Via Detassis-Giordani  BRENTA  ALTA – Parete Est-Nord-Est

Primi salitori:   Ulisse Battistata, Bruno Detassis e Enrico Giordani  14-15 agosto 1934

Difficoltà: VI -, continue e sostenute nei primi 300 m., ED + se completamente in libera

Coefficiente Difficoltà:  4177      Coefficiente Globale: 4803

(15*8)+(15*10) +(35*10) +(20*10)+(20*14) +(10*3)+(15*10)+(15*8) +(40*18) +(35*0,2) +(5*10)+(25*3) +(15*8)+(15*10) +(15*3)+(10*8) +(35*8) +(20*8)+(15*10) +(20*10)+(15*8) +(15*8) +(20*4)+(20*10) +(20*3)+(20*8) = 4177

Rischio: R3

Dislivello:  circa 500 m.                                                   

Sviluppo:  circa 650 m.

Materiale:  Chiodi usati dai primi salitori: 17, escluse le soste; attualmente sono in parete circa 45 chiodi.

2 corde da 40 m., 8 rinvii, cordini per le clessidre, dadi fino al n° 5, friends fino al n° 3

Tempi:  8 ore 

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nell’Agosto 1984 con Renato Bernard e altri 2 soci.

La via si presta a diverse varianti e la difficoltà può variare, verso l’alto credo che ne abbiamo aperta una interessante.

C’era una nebbia a tratti che ci ha disturbato, la roccia è normalmente buona , ma da tastare.

Ricordo che a Renato appena partito da una sosta gli si è staccato sotto i piedi un grosso masso, lui è rimasto attaccato con le mani , ma il masso staccato è caduto sul mucchio delle corde e ci ha tagliato entrambe le corde.

Abbiamo dovuto proseguire con quello che rimaneva e con corde di lunghezza diseguale.

In alto la via prevede di uscire a sinistra per prendere un camino, noi invece siamo saliti diritti , prima per placca e poi per un camino strapiombante (bello).

Abbiamo staccato i nostri 2 soci di quasi 2 ore, siamo stati veramente veloci ed eravamo molto allenati.

Difficoltà 5°+/6°-

In discesa siamo stati rapidissimi anche perché la conoscevo.

CENNO GENERALE

L'itinerario si svolge su quella stupenda muraglia verticale, di grande uniformità e compattezza, che domina la parte più alta della Busa degli Sfúlmini.

Arrampicata in libera molto ardita, molto esposta ed elegante, su roccia molto compatta che rende talvolta assai precario l'uso dei chiodi.

E' possibile una ritirata a corda doppia solo alla fine della variante Pisoni.

ACCESSO

Dai Rifugi alla TOSA abbassarsi nella conca sottostante fino a prendere il Sentiero della Sega Alta per il quale, dopo una breve discesa e una risalita, si arriva in vista della parete.

Lasciato il sentiero, dopo una zona di massi e pendii detritici salire alla base delle rocce (ore 0.40).

Più breve (e più comodo per chi proviene dal Rif. Brentei) è di passare per la Bocca di Brenta e con la Via delle Bocchette raggiungere la bocchetta del Campanile Basso.

Scendetr nel canale a Est e dopo circa 40 m uscire a destra per delle tracce.

Raggiunto in traversata un dosso detritico, scendere in un canale con neve che porla proprio sotto il gran diedro Nord e giù per i detriti all'attacco.

ATTACCO

L'attacco è a circa 30 m a sinistra dello spigolo nord est (via Gogna),

L'attacco è circa 25 a sinistra dello spigolo NNE.

SALITA

1)  Salire 5 m per la sola fessura presente, traversare 3 m a sinistra, salire ancora 8 m in un diedro aperto (1 ch.), traversare qualche metro a sinistra su una cengia spiovente, poi salire diritto a un terrazzino sotto un diedro (30 m, V e V +).

2)  Salire il diedro per 8 m uscendone a sinistra (2 ch.), proseguire diritto fìno sotto un tetto da aggirare a sinistra (1 ch.) e obliquando leggermente a destra (1 ch.) raggiungere un punto di sosta (35 m, V +).

