Via  VINATZER-Riefesser  e  VINATZER-Mark

PIZ CIAVAZES 2828

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nell’ Agosto del 1985 con Giovanni Turconi e Massimo Garghetti.

Via logica, di diedro e camino , un pò incassata e ombrosa.

Roccia buona e abbastanza difficile.

Il tiro difficile è il 6° dove si deve superare uno strapiombo per entrare in una nicchia, molto scomodo (in libera 6a).

Io sono tornato indietro , l’ha fatto Massimo.

Per scendere non conviene utilizzare la Ferrata delle Mesule, ma utilizzare la via Stefan che deposita all’intaglio tra Ciavazzes e Sella.

Giovanni Turconi era un collega di ufficio appassionato di montagna , gli ho insegnato tutti gli accorgimenti e le tecniche di arrampicata, portandolo su alti livelli (suo massimo 6°- da capocordata).

Fisico robusto , ma atletico, gran camminatore , dedito allo sci di fondo (ha fatto diverse Marcialonga).

Nessuna paura in arrampicata , in libera era formidabile, non si perdeva d’animo anche in situazioni precarie.

Ho arrampicato con lui dal Giugno 1983 all’ Agosto 1987 , poi abbiamo fatto una discussione e ci siamo lasciati con forte rammarico per entrambi.

L’argomento del contendere è che voleva fare vie di grado, a mio avviso, troppo elevato per le sue capacità e quindi a rischio, e il mio volo sulla Cassin alla Torre Trieste ha fatto il resto.

Con me ha avuto solo 2 incidenti , in uno una botta alla schiena senza conseguenze (Brenta) e in uno la rottura di una caviglia (Corno di Medale Via Bonatti).

Successivamente ha avuto un incidente molto grave sulla via Dibona al Croz dell’Altissimo.

Ora si è sposato e vive nel Veneto e l’ho perso di vista.

Massimo era un amico di Giovanni concittadino di Castellanza che si è aggregato a noi con successo.

In molte vie eravamo tutti e tre insieme.

Come forza era a noi superiore, bisognava guidarlo, era un ragazzo generoso e buono d’animo, il classico gigante buono.

Via  VINATZER - Riefesser diedro Sud-Ovest - Diedro Vinatzer

CENNO GENERALE

La via segue la fessura nel fondo del grande diedro nero della parete SO che inizia sopra la Cengia dei Camosci, seguendo nella parte iniziale la diramazione di sinistra.

Bella scalata assai ripetuta, in ambiente suggestivo; roccia buona, consigliabile solo con tempo asciutto.

Tutti i chiodi occorrenti sono presenti, soste comprese, portare comunque dei nuts e friends.

ACCESSO

Dal Passo Sella (m 2214) poco prima di arrivare al colletto tra la II Torre del Sella e lo spigolo sud-sud-ovest del Piz Ciavazes, si incrocia il sentiero che arriva dalla « Cengia dei Camosci ».

Attacco all'inizio della Cengia dei Camosci, in corrispondenza della fessura di sinistra, qui poco marcata, delle due che più in alto si riuniscono nel fondo del gran diedro (ore 1 dal Passo Sella).

Puntare alla fessura del diedro e attaccare sulle rocce inclinate sotto la stessa che costituisce la diramazione di sinistra.

E' consigliabile abbinare questa salita con una via della I o II Torre del Sella, dalla cui vetta si può raggiungere l'attacco in 15 minuti.

Primi salitori:  Luigi Riefesser e Giovan Battista Vinatzer, luglio 1934

Difficoltà:  TD sostenuto, V, con passaggi di V + e 1 tratto di A0 (VI, VI+ in libera).        Coefficiente di Difficoltà: 1195   Coefficiente Globale: 1314

(15*0,2)+(15*3)+(10*1) +(10*0,5)+(10*5)+(15*6) +(30*3)+(10*0,2) +(20*0,7+(20*0,2) +(10*8)+(10*6)+(10*10)+(10*0,7) +(20*10) +(10*18)+(10*8) +(10*5)+(25*3)+(5*10) = 1195 285m.

