Via DEMUTH PER SPIGOLO NORD-EST m 2973
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nell’ Agosto 1985 con Giovanni Turconi e Massimo Garghetti.
La via non è molto bella per via della roccia che è sporca di detriti e a tratti non salda e per il percorso tortuoso.
Bello il punto in cui lo spigolo si affaccia sulla parete Nord, veramente impressionante.
Le difficoltà sono discontinue e alcune aggirabili.
Qualche chiodo è presente, alcune soste sono attrezzate, portare nuts e friends.
I miei compagni mi hanno preso in giro per diverso tempo perché li ho portati a fare questa via che per loro era troppo facile e bruttina.
Le soste ci sono quasi tutte, ma praticamente solo quelle.
La roccia, pur essendo generalmente buona, richiede attenzione anche perchè la chiodatura è praticamente assente (c'è solo sullo strapiombo di A1 e nel camino finale); inoltre per lunghi tratti è difficile assicurarsi convenientemente.
La via viene descritta fino alla grande cengia sommitale, tralasciando gli ultimi facili tiri che conducono in vetta lungo lo spigolo (3° e 4°).
Si può comunque raggiungere la vetta anche percorrendo la cengia verso Sud fino ad incrociare la via normale.
Primi salitori: F. Demuth, S. Lichtenegger, F. Pehringer, 24 luglio 1933
Difficoltà: TD; max: 6°+ (A1) obbl. 5°+ Coefficiente di Difficoltà: 2164 Coefficiente Globale: 2380
(20*3)+(15*0,5) +(30*3)+(5*0,5) +(30*3)+(10*8) +(20*8)+(5*0,5) +(30*10)+(10*16)+(10*0,5) +(40*3) +(15*5)+(10*3) +(10*16)+(20*10)+(10*3) +(25*3)+(10*10)+(10*0,5) +(20*0,5)+(25*3) +(20*3)+(20*0,7)+(10*0,5) +(25*3)+(25*0,5) +(20*5)+(20*3) = 2164
Dislivello: 450 m (fino alla cengia)
Sviluppo: 550 m
Rischio: R2
Soste: quasi tutte
Tempi: 7 ore
Roccia: solo a tratti buona; per il resto mediocre
Materiale: cordini, dadi, 6–7 chiodi (soste attrezzate ma pochissimi chiodi di passaggio)
AVVICINAMENTO
Dal parcheggio del Rifugio Auronzo seguire la strada per il Rifugio Lavaredo.
Passare vicino alla Cappella degli Alpini e giunti al Rifugio Lavaredo e salire alla Forcella Lavaredo, m 2470 (dal Rifugio Locatelli la forcella è raggiungibile con sentiero pianeggiante, segn. 101, 30 minuti).
Dalla Forcella seguire la traccia che passa alla base dei versanti N delle Cime di Lavaredo, oltrepassare la base della Cima Piccola e della Grande, risalire per circa 50 m il canalone fra la Cima Grande e la Cima Ovest.
Risalire il canalone per circa 50 m., fino alla base di una canale (60 m. a sinistra dello spigolo e circa 20 m più in basso della forcella tra una torretta staccata e lo stesso spigolo.
SALITA
1) Risalire il canale detritico fin quasi in cima (10 m, 2°+), attraversare a destra per una stretta cengia; 6 m, 3°) e raggiungere una zona di gradoni.
Salire in diagonale a destra fino a una cengia che conduce alla forcella tra la torretta e lo spigolo (50 m; 1°, 2°).
65 m; 2°, 3°; 2CF.
2) Salire diritto per una fessura appena accennata (10 m, 4°) fino ad una cengetta.
Andare a sinistra (7 m, 3°), rimontare un caminetto fino sotto ad un tetto che lo chiude. (10 m, 4°).
27 m; 3°, 4°; 1CF.
3) Traversare a destra servendosi di una lista (8 m; 5°).
Salire poi in verticale (8 m, 5°) fin dove la roccia si appoggia e continuare in diagonale a sinistra (12 m, 4°) fino alla base di una fessura diagonale.
30 m; 4°, 5°; 2CF.
4) Salire la fessura verticale fino a una strozzatura con strapiombo (15 m, 4°, pass. 5°-, 1C).
Superare lo strapiombo (5 m, 5°), continuare nella fessura (10 m, 4°), fino ad una sosta.
30 m; 4°, 5°; 1C, 2CF.
5) Proseguire salendo in diagonale destra fino a circa 5 m. dallo spigolo (10 m, 4°), lasciare a destra un tetto pronunciato sul filo dello spigolo e ritornare a sinistra fino ad arrivare ad una cengia (10 m, 4°).
Percorrere la cengia a sinistra fino ad una sosta (5 m, 2°).
25 m; 4°; 2CF.