3)  Salire piegando un pò a sinistra e da un chiodo traversare 1,5 m. verso destra ad una cengia dove si sosta (35 m; V+ / VI -).

4)  Traversare alcuni metri a destra sulla cengia (1 ch.), salire un diedro (4 m) e proseguire ancora a destra su un'altra cengia fino a superare una fessura inizialmente strapiombante (38 m, IV, V+, V).

5)  Salire in obliquo leggero verso sinistra, poi un pò verso destra in un diedro fino a una nicchia sotto un tetto giallo (1 ch.); superare il tetto a sinistra e proseguire diritto su roccia nera e compatta fino a una cengia (40 m, VI; qualche clessidra).

6)  Traversare a sinistra sulla cengia (35 m, II).

7)  Continuare a traversare sulla cengia che si restringe e oltre uno spigolo salire 4 m in un diedro, ad una sosta (30 m, IV, 1 pass. V +).

Si trovano molte varianti e non è facile capire quale sia la più agevole.

8)  Proseguire nel diedro, uscire a destra (1 ch,), poi salire diritto una placca liscia e sostare a destra in una nicchia (30 m, V e V +).

9)  Traversare 10 m in orizzontale a destra (1 ch.), poi in leggera discesa, per salire a uno scomodo terrazzino (25 m, IV e V).

10)  Salire diritto (1 ch.) ma con leggeri spostamenti, prima a sinistra, poi a destra e ancora a sinistra, e in ultimo traversare in discesa a sinistra fino a una grande nicchia (35 m, V).

11)  Seguire la fessura a destra della nicchia (chiodi), uscire un pò a sinistra e dall'ultimo chiodo traversare 3 m a destra (35 m, V+, V).

12)  Ritornare 2 m a sinistra e superare una fessura verticale (2 ch.), poi traversare a destra su cengia (delicato) e salire a una buona sosta (25 m,  V e V+).

13)  Raggiungere in obliquo verso destra un chiodo, scendere circa 6 m e salire poi a destra per una fessura a una sosta (15 m, V).

14)  Salire diritto fin sotto un tetto giallo, poi traversare a destra (ch.) per salire un diedro (3 ch.), ed infine uscire a destra e raggiungere una grotta (V+, poi IV+).

15)  Superare il camino sovrastante, uscire a sinistra dopo un risalto giallo (40 m, IV, V) su cenge.

Qui si può traversare a sinistra, oppure uscire direttamente in verticale.

Salire in obliquo verso sinistra portandosi al centro della parete.

Per pareti nere alzarsi fino a una cengia, superare uno strapiombo e proseguire per parete fino a un'altra cengia, che porta a un diedro.

Scalare il diedro per circa 40 m.

Piegare a destra in direzione di una serie di terrazze con in alto una fascia di strapiombi e, obliquando da sinistra a destra, per fessure  raggiungere un camino, che porta direttamente alla cresta Est e per essa raggiungere la vetta (ore 8-10).

DISCESA
 
Dalla Cima scendere verso Sud (Brenta Bassa) tra roccette e detriti (tracce di passaggio e ometti) per circa 120 metri.
Aggirare sulla destra un Torrione, scendere per un canale roccioso alla Terrazza Superiore. 
Abbassarsi per detriti spostandosi 50 m. a destra, fino sull’orlo di un salto roccioso (ometto; 
traversando altri 15 m. si trovano, sul primo gradino, i chiodi per una Corda Doppia di oltre 30 metri).
Scendere per 15 m. in un caminetto, poi obliquare a destra, e scendere (II°) alla Prima Grande Terrazza.                 
Seguire le tracce tra i detriti (Ometti), fino all’ultimo salto.
Scendere per un caminetto, poi seguire una cengia verso destra, che porta alla Bocca Di Brenta. 
(1 ora)
 
ALTRE VIE BRENTA ALTA
 
Via BIG BERTON  (30*10) +(45*16) +(50*8) +(45*18) +(45*8) +(45*16) +(45*18) +(30*20) +(25*22) +(40*10) +(150*0,5) =  5745   550m.

