CASTELLETTO INFERIORE di BRENTA 2601 m.
Parete Sud - Via Kiene
Primi Salitori: Ernst e Kurt Kiene, 22 agosto 1910
Dislivello: circa 260 m.
Difficoltà: IV, 1 pass. V Coefficiente di Difficoltà: 835 Coefficiente Globale: 918
(20*3)+(20*5)+(5*8)+(20*1)+(15*0,5)+(20*0,2)+(25*3)+(30*3)+(10*5)+(20*5)+(20*3)+(40*0,5)+(25*0,2)+(20*0,7)+(20*3)+(25*0,5)+(20*5)+(25*0,7) = 835
Rischio: R2
Materiale: chiodi in parete 16 nel 1988, nel 2005 circa 24, le soste sono costituite da un anello ancorato ad una piastrina fissata alla
parete con fix del 10/12.
Tempi: ore 2.30/3
MIE IMPRESSIONI
Percorsa nel Luglio 1988 con compagni occasionali trovati al Rifugio Tucket.
Rispetto alla via normale o alla via Heineman è di tutt’ altra levatura e bellezza.
Le difficoltà sono medie con qualche punto difficile, la roccia è buona come il paesaggio.
Prima di fare questa via è conveniente percorrere la normale per non perdersi in discesa in quel dedalo di cenge.
ACCESSO
Dal rifugio Tuckett salire in pochi minuti sotto la parete e dal camino della via normale costeggiare verso destra fino
ad incontrare un secondo diedro-camino.
SALITA
1) Scalare il camino, tiro più difficile.
Presenta un tratto verticale a metà e uno strapiombante alla fine; salire in ampia spaccata e superare il tratto strapiombante tenendosi con la schiena sulla faccia sinistra del camino. Sosta su un terrazzino con 2 ch.; 40 m di IV e IV+ con un passo di V- all' uscita, 5 ch.
2) Dal terrazzino il camino diventa canale; salire sulla destra, fino a raggiungere la prima grande cengia.
Sosta comoda da attrezzare, 35 m di IV- e III.
3) Rimontare la cengia per facili gradoni verso sinistra, mirando ad uno sperone giallo che delimita la faccia sinistra di un aperto e ampio diedro.
Sosta da attrezzare, 20 m di II
4) Si è arrivati alla base di una parete gialla che porta nella seconda parte della via caratterizzata dal diedro ampio e delimitato a sinistra da uno sperone giallo, e a destra da una parete grigia e verticale.
Salire attraverso degli strapiombi, dove sono meno accentuati, praticamente in verticale sino a un terrazzo detritico.
Sosta comoda da attrezzare, 20-25 m di IlI-
5) Si è all'inizio del diedro sopraddetto.
Salire una parete gialla, prima un pò verso sinistra, quindi gradatamente a destra per una breve rampa verticale; superare sulla destra uno strapiombo appigliato; e da un ballatoio a sinistra per un corto diedro (6 m), salire sul pilastro che forma il diedro, poi uscire a destra sotto uno strapiombo per portarsi su un terrazzino.
Sosta scomoda con 1 ch., 40 m di IV continuo con due passi di IV+.
6) Salire per la fessura che solca l'intero diedro.
All' inizio la fessura strapiomba, poi diventa meno verticale; dopo circa 30 m. superare in dulfer un diedro, attraversare a destra salendo per gradoni con detriti, fino a portarsi sul limite della faccia destra del diedro.
Sosta buona con un ch., 40 m di IV+ iniziale, poi IV e III+.
7) Con questo tiro si arriva sull' ampia cengia superiore, dove passa la via normale (percorso che si effettuerà in discesa).
Salire diritti per obliquare poi leggermente a sinistra.
Attenzione alla caduta pietre dovuta alle cordate che percorrono la via normale.
Sosta buona , 40 m di III e III
8) A destra si scorge il « Naso del Castelletto »: puntarlo per gradoni a rampa (percorso che si fa in discesa), fino a un evidente camino a sinistra formato da una quinta, con andamento verso sinistra; sosta alla sua base.
Sosta buona da attrezzare, 25 m di II.
9) Rimontare tutto il camino fino al suo termine, con ampia spaccata.
Sosta buona su un terrazzo con ch., 40 m di III+ e IV con 2 ch.
10) Salire sempre verso sinistra il proseguimento del tiro precedente dove il camino si incunea tra la parete e una grande scaglia; sostare sopra la scaglia.
Sosta ottima con 1 ch., 25 m di III e II)
Si è sotto la cuspide finale.
Dalla terrazza traversare a sinistra per circa 7 m (esposto e delicato) sfruttando piccole cornici (2 ch.), poi imboccare una fessura-diedro all'inizio un tratto verticale; poi uscire in cima.
Tiro di circa 35 m di IV- nel traverso, poi III.
Dal punto di sosta, parte anche una variante che sale diritta per una fessura strapiombante e gialla con 2 ch. e con difficoltà di V e V.
(ore 2.30)
DISCESA
Percorrere la facile cresta verso Est e dove si interrompe con un brusco salto, scendere verso destra, fin quasi sopra il grande “NASO” sporgente.
Scendere un caminetto verso sinistra che porta sotto al naso, poi per cenge e rocce gradinate abbassarsi verso destra fino ad una stretta
cengia molto esposta, lungo la cengia (tracce e ometti), attraversare in orizzontale tutta la parete Sud.
Dalla spalla detritica sulla cresta Ovest, scendere ad una sella sulla cresta.
Da questa scendere un breve canale a sinistra, seguito da uno stretto e ripido camino alto 40 m.
(eventuale corda doppia).
Dalla grande terrazza detritica continuare la discesa nella sottostante rampa-camino (55 m. di II° e III°) fina ad arrivare a un chiodo cementato e
con una calata in corda doppia di 20 m. arrivare alla base della parete
(ore 1,30 circa).
Nota:
Dopo aver percorso per un breve tratto dalla vetta la via normale, esiste la possibilità di effettuare quattro calate su una nuova via attrezzata a
fix sul lato più orientale della parete.
Questa soluzione è consigliabile, vista la oggettiva pericolosità della via normale.