Via Normale alla Cima Ovest di Lavaredo  m. 2973  (versanti S e O)

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1980 con Silvio Roncoroni .

Silvio è un compagno di scuola e un mio collega di ufficio, l’ho letteralmente trascinato negli anni in avventure alpinistiche più grandi di lui (anche se erano ferrate, e piccole e facili ascensioni).

Ancora oggi non so, se in lui prevale la sensazione delle paure sofferte, o se è contento di averle vissute.

Un ragazzo buono , generoso , simpatico, di compagnia, un po' pigro.

CENNO GENERALE

Via facile tranne che in un breve tratto:

una placca leggermente strapiombante che sbarra il passo alla fine di un canale quasi verso la vetta (4°).

In discesa qui si fa la Doppia.

Ripercorsa in Discesa altre 2  volte in occasione delle ripetizioni delle Vie Demuth e Cassin.

Fra le tre vie normali alle Cime di Lavaredo è probabilmente la più varia.

È l’unica alla portata dell’alpinista principiante su questa montagna che annovera vie che hanno fatto la storia dell’alpinismo.

La roccia è buona, la via è frequentata ma non troppo, scalata tranquilla con solo pochi e brevi passaggi un pò difficili.

Su questa via non avete bisogno di nessuna relazione, basta seguire i segni rossi sbiaditi che vi condurranno diritti (si fa per dire, visto lo sviluppo a dir poco complicato della stessa) in vetta.

Inoltre potrà ritornare utile conoscere la discesa quando si deve scendere dopo aver salito altre vie della Cima Ovest.

Primi salitori:  M. Innerkofler, G. Ploner, 21 agosto 1879

Difficoltà:   AD max: 4°

Dislivello:  400 m

Sviluppo:  650 m

Tempi:  2 – 4 ore (a seconda dei tratti percorsi in cordata)

Roccia:  generalmente buona; qualche tratto detritico

Materiale:  cordini, dadi, 3 – 4 chiodi potrebbero essere utili (soste attrezzate ma pochissimi chiodi di passaggio)

Punti d’appoggio:  Rifugio Lavaredo, m 2344, privato, posti 30, aperto dal 10/6 al 30/9, tel. 336 49 46 17.

Rifugio Auronzo, m 2320, CAI, posti 90, aperto dal 1/6 al 30/9 e durante le festività, tel. 0435 39 002.

AVVICINAMENTO

Dal Rifugio Auronzo, m 2320, prendere una delle molte tracce che salgono i ripidi ghiaioni sotto le Tre Cime.

Occorre raggiungere la Forcella della Grande (cioè quella fra Cima Ovest e Cima Grande).

All’inizio il sentiero è abbastanza buono e contorna la base della Croda del Rifugio e poi (si lascia in alto un grosso masso con un triangolo rosso e numero 9 e a sinistra il canalone ghiaioso che scende dalla Forcella Alta di Longeres, fra la Croda del Rifugio, e gli avancorpi meridionali della Cima Ovest.

Qui sale più ripido e su terreno mobile direttamente verso il canalone che porta alla  forcella (molte tracce di discesa; a destra c'è un torrione che è uno sperone staccato della Cima Grande).

Con fatica raggiungere la stretta sella a quota 2600 circa (grande caverna di guerra).

Ore 0,45 – 1 dal Rifugio Auronzo.

SALITA

Poco sotto la forcella a sinistra sale un ripido canalone nel corpo della Cima Ovest.

Una freccia rossa indica la direzione.

Seguire i segni rossi (sbiaditi) che portano fino in cima.

Rimontare il canalone, superando qualche salto con grossi massi incastrati (passaggi di 2°), che dopo 70 m circa si divide in tre rami.

Prendere il ramo sinistro da lasciare quasi subito (10 m, tracce di sentiero), portarsi sulla costola rocciosa a sinistra del canale andando sulla sua cresta (15 m, 2°+).

Seguire per circa 80 m i segni e gli ometti sulla cresta di rocce e detriti fino alla base di una parete di roccia chiara incisa a sinistra da un camino.