Via LIVANOS (30*8) +(45*18) +(45*8) +(50*8) +(50*0,5) +(25*14)+(25*18) +(50*8) +(40*5) +(100*0,5) =  3285  470m.

Via ELISIR di GIOVINEZZA  (20*10)+(20*16) +(30*18) +(45*8) +(45*8) +(70*16) +(40*16) +(35*10) +(40*18) +(40*16) +(40*3) +(35*5) +(35*18) +(50*0,5) = 6200  545m.

 

BRENTA ALTA - Via Normale - Parete Sud

Si svolge per brevi caminetti e pareti di buona roccia e tracce nei detriti, con numerosi ometti.

Dislivello:  circa 400 m.

Difficoltà:  I e passaggi di II       Coefficiente di Difficoltà: 95   Coefficiente Globale : 100

(350*0,2)+(50*0,5) = 95

Rischio: R1

Tempi:  ore 1.30-2

MIE IMPRESSIONI

Percorsa nel Luglio 1978 con alcuni compagni occasionali conosciuti al Rifugio Pedrotti.

Ripercorsa alcuni anni dopo in solitaria, e in discesa nell’ agosto del 1984 in occasione della ripetizione della Via Detassis - Giordani.

Via facile e molto panoramica, mista di roccette e ghiaione.

Vale la pena se già in loco , nei giorni di riposo tra una via e l’altra.

ACCESSO

Dai RIFUGI ALLA TOSA raggiungere in 10 minuti la Bocca di Brenta 2552 m.

 SALITA

Dalla Bocca con traversata orizzontale a destra raggiungere una cengia lunga 50 m ascendente verso destra che porta in un canale, il quale si sdoppia in alto in due camini.

Salire tutto il camino di destra (II -; oppure da metà camino uscire a destra in parete) e si raggiunge la prima terrazza detritica.

Superarla direttamente (tracce di passaggio) raggiungendo una fascia rocciosa dove è meno alta (ometto).

Salire 15 m.  verso sinistra, poi traversare alcuni metri a destra e per un caminetto raggiungere la seconda terrazza (II).

Rimontarla verso destra e prendere un canale della terza fascia rocciosa.

Dove questo si allarga, salire leggermente a destra su rocce gradinate per un lungo tratto senza via obbligata (circa 120 m, ometti) fino in cima.

DISCESA

Vedi descrizione sopra.

Via Miori-Prati (o della Madonnina) Spigolo Sud-Est

Dalla Bocca di Brenta si innalza uno spigolo, alto 450 m, quasi verticale, comunque interrotto da due larghe terrazze, che si protende verso la cima.

E' una ascensione poco ripetuta su roccia solida e con buoni appigli.

Primi salitori:  Luigi Miori, Pino Prati, 18.8.1926

Difficoltà:  V- (passi), altrimenti III e IV.

Dislivello:  450 m.

Materiale:  presenti pochi chiodi intermedi e di ancoraggio, portare un assortimento di friends.

Tempi:  3 ore dall'attacco.

ACCESSO

Da Madonna di Campiglio, 1522 m.  e poi dal Rif. Brentei o dal Rif. Pedrotti, 2491 m. 3-4 ore da Molveno, 2-3 ore da Vallesinella.

ATTACCO

Dal Rif. Brentei alla Bocca di Brenta, 1 ora; dal Rif. Pedrotti alla Bocca, dove si trova l'attacco, in 10 min.

SALITA

Dal Rif. Pedrotti è visibile tutto il tracciato.

Lo spigolo si suddivide in tre parti.

Nella parte inferiore la scalata avviene in gran parte direttamente sullo spigolo, mentre nelle altre due parti il tracciato è a destra dello spigolo.

Le due cenge a terrazza permettono, in caso di necessità, di attraversare comodamente e seguire la via normale (II).

I passaggi più difficili sono nella parte inferiore dello spigolo.