura con i primi metri molto verticali (10 m, 4°, pass. 5°, 5C) fino a delle rocce più articolate.

(Questo tratto si può evitare arrivandoci per facili gradoni subito a destra dello spigolo; 2°).

Salire in verticale puntando alla base di una seconda fessura che si trova tra leggere pance strapiombanti (15 m, 4°, 4°+, un passo 5°, 2C).

Rimontare direttamente la fessura, superare alla fine lo strapiombo che lo chiude (10 m, 5°, 1C), sostare su un terrazzino quasi sul filo dello spigolo (5 m., 3°).

40 m; 4°, 5°; 6C, 2CF.

11)  Risalire una parete compatta 1 m a sinistra dello spigolo (10 m, 4°+, 1C), superare poi lo spigolo per portarsi alla sua destra (10 m, 4°) e rimontare alcune fessure fino ad un terrazzino.

Sostare nuovamente sul filo del pilastro (10 m, 4°-).

30 m; 4°, pass. 4°+; 1C, 2CF.

12)  Dalla sosta percorrere una fessura obliqua da destra a sinistra, (10 m, 4°, 2C), con un passo verticale al suo termine (3 m, 5°-, 1C), salire poi in obliquo leggero a destra per rocce più facili fino ad un terrazzino ghiaioso sul filo dello spigolo (15 m, 3°).  Sosta comoda su clessidra in un grosso pulpito sulla destra.

28 m; 4°, passo 5°-; 3C, 2CF.

13-14)  facoltative

Proseguire la salita lungo i pinnacoli terminali dello spigolo con 2 brevi lunghezze di corda di 4° grado e con un passo di 4°+.

DISCESA

A)  Dal terrazzino della lunghezza 12) passare a destra dello spigolo, scendere un paio di metri (2°) fino alle rocce con detriti che portano facilmente a destra sulla grande cengia superiore della Tofana.

Percorrere la cengia verso destra per circa 60 m..

Dove la cengia si stringe, salire leggermente ad un grande pulpito ghiaioso (5 m, 2°), scendere per pochi metri, riprendere a traversare in orizzontale a destra sotto delle rocce nere per altri 40 m, continuare su cengia sempre più stretta (un passo di 2° alla fine) fino ad un colatoio.

Risalire il colatoio o le rocce a destra (10 m, 2°, passi di 3°), uscire sul pendio detritico sommitale.

B)  Sia per chi è uscito dalla lunghezza 12) o è salito al pendio detritico lunghezza 14).

Risalire le ghiaie in direzione della Punta Marietta (il grosso torrione roccioso soprastante), incontrando dopo circa 50 m. la traccia che proviene dall’uscita delle vie del Pilastro di Rozes.

Seguirla a destra (ometti), oltrepassando un canalone, proseguire per cengia (alcuni punti stretti e esposti), raggiungere la Forcella Fontananegra (15 minuti) e il Rifugio Giussani (30 min.).

Dal rifugio scendere per il comodo sentiero, o sulle ghiaie a fianco, fino al Rifugio Dibona (30 minuti; in totale 1 ora abbondante dall’uscita della via).