TRE CIME Dl LAVAREDO CIMA PICCOLISSIMA Via CASSIN - Vitali - Pozzi

PER PARETE SUD-EST

Primi salitori:  R. CASSIN - Vitali – Pozzi

Difficoltà:  7   (OBBLIGATORIO 6-/A0)       Coefficiente di Difficoltà: 1990; in libera 2230    Coefficiente Globale: 2288; 2564 in libera

(20*8)+(15*6) +(25*3) +(15*8)+(10*10) +(10*8)+(10*10) +(25*10) +(50*8) +(20*5)+(15*8) +(15*16)+(15*8)+(5*3) +(40*0,5) = 1990

(20*8)+(15*6) +(25*3) +(15*8)+(10*10) +(10*8) +(10*10) +(15*18)+(10*18) +(20*8) +(35*8) +(20*5)+(15*8) +(15*16)+(15*8)+(5*3) +(40*0,5) = 2230

Versante:  Sud Est

Sviluppo: 290m. + 70 m. alla cima

Dislivello:  320 m.

Rischio: R3

Materiale:  chiodatura abbondante

Tempi:  6 / 7 ore

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1984 con R. Bernard

Via del grande Cassin sulla cima più piccola delle Lavaredo, con il solito traverso a sinistra.

Ha dei passaggi difficili e continui ed una difficoltà di 6°-.

Ricordo dei bei chiodoni artigianali di Cassin e una salita più da falesia che di montagna.

Ricordo un passaggio all’ultimo tiro molto duro (uno strapiombo brucia braccia).

Discesa nel Canalone tra la punta di Frida e la Piccolissima con un paio di doppie di cui una alla fine del canale.

Nel canale attenzione ai sassi smossi, stare vicini nello scendere.

L’ itinerario sale la gialla e strapiombante parete della Cima Piccolissima con un percorso breve, ma impegnativo, soprattutto se percorso in libera.

La roccia è gialla, ma la grande frequentazione ha reso gli appigli solidi e sicuri.

ACCESSO GENERALE

I punti di partenza ideali sono Cortina d'Ampezzo ed Auronzo raggiungibili da nord attraverso la Pusteria e da sud con l'autostrada A27 e poi lungo la statale.

Da Cortina attraverso il Passo Tre Croci raggiungere Misurina.

Da Misurina imboccare la strada (a pagamento) che risale fino alla base dei versanti Sud delle Tre Cime.

Lasciare l'auto al parcheggio del rifugio Auronzo, dove finisce la strada.

Per dormire l'ideale è pernottare al rifugio Auronzo o al rifugio Lavaredo, che si raggiunge in 15 min. lungo la strada sterrata (chiusa al traffico) proprio sotto le pareti sud.

L'avvicinamento è breve per la vicinanza alla parete.

ACCESSO

Dal rifugio Lavaredo, posto sotto la parete, conviene salire alla forcella Lavaredo e per sentiero verso sinistra raggiungere la base della parete.

Sul lato sinistro della parete è evidente un grande diedro obliquo verso sinistra, dove attacca la via.

Lo si raggiunge da sinistra per cengia e gradoni.

SALITA

Attaccare nella gola.

1A)  Superare i due primi forti strapiombi per poi salire la parete destra fino ad una cengia.

2A)  Traversare, carponi verso destra fino ad un ch.; alzarsi per c. 1,5 m. in obliquo a destra fino ad una grande cengia.

oppure

1-2)   Salire i gradoni a destra della gola con difficoltà di V e V- fino a raggiungere una grande cengia.

3)   Attaccare la parete soprastante dove è incisa da una fessura-diedro verticale e strapiombante; seguire la fessura per c. 12 m. fino ad una cornice (ch.).

Continuare poi  4 m. a destra per un diedro molto strapiombante (ch.), arrivare a un posto di sosta (ch.) 25 m. sopra la cengia.

4)  Spostarsi per 4 m. a sinistra (ch.), poi salire un diedro aperto friabile, che diventa fessura, fino ad un posto di sosta ( 25 m.).

5)  Traversare  2 m. a destra, poi salire superando frontalmente uno strapiombo (ch.) e proseguire per circa 10 m. su placche compatte in grande esposizione (ch.) fino ad una breve fessura, che dopo alcuni metri porta ad un posto di sosta (ch.).

6)  Salire a sinistra della sosta, per un diedro strapiombante, per 5 m., fino ad una fessura che solca la parete in orizzontale (ch. e moschettone).

7)  Traversare a sinistra per circa 25 m., con molta esposizione e con poca sicurezza fino ad un terrazzino, alla base del diedro che incide la parete nella sua estremità sinistra (dalla cengia fino a qui continui passaggi di 6° gr.).

8)  Salire per il diedro fino alla fine (30-35 m.; ch.; 5°+) e arrivare sopra un gendarme.

9)  Continuare per lo spigolo (4°) per 40 m. fino ad un terrazzino (ch.); salire diritto ad uno strapiombo giallo fessurato da superare frontalmente (passaggi di 6°; ch.).

10-11)  Proseguire sempre per lo spigolo, superando altri difficili strapiombi e, tendendo a sinistra, raggiungere in vetta.

DISCESA

Si effettua in doppia utilizzando gli anelli cementati (non utilizzare altre soste di calata con chiodi normali).

Dalla cima una prima calata porta ad una cengia dove si deve traversare verso destra fino ad un terrazzino affacciato sul lato nord-ovest (fin qui è possibile arrivare attraversando per cengia prima dell'ultimo tiro nel camino finale).

Con altre 2 CD arrivare alla forcella tra la Piccolissima e la Punta Frida.

Da qui continuare la discesa nel canale Sud-Est, con 5 doppie (attenzione alla caduta sassi).