RELAZIONE Via EISENSTECKEN RODA DI VAÈL 2806 m. Parete Ovest
CENNO GENERALE
Notevole via in arrampicata libera del grande maestro bolzanino Otto Eisenstecken; è la via più impegnativa della parete, anche se le altre vie, prevalentemente in artificiale (Concilio, Maestri, Brandler), sono più faticose.
I passaggi sono continui e sostenuti, la roccia in qualche tratto è friabile , ma ripulita dalle numerose ripetizioni.
La chiodatura, sufficiente, è abbastanza sicura, i posti di fermata, generalmente discreti, sono tutti attrezzati.
E' consigliabile affrontare la parete in buone condizioni atmosferiche (quando non è appena piovuto).
La Roda di Vael è limitata a Nord dal passo del Vaiolon, ad Est dal Vaiolon, a Sud dal passo di Costalunga, ad Ovest dalle pendici piú elevate della Val d' Ega.
La direttiva della scalata è data da un camino-diedro ben visibile nella parte sinistra della parete, di cui ne costituisce per circa metà la caratteristica.
Primi salitori: Otto Eisenstecken, Flor Rabanser e F. Oberrauch («Bergler», Bolzano), 15-16.8.1947
Difficoltà: TD+ sostenuto, VI Coefficiente di Difficoltà: 2875 Coefficiente Globale: 3306
(10*3)+(10*8) +(30*8) +(20*8)+(10*6) +(20*8)+(20*16) +(20*16)+(10*6) +(15*8)+(20*14) +(15*3)+(20*5) +(20*3)+(15*10) +(20*8) +(20*8)+(5*6) +(20*6)+(20*3) +(20*3)+(20*5) = 2875
Dislivello: 350 m. circa
Sviluppo: 400 m.
Rischio: R3
Tempi: salita ore 5-8, discesa ore 1
Materiale: 2 corde da 40 m, 15 moschettoni, 1 staffa, cordini, qualche chiodo normale
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nel Luglio 1986 con Renato Bernard.
E’ una via in libera che è caratterizzata nella parte iniziale da un camino diedro che in un punto è ostruito da un masso , il cui superamento è difficoltoso e faticoso .
(punto più difficile della via 6°-).
In seguito la via è più solare, più facile e con una roccia stupenda.
Difficoltà globale TD+.
ACCESSO
Dal rifugio Roda di Vael, dirigersi per un sentiero piano verso il rifugio Paolina.
A un bivio proseguire diritto (per il rif. Paolina bisognerebbe scendere) portandosi sotto la verticale parete (1 ora).
Dal rifugio Paolina (raggiungibile con seggiovia) sono invece necessari 45 minuti.
Dal Rif. Paolina, 2127m, alla base della parete per ghiaioni un faticosi, ma brevi (ore 0,30).
La direttrice della scalata è data da un camino-diedro ben visibile nella parte sinistra della parete, di cui ne costituisce, per buona metà, la caratteristica.
L'attacco è situato presso un camino verticale che porta in alto sotto un grande rigonfiamento nero.
L'attacco è al margine sinistro di un avvallamento e la parete si alza subito verticale e giallastra.
SALITA
1) Salire alcuni metri di facile parete fino ad un camino da risalire per 20 m ca. su roccia leggermente friabile. Sosta su un vecchio ch. (25 m; IV e V--; 1 ch.).
2) Proseguire nel camino per altri 30 m su roccia friabile e difficile superando uno strapiombo. Sosta scomoda con 3 ch.
(30 m; V e V-, 3 ch.).
3) Obliquare a sinistra e prendere un diedro giallo fino alla base di un grande diedro-camino strapiombante. Sosta scomoda con 1 ch. (30 m; V-).
4) Salire ancora alcuni metri nel camino che si restringe fino a trasformarsi in una fessura strapiombante da risalire con molta fatica (30 m; VI) fino ad una nicchia alla base di un grande strapiombo.
Sosta su un masso incastrato con 2 ch., lunghezza più impegnativa della salita (40 m; V, V+ e VI).
5) Salire a destra fino a un tetto, superarlo e poi passare a sinistra e raggiungere dopo 8 m. un piccolo punto di sosta. Sosta su staffe con 2 ch. (30 m; A1, V e VI).
6) Uscire dalla sosta tendendo a sinistra per 20 m con roccia friabile, ma meno difficile a un comodo terrazzo. Bivacco dei primi salitori (20 m; IV e V-).
7) Dal terrazzo per alcuni metri di roccia friabile ad un diedro nero e bagnato da risalire faticosamente fino a un blocco incastrato. Sosta scomoda (35m; V; ch.).
8) Traversare a destra su una placca per 8 m (IV, 2 ch.) e salire 20 m. fino alla base di uno stretto camino inizialmente strapiombante, fino a un comodo terrazzo (IV e IV+).
9) Rimanendo leggermente a destra del camino salire un diedro (IV), per poi portarsi in obliquo a sinistra a un terrazzino. Sosta con 3 ch. (35 m; IV e V; ch.).
(E' possibile proseguire anche nel camino per pervenire allo stesso terrazzino (V).
10) Dal terrazzino obliquare a destra per placche di roccia solida sino a un piccolo posto di sosta, 7 m. a sinistra di una macchia di roccia bianca. Sosta buona (20 m; V e V-).
11) Superare a destra una parete strapiombante esposta e difficile su roccia ottima.
Sosta scomoda (25 m; IV e V, 2 ch).
12) Proseguire diritto per parete verticale. Sosta comoda (40 m; IV+).
13) Traversare a sinistra facilmente fino ad un canale, superare uno strapiombo (IV) e poi proseguire più facilmente verso la cresta terminale e da lì alla vetta.
DISCESA
A) Scendere per la ferrata Nord, al passo del Vaiolon (m 2500) poi al rif. Paolina (ore 1,00)
B) Per pendio erboso scendere la cresta Sud, immettersi nella gola fra Roda di Vaèl e Roda del Diavolo, dove, con l'ausilio di qualche fune, scendere per salti e ghiaie fino a raggiungere il rif. Roda di Vaèl (45 minuti).