RELAZIONE Via BHUL-Erwing
PALE SAN MARTINO - CIMA CANALI 2891 mt. fessura ovest
Via BUHL-ERWING - Parete Ovest
Primi salitori: H. Buhl e H. Erwing il 9 settembre 1950
Difficoltà: TD+, VI- Coefficiente di Difficoltà: 2150 Coefficiente Globale: 2365
(30*3) +(25*3)+(25*6) +(30*0,5) +(45*10) +(20*5)+(20*8) +(40*5)+(5*6) +(20*3)+(20*6) +(25*3)+(20*5) +(25*5)+(20*3) +(20*8)+(25*3) +(30*3) +(30*0,5) = 2150 465m.
Dislivello: 450m.
Sviluppo: circa 500 m.
Rischio: R2
Materiale: soste presenti, Normale Dotazione Alpinistica
Tempi: avvicinamento 30 minuti, salita ore 6, discesa ore 2
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nel Luglio 1985 con Renato Bernard.
Via molto bella , evidente , non molto difficile , roccia ottima, classica arrampicata di diedro - camino, facilmente proteggibile.
Il tiro più difficile è il 4° , il resto si fa velocemente.
L’abbiamo fatta di corsa , 3 ore dall’attacco (un record).
Ci abbiamo messo di più a scendere che a salire.
Consiglio di interrompere la via all’ 11° tiro , dove c’ è una scritta a vernice con scritto discesa che penso che porti molto più velocemente alla base.
La discesa è complicata , un labirinto e una specie di caccia al tesoro alla ricerca di bolli rossi scoloriti, per imboccare un orrido canalone.
Alla fine del canalone è consigliabile una doppia che deposita sulle ghiaie.
DESCRIZIONE
La prima parte della via segue la Via Simon-Wiessner, fino alla base della parete gialla strapiombante, da cui comincia la via vera e propria.
Salire verticalmente, puntando alla fessura visibile in mezzo a rocce gialle.
Prima di raggiungere la fessura risalire completamente un pilastro, raggiungendo così la base della fessura sotto allo strapiombo.
Percorrere interamente questa fessura, fino ad un terrazzo che la interrompe, e da cui si vede il proseguimento della fessura 20 m più sopra.
Percorsa anche questa seconda parte della fessura (questa può essere affrontata sia stando sui margini sia arrampicando internamente), guadagnare il punto in cui questa si allarga a camino.
Percorrere il camino e raggiungere le rocce finali, scendere a un intaglio (da qui è possibile scendere direttamente senza andare in cima) o salire per placche e raggiungere la vetta.
CENNO GENERALE
Stupenda arrampicata in libera che segue una fessura-camino che, con linea perfettamente verticale, porta in vetta ad un pilastro staccato; da qui, in breve, alla cima più alta.
Una lunghezza è difficile, per il resto ci sono sempre ottimi appigli che permettono di superare, in spaccata, tratti verticali o poco strapiombanti, senza eccessiva fatica.
I chiodi, molto pochi, servono solo per assicurazione.
ACCESSO
Dal rifugio Pradidali in 20 minuti circa, si arriva alla base della parete che sorge proprio davanti al rifugio.
SALITA
Rimontare il facile zoccolo in obliquo verso sinistra, prima, poi verso destra sotto la verticale parete dove passa la fessura Buhl.
Seguire una cengia a destra fin quasi al termine, dove inizia una fessura grigia che sale direttamente (passi II-III).
Le prime 3 lunghezze sono in comune con la via Simon-Wiessner.
1) Salire diritti, per rocce inizialmente instabili, passare sotto un sasso e raggiungere un buon terrazzino. 30 m di IV con 2 ch. più 2 ch. di fermata.
2) Diritto per una fessura grigia, superare un paio di strozzature strapiombanti. 50 m (possibilità di sosta intermedia con 1 ch. di sosta) di IV e V- con 4 ch. più 2 ch. di fermata.
3) Obliquare a sinistra, superare un diedro verticale, raggiungere un comodo terrazzo posto sotto una parete gialla strapiombante solcata da una fessura. 30 m di III con 2 ch. di fermata.
4) Tiro più difficile.
Salire per la fessura superando un primo strapiombo leggermente a destra, proseguire poi diritto raggiungendo un ultimo diedro più facile. 45 m di V continuo e A0 o A1 con 6 ch., 1 cuneo, sosta con 2 ch. di fermata.
5) Superare uno strapiombo, lungo la fessura-camino che segna tutto l'itinerario di salita; sempre per fessure raggiungere un secondo strapiombo da superare, quindi diritto. 40 m di V e IV+ con 4 ch. più 2 ch. di fermata.
6) Continuare per la fessura, raggiungere una cengia (possibilità di sosta), poi ancora diritti fin dove il camino si chiude a tetto.
Passare allora a destra arrivando ad una comoda sosta. 45 m di IV+ con un passo di V- con 1 ch. più 1 ch. di fermata.
7) Salire qualche metro (possibilità di sosta), quindi per la fessura che strapiomba, fino a raggiungere una grotta. 40 m di IV e V- con fermata da attrezzare.
8) Uscire dalla grotta a destra, poi riportarsi nel camino fino ad arrivare ad una nicchia con spuntoni e clessidre. 45 m di IV e IV+ con 1 ch.
9) Seguire sempre il camino fino a sostare in una zona facile. 45 m di IV e IV+.
10) Si è quasi fuori dal pilastro.
Salire qualche metro, montare su un masso appoggiato ad una verticale parete gialla di 15 m, superarla da sinistra a destra e sostare sulla cresta. 40 m con la parete iniziale di V con 2 ch.
11) La via finisce qui.
Raggiungere la vetta della Torre staccata dal massiccio della Cima Canali; scendere qualche metro fino a 1 ch. con moschettone; 10-15 m. Sostare.
Da qui è anche possibile iniziare direttamente la discesa per il canale (più rapida che dalla vetta).
12) Calarsi ancora qualche metro, quindi, dove la parete di fronte è più vicina, fare una spaccata di quasi 1 m e mezzo e raggiungerla, salire ancora sostando presso un grosso spuntone. 30 m di III. (Doppia possibile),
13) Proseguire per la cresta, fino a sostare su una terrazza vicino ad una torretta. 30 m di IlI.
Proseguire un pò a destra, aggirare una torre staccata, imboccare un canale detritico, proseguire facilmente fino ad una forcella a destra della vetta della Cima Canali; qui inizia la discesa.
DISCESA
Seguire la complicata, anche se facile, via normale di salita (II, III-).
Seguire la cresta sud-ovest fino ad un intaglio.
Traversare a mezza costa, raggiungendo un secondo intaglio; arrivare ad un canalone da scendere direttamente nella parte iniziale, fino a trovare un ancoraggio (ch.) per una corda doppia da 40 m; abbandonare il canalone e scendere sulla sinistra (viso a valle), su dei salti rocciosi.
Arrivati all'altezza della fine del canalone, se questo è in buone condizioni (neve), si può arrivare al ghiaione della base (caratteristico passaggio sotto un masso incastrato che sbarra il canalone), altrimenti continuare sulla sinistra costeggiando il canalone per raggiungerne la base.
Da qui in breve ritornare al rifugio.
Lungo tutto il percorso sono poco visibili dei bolli rossi e si trovano numerosi ometti segnavia; nella prima parte di discesa, non avere fretta nell'abbassarsi subito, ma perdere quota dolcemente, in caso di nebbia fitta fare moltissima attenzione a non perdere il percorso.