Dislivello:  250 m.

Sviluppo:  285 m.

Rischio: R2

Tempi:  salita ore 3,30, discesa ore 1,30

Materiale:  2 corde da 40 m, 15 moschettoni, 1 staffa, cordini, friends e nuts

SALITA

1)  Salire per rocce facili senza via obbligata. 35 m di III.

2)  Quando la fessura incomincia a delinearsi passare a sinistra evitando uno strapiombo (IV).

Proseguire pressoché diritti. Sosta dopo 40 m di III e IV.

3)  Diritti per la fessura (IV+), aggirare a sinistra in parete uno strapiombo (V), proseguire fermandosi su una cengia. 30 m con 1 ch. di sosta.

4)  Andare a destra sulla costola di divisione delle due fessure e salire fino ad un terrazzo dove inizia il grande diedro-camino nero.

40 m di IV e III.

5)  Salire nel diedro (chiodi), poi per una difficile fessura sulla destra (ch.), fino a trovarsi qualche metro a destra di una grotta nera, posta sul fondo del diedro-camino. 35 m di V- e V con chiodi (1 ch. di sosta).

6)  Superare uno strapiombo giallo (4 ch., molto difficile) e per una fessura arrivare ad un terrazzino. 10 m di A1 (VI+) e V+,  sosta con 2 ch.

7)  Salire per la fessura-diedro strapiombante, che obliqua a sinistra (IV+) fino ad un buon terrazzo. 25 m di IV+ e V-, sosta con ch.

8)  Andare a sinistra per parete e tramite una fessura si arriva sulle ghiaie della cima. 40 m di IV+ e V con 3 ch..

Per attrezzare la sosta sul ghiaione sommitale raggiungere delle rocce a sinistra.

Via Vinatzer - Mark   -  LOSS-Bonvecchio

La via segue la fessura sul fondo del grande diedro della parete SO che si biforca in basso a forma di ipsilon.

La via supera in parte il ramo destro di questa ipsilon, quindi si porta sullo spigolo che delimita a destra il diedro e prosegue in prossimità dello stesso fino alla cima.

Arrampicata molto bella e sostenuta, su roccia buona ad eccezione di un tratto, poco ripetuta; alcuni chiodi sono in posto, per una ripetizione si consiglia di portare dadi grossi e friends.

Primi salitori:  Rudi Mark e Giovan Battista Vinatzer, estate 1940, seguiti da Emilio Bonvecchio e Bepi Loss, il 7 maggio 1967 che ignorando la precedente salita, hanno percorso un itinerario quasi del tutto identico, con un tratto in artificiale e usando circa 100 chiodi.

Dislivello:  250 m.

Difficoltà:  V+ e VI

ATTACCO e SALITA

Attacco sulla Cengia dei Camosci, alla base del diedro di destra (ore 1 dal Passo Sella).

1)  Salire nel diedro molto bello (45 m; V, V+; 4 ch.).

2)  Proseguire nel diedro e, prima di uno strapiombo che lo chiude, uscire a destra portandosi sullo spigolo che lo delimita e raggiungere una nicchia

(40 m; IV +; 3 ch.).

3)  Aggirare a destra la nicchia e salire diritto puntando ad uno strapiombo giallo (30 m; III, IV; 1 ch.).

4)  Raggiungere lo strapiombo, superarlo sulla destra e proseguire diritto (45 m; VI, VI-; 6 ch.).

5)  Sempre tenendosi un pò a destra dello spigolo salire diritto superando un'altro strapiombo (35 m; VI; 2 ch.).

6-7)  Lungo una serie di diedri e fessure proseguire per 2 lunghezze di corda fino a uscire sulla terrazza sommitale (60 m; V+, VI);

(ore 4 dall'attacco).