RELAZIONE Via NORMALE del SORAPISS
SORAPISS DA SUD (Via Normale)
Primi salitori: P. Grohmann, 0. A. Dimai e Fr. Lacedelli, 16 IX 1864
Dal Fondo de Rusecco (Bivacco Slataper) raggiungere l'attacco, a destra del ghiaione (presente la crepaccia terminale del nevaio).
A sinistra per cengia alla base di due marcati camini.
Salire per il camino sinistro superando in alto un masso incastrato non facile.
Si arriva ad una cengia; percorrerla a sinistra fin dove interseca il canalone che scende da una forcella della cresta tra la Fopa di Mattia e Punta di Sorapíss.
Salire il canalone, tenendosi sul fianco destro e lasciando a sinistra il Giaron Alto (attenzione a non traversare il canalone e finire sulla Fopa di Mattia).
Sorpassata l'altezza del Giaron Alto puntare direttamente sulla detta forcella, piegare a destra 15 m. prima di raggiungerla.
Qui si vede il canalone tra due cime: si deve raggiungere la cima a destra; il canalone è intersecato da una cengia (a sinistra c'è un piccolo buco nero).
Raggiunto il punto d'intersezione attraversare il canalone e seguire per un breve tratto la cengia, incassata nella parete; poi su rocce facili e friabili portarsi in cresta e poi in cima.
1° , 2° il camino.
Dalla cima lo spettacolo e il panorama è stupendo.
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nel Luglio 1980 con Silvio Roncoroni.
Ho percorso questa via essendo già al Bivacco Slataper per fare l’anello del Sorapiss (ferrata della Cengia del Banco e della Croda del Fogo) .
Una delle più belle ferrate.
La via è uno sfasciume completo, impossibile muoversi senza muovere e far cadere pietre, per trovare un appiglio buono occorre toccarne almeno tre.
Il compagno terrificato l’ho lasciato legato su una cengia in quanto si rifiutava di proseguire.
Da solo sono proseguito per la vetta per roccette di 2°-3° sempre friabili ma meno delle precedenti.
Lo spettacolo dalla Vetta è veramente magnifico inversamente proporzionale al percorso della via che in sé non è raccomandabile.