6) Andare di nuovo in leggera diagonale destra fin quasi al filo dello spigolo (10 m, 4°), ritornare in obliquo a sinistra fino ad una zona appoggiata (10 m, 3°, 4°), raggiungere la base di una fessura-camino diagonale.
20 m; 3°, 4°; 2CF.
7-8) Salire il camino per 5 m (3°), uscirne per scalare in verticale delle rocce a gradoni, tendendo a sinistra (30 m, 2°, 3°) raggiungere un’altra fessura che sale verso sinistra.
Scalare la fessura (20 m, 3°, 1C) fino alla fine della zona appoggiata, sosta su una cengia.
60 m; 2°, 3°; 1C, 1CF.
9) Traversare sulla cengia in orizzontale a destra (30 m, 1°, passo di 3°) e salire un settore di facili rocce.
30 m; 1°, pass. 3°; 2CF.
10) Salire in verticale la soprastante parete fino ad una cengia sotto una fascia strapiombante.
20 m; 4°; 2CF.
11) Scalare la fascia strapiombante per una fessura a destra della sosta.
La partenza è difficile per la difficoltà di appoggiare i piedi (3 m, 6°+ / A1, 1C) e prosegue comunque impegnativa, (5 m, 6° / A0, 3C).
Proseguire in verticale su parete (8 m, 5°) fino alla cengia soprastante.
15 m; 5°, passo di 6°+ / A1 e 6° / A0; 4C, 2CF.
12) Dalla cengia salire in verticale una placca fino alla cengia successiva.
30 m; 4°, pass. 4°+; 2CF.
13) Continuare su una fessura (15 m, 5°, 1C), poi su parete fin sotto una cengia (15 m, 4°+, passo 5°, 1C).
Dal chiodo attraversare in orizzontale a sinistra (20 m,3°,2°) fino alla sosta.
50 m; 4°+, 5°; 2C, 2CF.
14) Dalla sosta scalare un muro verticale (5 m, 5°+, 1C) e poi la successiva placca un pò a destra in direzione di una caverna all’inizio del camino diagonale che caratterizza la parte alta della salita, fino a raggiungerla (30 m, 4°+).
35 m; 4°+, pass. 5°+; 1C, 1CF+CL.
15) Scalare il camino-diedro sovrastante sulla parete di sinistra, di buona roccia gialla (6 m, 4°+, 2C), superando in alto una strozzatura (4 m, 5°, 1C).
Oltre la strozzatura il terreno diventa più facile.
Continuare a percorrere il camino fino ad una comoda sosta (20 m, 4°, 1C).
30 m; 4°, pass. 5°; 4C, 2CF.
16) Salire delle rocce a gradoni a sinistra del camino-diedro fino a raggiungere quasi il centro della parete Est sotto la gola che incide la parte alta.
40 m; 3°, pass. 4°; 1SF.
17) Salire lungo la gola giallo-nera centrale direttamente fino alla cengia.
(30 m, 3°, 4°).
18-19-20-21) Con 4 tiri di corda si può arrivare in vetta seguendo lo spigolo, oppure seguire la cengia fino alla via normale con la quale si può raggiungere la cima.
Uscita per la cengia:
Seguire la grande cengia verso sinistra (qualche ometto).
Sul versante Sud, aggirato lo spigolo, la cengia si stringe e presenta un punto molto esposto (3 m, 3°).
Prima che la cengia giri sul versante Ovest un grande ometto segnala il punto in cui si deve scendere e in cui si trova il primo ancoraggio.
DISCESA
Basta seguire i bolli rossi sbiaditi della via normale:
1° CD: 25 m lungo il caminetto fino alla forcella ghiaiosa fra la Cima Ovest e l’avancorpo Sud.
Da qui a sinistra (faccia a valle) lungo il canalone che scende verso la Cima Grande, per salti rocciosi e detriti (2°).
Poco prima che il canalone si inabissi, seguire a destra (bolli e ometti) in traversata leggermente
ascendente sull’avancorpo, fino ad un’altra sosta con anello.
2° CD: 50 m, lungo la parete articolata sottostante (è possibile scendere a corda doppia 25 m e poi arrampicare in discesa su terreno facile).
Seguire le tracce di passaggio ora in vista del Rifugio Auronzo ritornando poi verso il canalone a sinistra,
dove si scende un salto di rocce (5 m, 2°+) prima di rientrarvi.
Scendere per il canalone (massi incastrati); in caso di neve 1C alla sommità;
lungo il canale si possono usare i massi incastrati come spuntone da doppia)
fino alla forcella fra Cima Ovest e Cima Grande, dove a destra scende la gola detritica e poi
per ghiaione fin nei pressi del Rifugio Auronzo
(ore 2 – 2,30 dalla cengia di uscita).