Si può risalire il camino (2°) o sulla parete a destra (3°-),  fino a raggiungere una piccola terrazza con 2 CF per la CD in discesa (50 m).

Attraversare a destra per piccole cenge (60 m, passi di 2° e 3°), riportarsi verso il canalone iniziale, che si raggiunge di nuovo in alto, sotto una forcella fra la Cima Ovest ed il suo avancorpo Sud (Croda degli Alpini).

Raggiungere la forcella per ghiaie e salti rocciosi (50 m, passi di 2°); spostarsi a destra  sulla parete della Cima Ovest.

Risalire un ripido caminetto in opposizione (15 m, 3°+) che porta sulla grande cengia anulare superiore (2CF per CD in discesa), che fascia con continuità i versanti O, S, E e parte della parete Nord.

Seguire la cengia a sinistra per sentiero (ometti), girare sulla parete O e dopo circa 120 m  riprendere a salire dove la parete è solcata da un canalone (dei segni rossi indicano verso l’alto).

Seguire i segni rossi che portano prima a destra e poi a sinistra per cengia, salire un gradino e ritornare a destra per terrazza (tratto stretto, 3° o passo del gatto).

Risalire un caminetto (10 m, 3°-) e dei gradoni verso sinistra (10 m, 2°) che portano a una cengia (chiodo per calata diretta di 50 m alla grande cengia o con 25 fino poco sotto il passo del gatto).

Seguire la cengia a destra e traversare il canalone di prima (30 m, 1°).

Su cengia andare a destra per 10 m., salire poi su dei facili gradoni (40 m, 1°, 2°) fin sotto una forcella, raggiungerla scalando un ripido muro (passaggio più difficile della via).

A sinistra dei segni rossi e di un caminetto salire una fessura che porta dopo 10 m (4°) su una scaglia staccata (2 CF sosta aerea).

Seguire gli ometti e i segni per ghiaia, aggirare un primo torrione (60 m, 1°), scalare un  caminetto (5 m, 3°, 1 C) e un salto difficile (3 m, 4°) con sosta su 1 SF alla sommità (doppia in discesa).

Aggirare un secondo torrione sulla sinistra, saltare una spaccatura che porta a degli spuntoni e da lì in cima.

(grosso ometto-croce di pietre a secco; libro di vetta).

DISCESA

Per scendere si deve ripercorrere la via di salita a ritroso.

Dalla cima si aggirano 2 torrioni seguendo i segni rossi fino a 2 SF.

1° CD di 15 m in un caminetto (stare a sinistra viso a valle).

Seguire gli ometti-segni e percorrere su detriti una terrazza fin sopra la parete

difficile dove a sinistra (viso a valle), si trovano 2 SF.

2° CD di 25 m lungo il camino a sinistra della parete difficile.

Arrampicare in discesa per gradoni (40 m,  2°) fino ad una cengia da seguire

a destra (sempre viso a valle) fino ad 1 CLF.

3° CD di 25 m in verticale lungo il canalone.

4° CD di 25 m lungo il canalone da 1 CLF con cordone che si trova sotto un salto giallo-nero

Scendere facilmente in arrampicata per 10 m e raggiungere la cengia anulare.

Seguirla verso a sinistra (ometti, segni) fino sopra la forcella fra la Cima Ovest ed il suo avancorpo Sud.

5° CD di 20 m lungo un camino fino alla forcella.

Scendere per ghiaie e salti rocciosi nel canalone a sinistra (50 m), poi traversare a destra (viso a valle) per cenge esposte (passo di 2°; ometti), risalire fino ad una terrazza (grosso ometto) dove ci sono 2 CF.

6° CD di 50 m con la quale scendere fino ad una spalla detritica (possibile CD anche da 25 m. e facile discesa lungo il canale a destra della parete).

Seguire delle tracce in discesa (80 m) che riportano a sinistra nel canalone che divide la Cima Ovest dall’avancorpo (40 m, passi di 2°; 1 di 3°).

Scendere il canalone per tracce, superare qualche corto salto, fino alla Forcella della Grande (50 m, passi di 2°).

Ore 1,30 dalla cima