MARMOLADA  Punta  Penia   parete sud-ovest  3342 mt.  Via   SOLDA'-Conforto

Itinerario fra i più classici e ripetuti sulla parete Sud, risulta interamente attrezzato.

Dal Passo Ombretta, la parete sud-ovest appare particolarmente repulsiva, sia per la verticalità che per le vaste zone strapiombanti che la caratterizzano.

Segnata orizzontalmente da due lunghe cenge, può essere suddivisa in tre parti, delle quali l'ultima è incisa da un grande diedro giallo, (unica via logica di salita), che limita a destra un levigato pilastro.

La salita si sviluppa per fessure, diedri e canali su roccia normalmente solida ed a tratti talmente compatta da rendere rari appigli ed appoggi, friabile lo zoccolo (bellissima la traversata finale).

L'arrampicata è spesso faticosa, ma se affrontata in buone condizioni di allenamento può risultare piacevole e di soddisfazione.

Questa zona è battuta dai venti freddi che da ovest risalgono la Val  Rosalia e che rendono particolarmente rigida la temperatura nelle giornate meno calde dell'estate.

Va poi tenuta presente l'estrema pericolosità del colatoio terminale, spesso ghiacciato, che in caso di temporale si trasforma in una autentica cascata.

Le soste sono tutte attrezzate, ma sono generalmente mediocri.

La salita può richiedere un bivacco in vetta.

Primi salitori:  G. Soldà, U. Conforto 29-31.8.1936

Difficoltà:  TD+., difficoltà massima 6°+ (oppure 6a+), dal V al VI con tratti in A         Coefficiente di Difficoltà: 3998   Coefficiente Globale:  4597

(25*0,5)+(25*5) +(50*3) +(20*5)+(20*8)+(10*0,5) +(15*0,7)+(20*3) +(35*8) +(35*10) +(10*18)+(20*5) +(30*10) +(30*10) +(15*8)+(15*10) +(40*10) +(15*3)+(20*5) +(20*3)+(20*5) +(20*18)+(20*16)+(10*8) +(25*0,5)+(25*3)  +(25*0,7)+(25*0,5) +(60*0,2) = 3998

Dislivello:  550 m.

Sviluppo:  circa 700 m.,  23 lunghezze di corda

Rischio: R3

Tempi:  7-10 ore (tempo medio di salita).

Materiale:  2 corde da 40 m, 30 moschettoni, 2 staffe a testa, qualche chiodo piatto e normale, cordini

Discesa:  ore 2

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Settembre 1985 con Renato Bernard.

Via grandiosa , di grande impegno globale, su una parete gigantesca e mitica.

Le difficoltà sono forti (6°-, 6°+) e l’uscita può riservare brutte sorprese.

Lo zoccolo di attacco è facile, friabile e coperto da detriti , pericoloso.

Il gran diedro della via è di una bellezza incomparabile.

Indimenticabile un gran traverso a destra difficile.

Problematico il superamento di un gran strapiombo che adduce alla parte finale (Qui ci ha bivaccato molta gente e qualcuno ci ha lasciato le penne).

Dopo questo strapiombo anche noi abbiamo avuto una brutta sorpresa: abbiamo trovato una paretina verticale abbastanza liscia e completamente vetrata.

Questo ghiaccio si forma nelle notti sotto zero dall’acqua di scolo del canale soprastante.

I tentativi di salirla sono stati vani, fino a che Renato ha avuto l’idea di togliere le scarpette e salire solo con le calze di lana.

Impresa riuscita con grande patema per entrambi.

(Bravo Renato)

Il canale successivo fortunatamente non ci ha dato problemi, visto che era Settembre, ma in altri mesi ??

Discesa dalla ferrata della Marmolada per il Rifugio Contrin.

ACCESSO

Dal rifugio Contrin, proseguire per sentiero fino al Passo di Ombretta (2704) (ore 1,30).

Risalire il ghiaione raggiungendo in 10 minuti l'attacco.

Iniziare al centro della parete, presso un camino obliquo inclinato da destra a sinistra.

Se si pernotta al Bivacco Dal Bianco, dirigersi dal Passo verso Sud, per tracce di sentiero.

Dal bivacco in pochi minuti si arriva all'attacco.

SALITA

1)  Risalire il camino sostando al suo termine. Sosta con ch. 40 m di III.

2)  Superare un muretto giallo friabile (IV+).

Traversare un pò a sinistra e proseguire verso sinistra. 20 m.

3) 4) 5)  Continuare sempre verso sinistra, superando una fessura verticale  (IV+ con roccia non buona) ed un caminetto.

Raggiungere una zona di parete più inclinata. 80 m con soste con ch.

6)  Salire per placche inclinate ma lisce, zizagando. Alla fine traversare decisamente a destra.

Ottimo punto di sosta con ch. 40 m di IV+ e V.

7)  Raggiungere a destra una lama staccata e superarla. Sosta con ch. 15 m di V e IV.

8)  Proseguire per la fessura verticale (IV e V con ch.),  traversare per placca a sinistra (A1 e V-).

Sosta scomoda con 2 ch. di fermata (40 m.)

9) 10)  Superare un tratto molto verticale con molti chiodi.   Soste con ch. 45 m di A1, A2, IV+ e V.

11)  Salire diritto qualche m (IV).   Traversare poi a sinistra su roccia nera e liscia (V- e V con 3 ch.).

Raggiungere un buon terrazzino e sosta con ch.

12)  Superare un diedro friabile di 12 m (IV-), chiuso in alto da uno strapiombo (A1 e V-, ch.).

Si arriva alla prima grande terrazza.

Da questa raggiungere a sinistra un diedro giallo e strapiombante. 40 m.

13)  Superare una placca liscia (V con 1 ch. pessimo) e poi un camino (8 m di IV) chiuso da un faticoso strapiombo (A2).

Portarsi sotto un secondo strapiombo e superarlo a destra (V+, A1).

Sosta scomoda nel fondo del gran diedro, che qui si allarga in camino (38 m.).

14)  Salire in spaccata sotto un tetto (15 m con 3 ch., IV e V), superarlo (A1 sostenuto e  faticoso).

Sosta su una piccola cengia con ch. (22 m.).

15)  Andare a destra (IV), poi diritto per parete strapiombante (A1).

Deviare facilmente a destra (IV).  Sosta con ch. (30 m.).

16)  Superare una fessura obliqua a destra (V- con 1 ch. e 1 cuneo), proseguire in traverso per placche

(IV+ e V con ch.).

Risalire fino all'inizio di un diedro verticale (IV). (40 m.).

17)  Salire per il diedro (V con 1 ch.), andare poi a sinistra e diritto fino a raggiungere una terrazza con ch. di sosta. (20 m.).

18)  A destra per una rampa, poi traversare in orizzontale (un passo di IV), raggiungere  una nicchia all'inizio del colatoio finale.

Sosta con 2 ch. (42 m.).

19)  Superare una parete nera bagnata e strapiombante con chiodi malsicuri. Sosta su staffe.

30 m di A2 e A1.

20)  Risalire il colatoio.  Sosta con ch. dopo 35 m di IV e IV+.

21) 22)   Proseguire sempre per il colatoio con ch. (IV e IV+).

In avverse condizioni di tempo, è possibile superare un passaggio sulla parete di sinistra (ch.); in ogni caso ci si trova in una zona inclinata. 65 m.

23)  Andare a destra su placche friabili (III+) uscendo dalla parete.

Dirigersi verso la vetta della Marmolada dove si trova il rifugio Punta Penia.

Volendo invece scendere, seguire la cresta ovest lungo la via ferrata che, in breve, porta alla forcella Marmolada (2910) e da questa, per facili ghiaioni, al rifugio Contrin in circa 2 ore.

Attenzione, è facile trovare neve o ghiaccio, nel percorso dalla vetta della Marmolada alla forcella.

ALTRA RELAZIONE SINTETICA

Attacco nel mezzo della parete sud ovest, nel punto più vulnerabile, presso un camino obliquo da destra a sinistra che si risale per 40 m (III) fino al suo termine su un terrazzo ghiaîoso.

Superare un muretto giallo friabile (IV) e continuare un pò verso sinistra sotto alti strapiombi (IV-).

Per una fessura liscia a verticale (V-) di roccia non buona, raggiungere un caminetto (III) che porta su una zona più facile di gradini e cenge detritiche, oltre la quale, per una breve placca levigata raggiungere (IV) una buona cengia, sotto una enorme parete verticale e liscia, solcata da due fessure discontinue e superficiali (fin qui 6 lunghezze di corda dal III al IV-).

A destra raggiungere una lama staccata che si supera per la fessura della stessa (V) fino a raggiungere una piattaforma.

Proseguire per la fessura verticale (V), quindi traversare per placca di 8 m a sinistra (A1, V) fino ad una scomoda sosta.

Raggiunta una striscia nera prima non visibile, risalirla per un tratto molto verticale (A1, A2, V, poi IV) per 50 m.

Traversare poi 5 m a sinistra su roccia nera e liscia (V) e per un caminetto strapiombante (IV-) arrivare a un terrazzino.

Un diedro friabile di 12 m (IV-), chiuso da uno strapiombo (V), porta sulla grande terrazza, circa a metà parete.

Raggiungere a sinistra il grande diedro giallo e strapiombante della seconda parte dell'ascensione.

Delle rocce facili (III) portano sotto una liscia placca (V), poi un camino di 8 m (IV) chiuso da uno strapiombo (A2).

Portarsi sotto un secondo strapiombo da superare a destra (V-), proseguire per un camino strapiombante per 15 m. (A1) fino ad un terrazzino.

Da qui un pò verso destra (IV), poi diritto per parete strapiombante (A2), infine in obliquo a destra su terreno più facile (IV) fino ad una sosta.

Seguire una fessura obliqua a destra (V); dominata da grandi strapiombi, traversare a destra per solide placche (V e IV) fino all'inizio di un diedro verticale.

Scalare il diedro (9 m; V); verso sinistra e poi direttamente raggiungere poco sopra una buona terrazza (IV-).

Salire a destra per una rampa, poi traversare in orizzontale (IV) fino a raggiungere, dopo 40 m, la nicchia all'inizio del colatoio finale.

Superare una parete nera bagnata e strapiombante (A2) fino ad una sosta all'interno del colatoio.

Risalire il colatoio più facilmente e con alcune lunghezze di corda con difficoltà decrescenti raggiungere la calotta sommitale (in condizioni avverse di tempo oppure per la presenza di tanto ghiaccio sul fondo è possibile superare un passaggio sulla parete di sinistra e raggiungere in ogni caso la zona inclinata delle ultime rocce).

DISCESA

Seguire la cresta Ovest lungo la via ferrata che, in breve, porta alla Forcella Marmolada (m 2910) e da questa, per facili ghiaioni, al Rif. Contrìn in circa 2 ore.

Attenzione, è facile trovare neve o ghiaccio, nel percorso dalla vetta della Marmolada alla forcella.